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Autore: L_Lizzy    24/09/2013    2 recensioni
-Mi sto lasciando morire eppure sembra non essere venuta ancora la mia ora.
Uno ha smesso di combattere permettendo al dolore di dilagare nel suo petto, l'altro ha dimenticato.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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POV GERARD


Mi avvicino ulteriormente arrivando a toccargli il lobo con le labbra.
Ne faccio uscire quelle parole che ho provato e riprovato davanti allo specchio del motel.

-E' stato solo un passatempo.

Come una freccia ne udisco lo scocco, il bersaglio barcolla.
Lo sento tremare instabile mentre cerca di stare in piedi spostando il peso da una gamba all'altra. 
Non si gira, non mi urla addosso. 
Se ne va, come se non gliene fregasse niente.
Come se nulla fosse.
Come se non avessi appena cancellato tre anni passati insieme. 
Prima o poi qualcuno doveva metter la parola fine a quello scempio che era la nostra relazione e sapevo che lui non ne sarebbe stato mai capace. Era diventato dipendente dalla mia presenza.
L'avevo aiutato ad uscire dal giro.
Si svendeva al pari di una prostituta, in un vicolo o in una camera, ormai, gli aveva confessato tempo prima, non notava più la differenza. 
Ed era così che l'aveva trovato.
Da animale l'aveva usato come tutti gli altri per poi buttargli addosso quei pochi dollari che cadendo a terra si erano bagnati delle lacrime di Lui. Poi l'aveva ricercato. Ancora ed ancora. E ogni volta che si incontravano facevano un passo avanti. Prima un caffè, un pranzo, aveva finito così per mostrargli l'appartamento nel quale abitava. L'aveva presentato ai suoi genitori dichiarando la sua omosessualità. Ricordava ancora le loro espressioni.
Inutile dire che li avevano sbattuti fuori di casa schifati.

-Mio figlio non è un frocio. Farai meglio a tornare quando avrai capito da che parte è giusto stare, altrimenti non scomodarti!

Lui gli si era stretto contro impaurito ma da bravo cavaliere era tornato sui passi che l'avevano condotto alla villetta dei suoi e gli aveva porso il casco salendo in sella alla moto. 

-Andiamo?

Come un bambino lo aveva seguito. Sapeva di rappresentare tutto per Lui, ne era pienamente cosciente e ne goteva, infinitamente.
Tutto ciò che chiedeva gli veniva dato.
Tutto ciò che voleva gli si donava senza remore. 

Non c'erano mai state molte parole tra noi. 
Nessuna raccomandazione prima di uscire la mattina quando scendeva al bar a lavorare e nessuna ramanzina quando la sera tardava, neanche quando Lui si rendeva conto che il suo dolce cavaliere aveva addosso l'odore di un'altro.
Si stampava un sorriso sul volto recitando la sua parte. 
Non avrebbe mai osato niente che mi facesse arrabbiare. 

Per Lui ero tutto.

L'idea che possa tornare per strada mi ha sfiorato senza scalfirmi particolarmente. Non mi interessa che fine farà. M'importa solo di me stesso e se per accaparrarmi l'eredità di famiglia devo sposarmi con una donna lo farò.
Non c'è più posto per Lui ora.

-Addio.

Sussurro al vuoto.

POV FRANK


Borcollando raggiungo un palo poco distante al quale mi attacco per non cadere a terra. Quando un altro conato mi coglie all'improvviso sono costretto a chinarmi finendo per sbilanciarmi crollando con le ginocchia a terra.
Come sono finito così?

-E' stato solo un passatempo.

Ancora mi tormentano quelle parole. Possibile che dopo anni non lo abbia ancora dimenticato? Possibile che le rare notti in cui mi concedo il beneficio del sonno il mio cavaliere si ripresenti a torturarmi? Possibile che mi sembri sempre di vederlo passando davanti al bar dove lavorava un tempo o quando, cacciando le banconote in tasca, mi allontano dall'ennesimo vicolo?

Nonostante tutto non riesco ad avercela con lui.
Sono arrabbiato con me stesso.
Come ho potuto fidarmi così?

Poso le mani a terra.
I vetri di una bottiglia di chissà cosa mi si conficcarono nella carne. 
Ma la ferita che più fa male è quella che ancora sanguina capiosamente all'interno del mio cuore. Perchè se n'è
andato?

Spesso mi chiedo quanto tempo mi rimanga da vivere.
Da ragazzino ho lottato contro la signora dalla falce più di una volta, sempre pronto a mettermi nei guai. Mi ricordo le urla di mia madre quando una volta i medici mi prescrissero una quantità spropositata di farmaci per quella malattia quasi incurabile che mi era stata rilevata durante una delle lastre che avevo dovuto fare dopo essermi tolto il gesso. Ricordo che si era venduta la fede, unico ricordo di mio padre, per permettersi di comprarle. Quando i suddetti dottori in camice bianco le si presentarono davanti non facendo altro che scusarsi per l'errore commesso era ormai troppo tardi. 
Venne sepolta con le mani sovrapposte a cercare quell'anello che tanto amava. Perduta con un niente. La notizia l'aveva freddata. 
La malattia era stata mortale effettivamente, ma non per me.

Una risata mi raschia la gola premendo prepotente per uscire. 
Ci soffrii tanto all'epoca ma ora trovo il tutto esilarante.
Che mi è successo?

Mi sto lasciando morire eppure sembra non essere venuta ancora la mia ora.
Quanto ancora dovrò soffrire Cristo?

POV GERARD


Spiego il giornale di questa mattina sul tavolo. Portandomi la tazza alle labbra faccio scorrere gli occhi sulle notizie principali.
Mentre rapito leggo di un nuovo progetto per il centro città una risata mi distrae. Volto lo sguardo nella direzione da cui proviene e trovo due occhioni marroni circondati di matita nera e mascara intenti a fissarmi.

-Papà ma mi stai ascoltando?

Inutile rispondere a questa domanda, infatti lei prosegue.

-Ti ho detto che ho lasciato John, mi ero stancata!

La guardo stranito, molto probabilmente devo essermi perso metà del discorso mentre leggevo al tavolo ma meglio non fare domande non voglio trovarmi solo in casa con un'adolescente in piena crisi isterica, poco importa che sia mia figlia.

-Capisco... è stato solo un passatempo.





Angolino autrice:
*sbuca dal divano temendo qualche fulmineo lancio di pomodori*
Si ok... avevo detto che avrei scritto qualcosa di tenero e coccoloso lo so.
Ma non ci riesco mi spiace...
So che le trame iniziano a ripetersi e dalla prossima volta devo iniziare a ingegnarmi per qualcosa di più originale ma è un periodo un po' così e quello che scrivo pubblico di getto.
Fatemi sapere che ne pensate davvero.
Anche le critiche sono ben accette, fatemi capire dove sbaglio in modo che possa migliorare.
Baci, Lizzy.




 
  
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