White moment
-Call me again, please-
ShikaIno
Mimi18©
Masashi Kishimoto©
Il vento soffia forte, invade la stanza colpendo i corpi
dei due inquilini violento.
Si posa su di loro, facendo rabbrividire la ragazza che,
di conseguenza, si stringe più forte al suo amante. Si aggrappa forte al suo
corpo, mentre lui la bacia leggero, ma profondo; casto, ma passionale. La bacia
in un modo che la fa sentire unica, facendo si che un gemito le sfugga dalle
labbra rosse come le sue guance.
Fuori è tempo di guerra, ed anche loro stanno affrontando
una battaglia in quel letto.
Una battaglia di carezze, sussurri, ansimi e baci. Perché
non tutte le battaglie comportano la morte e la sofferenza.
Shikamaru la bacia ancora, ancora e ancora. Non si stanca
mai di sfiorare la sua bocca, le sue guance, la sua fronte. Non si stufa di
sfiorare i suoi capelli, affondare le sue mani in essi, accompagnandoli fino
alla loro morte.
E lei gli soffia leggera alle orecchie, facendolo
rabbrividire un po’. Lo accarezza titubante, un po’ insicura.. Lei non è mai
insicura, se non quando si amano. In quei momenti è la ragazza più dolce che
lui abbia mai visto, nonostante a volte sia così
seccante e bisbetica.
“Ino.”
La chiama piano, sicuro. Le sfiora piano i fianchi,
facendola rabbrividire. Le fa piacere essere
chiamata. Poche volte sente il suo nome pronunciato in quel modo da lui;
non ha più quel tono annoiato, quella cadenza seccata. Le fa piacere essere
chiamata da lui.
Ino gli cinge il collo, avvicinandolo di più sé,
concedendosi maggiormente a lui. Al suo compagno di squadra.
“Shika..”
Inarca lentamente la schiena, lasciando che le labbra di
Shikamaru vaghino lungo il suo petto, il suo collo.
E, una volta uniti,
lui la chiama di nuovo, facendole mordere le labbra, appagata.
Combattono, ballano, si stringono. Si amano, si vogliono
bene, si uniscono.
Poi lui si scosta piano, lasciandola respirare. Sente
ancora il suo nome uscire da quelle labbra, e ha la tentazione di baciarle ancora.
“Si sta facendo giorno.”
Lo dice così, senza motivo. Come al solito alla fine di
quegli attimi non sanno come comportarsi, cosa dire, cosa fare.
Lui, freddo e distaccato, la osserva coprirsi con il
lenzuolo bianco. Che stupida, pensa, non sa che in quel modo lui vede
ugualmente?
Ino non parla, non lo guarda, ma lo pensa. Pensa a quel
momento appena trascorso, sente ancora
le mani di Shikamaru viaggiare sul suo corpo, le sue labbra tracciare scie
sulle sue guance. La sua voce chiamarla.
Si solleva piano, Ino, quando sente scricchiolare la parte
di letto del compagno. S’inginocchia,
tentando di coprirsi il petto [inutilmente], tenendo sempre lo sguardo fisso a
terra.
Shikamaru, invece, la guarda.
Si sente colpevole, lei; molti sono la fuori a combattere
e loro se ne fregano, si amano, provano piacere, si scordano della morte, della
sofferenza e vanno in paradiso.
“Se ti senti così” comincia lui “non pensi che dovremmo
smetterla?”
Ed è allora che Ino [finalmente] lo guarda. Shikamaru
scorge subito lo stupore, la paura, la titubanza, l’incertezza, il desiderio in
quegl’occhi azzurri.
Quanti sentimenti conoscevano quegl’occhi?
“Ino.”
Le si avvicina piano, poggiandole una mano sulla guancia.
La sente fremere sotto quel richiamo.
“Shika.”
Lo chiama a sua volta, muta. Non un suono esce da quelle
labbra, ma le vorrebbe che lui provasse lo stesso piacere che sente lei,
vorrebbe farlo tremare solamente con la sua voce.
Chiude gli occhi lasciandosi carezzare da lui; poi, li
riapre e lo osserva. E lo chiama ancora, però ad alta voce. Decisa.
“Shika..”
E lui, stupito, cede, si dimentica della luce che sta per
sorgere, del pentimento negli occhi di Ino, della titubanza, della guerra, di
tutto. Bacia quelle labbra, e la trascina di nuovo in quella battaglia.
Sta volta, però, Ino non è così insicura.
“Chiamami ancora, Ino. Non smettere mai.”
E fuori di li combattono, si uccidono. Invece loro si
concedono un attimo di pace, insieme.
Non c’è da vergognarsi di questo, Ino. Ama il tuo uomo la
notte, vai fuori e combatti di giorno, perché non sai quello che potrebbe accaderti.
Non sai quello che potrebbe succedere a lui.
Chiamalo sempre, per sentire che lui è li accanto a te e
ti ama silenzioso.
* *** *
N/a
Uhm. Direi che questa è una non-sense. Non si sa perché
Ino stia con Shika, o perché Shika stia con Ino. Direi che è solo perché la mia
mente ha bisogno di loro..
Diciamo che si sarebbero potuti mettere altri due nomi, ma
ormai loro sono i miei pupilli. E poi questo sito ha bisogno di ShikaIno,
puffarbacco!
La dedico a tutte le mosche bianche che, per fortuna, non
si sono ancora arrese e continuano a credere in questa coppia.
La dedico a quelle MB che in questi giorni hanno scritto ShikaIno, facendomi trovare un po’ di serenità.
E, soprattutto, spero che una certa persona torni color bianco puro! E non…grigia. -.-
Sayonara
Mimi