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Autore: klara    22/09/2013    3 recensioni
Risa: «Ho sempre creduto nell'amore non come Arìa, lei dice che non esiste, dice che i sentimenti in realtà sono solo un invenzione dell'uomo, come Dio. Arìa parla tanto, dice tante cose ma non sempre l'ascolto infondo non devo pensarla mica come lei. Io credo che un giorno mi innamorerò, credo che troverò un uomo con cui starò per sempre.»
Arìa: «Vivo perché il suicidio è da codardi. Odio perché l'amore non so nemmeno cosa sia. Ho un' “amica” Risa.. Una bambola senza vita, ma ho bisogno di lei.»
Genere: Drammatico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prologo

 

In una mattina come tutte le altre una ragazza di nome Risa si sta svegliando scossa dal sogno che aveva appena fatto. Lei odia i sogni, le svelano il futuro perché i suoi sogni sono premonitori almeno questo è ciò che pensa. Risa ama le sorprese quindi automaticamente odia i sogni.

Una volta sogno' la morte del suo gatto solo che lei non aveva un gatto ed invece della morte di quel possibile animale quel giorno le morì il papà. Risa pianse tanto, odiava che quel sogno le avesse rovinato tutto, lei sapeva che qualcosa di bello sarebbe successo, lei sapeva che il papà sarebbe morto ed avrebbe voluto tanto rimanerne all'oscuro, voleva essere scioccata nel vedere il cadavere di suo padre in aria appeso ad un filo ma non fu così. Aveva sognato la morte di un gatto, lei odiava i gatti, lei odiava anche suo padre quindi era ovvio che il corpo di quell'idiota lo avrebbe trovato impiccato nella sua stanza.

Però il nuovo sogno era diverso, il nuovo sogno non parlava di morti, il nuovo sogno parlava di peluche e Risa ama i peluche, una volta a uno dei suo pupazzetti è riuscita a strappare un braccio e poi a ricucirlo, si divertì tanto quella giorno, ogni volta che metteva l'ago quasi sentiva il dolore dell'orsacchiotto e le piaceva tanto quel rumore.

Il sogno parlava di tanti piccoli e colorati peluche allegri tranne uno e Risa era sicura che quello triste era lei perché lei era sempre giù di morale. Poi vicino a quell'orsacchiotto rosa si avvicinò un altro peluche, celeste, che cerco' di farla sorridere e ci riuscì ma poi questo orsacchiotto sparì nel nulla e Risa rimase ancora sola, in lacrime.

Il sogno voleva dire solo una cosa:
Qualcuno sarebbe arrivato da lei e avrebbe cercato di cambiarla solo che questo era sbagliato, questo non doveva assolutamente accadere. Lei però nel sogno avrebbe “vinto”, come sempre. Lei aveva “vinto” anche contro i suoi genitori: la mamma era morta per metterla alla luce ed il padre si era impiccato dopo averla picchiata, violentata e ferita pesantemente. Finalmente quel pezzo di merda era morto. Finalmente si era tolto la vita dicevano in giro ma solo lei sapeva la realtà, solo lei sapeva quello che le faceva, solo lei sapeva dove la mandava e con chi.

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La giovane ragazza solo quando compì 18 anni poté scappare da lì. Aveva aspettato quel giorno da tutta la vita, aveva sempre voluto essere finalmente maggiorenne così da smettere di dover stare in quella casa, piena di ombre e di spiriti.

Adesso poteva comprare casa, aveva smesso di andare a scuola per incominciare fin da sedici anni a lavorare e i soldi arrivavano in abbondanza anche grazie al padre ma un giorno lui morì e lei smise per qualche giorno di fare tutto. Si sdraiò e riposò e solo pochi giorni dopo riprese il controllo di se e così anche il controllo dei soldi. Adesso guadagnava di più e non si stancava nemmeno molto infatti lei chiudeva gli occhi e quando gli riapriva era più ricca di prima, lei era sicuramente una maga almeno era questo quello che credeva.

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La ragazza di cui vi parlo aveva la propria stanza vuota e bianca, la sua casa era vuota e bianca ma solo lei poteva sapere quanto fosse oscuro e brutale quel luogo. Giro di prostitute perché questo era il “lavoro” che faceva suo padre fino a pochi mesi fa in cui misteriosamente morì, sua madre non l'aveva mai conosciuta ma da quello che gli avevano “raccontato” anche lei era una sporca puttana. Ora tutto sarebbe cambiato ora lei scappava da quel luogo e andava a vivere con l'amica in un minuscolo appartamento.

Eccola la nuova minuscola casa, eccolo qua il nuovo appartamento. Due camere e un bagno, non avevano bisogno d'altro. Cucina e una stanza dove poter dormire anche se sanno di non avere problemi di soldi. Una aveva finito la scuola mentre l'altra non l'aveva praticamente fatta. Una lavorava mentre l'altra dormiva quasi tutto il tempo. Loro due non avevano bisogno di altro, perché non c'era altro che volessero. A loro bastava questo: quelle quattro mura e la loro amicizia.
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