BENEATH A MOONLESS SKY

Draco si mise a sedere sul letto comparso nella Stanza delle Necessità e guardò fuori dalla finestra per assistere allo spettacolo di un cielo nero, senza luna.

Trasse un profondo sospiro e si strofinò gli occhi. Doveva agire, ora che stava dormendo perché, se si fosse svegliata, non sapeva se sarebbe stato in grado di andarsene.
Il solo pensiero di non poterla più toccare, baciare e guardare era un pugno nello stomaco, ma doveva farlo. Per il bene di entrambi.
Erano in guerra, combattevano uno contro l’altra… Quella notte era stata una parentesi, l’inizio e la fine di un sentimento pericoloso, che lo stava lacerando dentro.

L’aveva notata dall’inizio dell’anno, non per il suo aspetto fisico, ma per il suo atteggiamento: era stata l’unica a non guardarlo con compassione o odio dopo la cattura di suo padre al Ministero. Non l’aveva trattato in maniera differente, gli si era rivolta con la solita diffidenza e il suo solito distacco e questo Draco, intimamente, l’aveva apprezzato.
Quella sera durante la ronda, avevano iniziato a battibeccare come loro solito e lei aveva cominciato a gesticolare, parlare e sbraitare senza freno. Senza pensarci troppo, Draco le si era parato davanti e l’aveva baciata. Aveva sorriso nel sentire il silenzio del corridoio e, quando era stato sul punto di allontanarsi, una mano di lei gli aveva accarezzato una guancia e le sue labbra si erano schiuse. In un attimo si erano trovati davanti alla Stanza delle Necessità.

Draco si alzò e cominciò, con calma, a rivestirsi. Non voleva che quell’atmosfera serena, creatasi in un mondo disperato, si concludesse così rapidamente.
Nonostante la lentezza dei movimenti, in breve tempo terminò di allacciare il nodo della sua cravatta di Serpeverde.
A quel punto, trasse un altro profondo respiro e si girò verso il letto.

Hermione dormiva profondamente, ancora nuda sotto le lenzuola.
Draco la fissò, nel tentativo di incidersi nella memoria ogni attimo di quell’unica notte passata con lei: ogni sospiro, ogni carezza, ogni bacio. Tutto.

Fissandola si chiese se sarebbero riusciti a sopravvivere alla guerra e, in quel caso, come avrebbero mai affrontato la questione. Ne avrebbero parlato e avrebbero semplicemente lasciato correre? Draco propendeva per la seconda opzione.

Aggirò il letto fino a trovarsi al lato di Hermione, si inginocchiò per essere all’altezza del suo volto e le restituì quella prima carezza che gli aveva donato.

“Addio.” sussurrò Draco e, velocemente, uscì dalla stanza.

 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Salve! Allora questa storia è frutto della mia febbre e di un intero pomeriggio passato ad ascoltare “Love never dies”. La storia, infatti, si ispira alla canzone del musical “Beneath a moonless sky” (chi vi invito caldamente di ascoltare).
Non scrivo Draco/Hermione da un bel pezzo e mi rendo conto di aver utilizzato alcuni luoghi comuni, ma spero mi perdonerete.
Godetevi la storia.