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Autore: Drew Bieber    23/09/2013    1 recensioni
14 Aprile 1912, Justin Drew Bieber, ricco ragazzo sedicenne, Skyler Marie Grays, ragazza di umili origini, due mondi diversi, due ceti sociali incompatibili, un incontro che cambierà per sempre le loro vite. Una nave, il Titanic.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Titanic, la nave che mi porterà in America, e lì i miei sogni si realizzeranno, e diventerò una famosissima cantante, me lo sento. La partenza è vicina, oggi, e io non ho ancora i biglietti, sto aspettando il mio miglior amico, James, ha detto che sarebbe riuscito a trovarli, ma lo sto aspettando da tanto ormai e ancora non è arrivato. La nave sta per partire, sono già tutti in fila. Inizio a preoccuparmi che James non sia riuscito a trovare i biglietti, lo cerco con lo sguardo nella speranza di trovarlo, e noto un’auto di qualche famiglia ricca, sta uscendo una ragazza e un ragazzo la aiuta, quant’è carino, ma lui non guarderebbe mai una come me ne sono certa, mentre lo osservo nei minimi dettagli qualcuno mi prende per il braccio facendomi correre, è James, ha trovato i biglietti e ora possiamo imbarcarci. Siamo nella terza classe, nella stessa cabina, non mi dà fastidio stare con un ragazzo, se quel ragazzo è lui, ci conosciamo da piccoli, siamo cresciuti insieme, e non mi vergogno, lui per me è il fratello che non ho mai avuto. Sistemo la mia roba e esco sul ponte per vedere il mare. Rimando impressionata di quello che vedo. È bellissimo vedere quella immensa distesa d’acqua, sono così concentrata che non mi accorgo neanche che la nave è già partita, dopo un po’ arriva James e risvegliarsi da sogno, ritorno dentro e subito esco di nuovo, con una cartellina dove scrivo le mie canzone, è da quando ero piccola che scrivo, mi viene subito l’ispirazione, mi basta poco, come ad esempio vedere il mare. Resto lì sulla panchina per ore concentrandomi solo su quello che vedo e cerco di riportarlo sul foglio in parole, come al solito ne è uscita una fantastica canzone. Mi alzo per fare un giro e mi cade addosso una mantella di pelliccia, è così grande che mi fa cadere a terra. Sento qualcuno che si scusa dal ponte di sopra, e qualche minuto dopo la stessa persona viene ad aiutarmi. Mi alzo e mi tolgo la pelliccia di dosso, e eccolo di nuovo, quel ragazzo che ho visto prima della partenza, dietro di sé ce la luce del tramonto che gli illumina di rosso le punte dei suoi capelli color grano, io resto imbambolata a fissarlo, lui lo stesso, per fortuna che il sole non fa sembrare molto che sono rossa rendendomi la faccia più rossiccia. Sento un’altra voce, quella di una ragazza, si avvicina a lui rimproverandolo di averla lasciata troppo a lungo sola, si cede che è una ricca, è viziata e presuntuosa da far paura. Il ragazzo mi chiede gentilmente di rendergli la mantella e mi ringrazia, poi lo vedo scomparire verso il piano superiore nelle sfumature del sole. James mi chiama per andare a mangiare, corro subito da lui abbandonando quello che fino a pochi minuti fa è stato luogo di un sogno che potrò mai sognare.
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È sera vado a cambiarmi perché devo partecipare ad una cena importante con tutte le persone più i portanti di questa nave e non ne ho proprio voglia. Mi butto sul letto e ripenso a quello che è successo sul ponte qualche ora prima. L’incontro con quella ragazza. era bellissima. Non riesco a scordarmi i suoi occhi, i suoi meravigliosi occhi blu come il cielo splendenti della luce del sole, e i suoi stupendi capelli biondi che sembravano d’oro, con dei leggeri boccoli e un ciuffo che le incornicia perfettamente il suo viso perfetto. Qualcuno bussa alla porta della mia stanza, è Emily, e ora mi rimprovera di nuovo per non essermi ancora cambiato e in due secondi devo essere elegante per scendere nella sala. Mi preparo e sono già seduto al tavolo. Tutti parlano di affari, dei soldi, delle loro miniere, delle loro fabbriche, delle loro imprese. Per me è tutto noioso. Esco fuori per prendere un po’ d’aria e ammirare il mare notturno. Guardo nel blu intenso e mi ci immergo con i miei pensieri. Sento una dolce melodia non molto distante che mi pervade la mente, la cerco con l’udito ma non la trovo, giro tutto il ponte, ma niente, ritorno dove ero prima e la sento più forte, proviene da sotto. Mi sporgo per vedere da chi proviene il suono.  C’è qualcuno sulla prua della nave, una ragazza, nella mia testa mi ripeto continuamente “ti prego voltati, ti prego voltati, ti prego voltati” e quasi come se qualcuno ascoltasse le mie preghiere, rivedo i suoi occhi che mi catturano, nella mente provo a ricordare tutte le sfumature di blu che conosco, ma niente si avvicina neanche lontanamente al blu delle sue iridi, il vento la danzare alcune ciocche nell’aria, non riesco a capacitarmi di come possa esistere qualcuno di così bello, di così perfetto, con una voce che ti fa vivere in un altro mondo, non è una dea, né un angelo, né una stella, è la ragazza più bella che abbia mai visto anzi di tutto il mondo, né in cielo né in terra può esistere qualcuno di così unico. Passo minuti e minuti in questi pensieri, studiando nel modo migliore la sua figura esile e i lineamenti del volto, perdendomici sempre di più, ora il mare blu dei miei pensieri è diventato il mare blu dei suoi occhi. Di scatto scendo e cerco di raggiungerla il più velocemente possibile. Le sono a pochi metri di distanza, non riesco a fare un solo passo, è di spalle e non mi nota, ma le fisso il movimento dei suoi capelli al vento. D’improvviso si gira e incrocio il suo sguardo, sei mi guarda e mi sorride, a quel punto perdo totalmente il controllo e sento il cuore a mille, sento che potrebbe esplodere da un momento all’altro. “Ciao, tu sei quello di oggi pomeriggio giusto?” me lo dice in un modo che non ho mai sentito pronunciare da nessuno, quelle parole mi sembrano poesia, rispondo a scatti e provo a non farla aspettare troppo ma alla fine riesco a dirgli un misero sì, che non era assolutamente all’altezza del modo in cui lei aveva pronunciato prima. “Cosa ci fai qui? Insomma nella terza classe?”, “ti ho sentita cantare e …”, non finii la frase di proposito perché avrei sicuramente detto un sacco di cose che mi avrebbero messo in imbarazzo, “mi hai sentita cantare?”, “si … e sei bravissima”, “ahahah grazie”, la sua risata era armoniosa, e ad ogni parole che diceva l’ascoltavo con estrema attenzione, era un po’ in imbarazzo si vedeva dal leggero rossore sulle sue guancie tonde, “prego è la verità”, “sei molto gentile a dirlo”, stavo per risponderle quando Emily mi chiamò per farmi risalire, dovevo ritornare da lei. Lasciai quella ragazza col cuore che piangeva, ma non potevo restare oltre, ma averle potuto parlare mi fa sentire molto meglio.
Spazio Autrice
Hei, ho scritto una nuova fan fiction sempre su Justin, questa volta mi sono aspirata al Titanic, il primo capitolo non è lungo, spero che vi piaccia, fatemelo sapere se vi fa piacere e per favore recensite grazie a chiunque leggerà la mia storia ciaoooooooo
  
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