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Autore: cst_lcu2000    24/09/2013    1 recensioni
C’era una volta in un paese lontano un uomo molto povero, chiamato Satiro.
Egli viveva ...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta in un paese lontano un uomo molto povero, chiamato Satiro.
Egli viveva per strada chiedendo l’elemosina, ma non guadagnava neanche un
soldo. Possedeva soltanto una fionda. Indossava vestiti logori e rattoppati.
Aveva dei pantaloni blu che gli arrivavano al ginocchio, una maglietta rosa
che si fermava a metà petto e le maniche che arrivavano al gomito. Aveva i
capelli castani e girava per il paese scalzo. Ogni giorno passava davanti a lui
un uomo ricco e potente, chiamato Olot, e ogni volta Satiro gli chiedeva la
carità.
Un giorno Olot si stancò di vedere sempre Satiro chiedergli l’obolo, allora
chiamò una guardia e le disse: “Quell‘uomo mi ha rubato un sacco di monete!
Arrestatelo!!”. Allora la guardia lo prese e lo mise in prigione. La gattabuia
era una stanza grigia, con una sola finestra.
Ad un tratto Satiro sentì una voce che diceva:”Se vuoi uscire da questa
prigione guarda in basso!”. Allora guardò in basso e vide due ragnetti
completamente neri. Quindi chiese loro, impaurito: ”Che cosa volete? Chi
siete?”. Il primo rispose: ”Io mi chiamo Albert! “e il secondo disse: ” Io sono
Ercole!”, poi soggiunse: ”Noi ti possiamo aiutare a uscire di prigione!”. A
Satiro stava spuntando un sorriso e chiese: ”E come potreste fare?”. Albert
rispose: ”Noi siamo magici! Potremmo aprire un tombino che a occhio non si
vede!”. Così i due ragni aprirono un tombino e soggiunsero: ”Questo è l’unico
metodo per scappare, soltanto che nel viaggio incontreremo un orco alto venti
metri!”.
Satiro ci pensò un po’ poi accettò e scesero giù per il tombino.
Si trovarono in un tunnel sotterraneo tutto rosso, non c’era proprio niente di
un altro colore. Il suolo era ricoperto da una corta erbetta, anch’essa
completamente rossa. Si misero in viaggio. Camminarono per molti giorni
finché trovarono l’orco. Era tutto verde con i vestiti marroni. Egli disse: ”Tu
per uscire da questa prigione dovrai sconfiggermi!”.
Satiro cominciò a pensare cosa fare, poi gli venne un’idea. Staccò un gran
pezzo d’erba, prese la fionda e la lanciò sugli occhi dell’orco che cadde a terra
battendo la testa e morì. Allora Satiro vide una porta, la aprì e uscì dalla
prigione rivedendo finalmente la luce. Quindi disse ai due ragni:”Siamo usciti
di prigione!”.
A quel punto li vide trasformarsi in due principi che dissero:”Grazie! Ci hai
salvato dall’incantesimo! Eravamo stati trasformati in ragni, e saremmo
tornati alla nostra figura solo se fossimo usciti da quella prigione!”.
Poi aggiunsero: ”Ti premieremo con dieci sacchi di monete d’oro!”.
Così Satiro divenne ricco.
Poi, però, andò dalla guardia che l’aveva arrestato e denunciò Olot perché lo
aveva accusato ingiustamente. Così il riccone andò in prigione. Alla fine il
mendicante Satiro fu finalmente felice.
 
 
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