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Autore: Ema Penniman    23/09/2013    1 recensioni
Un momento mancante della mia fic "The Amazing Double Life of My Boyfriend"
Dalla storia:
Poco dopo Nick si presentò sulla soglia della porta sorridendo “Jeffie, vestiti che usciamo” disse al ragazzo.
Jeff non rispose ed affondò la testa nel cuscino ancora di più. Nick ridacchiò e si andò a sedere accanto a lui scompigliandogli affettuosamente i capelli “Dai, piccolo Jeff. Oggi è una bella giornata. Non abbiamo niente da fare. È un peccato rimanere qui dentro a deprimerci con il nano di là” Jeff mugugnò qualcosa che venne attutita dal cuscino.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Superheroes Parody'
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Da qualche giorno a quella parte il principale argomento di conversazione che intavolavano i Warblers, insieme a ‘cosa si mangia oggi’ era ‘cosa diamine facciamo con Blaine?’

Non che la cosa avesse una grande rilevanza, ma si erano totalmente dimenticati del compleanno del piccolo Jeff.

Il biondo, la mattina dell’otto novembre, si era svegliato di buon ora con un gran sorriso sulle labbra. Aveva preso un profondo respiro e si era alzato dal letto saltellando verso la camera di Nick che stranamente quella notte non aveva dormito con lui.

Aprì la porta della stanza del moro ma la trovò vuota e con il letto sistemato. Non era da Nick rifare il letto appena sveglio, nè tantomeno averlo già sistemato a quell’ora. Si strinse nelle spalle e si recò nel soggiorno.

Sembrava che tutti i Warblers, eccetto Blaine che viveva praticamente nella sua stanza, erano seduti sui divani e stavano discutendo animatamente. Non si accorsero nemmeno della presenza di Jeff che sbuffando infastidito prese un succo di frutta e si sedette ad ascoltarli attendendo pazientemente che finissero.

Dopo mezz’ora nessuno ancora l’aveva degnato di un saluto tanto che, stizzito, si andò a rifugiare nella sua stanza buttandosi a peso morto sul letto. Blaine era loro amico, ma era pur sempre il suo compleanno.

Poco dopo Nick si presentò sulla soglia della porta sorridendo “Jeffie, vestiti che usciamo” disse al ragazzo.

Jeff non rispose ed affondò la testa nel cuscino ancora di più. Nick ridacchiò e si andò a sedere accanto a lui scompigliandogli affettuosamente i capelli “Dai, piccolo Jeff. Oggi è una bella giornata. Non abbiamo niente da fare. È un peccato rimanere qui dentro a deprimerci con il nano di là” Jeff mugugnò qualcosa che venne attutita dal cuscino.

“Magari rendi partecipe anche me di questa conversazione” costatò Nick  sorridendo. Jeff si scostò dal cuscino “Ho detto che tu non sei tanto più alto di Blaine”

“Non è vero. Io sono parecchio più alto di Blaine”

“Ma cosa?! Persino l’anta del frigorifero è più alta di te. Fidati, vi ho messi a paragone”

Nick scoppiò a ridere e Jeff  infastidito ritornò ad affondare il viso nel cuscino. Il moro lo osservò per qualche istante “Dai, Jeff. Usciamo. Voglio portarti in un posto” disse il ragazzo cercando di tirarlo su. Ma Jeff non voleva muoversi affatto “No. Ho sonno”

“Ma ti sei appena svegliato” ribatté divertito Nick.

“E ora voglio dormire di nuovo, non posso?” disse Jeff mettendosi a sedere imbronciato. Nick se possibile sorrise ancora di più per poi catturare le labbra del biondino in un bacio veloce “Su, vestiti” Jeff sbuffò ma scese dal letto e si diresse verso il bagno. Dieci minuti dopo, mentre cercava di chiudersi la camicia, ormai rassegnato al fatto che nessuno si ricordasse del suo compleanno, si rivolse nuovamente a Nick “Ma dove stiamo andando di preciso?”

Il moro fece uno dei suoi sorrisi collaudati che con Jeff facevano sempre effetto “E’ un segreto” il biondo assottigliò gli occhi ma non chiese spiegazioni e seguì il ragazzo che prendeva la macchina e si dirigeva verso meta ignota.

Dopo un paio d’ore e tanti sbuffi da parte di Jeff, Nick fermò il veicolo e fece al biondo una strana richiesta.

“Devi metterti questa”

“Ma la cravatta non ci sta come sono vestito” Nick roteò gli occhi “Ma come ho fatto a pensare anche lontanamente che tu potessi essere etero?! No- disse il moro prima che l’altro potesse nuovamente parlare –non rispondere, era una domanda retorica” Jeff si accigliò leggermente ma lasciò correre. Nick gli sorrise nuovamente e gli legò la cravatta davanti agli occhi “Si, non è molto carino, ma non posso permettere che la mia sorpresa sia rovinata” disse mentre prendeva dolcemente la mano di Jeff.

Il biondo si avvicinò a lui istintivamente “Ma dove siamo, Nick?”

“In questo momento siamo in un parcheggio”

“Ma-ma perché stai facendo tutto questo?”

“Pensi davvero che potessi dimenticarmi il tuo compleanno? No, dico. Seriamente? Non ne ho mai dimenticato uno. In realtà non ho mai dimenticato nulla che riguardasse te” disse Nick arrossendo. Tanto Jeff non poteva vederlo.

Il biondo sorrise e si sporse per baciare il ragazzo, ma in quel momento, non essendo dotato della vista, si sporse troppo in basso sbilanciandosi in avanti e Nick fece una gran fatica per non farlo cadere “Aspetta un po’. Non hai nemmeno visto la tua sorpresa”

Camminarono per un altro po’ finchè non si fermarono e Nick parlò con qualcuno. Jeff non riusciva completamente ad orientarsi. Nonostante camminasse praticamente incollato a Nick un sacco di gente gli andava continuamente a sbattere contro, probabilmente erano bambini, perché arrivavano massimo ai suoi fianchi o forse persone molto basse tipo Oompa-Loompa. No. Nick l’aveva portato nella fabbrica di cioccolato “Nick, ma-ora ci sarà anche Willy Wonka?” chiese il biondino con una punta di esitazione nella voce.

Nick ridacchiò “No, Jeffie, non c’è Willy Wonka, ma prometto che ci sarà di meglio”

Ad un certo punto Nick gli fece cenno di fermarsi “Senti, piccolo Jeff. Ora ti leverò la cravatta dagli occhi, ma promettimi una cosa, non correrai via e starai sempre vicino a me”

Jeff inarcò le sopracciglia con aria interrogativa però poi acconsentì alla promessa di Nick. Il ragazzo gli tolse la cravatta lentamente da sopra gli occhi in modo che potesse abituarsi alla luce del sole ed appena riuscì a mettere a fuoco rimase con la bocca spalancata.

Lui era morto, e quello doveva essere il suo paradiso personale.

Il suo paradiso fatto di caramelle, dolci e bevande zuccherine di tutti i tipi.

“Jeff. Jeff. Ricordati. Non ti allontanare da me. Hai un limite, non voglio che succeda come l’ultima volta. Jeff?” ma Jeff ormai non lo stava ascoltando praticamente più. Nick fu costretto ad afferrargli le spalle con entrambe le mani ed esercitare una certa quantità di forza, prima che si accorgesse nuovamente di lui.

“Jeff, non voglio che ti senta male da andare in ospedale, va bene?”

“Mi hai portato allo Sweet & Snack” sussurrò non riuscendo a crederci nemmeno lui. Nick sorrise e gli accarezzò una guancia “Buon compleanno, Jeffie” disse sorridendo mentre il biondino lo stritolava in un abbraccio.







Spazietto di Ema
Salve a tutti :D avevo mancanza dei miei Niff, così eccomi di nuovo qui :D
Questa idea mi è venuta perchè una mia amica, che è stata da poco in america, mi ha fatto vedere le foto di questa fiera e io sono andata in estasi. Quindi il mio piccolo Jeffie non può essere da meno. Spero vi piaccia.
Alla prossima
Ema :D
   
 
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