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Autore: FloxWeasley    23/09/2013    4 recensioni
-Senti- fece Nick, deciso, prendendo il fratello per le spalle e guardandolo negli occhi. -Per i venti secondi in cui ho creduto di rapinare quel fottuto scrittore, mi sono immaginato a pulirmi il culo con i soldi. So che possiamo farcela: io credo nelle capacità dei gemelli Steelson dei tempi della Hank Bank. Loro non si sarebbero fatti fermare dalla moglie sbirra super sexy, mai! Ci impegneremo. Te lo prometto. Ma voglio quei fottuti soldi!-
Storia scritta per il compleanno della fantastica Federica!
Genere: Comico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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A Federica, perché le piacciono le mie storie stupide.
Perché è finalmente maggiorenne, quindi si merita una storia tutta per lei.
E anche perché le voglio un bene immenso 


Un furto che è praticamente un parto
ovvero: avere le doglie nel momento più sbagliato del mondo

 

Il covo di Matt e Nick Steelson era un minuscolo, puzzolente e disordinatissimo bilocale in una delle periferie più povere di New York.
I due, ladri di professione e canaglie di basso profilo per vocazione, erano gemelli: identici nell'aspetto – tranne per gli occhiali, che Matt portava e Nick no – non potevano essere più diversi caratterialmente.
Il primo, più intelligente, logico e studioso del fratello, era la mente del duo e anche la parte più suscettibile e irritabile.
Il secondo, più ignorante e istintivo, era inoltre quello più aperto e allegro – cosa che infastidiva non poco il gemello.

Nel corso della loro carriera avevano messo a punto qualche furtarello di poca importanza, principalmente in gioiellerie e piccole banche; ma fu dopo due lunghi anni in cui avevano rubato solo portafogli e le classiche borse alle vecchiette, che decisero di fare il salto di qualità: un grande furto.
Un furto con i fiocchi, di quelli che ti bastano per tutta la vita.

-Io dico che dobbiamo puntare su un cantante- fece Nick, camminando per la stanza e tirando calci ai cartoni di pizza e ai vestiti sporchi sparsi per tutto il pavimento.
-Zitto un attimo- ringhiò Matt, chino sullo scassatissimo computer portatile dei due.
-Dico solo che è una grande idea, se ci lavoriamo bene, perché poi tutti parlano di noi. Hai sentito del furto in casa di Katy P-
-VUOI TACERE UN FOTTUTISSIMO SECONDO?- gridò Matt.
Nick gli fece il verso sottovoce, irritato per il trattamento che il gemello gli riservava quando era nervoso, e si accese una sigaretta buttandosi sull'unica poltrona della stanza – sfondata a tal punto che il sedere gli toccava terra.
-Ok, senti qua: Richard Castle. Che ne dici?- propose Matt, alzandosi finalmente dal tavolo e fissando il fratello.
-Chi?- fece in risposta Nick.
-Ma non leggi proprio mai, tu? Richard Castle, lo scrittore di gialli! Quello di Derrick Storm, Nikki Heat...-
-Ah, Nikki Heat! Sì, mi ricordo il film... quello con la poliziotta super sexy- fece Nick con la sigaretta in bilico tra le labbra.
-È vero! Merda!- esclamò Matt, tirando un calcio alla poltrona dove era seduto il gemello.
-EHI! Che cazzo fai? E che problemi hai con la poliziotta super sexy?- si lamentò Nick, scattando in piedi e spintonando il fratello.
L'altro gli restituì lo spintone, irritato, e si allontanò.
-Sei proprio ignorante, porca merda! Quella poliziotta super sexy è ispirata ad un'altra poliziotta super sexy... la cazzo di moglie di Castle! Addio furto del secolo-
-Senti- fece Nick, deciso, prendendo il fratello per le spalle e guardandolo negli occhi. -Per i venti secondi in cui ho creduto di rapinare quel fottuto scrittore, mi sono immaginato a pulirmi il culo con i soldi. So che possiamo farcela: io credo nelle capacità dei gemelli Steelson dei tempi della Hank Bank. Loro non si sarebbero fatti fermare dalla moglie sbirra super sexy, mai! Ci impegneremo. Te lo prometto. Ma voglio quei fottuti soldi!-
Matt lo fissò da dietro le lenti e si diresse pensieroso verso il frigorifero, da cui estrasse una birra; ne scolò metà, ruttò sonoramente e guardò il fratello sfoderando uno dei suoi pochi sorrisi.
-Facciamolo, cazzo!-


Nelle seguenti settimane lessero, spulciarono, studiarono, ascoltarono, guardarono e memorizzarono ogni particolare utile al colpo:
La figlia di Castle, Alexis, studiava alla Columbia. Lui e la moglie stavano al Distretto di polizia tutto il giorno, mentre la madre dello scrittore, Martha, era in crociera e non sarebbe tornata prima di un mese.
I sistemi di allarme erano sofisticati, ma nulla di impossibile.
Il portinaio era come se non ci fosse.
Telecamere nel palazzo non ce n'erano, e nell'appartamento nemmeno.


Il ventun Maggio erano pronti a fare il colpo più importante della loro vita.
Silenziosi, seri, identici nella divisa della manutenzione e dietro gli occhiali da sole a specchio, salivano le scale del palazzone diretti
all'attico con le borse per lo scasso.

Quando arrivarono davanti alla porta del loft dello scrittore, Matt iniziò a lavorare con un telecomando che serviva a disattivare gli allarmi;
Nick si inginocchiò sullo zerbino e cominciò ad armeggiare con la serratura.

Un paio di minuti dopo si sentì un clac e i due gemelli si guardarono soddisfatti.
Nick si alzò e fece per aprire la porta, ma quella si spalancò apparentemente da sola e comparve davanti ai loro occhi una donna dai lunghi capelli castani.
-Volete anche un caffè, già che ci siamo?- domandò, sarcastica.
La prima cosa che notarono fu la pistola che puntava loro contro.
La seconda, il pancione enorme per nulla nascosto dalla maglietta a righe.
Fu uno shock veramente grande essere fermati da una donna incinta, perché non riuscirono nemmeno a tirare fuori le rispettive pistole ma si limitarono a fissarla increduli.
-Mani in alto e non muovetevi, il fatto che io possa spararvi contro sia una pallottola che un marmocchio non è assolutamente un motivo per darsela a gambe- fece, alzando un sopracciglio e muovendo la pistola alternativamente dal volto di un gemello all'altro.
Si avvicinò loro e strappò le pistole dalle loro tasche, buttandole dietro di sé nell'appartamento; dopodiché prese un paio di manette dalla tasca dei pantaloni e li ammanettò uno all'altro.
Prese il telefono dal tavolino, sempre tenendo sotto tiro i due con la pistola, e fece per comporre un numero, quando un dolore atroce la costrinse a fermarsi e portarsi una mano al ventre, facendo cadere il cellulare.
-Sembra che qualcuno sia in difficoltà- sogghignò Nick, dando una gomitata al fratello.
Quello sorrise sornione alla poliziotta: un conto era sparare ad una donna incinta, cosa che un minimo di umanità gli aveva impedito di fare; un conto era trattare con la sopracitata donna incinta mentre era nel bel mezzo delle doglie.

Ehi, se fosse stato buono come il pane avrebbe fatto il maestro d'asilo, non certo il ladro!
Beckett li incenerì con lo sguardo, cercando di riprendere fiato.
-Quello che le voglio proporre, signora, è perfettamente ragionevole: lei va all'ospedale e noi facciamo quello che dobbiamo fare, dopodiché scompariamo per sempre-
La detective, riprendendo velocemente lucidità appena fu passata la prima contrazione, raccolse il cellulare da terra e fissò intensamente il gemello che aveva parlato, alzando un sopracciglio.
-Quello che ti voglio imporre io, invece, è altrettanto ragionevole: io chiamo i miei colleghi, loro vi vengono a prendere e poi vado all'ospedale a scodellare questo marmocchio in fastidioso anticipo- fece, sarcastica, notando con sollievo che il cellulare funzionava ancora e componendo il numero del Distretto.
-Ho qui due ladruncoli e, sorpresa sorpresina, sono entrata in travaglio, quindi muovetevi a venire a prendere queste due teste di rapa- ringhiò, prima di attaccare il telefono e tornare a fissare i fratelli con evidente irritazione.
-Voi due, imbecilli, vi voglio con la faccia contro quel muro entro due secondi-
I due ladruncoli non poterono fare altro che obbedire, mentre la detective di sedeva faticosamente su una poltrona alle loro spalle e continuava a puntare loro contro la pistola.
-Quando ti ho detto di comprare tutte le riviste di gossip su Richard Castle che cazzo hai fatto, ti sei comprato le caramelle? Come è potuto sfuggirti che la moglie sbirra è a casa in maternità?- ringhiò a bassa voce Matt in direzione del gemello, furente.
-Non prendertela sempre con me, deficiente! Potevi scoprirla anche tu, una cosa del genere! E invece no, il signor Professorino se ne sta al suo computer a studiare i sistemi di allarme... ma vaffanculo!-
Impegnatissimi nell'insultarsi tra di loro, non si resero nemmeno conto che la poliziotta a cui sarebbero dovuti sfuggire era piegata in due dal dolore dell'ennesima contrazione e non prestava loro un briciolo di attenzione.
Fu così che Esposito, Ryan, Castle e alcuni colleghi li trovarono: i due gemelli contro il muro, che si urlavano contro insulti più o meno fantasiosi, e la detective accucciata a terra che respirava affannosamente.
-Kate!- gridò Castle, precipitandosi da lei preoccupatissimo.
-Mani in alto, voi due!- gridò invece Esposito, mentre insieme agli altri correva ad ammanettare i due ladri.
Beckett si alzò faticosamente in piedi, sostenuta da Castle, e stringendo i denti spiegò ai presenti ciò che era successo.
-Ehi, Matt, guarda! Si è pisciata addosso dalla paura- sogghignò Nick, ormai in manette, dando di gomito al fratello. Tutti, detective compresa, fissarono la pozza che si era formata ai suoi piedi.
-Testa di cazzo, potresti anche chiudere quel fottutissimo forno per una volta nella tua vita! Si sono rotte le acque- ringhiò il gemello in risposta.
-Però, sei un genio!- fece Beckett, sarcastica come sempre, prima di uscire dall'appartamento sostenuta dallo scrittore.
-Perché non hai fatto il medico, invece del ladro?-

 

 

{FloxWeasley's corner
Salve a tutti! Come sono sadica, muahahaha U.U

Mi scuso per tre cose:
1. la scurrilità dei gemelli. Personalmente, mi da sempre un po' fastidio leggere parolacce nelle fanfiction – non so nemmeno perché XD – però in bocca a Matt e Nick stavano così bene... perdonatemi!
2. la mia poca conoscenza in fatto di furti e cose del genere. Ho inventato di sana pianta tutta la scena della pianificazione e dello scasso XD
3. la poca serietà che ho dato al travaglio. So a grandi linee che è più complicato di come l'ho dipinto io, ma... a me serviva qualcosa di leggero!

Sperando che la storia sia stata di vostro gradimento, io passo e chiudo!
Alla prossima :)

  
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