Non avrei mai pensato che sarei arrivata al punto di starmene malinconicamente a scrivere mentre avrei potuto felicemente dedicarmi alla mia vita sociale. So che domani mattina mi pentirò di quello che sto facendo o che non dormirò la notte per rimuginarci. Non voglio che questa sia solo una perdita di tempo, infondo il tempo scorre così velocemente che non mi ero nemmeno resa conto che domani dovrò tornare a fare i conti con la realtà. Realtà. Per me la realtà ha lo sfondo di un mediocre istituto dove a regnare sono le ragazzine più truccate e quelle che fumano più sigarette al giorno; paradossalmente come attori –comici, d’altronde- ci siamo noi, poveri esseri umani, che ancora non abbiamo idea di cosa fare domani, figurarsi di cosa fare tra sei anni. Il punto è che, nonostante abbia tutto quello che si può desiderare al mondo, mi trovo qui a scrivere. Prometto che non sarò molto logorroica, pur ammettendo che i sunti non sono il mio forte. Una attacco di creatività? Non si nasconde questo dietro all’idea di buttare giù pensieri tra i più sparuti che si possano trovare nella mente di una qualsiasi ragazza. Ammetto che quelli che passano per le micro-teste di molte mie coetanee non sono certo quelli che fluttuano nella mia, però è sempre un inizio. D’altronde le migliori poesie o i migliori racconti nascono proprio in momenti di depressione o tristezza, forse mi sbaglio? Non ho mai capito perché, per far ottenere successo ad un opera, bisognasse per forza essere tristi scrivendola. In ogni modo credo che finirò presto, visto che non c’è più molto da dire in proposito. Vorrei solo concludere con un abbraccio ‘virtuale’ a tutti gli adolescenti che davvero vivono quotidianamente affronti peggiori e vivono situazioni più complesse magari della mia. Perché vorrei solo chiarire che tutto questo è nato non da miei problemi in particolare ma da un semplice desiderio di sfogare in qualche modo questa malinconia data la vuotezza della mia serata. Quindi a voi, ragazzi, auguro solo il meglio possibile.