Fumetti/Cartoni americani > Pucca
Ricorda la storia  |      
Autore: Shainareth    24/09/2013    4 recensioni
«Però avanziamo un sacco di soldi da Tobe», intervenne a quel punto Chief, seduta stancamente accanto a loro. Era il capo della banda, ma anche l’unica abbastanza lucida da riuscire ancora ad escogitare un qualche piano che consentisse loro di mettere qualcosa sotto ai denti. «Andiamo da lui e facciamoceli dare», affermò risoluta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tobe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



DOVERI CONIUGALI




«Ho fame!» fu il poco originale lamento di Shaman, il quale, stramazzato a terra come fosse morto, pareva non avere neanche la forza di muovere un solo muscolo.
   Uno strano, affranto singhiozzo fuoriuscì dalle labbra del suo amico Clown, steso supino non lontano da lui. «Inventa qualcosa, così la vendiamo e ci facciamo i soldi per comprare da mangiare», gli suggerì caldamente, troppo affamato per badare a quisquilie come la grammatica.
   «Ci ho provato un sacco di volte», mugolò l’altro, mortificato, «ma quello che creo con i miei poteri non piace a nessuno…» Anche perché bisognava riconoscere che con le arti magiche non era quello che si potrebbe definire un portento.
   «Però avanziamo un sacco di soldi da Tobe», intervenne a quel punto Chief, seduta stancamente accanto a loro. Era il capo della banda, ma anche l’unica abbastanza lucida da riuscire ancora ad escogitare un qualche piano che consentisse loro di mettere qualcosa sotto ai denti. «Andiamo da lui e facciamoceli dare», affermò risoluta.
   Gli altri due la fissarono con evidente scetticismo. «Cosa ti fa credere che sia disposto a darceli, stavolta?»
   «Basterà metterlo alle strette, inchiodandolo alle proprie responsabilità», spiegò la ragazza, convinta di quel che diceva. «Venite con me», li esortò, rimettendosi lentamente in piedi e facendo cenno ai suoi amici di seguirla verso l’abitazione di quello che gli abitanti di Sooga erano soliti definire come il ninja più cattivo del villaggio.

Quando giunsero a destinazione, fu lei stessa a bussare alla porta della catapecchia che Tobe condivideva con i suoi imbranati sgherri. Fu proprio uno di questi ad aprire. «Ciao!» esordì cordiale Chief, che ormai lì era quasi di casa, visto il gran numero di volte in cui si era prodigata per aiutarli nella realizzazione dei fantasiosi piani di vendetta che il proprietario della baracca inventava, sia pure inutilmente, per sbarazzarsi del suo eterno rivale Garu.
   «Capo», chiamò lo scagnozzo che aveva fatto da maggiordomo ai nuovi arrivati. «I Ninja Vagabondi chiedono di te.»
   «I Ninja Vagabondi?» ripeté Tobe, perplesso. «E che vogliono?» si domandò, portandosi una mano al mento con fare pensoso, mentre avanzava per raggiungere l’ingresso della capanna.
   «Ciao, Tobe!» salutò allegra Chief, andando in brodo di giuggiole nel vedere il volto che l’amato quel giorno aveva deciso di non nascondere dietro il consueto cappuccio blu.
   Quel brio lasciò spiazzato il giovane, come tutte le volte che lei gli si rivolgeva in quel modo spensierato. «Ehm… Ciao», ricambiò il saluto con fare incerto, scrutandola con sospetto. «Cosa vi porta fin qui?» domandò, tagliando corto. «Avete qualche nuovo stratagemma da propormi per liberarmi una volta per tutte dell’odioso Garu?» volle sincerarsi, sperando che le cose stessero proprio in quel modo.
   Fu deluso quando Chief scosse il capo con decisione. «Niente affatto.» Tobe inarcò un sopracciglio: e allora che diamine volevano, da lui? «Siamo qui perché vogliamo che tu ci paghi tutti gli arretrati che ci devi.»
   Strabuzzò gli occhi. «Quali arretrati?» chiese con evidente sorpresa nel tono della voce.
   «Per tutte le volte che ti abbiamo aiutato», spiegò Clown, rimasto diligentemente in silenzio dietro al suo capo insieme a Shaman.
   Il quale annuì energicamente. «Ricordi quella volta che ti abbiamo aiutato a costruire il laser?»
   «Quello che mi ha distrutto casa?» domandò retoricamente Tobe, lanciandogli un’occhiata eloquente.
   «Ehm… Quello è stato un fuori programma», si scusò Chief, ben sapendo di essere stata lei la responsabile di quel fallimento.
   «E che mi dici di quella volta che ti ho fornito quello spray che avrebbe dovuto trasformare un ninja indegno in un ninja degno d’onore?» riprovò Shaman.
   Di nuovo Tobe lo fissò con aria accigliata. «Dici bene: avrebbe dovuto, visto che quella roba faceva esattamente l’opposto.»
   «Oh, ci sono!» esclamò Clown, con il solito, evidente tic all’occhio. «Non ci hai ancora pagato la parcella di avvocati!»
   «Oh, giusto, giusto!» concordò Shaman, sfregandosi le mani.
   «Volete prendermi in giro?!» sbottò a quel punto il ninja, spazientito. «Quella causa l’ho persa!»
   «Non certo per la nostra inettitudine», cercò di farlo ragionare Chief, orgogliosa del suo operato di legale. «L’avresti vinta, se quel guastafeste di Santa non avesse scattato quelle stupide foto», ci tenne a sottolineare, marcando inconsciamente lo strano accento che caratterizzava la sua voce sottile.
   La faccenda, comunque, pareva non toccare Tobe più di tanto, dal momento che lui se ne rimase fermo sull’uscio, braccia conserte e cipiglio tutt’altro che ammorbidito in volto.
   I Ninja Vagabondi si scambiarono una fugace occhiata, ma mentre Clown e Shaman erano sul punto di arrendersi, Chief decise di giocare il tutto e per tutto con l’ultimo asso che le era rimasto nella manica.
   «Se non vuoi pagare per tutti gli aiuti che ti abbiamo dato», iniziò inalberando un’espressione amorevole e sfarfallando le lunghe ciglia scure, «puoi sempre prenderti cura della tua dolce metà.»
   Per la seconda volta, Tobe si ritrovò ad inarcare uno dei suoi spessi sopraccigli. «Prego?»
   «Tua moglie», fu più chiara lei.
   «Quale moglie?» continuò a non capire l’altro.
   Chief lo guardò addolorata. «Ma come, tesoro?» prese a dire, facendogli rizzare i peli sulla nuca. «Non ti ricordi più del nostro matrimonio?»
   «Il matrimonio!» esclamò Clown, battendo le mani contento. «Come abbiamo fatto a non pensarci prima?»
   «Io ho anche fatto da damigella d’onore insieme a Muji», ricordò Shaman con commozione. In quell’occasione i due avevano sfoggiato un orrendo abito rosa shocking, ma tutti avevano giurato di trovarli adorabili per non ferire i sentimenti della sposa.
   Tobe esplose di rabbia. «Quel matrimonio era tutta una farsa!» gridò, sputacchiando saliva addosso alla sua presunta dolce metà.
   La quale sentì gli occhi inumidirsi di lacrime e il cuoricino in procinto di spezzarsi. «Mi hai giurato amore eterno!» protestò afflitta, portandosi entrambe le mani al petto.
   «È vero, c’eravamo anche noi a farti da testimoni», s’intromisero imprudentemente i ninja al servizio di Tobe, rimasti tutti ad assistere alla scena dietro di lui. A loro, ad essere onesti, la cerimonia era piaciuta davvero tanto.
   «Che cosa avete osato dire?!» ringhiò il ninja, volgendosi verso i suoi tirapiedi col pugno ben in vista.
   «Ti abbiamo pure regalato un frigorifero nuovo», gli assicurò ingenuamente uno, indicando l’elettrodomestico nell’angolo cucina della baracca.
   «Un frigorifero!» saltò su Clown con gli occhi che brillavano davanti a quella sublime vista.
   «Pancia mia, fatti capanna!» esultò Shaman, facendosi largo per andare all’assalto insieme all’amico e investendo in pieno Tobe, che rimase schiacciato contro il pavimento.
   Da brava moglie, Chief lo aiutò a rimettersi in piedi. «Allora», ricominciò col cuore più sollevato, mentre il giovane era ancora alle prese con l’intontimento dovuto alla botta ricevuta. «Sono ancora il tuo dolce amore?» gli domandò lei, che ovviamente aveva memorizzato ogni singolo nomignolo affettuoso in cui Tobe l’aveva chiamata durante il periodo in cui era stato vittima del sortilegio di Cupido.
   Quelle parole ebbero il potere di farlo tornare immediatamente in sé, al punto che si divincolò sgarbatamente dalla sua presa, pronto ad urlarle contro: «No! Non lo sei mai stata e non lo sarai mai!» Se non riuscì a farlo fu solo perché venne colpito da una scatoletta di latta vuota, segno che gli amici di Chief stavano già facendo man bassa delle sue riserve di cibo. «Ehi!» gridò all’apice dello sdegno. «Chi vi ha dato il permesso di…?!»
   «Clown e Shaman sono come due fratelli, per me», tentò di rabbonirlo la fanciulla, la cui fame era passata in secondo piano come ogni volta che si trovava accanto al suo grande amore. «Quindi ora è come se fossero anche fratelli tuoi.»
   «Ma stiamo scherzando?!» stentò a crederci Tobe, con aria disgustata. «Fuori da casa mia! Fuori!» si sgolò inutilmente. Soprattutto perché Chief lo agguantò per un braccio, si strinse a lui e, dopo avergli scoccato un sonoro bacio sulla guancia che lo mandò in totale confusione, prese a trascinarlo verso i suoi compagni, ai quali, manco a dirlo, si erano uniti tutti gli altri ninja.
   Ne seguì una festicciola improvvisata, una sorta di banchetto di nozze posticipato che rese felici tutti i presenti. Beh, meno che lo sposo. Il quale, per la seconda volta in vita sua, realizzò quanto era difficile la vita di Garu, perennemente braccato da un’innamorata testarda e appiccicosa. L’unica differenza fra loro, era che Garu non aveva contratto alcun matrimonio, sia pure per sbaglio.
   «Se prendo Cupido, giuro che gli strappo le penne una ad una e lo rosolo in padella!» sbraitò Tobe, masticando voracemente un cosciotto di pollo: se doveva arrendersi all’evidenza dei fatti, che almeno si godesse le proprie riserve di cibo.
   «Yuhm!» esclamò Shaman, leccandosi i baffi e massaggiandosi la pancia rotonda. «Chiamaci, quando sarà pronto!» gli raccomandò, facendolo imprecare sommessamente.












Chissà se sono l'unica fan di questa malvagissima coppia. In generale, mi piacciono da morire sia il trio dei Vagabondi sia il personaggio di Tobe (e vogliamo parlare degli adorabili ninja al suo servizio?), quindi ogni volta che li vedo insieme non posso fare a meno di ridere come un'idiota.
Come avrete intuito, la shot che avete appena letto si rifà all'episodio Amore malvagio, dove appunto Tobe viene colpito accidentalmente da una freccia di Cupido e si innamora di Chief, con grande gioia di quest'ultima. Trovo deliziosa l'intera puntata e, poiché nessuno mai ci ha degnato di informarci se i due sono rimasti sposati o meno (più che altro, penso che ogni episodio della serie sia una demenza a sé stante), mi sono immaginata una sorta di epilogo alla faccenda.
Alla prossima,
Shainareth





  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Pucca / Vai alla pagina dell'autore: Shainareth