Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |      
Autore: Nihal_Ainwen    22/09/2013    2 recensioni
"Nel paesino di Heap, ultimo baluardo di civiltà prima dell’immenso bosco al confine, ci si conosceva tutti da tempi immemori: nessuno si trasferiva in quel posto sperduto da circa un paio di secoli, perciò le poche famiglie che ci vivevano avevano finito per fondersi quasi in una sola. Era difficile trovare qualcuno che non fosse un proprio parente, anche se alla lontana, in quel piccolo borgo, lontano dalle grandi città in cui tutti sognavano di vivere. Qualche anno prima però, questa tradizione era stata interrotta brutalmente da uno dei più talentuosi inventori che circolavano in quel tempo lontano: il giovane e ricchissimo Kris Wu si era fatto costruire un’immensa villa, proprio sul limitare del bosco di Heap."
-A volte, quella che può sembrare la più grande invenzione di un uomo è, in realtà, qualcosa che già risiede dentro di lui. Bello è vedere la reazione altrui davanti allo straordinario.-
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Chen, Chen, D.O., D.O., Kris, Kris
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                           




[Questa è davvero la fanfic più strana che io abbia mai scritto, nonostante mi sembra di dirlo di ognuna che scrivo. Forse perché più vado avanti a scrivere, più sono assurde. Comunque, se qualcuno avesse per caso letto “The Infernal Devices” di Cassandra Clare...capirà qualcosa in più su come sia fatto uno dei personaggi. Detto ciò, vi lascio alla lettura miei cari. P.s. Amo quella di foto di Baek, perciò l’ho messa...ma non c’entra molto con la storia in sé per sé. XOXO]




Nel paesino di Heap, ultimo baluardo di civiltà prima dell’immenso bosco al confine, ci si conosceva tutti da tempi immemori: nessuno si trasferiva in quel posto sperduto da circa un paio di secoli, perciò le poche famiglie che ci vivevano avevano finito per fondersi quasi in una sola. Era difficile trovare qualcuno che non fosse un proprio parente, anche se alla lontana, in quel piccolo borgo, lontano dalle grandi città in cui tutti sognavano di vivere. Qualche anno prima però, questa tradizione era stata interrotta brutalmente da uno dei più talentuosi inventori che circolavano in quel tempo lontano: il giovane e ricchissimo Kris Wu si era fatto costruire un’immensa villa, proprio sul limitare del bosco di Heap. Era la prima novità da secoli, soprattutto perché il nuovo arrivato era il tipico “cittadino”, non certo qualcuno che gli abitanti del borgo erano abituati a vedere tutti i giorni. Per non parlare della suntuosa tenuta che era stata eretta in poco meno di un mese, il tempo in cui un normale paesano era abituato a vedersi costruire una misera scrivania in legno di faggio. Per questi semplici e banali motivi, quando Kris Wu mise piede nel paese per la prima volta, sul suo conto giravano già una marea infinita di voci, dicerie e racconti fin troppo fantasiosi, che la sua vista non fece altro che incrementare. Il giovane inventore proveniva da niente di meno che la grande capitale, a parecchie miglia da dove aveva deciso di trasferirsi alla morte dei suoi genitori, avvenuta qualche mese prima: Heap gli era sembrato un bel posto dove lavorare in pace, così si era fatto costruire quella grandiosa proprietà. Alto ben più della norma, fisico slanciato e ben fatto, lineamenti taglienti ma con qualcosa di estremamente attraente, capelli biondo miele...sarebbe stato sicuramente un modello di successo, se non avesse avuto tutt’altre ambizioni nella vita. Perché, oltre ad avere quella bellezza magnetica, possedeva anche un’intelligenza nettamente superiore a quella di quasi la totalità dei suoi coetanei. Ed era anche per questo che aveva scelto Heap, perché la superficialità e la frivolezza dei “cittadini” gli era decisamente insopportabile.
Dopo qualche mese, in cui gli abitanti del piccolo borgo avevano avuto occasione di vedere abbastanza Kris da rendersi conto che in fondo era una persona quasi come tutte le altre, le voci strane che lo volevano come serial killer o scienziato pazzo cessarono. Di certo però non cadde l’aura di mistero ed austerità che circondava lui e il suo lavoro, perciò ogni madre del paese sperava che il giovane si innamorasse della proprio figlia e ne facesse la donna più ricca nel raggio di kilometri. Ma c’erano anche altri interessati alle mirabolanti invenzioni del ragazzo innaturalmente alto, e non per il guadagno in denaro che da esse ricavava, bensì per l’utilità pratica o per la straordinaria bellezza ed eleganza. Per questo quando Kris Wu dichiarò di avere un importante annuncio da fare alla comunità, precisamente quattro anni dopo il suo arrivo nella stessa, le stradine del piccolo borgo erano in un fermento mai visto.
Sono mesi che lavoravo a questo progetto e sono fiero di comunicare a tutti voi, che finalmente sono riuscito a portarlo a termine, con ottimi risultati aggiungerei.disse il giovane inventore, seduto tranquillamente su una sedia al centro della piccola piazza cittadina, inno alla semplicità che lo caratterizzava. “Ho deciso inoltre di indire un concorso per diventare apprendisti in casa mia, inutile precisare che solo uno dei partecipanti potrà ricevere questo onore ed onere.” aggiunse accavallando le lunghe gambe, mentre sorrideva a tutti i presenti in ascolto. “Ma ho un’altra cosa da dire, che forse invoglierà parecchi di voi a tentare la sorte e ad iscriversi a questa mia piccola sfida: il vincitore delle prove, che ho ideato appositamente per l’occasione, riceverà come premio la mia ultima invenzione. La migliore che io sia mai riuscito a concepire in questi lunghi e duri anni di lavoro, vorrei puntualizzare.” proseguì Kris alzandosi in piedi con estrema lentezza, con la completa attenzione da parte del suo pubblico. “Potrà essere vostra, se solo avrete il coraggio di tentare e la perseveranza di accettare di divenire miei apprendisti. A voi la scelta, vi lascio una settimana per decidere se partecipare o no. Potrete scrivere i vostri nomi qui sopra.” concluse lasciando nelle mani del sindaco una strana lastra di rame e uno stilo dello stesso materiale, somigliante ad una penna ma che di certo non funzionava ad inchiostro.
Non appena Kris Wu ebbe lasciato la piazza, ritirandosi a piedi verso la sua splendida villa dei misteri, intorno al povero sindaco si creò il panico: una ventina di giovani, ragazzi o ragazze che fossero, facevano la fila per scrivere il loro nome nella lista. E pensare che quello era solamente il primo giorno.
C’era qualcuno però che non era stato contagiato dall’entusiasmo collettivo, che si trovava in piazza non tanto per l’annuncio, ma per la presenza del giovane inventore in sé e che non era intenzionato a partecipare al concorso indetto da quest’ultimo. Qualcuno quasi alto quanto Kris, con i capelli castani costantemente in disordine, gli occhi grandi spalancati sul mondo e un paio di strane orecchie che ricordavano quelle di un folletto: Park Chanyeol. Il ragazzo era forse l’unico sincero ammiratore del lavoro e dell’intelligenza dell’inventore, nonché l’unico che avesse il cervello necessario a capire davvero come funzionavano le creazioni di quest’ultimo. Chanyeol non bramava la sua fama, la sua ricchezza o la sua bellezza, e nemmeno la sua intelligenza e capacità, perché sapeva nel suo profondo di averne altrettanta da vendere. Quello che il più piccolo invidiava al “nuovo arrivato” era il carisma, quell’alone di mistero e rispetto che lo circondavano quando passeggiava per le strette viottole di Heap che lui avrebbe solo potuto sognare nelle sue notti più vivaci. Allo stesso tempo però ne aveva un’irrazionale paura, ed era proprio quella a bloccarlo da scrivere il suo nome sulla lastra di rame: avrebbe continuato a guardare Kris Wu da lontano come aveva fatto nei precedenti quattro anni, fantasticando su cose potesse trovarsi all’interno della sua straordinaria dimora al limite del bosco. Perciò si allontanò in tutta fretta dal centro del paesino, deciso a tornare in biblioteca a consultare vari manuali di ingegneria che l’avrebbero aiutato a costruire una semplice bambola che aveva promesso alla sua cuginetta. Peccato che il suo miglior amico, che poi era anche suo cugino e fratello maggiore della bimba a cui era destinata la marionetta, non la pensasse affatto come lui: lo inseguì facendosi largo tra le folla di pettegoli e curiosi, per poi afferrarlo per un braccio cercando di convincerlo a tornare indietro a firmare il lastra di rame. Per suo sfortuna, la stazza di Chanyeol gli impediva di farlo smuovere di un solo centimetro, dato che il ragazzo dalla pelle alabastrina e gli occhi da gufo era di parecchio più basso dell’altro. Do KyungSoo sbuffò e sbraitò cercando di convincere il cugino maggiore, ma ogni suo sforzo fu vano e Park Chanyeol arrivò alla sua meta, lasciando il più piccolo davanti alla grande porta in legno della biblioteca cittadina.
Nello stesso momento, in un’altra parte di Heap, un giovane dai capelli castani e lo sguardo vivace, ne trascinava un altro assai più timido per la manica della camicia bianco panna, intenzionato a scrivere il suo nome sulla lastra di rame lasciata in piazza da Kris Wu. Kim Jongdae era considerato geniale dalla maggior parte degli abitanti del paese, non solo per gli ottimi voti che aveva sempre riportato nelle discipline scolastiche, ma anche per la capacità con cui riusciva a risolvere qualsiasi tipo di problema. Gli bastava fermarsi a riflettere qualche minuto con l’adeguata concentrazione, ed ecco che la soluzione arrivava limpida nella sua mente, volteggiando libera nella sua scatola cranica aspettando solo di essere afferrata e messa in atto. Era per questo che Jongdae era considerato una specie di genio da tutto Heap. Ed era sempre per questo motivo che il giovane era praticamente convinto di poter vincere la competizione, di essere l’apprendista perfetto per uno come Kris Wu e che in quel modo avrebbe potuto dare libero sfogo al suo talento e alla sua creatività. A quel proposito però, aveva immediatamente pensato anche al ragazzo che si trascinava dietro, sordo alla sue proteste o suppliche che fossero: YiXing non poteva perdere l’occasione per conoscere un po’ meglio il giovane inventore, anche se probabilmente non sarebbe mai arrivato alla fine. Il punto era che Jongdae sapeva bene quanto il suo amico lo stimasse e quanto avrebbe dato per rivolgergli la parola anche solo una volta, ma allo stesso tempo lo conosceva abbastanza da sapere che non si sarebbe mai iscritto se non avesse ricevuto la giusta pressione esterna.
Il settimo giorno, a qualche ora dallo scadere del tempo, sulla lastra erano stati scritti, o meglio incisi dallo strano stilo, venticinque nomi tra ragazzi e ragazze intorno alla ventina: c’era chi lo aveva fatto per curiosità, chi perché attratto dalla possibilità di vincere il premio, chi perché voleva davvero divenire apprendista. Kris Wu era molto soddisfatto dal risultato che era riuscito ad ottenere, nonostante ciò era molto tentato di dare una proroga di un paio di giorni, dato che sulla lastra non c’era il nome che avrebbe tanto voluto leggere. In fondo mancavano ancora un paio d’ore, ma se non si era iscritto finora era molto difficile che lo facesse all’ultimo secondo, pensava l’inventore dai capelli biondi e la bellezza sfolgorante.
Eppure, per una delle poche volte nella sua breve ma intensa vita, Kris Wu si sbagliava: lo vide avvicinarsi camminando svogliatamente con i soliti capelli castani in una piega senza senso apparente, con appeso al braccio un ragazzino minuto dai capelli neri e la pelle chiara, quasi fosse una sorta di strana appendice del più alto. Park Chanyeol evitò di guardare l’inventore, mentre firmava con lo stilo la lastra di rame; gli bastò tenere in mano l’oggetto affusolato giusto per il tempo di scrivere il suo nome, che aveva già capito come era possibile che incidesse con tutta quella facilità la superficie della lastra.
E’ grazie al calore che riesce a scrivere sul rame, vero? Lo scioglie quel poco che basta per lasciare il segno.” dedusse Chanyeol lasciando di stucco Kris, che pure ebbe la conferma di star puntando sul ragazzo giusto.
Infatti dopo un mese e mezzo -durante il quale i giovani iscritti erano stati sottoposti a test teorici impossibili, prove fisiche di una certa intensità, terrorismo psicologico e anche una certa quantità di battute ironiche e domande a trabocchetto-, erano rimasti solamente due ragazzi che il giovane inventore non aveva eliminato. Non riuscendo proprio a scegliere tra i due giovani, che riteneva estremamente talentuosi e dotati seppure in modi diversi, decise di optare per una finale alternativo alla competizione da lui indetta. Quella mattina, di fronte alla porta della sua villa, rivelò ai ragazzi che la gara era quasi conclusa e che entrambi sarebbero divenuti suoi apprendisti, dato che non si sentiva di sprecare le capacità straordinarie di nessuno dei due contendenti rimasti.
Una cosa però non cambia rispetto alle regole iniziali: solo uno di voi due vincerà il premio. Anche perché non potrebbe essere altrimenti, dato che l’invenzione di cui parlo è unica e, temo, irripetibile nel suo genere.” dichiarò sorridendo ai due ragazzi, che si guardarono con l’aria di chi proprio non ha intenzione di perdere ora.
Alla fine i due finalisti non erano niente di meno che Kim Jongdae, “il genio”, e Park Chanyeol, “il favorito”: nessuno dei due era veramente sorpreso di essere lì, in fondo erano entrambi consapevoli che sarebbe finita in quel modo sin dalla prima volta in cui si erano visti. Si erano anche parecchio simpatici ed erano molto contenti di poter fare quell’esperienza insieme, di sicuro si sarebbero divertiti di più e avrebbero meglio sopportato l’arduo lavoro e i commenti sarcastici del “sommo Kris Wu”. Questo però non toglieva nulla alla competitività che ora ardeva in entrambi i loro animi, decisi a dare il massimo per vincere anche quell’ultima sfida e conquistare il tanto ambito premio messo in palio dall’inventore.
Non siete curiosi di vederla, la mia invenzione? Potrebbe stupirvi, l’ho chiamata...3B.” aggiunse l’unico biondo tra i tre, mentre un’espressione fiera ed esageratamente entusiasta si dipingeva sul suo viso da modello.
Possiamo davvero vederla adesso? Anche se ancora non si sa il vincitore?” chiese sorpreso Jongdae, cercando di capire dal nome di cosa potesse trattarsi, sempre più intenzionato a prevalere sull’amico più alto.
Kris Wu si limitò ad annuire senza dire nulla, spalancando immediatamente la porta della sua “umile” dimora, per poi entrare a passo deciso all’interno e fare cenno ai due apprendisti di seguirlo dentro. I due ragazzi erano già stati nell’atrio un paio di volte, durante quel mese e mezzo di competizione, ma non erano mai stati accolti da nessuno, poiché era noto ad Heap che l’inventore vivesse rigorosamente solo.
Quella volta però c’era già qualcuno ad aspettarli dentro e la cosa meravigliò non poco i due vincitori. Era un ragazzo che doveva avere più o meno la loro età e portava un paio di pantaloni neri aderenti e una blusa in seta grigia con una fantasia di ingranaggi ricamata sopra, a completare il quadro un paio di stivaletti in morbida pelle e un girocollo con un piccolo corvo come ciondolo. Aveva dei vaporosi capelli castano chiaro, che incorniciavano alla perfezione il suo viso dai tratti delicati ed eleganti, quasi come se fossero stati disegnati dalla mano di un abile artista e non frutto di madre natura. Gli occhi, puntati sui due giovani intrusi, erano allungati e ricordavano leggermente quelli di un felino, forse anche perché erano contornati da quello che aveva tutta l’aria di essere eyeliner nero. Le labbra, rosee e ben fatte, erano atteggiate ad un sorriso appena accennato, che denotava la curiosità malcelata del ragazzo che dava la fronte alla porta, totalmente concentrato sui nuovi arrivati.
Baekhyun, non pensavo di trovarti all’ingresso. Ma non preoccuparti, è un bene che tu sia qui.” esclamò Kris soddisfatto, chiudendosi la pesante porta alle spalle. “Bene miei cari ragazzi, ecco a voi il premio in palio.
Non capisco sinceramente... Non doveva essere una delle sue invenzioni? La migliore che abbiate mai concepito, o almeno così dicevate. Eppure io non vedo nulla qui.” protestò Chanyeol guardandosi intorno molto perplesso.
Per caso è invisibile? Perché sarebbe una cosa veramente unica allora!” provò ad indovinare Jongdae meravigliato.
L’inventore dai capelli biondi scoppiò a ridere di gusto, con nessuna intenzione di fermarsi per spiegare.
Nessuno di voi due meriterebbe di vincere, a mio parere.” disse il più basso dei quattro mettendo il broncio, cosa che lo rendeva assolutamente adorabile. “Come puoi farmi questo YiFan? Sono chiaramente due idioti, se nemmeno riconoscono il premio...nonostante sia davanti ai loro occhi.” si lamentò il ragazzo, incrociando le bracci al petto.
Jongdae, Chanyeol...vi presento 3B, “Beautiful Byun Baekhyun”. Perché è stupendo, non trovate?” chiarì finalmente Kris, mentre i due ragazzi spalancavano occhi e bocca davanti a quella rivelazione. “Baekhyun è un complesso insieme di ingranaggi e tessuti biologici, quasi del tutto simili a quelli che compongono noi umani. Sono stato ispirato da una bambola in un negozio di giocattoli, ci credete? Il vapore ha fatto il resto, ed eccolo qua.” spiegò Kris ai due giovani stupefatti, chiaramente fiero di sé e orgoglioso della sua creatura semi-vivente.
Quindi sarebbe come...un meccanismo ad orologeria mischiato a dei tratti tipicamente umani.” sentenziò Park Chanyeol, particolarmente rapito dalla figura di quello che avrebbe potuto essere il suo futuro premio.
Non “sarebbe”, Chanyeol. Baekhyun è esattamente quello che hai detto, vai a controllare tu stesso.” lo invitò il creatore stesso, spingendolo verso quella che era davvero la più grande invenzione della sua breve vita.
Devo lasciarmi toccare...da lui? Oh YiFan, ti prego.” protestò quest’ultima, ritraendosi di qualche passo verso le scale che portavano al piano di sopra dell’immensa villa dove, a quanto pare, viveva ormai da due mesi.
Non fare i capricci, avanti. E’ molto più abile e delicato di quello che sembra, non glielo farei fare se avessi il dubbio che potesse farti del male. Dovresti sapere quanto tengo a te.” lo azzittì Kris con un gesto annoiato della mano.
Dopo aver avuto la conferma di potersi avvicinare, Chanyeol si chinò fino ad avere le orecchie all’altezza del petto di 3B, per poggiarne una sul suo petto, esattamente dove avrebbe dovuto essersi il suo cuore. E in effetti c’era: il giovane apprendista poteva chiaramente sentire il battito del cuore di Baekhyun, ma oltre quello era più che udibile il ticchettio di una lancetta e il ronzio di chissà quale meccanismo ad ingranaggi. Sotto gli occhi di Jongdae, il più alto dei due rimase ad ascoltare quel suono per parecchi minuti, incantato da come si alternassero alla perfezione quei suoni, creando una sorta di melodia meccanica all’interno della cassa toracica di Byun Baekhyun.
Se davvero ci tenessi a me, non mi svenderesti così, come una bambola di cui ti sei già stancato.” mormorò quest’ultimo, così a bassa voce che solo Chanyeol riuscì ad udire le sue parole. E un po’ gli fecero male, perché non avrebbe voluto costringere Baekhyun ad appartenergli contro la sua volontà: eppure, allo stesso tempo, non poteva far a meno di desiderarlo ogni secondo di più. In fondo meglio lui che Jongdae, si ripeteva.
Quale prova dobbiamo affrontare per vincere? Non vedo l’ora di batterti Yeol, penso di amarlo.” domandò impaziente il più grande sorridendo all’amico, che si stava rimettendo dritto, con aria di sfida e determinazione.
Sarà proprio Baekhyun a scegliere il vincitore, cioè chi sarà degno di godere per sempre della sua compagnia. Per farvi scegliere c’è solo un modo: dovrete fare in modo che vi preferisca a me. E non sarà per niente facile.” rivelò il giovane inventore dai capelli biondi, lanciando un’occhiata veloce ma penetrante a Park Chanyeol.
Intanto Baekhyun stava segretamente gioendo per la sua sfacciata buona sorte; era ovvio che nessuno di quei due imbecilli avrebbe mai potuto essere minimamente paragonabile al suo YiFan: non avrebbe scelto nessuno, perché il suo creatore sarebbe rimasto sempre al centro del suo particolare cuore. Nonostante fosse fermamente convinto che sarebbe andata senz’altro così, qualcosa di strano e completamente nuovo per lui lo attirava verso quel gigante dagli occhi incredibilmente grandi. Era impossibile che fosse attratto da qualcuno che non fosse Kris, cercò di convincersi studiando attentamente prima uno poi l’altro. Lo stesso Chanyeol era convinto che fosse impossibile per lui essere scelto: nemmeno se si fosse impegnato per piacergli o per conquistarlo, sarebbe arrivato a valere quanto Kris Wu. Era semplicemente impossibile vincere il cuore di Byun Baekhyun, per uno anonimo come lui.
La sfida comincia a partire da ora. Avete due settimane, buona fortuna ragazzi.” concluse l’inventore ritirandosi al piano di sopra, con il tipico sorriso di chi “la sa lunga” a decorargli le labbra ben fatte.
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Nihal_Ainwen