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Autore: pluviophilia    24/09/2013    5 recensioni
[SOSPESA, INCOMPLETA]
“Ehm... hm... scusa, non mi ero accorta che stava partendo, insomma…” mi alzai, imbarazzata.
“Nessun problema, torna quando vuoi.” rispose.
Solo una persona aveva un tono di voce così, così, superficiale.
Una moralità così inesistente. Un carisma così smisurato.
Un ego così immenso. Un assortimento di magliette bianche di cotone così vasto.
Dei capelli così lucenti. Delle labbra così, così… cazzo. No, non potevo.
**
Non era possibile.
Io non avevo messo il mio nome nel calice.
Io non avevo fatto del male a nessuno.
Io non ero importante come Potter.
Io non avevo l’età richiesta.
Non potevo essere IO.

**
Era successo.
Avevo supplicato Merlino e Morgana di prendere me, ma non lei.
I miei peggiori incubi si erano appena avverati,e non sarei potuto rimanere nell’oscurità ancora per molto. Mi girai: era sbiancato, non era passato nemmeno per i suoi pensieri che sarebbe potuto succedere stasera.
Crossover OneDirection/HarryPotter
Genere: Demenziale, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
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-Joanne
 

"Allora, com'è stato ballare con Malik?" domandò Liam, una volta seduti sotto i rami del grande albero.
Appena usciti dal portico avevo usato un incantesimo di materializzazione e sostituzione, e i nostri abiti complicati avevano lasciato posto a dei normali vestiti caldi.
"Meglio di quanto immaginassi. Ed Elizabeth?" gli chiesi a mia volta.
"Meglio di quanto immaginassi." sorrise, prendendo dalla tasca dei pantaloni una mentina.
"Gli altri arriveranno a momenti, trascinando giù Louis, anche se credo immagini già qualcosa di quello che sta per accadere." spiegai, senza lasciare che cadesse il silenzio.
"Che regalo gli hai preso?" fece curioso.
"Oh, io e Stephanie abbiamo messo insieme qualcosa e gli abbiamo comprato la maglia e la sciarpa della sua squadra di Quidditch preferita, te?" risposi.
"Io non avevo la minima idea di cosa potesse piacergli, così ho optato per mezzo chilo di Gelatine Tutti I Gusti Più Uno - rise - mentre Luna ed El hanno preso qualche strano talismano, se non sbaglio, dai poteri poco chiari." concluse.
"Capisco." sorrisi, ripensando all'anno prima, quando le due Corvonero se ne erano arrivate con un libro sulla vita di strane creature, Gorgosprizzi o qualcosa di simile, animali che nessuno nel gruppo aveva ancora capito cosa fossero. Anche se era il primo anno che festeggiavamo con Louis il suo compleanno, gli avevamo sempre fatto qualche regalino.
Era bello stare in gruppo, ognuno aveva le sue caratteristiche, le sue qualità e i suoi difetti che lo differenziavano dagli altri, ed ero felice che Liam si fosse aggiunto a questa piccola combriccola, e anche se all'inizio doveva sentirsi un po' fuori luogo, magari, ora era dei nostri più che mai. George, Fred e Louis avevano trovato un compagno di scorpacciate, Luna ed El una persona gentile, Maggie e Stephanie un nuovo compagno di avventura, ed io, cosa avevo trovato? Molto probabilmente un amico, una persona molto simile a me che se le cose fossero andate in maniera diversa non avrei mai avvicinato. Un collaboratore, con il quale ero venuta a capo di un'enigma che capo non aveva, e un semplice ragazzo con cui passare i pomeriggi fra battute e risate.
A volte pensavo che tutto questo fosse troppo, tutti gli amici, tutti i ritrovi. Riuscivo a scovare tanto oro negli altri quanto carbone in me, e se ogni nuova conoscenza portava tanta felicità allo stesso tempo causava incertezza, paura di sbagliare, di vedere tutte le persone importanti allontanarsi da me, una delle mie peggiori paure.

Alzai lo sguardo sul Lago Nero, imponente e all'apparenza innocuo, sotto la sua coltre bianca. Tutto era candido: gli alberi, i sentieri, il paesaggio, le montagne. L'unica cosa che si stagliava su di loro era il cielo, scuro, puntinato di luce, qualora si trovasse un stella. Era uno spettacolo bellissimo, mozzafiato, da cui non avresti mai voluto distogliere lo sguardo.
Se volgevo lo sguardo in verticale, esattamente sopra di me, vedevo i rami del salice frusciare, scontrarsi fra loro, le fronde spostarsi, svelando un pezzo di cielo stellato, andando poi a richiudersi e portarlo via con sé. Avevo visto poche cose nella vita che battessero lo spettacolo di quella sera.
Poi mi sembrò di vedere qualcosa, qualcosa le cui foglie si staccavano da quelle lunghe e delicate della pianta, ma erano piccole e appuntite. Il rametto cominciò a prendere forma, e, coronato da due piccole bacche rosse, riconobbi del vischio farsi posto fra le fronde del Salice.
Sbattei le palpebre più volte, ma l'immagine rimaneva fissa sopra la mia testa, e sembrava essere vera. Ero sicura di sapere cosa significasse il vischio, specialmente a Natale. Un'usanza, forse una credenza dei babbani. Ma perché un rametto aveva deciso di comparire proprio sopra la mia testa?
Magia, forse era questa la risposta.
Oppure ero solo io che me lo stavo immaginando.
Avevo appena riflettuto, appena deciso cos'era Liam per noi tutti: per me era un amico, ed ero quasi certa di non provare nulla per lui che andasse oltre la simpatia, anche se, dovevo ammetterlo, avrei tanto voluto che all'inizio dell'anno venisse smistato in Serpeverde. Forse era andata così perché già io ero Mezzosangue, e una pecora nera in famiglia bastava e avanzava. O forse perché a volte gli ostacoli più alti sono quelli che stimolano di più a saltare.
Mi girai verso Liam, che aveva lo sguardo puntato sulla coltre bianca che rivestiva il lago. Dopo qualche secondo si accorse della mia presenza, e si girò a sua volta.
"Qualcosa non va?" domandò a bassa voce.
"Nulla, è che... pensavo." risposi, alzando lo sguardo un'ultima volta, e accorgendomi che del rametto di vischio non era rimasto nulla.
Anche Liam alzò gli occhi al cielo, probabilmente rimanendo sorpreso, visto che ora l'unica cosa che si distingueva fra le fronde era lo scintillìo delle stelle.
"A cosa pensavi?" chiese, leggermente stupito dal mio comportamento.
Aprii bocca per rispondere, ma non riuscii a formulare una frase completa. Sentivo che non sarebbe servito dire molto, spiegare a quanto tenessi a lui e agli altri, finendo senza giungere a una vera conclusione. 
Alzai lo sguardo.
I suoi occhi erano strani, la parola più azzeccata per definire il colore sarebbe stata nocciola, ma preferivo optare per caramello. Una glassa dolce, di colore caldo, che brillava fra il bianco velo della neve e l'oscuro manto del cielo.
Non ci pensai molto, presi un piccolo respiro e posai le mie labbra sulle sue, appoggiando una mano sulla sua spalla. Liam rimase sorpreso, lo sentii dalla contrazione dei suoi muscoli, ma servì poco perché si sciogliesse.
Mannaggiammerlino, forse non ero stata l'unica ad aver visto il vischio.
 

 
-Louis
 

"Non sei stanco?" mi domandò Maggie, quando ormai eravamo rimaste una delle poche coppie in pista. 
Tutti stavano prendendo le loro borse, salutando gli amici per risalire ai dormitori, ma noi eravamo stretti a ballare. Non c'era più nessuno che conoscessi bene, perfino Stephanie se ne era andata qualche minuto prima, raggiante.
"Louis Tomlinson non è mai stanco." risposi facendola girare in una piroetta.
"Ma Margaret Monroe può esserlo?" rise, rallentando ulteriormente il ritmo.
"Solo con un valido motivo..." rimasi vago.
"E se avessi un validissimo motivo, o meglio, sorpresa?" sussurrò prendendomi per mano.
"Vorrà dire che farò finta di non sapere che mi stai portando sotto il Salice per festeggiare il mio compleanno." risi, quando ormai eravamo usciti dalla Sala Grande.
Maggie sbuffò, applicando un incantesimo su se stessa che le tolse il vestito rosso, coprendola di un paio di jeans chiari, una sciarpa e un grande maglione. Si girò, puntandomi la bacchetta contro prima che potessi spostarmi: il mio completo scomparve, rivelando dei pantaloni pesanti e una giacca a vento blu.
"Ehi, non ero pronto!" feci spiazzato, mentre scendevamo le scale che portavano al Lago Nero, cingendola per le spalle con un braccio.
"Tranquillo, il tuo abito dovrebbe essere nel Dormitorio ora." sorrise, mentre le guance le si arrossavano per il freddo, e minuscoli fiocchi di neve si bloccavano fra i suoi capelli biondi.
Cadde il silenzio, interrotto solo dal rumore dei nostri passi, attutiti a loro volta dalla neve.
"Sei eccezionale." sorrisi, quasi arrivati al Salice.
"Grazie Lou, anche te lo sei." ricambiò, come se fosse una cosa ovvia.
"No, ma io intendevo eccezionale sul serio, fidati, potrò essere tutto quello che vuoi, ma non mi merito questo appellativo più di te, affatto." dissi, e le posai un bacio sulla fronte.
La percepii sorridere, e poi si staccò da me.
"Aspetta qui, ora. Tra un paio di minuti raggiungici... o meglio, raggiungimi sotto il Salice.
Rimasi in piedi a guardare la neve cadere, e poco dopo mi diressi verso il grande albero frondoso, assumendo l'espressione più ignara e meno sospettosa possibile.
"Maggie, dove sei?" chiesi, senza riuscire a evitare il tono divertito.
"TANTI AUGURI LOUIS!!" i miei amici urlarono non appena entrai nell'area protetta dagli incantesimi, fiondandosi addosso a me. 
Fred e George mi placcarono, stritolandomi per bene, e perfino Luna e Liam erano presenti. 
C'erano tutti, e festeggiare il compleanno qui con loro, e non a Doncaster come al solito, era un'emozione nuova e bellissima.
 
-Liam
 

Tutto, dalla mattina del ventiquattro dicembre, mi faceva pensare che quella giornata sarebbe stata strana.
Mi ero svegliato più tardi del solito, e ciò era inusuale.
Avevo mangiato di meno a pranzo, e ciò era parecchio insolito.
Il Ballo Del Ceppo era andato una meraviglia, e non ci avrei affatto scommesso.
Ma che poi Jo mi avrebbe baciato, no, non ci avrei mai pensato.
E invece era successo, sotto lo stesso Salice che ci aveva visto quei pomeriggi di Novembre, sotto lo stesso Salice che si era imbiancato di neve.
E sì, era stato strano.

Non che l'aggettivo strano escludesse il bello, o che lo intendessi con una connotazione negativa, era semplicemente la parola che esprimeva meglio come mi sentivo.
Dopo che avevo capito cosa stava succedendo, dopo che tutto era finito, non avevo saputo cosa dire. E forse era meglio, perché se avessi aperto bocca sarebbero uscite solo stupidate.
Eravamo rimasti lì, a guardare la neve cadere. Poi Joanne aveva parlato, dichiarando che non aveva la minima idea di cosa dire, e avevo notato una nota di rimprovero nella sua voce.
Le avevo detto che non si doveva scusare, né con me, né, molto probabilmente, con se stessa, e lei mi aveva sorriso. Poco dopo erano arrivato Fred e George, e avevo cercato di rimuovere quanto appena successo, aiutandoli a predisporre la zona con nuovi incantesimi di protezione per la festa. Erano giunte Luna ed Elizabeth, la prima con ancora indosso l'abito da ballo, con il pretesto di non avere freddo, e, anzi, che lo trovasse davvero di un bel colore, e infine si era aggiunta Stephanie, esausta dalle danze.
Joanne le aveva chiesto se un tipo di nome Arthur sarebbe arrivato o meno, e lei aveva detto di no, che gli altri non lo conoscevano ed era meglio così. 
Jo aveva annuito, ma ero riuscito a scorgere un velo di tristezza nei suoi occhi.
Anche questo era strano, qualcosa stava succedendo, e io non riuscivo a capire cosa.
Poi avevo lasciato stare i pensieri, e con Maggie fummo pronti.
Louis scostò le fronde del salice, e tutti gli saltammo addosso, coprendolo di spintoni e auguri di buon compleanno: era diventato maggiorenne, ma non avrebbe mai perso il sorriso e la battuta pronta.
Ora eravamo seduti lì, in cerchio, con un mucchio di regali da scartare, e sembrava che non ci fosse nulla di più bello. Ogni volta che ci pensavo avevo voglia di tornare indietro e farmi espellere da Livenbrack al primo anno, non al quarto, ed evitare di perdere tanti altri di quei bei giorni.
"Apri-lo! Apri-lo!" incitammo Louis.
"Ragazzi, non è che qua dentro c'è un altro uovo, vero? Perché me lo ricorda vagamente..." rise Louis, scartando l'ultimo pacchetto.
Tuttavia nessun enigma strillante fu trovato, ma prese il suo posto un singolare libro di erbologia, che, a sentire gli altri, nessuno gli aveva regalato.
"Erbologia non é mai stata la mia materia preferita, ma ciò non toglie che apprezzi lo stesso. Visto che non è di nessuno, però, credo lo regalerò a mia volta a Mag." rise, passandolo alla bionda. 
Io non ne ero sicuro, ma poteva darsi che fosse il regalo di Elizabeth: no, non era il tipo che rimpiangeva le scelte fatte, ma sembrava l'unica spiegazione possibile.
Oppure era da parte di una delle sue tante ammiratrici, che nel corso della giornata avevo visto consegnarli piccoli pacchetti, con tanto di bigliettini di auguri da persone che Louis non aveva mai sentito nominare e che probabilmente non avrebbe più rivisto se non nei corridoi della scuola.
Finito di scartare i regali Jo estrasse una chitarra, o meglio, Jackson, dalla borsetta posata vicino a lei. L'avevo sentita suonare qualche volta, e dovevo ammettere che non se la cavava affatto male. Io sapevo fare qualche accordo, nulla di più.
"Louis, cosa ti va? Niente sulle condizioni meteorologiche, per favore!" rise.
"Uhm... Non saprei. Una via di mezzo fra una ninna nanna e un concerto hard-rock c'è?" domandò, vago.
"Vi va Time Of Your Life, dei Green Day?" chiese, prendendo il plettro.
Conoscevo quella canzone, e mi piaceva molto. L'arpeggio era rilassante ma anche coinvolgente, e i Green Day erano una delle band predilette da suonare sulla chitarra in compagnia.
L'approvazione fu generale, anche se dubitavo che maghi purosangue come Fred, George e Stephanie potessero conoscere il brano di cui stavamo parlando.
Jo sorrise, e iniziò a muovere le dita della mano sinistra sulla tastiera, mentre con la destra andava a pizzicare le diverse corde per ricreare la melodia della canzone.
Maggie canticchiava a bassa voce, e tutti erano stesi ad osservare il cielo stellato, beandosi del sottofondo musicale che rendeva l'atmosfera ancora più magica.
Mi appoggiai al Salice, incrociando le braccia, e pensai.
Pensai che era stata una giornata bella, ma decisamente strana.























Mannaggiammerlino.
Ehm, ok, posso dire che c'è una svolta in questo capitolo? ahahah.
Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere mi raccomando;
e mi scuso se ci ho messo un po' a postare. Grazie a tutte.
Spoiler: il libro di erbologia :))))))))), traetene voi le conclusioni.
Vi lascio con un Liam fantastico che sembra dica "odd" ed è pure com'è nella storia -> stra-azzeccato per il capitolo; asdfghjkl

Jo



 

 


Much Love xx & Cactus Aum xx & Pippistrelli Carini e Coccolosi xx & Gocce Di Pioggia Estiva xx & Scleri Della Cooman xx & Plaid aggrovigliati xx & Occhi Zaynosi xx Anelli di Louis(?) xx & Uova d'oro xx & Mentine di Liam xx FilastroccheDelCeppo (puahauahauahauh) xx & Abiti da sera xx (è pessima, sì) & Rametti di vischio immaginari xx
   
 
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