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Autore: Made Again    24/09/2013    0 recensioni
Raccolta di OneShots ispirate ad interviste realmente rilasciate dai fratelli Gallagher, tradotte, riviste ed interpretate dalla sottoscritta. Enjoy!
Cheers.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liam Gallagher, Noel Gallagher, Nuovo personaggio
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Un saluto a tutti voi che vi ritrovare qui a leggere questa mia seconda OneShot.
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite, a coloro che hanno gentilmente lasciato il loro parere con una recensione e a coloro che hanno semplicemente letto “Daily Telegraph – 11 Novembre 2011”.
Questa seconda OneShot si basa su un’intervista rilasciata dai Beady Eye al settimanale britannico ShortList appena prima che BE arrivasse sugli scaffali dei negozi di musica di tutto il mondo.
Ho deciso di trasformarla in un’intervista esclusiva in onda sul canale BBC Three nella fascia serale, condotta dal presentatore Gavin Inskip, in quanto dopo aver letto l’intervista sia in italiano che in lingua originale, ho convenuto che potesse rendere molto meglio in questa forma.
Spero potrete apprezzare. Enjoy!
Cheers.

 
 
1 Giugno 2013
21.00 PM
 
 
E’ con infinita stanchezza e assoluta mancanza di grazia che mi abbandono sul divano. Dire che sono stanca è un eufemismo. Sono spossata, distrutta, sfibrata, sfiancata, sfinita, a pezzi. E’ stata la settimana più dura da quando ho iniziato questo mio amato lavoro al Telegraph, ma nonostante tutto, sento di essere estremamente soddisfatta: ho fatto il meglio che ci si potesse attendere da me e la nuova rubrica musicale che mi hanno affidato al fianco di Neil è quanto di più soddisfacente abbia realizzato fin’ora. Accendo la televisione mentre con immenso sollievo libero i miei piedi da questi tacchi opprimenti. Non credo potrò mai abituarmici.
Mi avvio distrattamente verso il bagno per struccarmi e farmi una bella doccia rilassante, quando le inaspettate note di The Roller catturano la mia attenzione. Aggrotto la fronte nel constatare che il canale che ho involontariamente selezionato all’accensione dell’apparecchio è BBC Three. Mi stropiccio gli occhi stanchi e alzo il volume. Un sorridente Gavin Inskip da il buonasera a tutti gli ascoltatori mentre The Roller continua a fare da sottofondo alle sue parole.
-Cari fan dei Beady Eye, questa serata è vostra! Speciale sugli ex Oasis Liam, Gem, Chris ed Andy a pochi giorni al debutto del loro secondo album BE, in onda ora su BBC Three!-
Mi lascio cadere nuovamente sul divano, realizzando che dovrò rimandare la mia doccia serale. Intanto, è partito il servizio d’apertura.
 
A due anni dal primo disco, la band di Liam Gallagher ci riprova con un nuovo album, BE, in uscita il 10 giugno. Stavolta con un nuovo produttore, un nuovo stile e una determinazione più forte che mai. Stasera, in esclusiva su BBC Three, Gavin Inspik scopre come "il più folle bastardo con occhiali con montatura spessa dai tempi di mio nonno", il produttore Dave Sitek, ha trasformato Liam Gallagher e i Beady Eye da feticisti degli anni Sessanta a futuristi psichedelici.”
 
Mi accoccolo tra le coperte leggere senza nemmeno tentare di reprimere il sorriso che mi nasce spontaneo non appena i Beady Eye calcano il salottino dello studio per sedersi su divanetti rossi così simili a quelli che accolsero me, Neil e Liam ormai due anni fa. Ne ha fatta di strada da allora il mio Weetabix.
Intanto, Gavin si rivolge a tutti salutando e ringraziando per la presenza, per poi indirizzare la sua attenzione subito sul frontman della band.
-Liam! E’ tanto che ti attendevamo qui. Eletrizzato?-
Liam replica con una fragorosa risata. –La mia vita è sempre elettrizzante, man!-
Gavin replica pronto. –Ma certamente! Come sempre, sono molte le cose per le quali sei elettrizzato: l'abilità sempre maggiore di tuo figlio Gene alla batteria che ora se non sbaglio fa parte di una band e il fatto che il mese scorso Reni degli Stone Roses(1) gli abbia regalato un nuovo set di bacchette.-
Liam sorride. –Quel ragazzo non smette mai di rendermi orgolioso, Gavin. Dico davvero. Ha talento, tutto suo padre.-
-C'è l'ultimo singolo dei Suede(2) che…-
-Cazzo di pezzo! Alla scuola dove va mio figlio mi sono imbattuto in Brett(3). Non ho problemi con lui: mi lanciava attacchi all’epoca e io lanciavo attacchi a lui, ma poi ti fai grande e la pianti con queste stronzate. Ma almeno, dopo tutti questi anni, non abbraccio Damon Albarn né faccio fottuti concerti con lui.- interrompe Weetabix sull’onda dell’emozione.
-E ci sono, sempre e comunque, gli Stone Roses, che hai visto a Dubai qualche settimana fa.-
A Liam brillano gli occhi. Gli ho già visto quello sguardo dal vivo e il cuore prende a battere più veloce. –Sono stati fottutamente grandi! Cazzo, che concerto epico. Sono tra i migliori, man. Senza dubbio.-
-Ma- tenta nuovamente Gavin sperando vanamente di non essere interrotto nuovamente –ci sono anche i Palma Violets(5) ora. Cosa pensi di loro? Possibili “rivali”, passami il termine.-
Liam alza un sopracciglio con aria contrariata. Fissa Gavin con sguardo indagatore. –Stai scherzando? No, mate, quelli non sono un cazzo di niente. Non mi elettrizzano affatto, loro. Ho visto una foto in cui indossavano una strana camicia… Fottutamente ridicoli.-
Gavin abbozza quindi un sorriso e lancia il sasso – …Ma sei ancora preso da Justin Bieber!-
Gem da una gomitata a Liam, Andy alza gli occhi al cielo, con fare esasperato. Non posso che accorarmi a lui. Questa storia ormai è diventata snervante. A marzo, la 19enne popstar canadese si era presentata sul palco della O2 Arena di Londra con due ore di ritardo, suscitando le ire dei genitori degli adolescenti, che avevano accompagnato i figli al concerto, oltre a fischi e insulti. Fu un caso editoriale da prima pagina nel Ragno Unito. Tutti i giornali scandalistici e musicali di bassa tiratura gli diedero la prima pagina. Ufficialmente si era parlato di "problemi tecnici", ma pare che Bieber si fosse svegliato in ritardo per poi chiudersi in camera a giocare con i videogame. Popstar? Idolo? Non sono dello stesso avviso, ma sono opinioni. Molte fan si erano schierate dalla sua parte con convinzione e orgoglio.
Sull'episodio, Noel Gallagher aveva commentato: "È rock'n'roll fare due ore di ritardo prima di salire sul palco? Dipende da cosa ha fatto in quelle due ore. Ha sniffato cocaina con delle prostitute? Ha giocato a bridge? Non è molto rock 'n' roll, no? Il mio gatto sembra più rock 'n' roll di lui". Dio, quanto aveva ragione.
Ma Liam, che sorride di rimando, non è dello stesso avviso. -Chiunque si presenti sul palco con due ore di ritardo secondo me ha ragione, cazzo- afferma convinto. -Tutte queste cosiddette rock band che si siedono nel backstage dicendo: 'Ehi, aspettiamo 15 minuti' ... vadano a fanculo. Aspetta 2 ore e 15 minuti! Ha spaccato i culi, cazzo, nessuno mai lo batterà! Quindi fuori dalle palle, lasciatelo in pace. Amico, sono un Belieber!- Mi prendo la testa tra le mani, non riuscendo comunque nella mia indignazione a reprimere un sorriso divertito. Vorrei poter dire che hai perso punti Weetabix con questa caduta di stile, ma proprio non ci riesco.

A quel punto Gavin, che sembra finalmente accorgersi degli altri tre presenti in studio, si rivolge a tutti –Ma dove avete lasciato il nuovo arrivato?-
Parlano del nuovo bassista dei Beady Eye, l'ex Kasabian Jay Mehler.
-Ha dato buca a causa di una varicella. Il suo arrivo nei Beady Eye è come quello di Van Persie allo United(5)- spiega Liam.
 
Passano quindi a discutere del loro nuovo album e degli appuntamenti imminenti. Liam, gli ugualmente entusiasti Gem Archer e Andy Bell e il più taciturno Chris Sharrock, sono eccitati dal loro nuovo brano, Flick Of The Finger, già diffuso da qualche giorno. Si vede da come si animano non appena Gavin vi accenna.
-Il pezzo deriva da una vecchia demo di una canzone di Liam di nome Velvet Building. Era su cassetta, quindi immagina quanto era vecchio il demo- dice Gem. -Si tratta di un brano reso irrilevante dall'interruzione sul nascere della collaborazione con i Death In Vegas, che com'è noto, avevano iniziato il lavoro di produzione del sesto album degli Oasis nel 2004, ma senza portarlo a compimento perché i risultati non erano soddisfacenti, fatto che aveva indotto la band a rinunciare al rapporto di collaborazione. La canzone, però, è stata completamente reinventata nella musica, con un'altisonante sessione di ottoni, e nel testo, con nuove parole mie e di Andy.-
All’improvviso, seguono frasi entusiaste a raffica, pronunciate con tono acuto ed eccitato.
Andy -Dovremo cominciare i concerti con questo pezzo. Dobbiamo! È un biglietto da visita.-
Liam -È incalzante, ti va dritto in faccia. È semplicemente folle. Per me è come uno tsunami che aspetta semplicemente di venire fottutamente da te e poi ti prende.-
Gem -È come Bruce Lee su una tavola da surf nel mezzo di uno tsunami.-
Chris -... con gli ottoni. Salvia da ardere.-
-Calma ragazzi!- interviene entusiasta Gavin. –Lo tsunami con Bruce Lee e tutto il resto qui siete voi!-


Ho ben presente quel pezzo. Anche se non mi è piaciuto subito, il finale mi ha immediatamente colpita, un brano parlato che si intreccia con la musica. So che si tratta di una citazione di Jean-Paul Marat, rivoluzionario francese del Settecento, contenuta nel libro Street Fighting Years: An Autobiography Of The Sixties del saggista e romanziere pakistano Tariq Ali, uomo ammirevole. Contiene questa frase: "le cui armi si sono rapidamente evolute per mano di scienziati servili e diventeranno più mortifere fino a che, con un semplice schiocco delle dita (appunto flick of the finger), ridurranno un milione di voi in pezzi". La voce è quella del protagonista del programma TV britannico Fonejacker, l'iraniano Kayvan Novak. Trovo quell’idea perfetta, se non lungimirante. Chiunque ci abbia pensato, ha fatto un’ottima cosa. Calza a pennello con la canzone in sé.
Gem riprende subito la parola. A quanto pare, il ghiaccio è stato rotto con Bruce Lee.
-Dovevamo comunque registrarlo di nuovo. E per farlo è venuto a bordo Kayvan. Amo questo pezzo pesantemente verboso e che sia Fonejacker a farlo.-
Liam si reinserisce prontamente nella conversazione.- Fonejacker è l'unico guest dell'album. E la prima cosa del nostro nuovo materiale che la gente sentirà sarà la sua voce che dice: 'Di' quello che credi'. Quindi è fortunato, lo stronzetto!-
Evidente Gavin deve aver fiutato un possibile inizio per uno dei famosi monologhi tutti firmati Gallagher, dove gli impropri superano la metà delle parole pronunciate, perché devia prontamente il discorso, rivolgendosi a tutta la band nel suo insieme. Anche in questo sta il talento dei giornalisti: sviare discorsi pericolosi oppure alimentarli con talento professionale, senza mai esporsi troppo.
-Ora i Beady Eye sono felici ed entusiasti, ma un anno e mezzo fa non era così, no ragazzi? Il vostro album d'esordio, Different Gear, Still Speeding, pur essendo disco d'oro e avendo riscontrato numerosi pareri positivi, non aveva - a giudizio vostro ovviamente - fatto il botto in termini di vendite e apprezzamenti.
-Alla fine della fiera- attacca il 40enne frontman -la gente non l'ha fottutamente comprato, non l'ha capito non ci si è connessa. E’ stato un colpo più duro di quanto ci aspettassimo. Ma non si molla mai, cazzo. Mai. Dopo che abbiamo interrotto il contratto con il management, lo stesso che si occupa anche di quel cazzone di OurKid, abbiamo vissuto una fase difficile. Gli ultimi concerti quelli finali del tour del 2011, sono stati fottutamente dolorosi. In molti di questi passavo davvero dei momentacci. Voglio dire: noi eravamo fantastici, ma era semplicemente ...- si interrompe. Lo vedo per la prima volta questa sera, in difficoltà. E sento di provare un po’ di quel dolore assieme a lui. Gem interviene prontamente a salvare la situazione, il superman di turno.
-La situazione e la circostanza, amico. La gente diceva che non ce l'avremmo mai fatta ad arrivare alla fine del tour. Noi dicevamo: 'Ce la faremo, cazzo!'. E così è stato. Io la vedo così: bisogna dare alla gente qualcosa che valga il prezzo dei soldi spesi. Quaggiù i tempi sono difficili e se la gente vuole sentire un paio di fottute canzoni dei vecchi tempi fa forse male a qualcuno? Non lo stiamo facendo per andare a suonare nelle arene e non lo stiamo facendo per abbandonare dei buchi di merda. E, sai, se la gente non vuole sentirle allora ... le faremo comunque!-
Ricordo bene quel periodo. Proprio quello in cui ebbi il privilegio di assistere all’intervista fatta da Neil proprio a lui, Liam. Dicembre 2011, i Beady Eye ce l'avevano fatta a concludere il tour, ma sapevano che era tempo di rifare il gruppo. Non avrebbero suonato di nuovo prima del giugno 2012 e comunque si sarebbe trattato non di un tour vero e proprio, ma di fare da supporter agli Stone Roses. Eppure nel giugno scorso la band è apparsa rivitalizzata, è rinata dalle proprie ceneri, una fenice tutta britannica, in parte per merito del nuovo management, in parte perché avevano leggermente sconfessato la decisione di non suonare canzoni degli Oasis, con grande mia gioia, inguaribile nostalgica quale sono, e di tantissimi altri fan. A Heaton Park, alla fine di giugno, ricordo come se fosse ieri quel concerto, la band ha proposto dal vivo Rock'N'Roll Star e Morning Glory, brani scritti da OurKid, ma, come si dice nello showbiz, resi famosi da Liam Gallagher. Ingiusto, sono la prima a dirlo, ma inevitabile. Io c’ero. Si, ero là tra la folla ad urlare “Tonight, I’m a rock’n roll staaaaaah!”. E sarei una bugiarda se rinnegassi le lacrime che mi sono scese mentre cantavo con Liam. Lacrime di tristezza, rimorso, rabbia, impotenza davanti a quel disastro, quei due fratelli lacerati e divisi. Ridevo e piangevo insieme, ma dentro mi sentivo solo una goccia nel mare. Quel che sono. Troppo piccola e insignificante per poter mutare la marea.
 
A riscuotermi dallo stato di apatia nel quale sono caduta è Andy.
-A quel punto eravamo sicuramente pronti e avevamo già circa 12 canzoni nuove. Saremmo potuti andare in studio allora, ma abbiamo pensato: 'Scriviamo un altro po' di canzoni'- 
Liam integra le parole dell’amico. -Sapevamo che per l'album successivo avremmo dovuto rivoltare le cose come un calzino. Non sapevamo come farlo, non sapevamo da cosa cominciare a farlo, quindi a quel punto abbiamo tutti avuto la sensazione che quello che dovevamo fare era scrivere delle buone canzoni. Avevamo, però, bisogno di un po' di fottuto aiuto. Il produttore dell'ultimo disco non aveva fatto le cose per bene e se l'era svignata. Il disco ha finito per mixarlo Gem e per quello che era è uscito fuori grandioso, ma avevamo bisogno di un grande produttore. Il più folle bastardo con occhiali con montatura spessa dai tempi di mio nonno.-
Gavin si lancia in una sonora risata. –E’ così che descrivete il povero Dave(6)? Ok, è davvero strano come personaggio, ma non avevo mai sentito parlar di lui in questi termini! Non che mi aspettassi diversamente da voi, ragazzi.-
Andy prende la parola con tono serio, ma pacato. -La gente dirà che lui viene da un mondo e noi da un altro, ma in realtà siamo piuttosto simili. Musicalmente ci siamo trovati d'accordo su molte cose: la roba che ci piace, la roba che suonavamo nella stanza per divertimento.-
Gem annuisce, sorridendo. -All'inizio è stato tipo: 'Perché vogliono me?', ma gli abbiamo mandato delle canzoni e lui ha fatto: 'Oh, lo capisco: vogliono andare in quella direzione'. E voleva fare del rock'n'roll alla sua maniera. Quindi è stato un atto di fede che ha funzionato.-
A Liam intanto brillano gli occhi. Vuole parlare, si vede da come si agita irrequieto sul divanetto per lasciarsi finalmente andare, sebbene il tono che tiene sia decimante alto. -Lo amo cazzo! E’ un fuorilegge. Di sicuro non è venuto a Londra per vedere la regina, sai cosa intendo? È venuto per fare un buon disco. Quando la gente usa la parola 'sperimentazione' pensa che ci si debba sforzare fottutamente tanto, ma noi non ci siamo sforzati così tanto, mate. Abbiamo messo le cose in chiaro. Lui ci ha fatto: 'Non sono qui per far sì che i demo suonino meglio, sono qui per buttarli in aria e vedere cosa succede'. E l'ha fatto, ma la sperimentazione non è andata oltre quel punto. Non ce ne stavamo mica seduti lì a fare: 'Bene, dobbiamo fare più cose di questo tipo o chissà cos'altro, perché tutte quelle merdate le trovo fottutamente faticose- Soddisfatto, si lascia nuovamente ricadere sullo schienale del divanetto rosso, incrociando le braccia con aria da padrone.
Gavin, lasciandosi anch’egli andare sulla propria poltroncina, porta la gamba destra sulla sinistra e si assesta il colletto della camicia azzurra con fare informale.
-Quale che sia la procedura e il risultato che avete ottenuto, il sound di questo nuovo album è molto diverso rispetto ai primi Beady Eye, nessuno mette in dubbio questo. Le canzoni sono ancora spaccone e dirette, non sarebbero vostre altrimenti! Ma adesso ci sono molti strati di colore che imprimono ai pezzi delle svolte impreviste. E la tua voce, Liam, è una rivelazione! Mixata secca, quasi senza alcun effetto, in modo da fartela sentire in fronte. Fa sempre parte dei vostri nuovi esperimenti con Dave?-
- Beh, si e no. È così che suono a casa mia o sulla schiena di un cammello o dovunque.- replica Weetabix con una risata. -Sono stufo degli idioti che dicono che non so cantare. Si spera che ora me li toglierò dai piedi, mostrando la mia cazzo di voce per com’è.- Pare leggermente infastidito, evidentemente deve essersi scaldato con questa frase.
Gem prende la parola per concludere degnamente il discorso sul nuovo manager che altrimenti resterebbe incompleto. -Gli occhi di Liam e Dave Sitek si sono incrociati per la prima volta agli State Of The Ark Studios di Richmond, nella zona di Londra, ed è stata subito intesa, aiutata dal fatto che nessuno dei due conosceva il pregresso musicale dell'altro. Da parte di Sitek non c'è stata neanche un po' della reverenza che ci si poteva attendere nei confronti di quattro quinti degli Oasis. Anzi. E’ stato davvero uno stronzo.-
Liam sente un’evidente necessità di puntualizzare. -Non è stato tutto fottute rose e fiori, questo sicuramente. Abbiamo avuto dei battibecchi, di sicuro. Nessuna scazzottata, ma ci sono stati molti ...-  Andy termina al posto suo, dato che si vede chiaramente quanto Liam faccia fatica a trovare la parola adatta a concludere la propria frase nel suo registro non volgare. -... strattonamenti. Noi abbiamo strattonato lui e lui ha strattonato noi.-
Gavin, visibilmente interessato dall’argomento in qualità di facente parte nel suo piccolo di questo ramo del music business, si lancia in una domanda certamente non in programma, data la naturalezza con la quale la pone ai ragazzi. -C'è stato del materiale che voi avete portato e di fronte al quale lui ha detto: "No, grazie?"-
Liam risponde con ostentata indignazione -Sì, senza dubbio. E sai come vanno quelle cose. Fa: 'Non mi piace', e io, aggressivo: 'Bene, a me sì, cazzo'. E poi lui continua e fa 'un esperimento musicale' e tu fai: 'Hmm, non suona affatto male, in realtà. Per me può andare'. E c'erano altri pezzi dove facevamo: 'Stai perdendo la testa, dobbiamo tornare nella terra degli Hare Krishna(7)-
Andy, invece, interviene con tono decisamente più accomodante. -A volte abbiamo perso, a volte abbiamo vinto, ma ogni volta per la singola canzone ha vinto la persona migliore.-
Liam si tappa in naso con due dita e attacca con voce nasale da comico snob. -Ragazzi, è il disco che ha vinto. Ha vinto la musica!- Ciò che segue è una fragorosa risata da parte di tutto lo studio, alla quale mi accoro anch’io. Sei unico Weetabix.
Gavin, asciugandosi le lacrime, si rivolge alla telecamera con la voce ancora rotta da risatine nervose -Il disco, a proposito, si chiama BE.- Si riassesta sulla sedia e quindi continua, tentando di darsi un contegno. –Liam, tu volevi chiamarlo Universal Gleam, bagliore universale, ma "certe persone" (Chris) hanno messo il veto, mentre tu invece sostenevi che con un titolo come quello che volevi tu, leggo le testuali parole, "avresti potuto ritirare fuori la stronzata della coca, ma con questo non puoi dire molto. È così e basta”. Cosa intendevi dire, scusa?-
-La mia teoria- aggiunge Liam -è che in copertina ci sarà BE e poi sul retro I-E-B-E-R.- A questo punto si alza e intona a mo' di coro da stadio. -Biiiiieee-ber! Cazzo, il retro è così, man!- E giù tutti a ridere di nuovo come matti. “Avresti dovuto fare il comico!” urla una voce dal pubblico che scatena nuove, inevitabili risate isteriche da parte di tutti. Alzo gli occhi al cielo, sebbene stia sorridendo anch’io, stiracchiandomi sul divano.
Gavin pone quindi la fatidica domanda. -Come mai oggi insisti tanto con Justin Bieber?-
-Non lo so, cazzo, no? È meglio che insistere sugli Strypes(8) o uno di quegli stronzi là, no?- E’ la distratta risposta di Liam.
 
-Ebbene, Liam, sai cosa sto per chiederti, tutti in studio e a casa fremono per sapere la tua risposta a questa domanda. Parliamo di una canzone tra tutte, una che ha sollevato un gran polverone mediatico dal giorno della sua uscita. Una tipica ballata liamiana, passami il termine, sparata nello spazio e supportata da sitar elettrico. Il titolo potresti leggerlo Don't Bother Me, ma in realtà è Don't Brother Me. Perché chiamare una canzone Don't Brother Me?-
Liam sincronizza il suo umore su “scazzato”, quello più consigliato per affrontare questo argomento, aggrotta le ciglia sempre troppo incolte e risponde con tono irritato. –Beh, Don't Sister Me, suona di merda, o no? Specialmente quando non hai una sorella.- Dallo studio si leva un rumore indistinto di risate sommesse.
-Coraggio! Dovresti sapere, Liam, che la gente penserà subito al brother Noel come destinatario della canzone.-
-Sì, sì, la gente ci ricamerà su, ma sono pronto. Quindi sì: parla di OurKid.- Si leva dal pubblico un’esclamazione univoca di sorpresa, seguito da un silenzio carico di aspettativa.
-Facci capire: sei pronto a continuare a rispondere a domande su Noel per il prossimo anno e per buona parte della tua vita futura?-
-Ma la canzone è la canzone, amo la canzone più di quanto ami andare a parlare della canzone stessa. Avrei potuto provare a chiamarla in un altro modo, ma è quello.- Quindi si raddrizza sul divanetto e intona a cappella 'Don't brooo-ther meee', facendomi correre un brivido lungo la schiena per la sorpresa. Eppure non dovrei stupirmi. Quando mai Weetabix è prevedibile?
-Ed è quello. È una canzone fottutamente adorabile. Amo la canzone. Non le cambierò il titolo per facilitarmi l'esistenza.- conclude Liam. Ma Gavin ricalibra il tiro e continua imperterrito.
-Alcuni dei versi, cito, "Come on now, give peace a chance"(9) ed "In the morning, I'll be calling, hoping that you’ll understand"(9) sembrano suggerire un ramoscello d'ulivo, come già avvenuto in Kill For A Dream, brano pubblicato nel precedente disco. Ebbene? E’ una coincidenza anche questa?-
-Beh, come mi ha detto Andy, è un po' contraddittorio. C'è molto amore e molto fottuto ...- sospende la frase, i gomiti poggiati sulle ginocchia, le mani intrecciate tese verso il viso e lo sguardo a perdersi sul pavimento, nel vuoto dei suoi occhi limpidi.
Gavin lo osserva un po’. -Un verso fa: "Sono stufo di tutte le tue menzogne/trame e dei tuoi pianti"-
Liam si risveglia dal suo stato di assenza mentale rapidamente così come vi era caduto. Ho già visto quel suo comportamento da molto vicino e mi intenerisce esattamente allo stesso modo, nonostante questa volta a separarci vi siano uno schermo al plasma e parecchi chilometri. -Sì, ma le menzogne, le trame e i pianti potrebbero non riferirsi a lui. Potrebbero riguardare qualcuno vicino a lui. O potrebbero riguardare me. Potrebbe essere lui quello stufo delle mie trame, delle mie menzogne e dei miei pianti. Comunque c'è molto amore nella canzone, ma ci sono anche un paio di frecciate, scherzose credo. Non c'è nulla di malvagio perché non è nella mia natura. Vorrei essere capace di scrivere una canzone malvagia. Se sapessi farlo, cazzo, lo sapresti bene, ma non ne sono capace.-
Gavin aggrotta la fronte. -Scusa, mi sono perso. In che senso?-
-Ahh, sto scherzando, man, ma non ci riuscirei. E un titolo come 'Tu, Tu sei uno Stronzo' suona merdoso come titolo, no? Inoltre lui l'ha già sentito prima. Tutti l'hanno sentito prima.- 
Si inserisce Gem. -La vita non è in bianco e nero, no? Ci sono molte sfumature di grigio.- Mi sorge spontaneo un sorriso. Che filosofo mancato. Povero chitarrista incompreso.
-Il miglior verso per me è 'Did you shoot your gun?'(9)- prosegue tranquillo Liam, imprimendo alla voce una nota di serietà che fino a poco prima non gli apparteneva.
-Perché?-
-Semplicemente penso che sia figo. Parla sempre di pistole, o no? If I Had A Gun... Bene, poi hai fottutamente sparato?- Sbraita quindi agitando le braccia come per farsi capire meglio, mimando il gesto di sparare. Tutta la serietà dell’affermazione precedente è crollata miseramente sotto If I Had A Gun.
Gem abbassa la voce, come se stesse rivolgendo a Gavin una confidenza. -Guarda, non l'ho capito neanche io.-
Gavin che per altro continua ad essere perplesso. -Quindi il senso è quello, no?-
Ma Liam l’ignora. Ormai è partito per il proprio discorso. -E c'è il verso 'You're always in the sun/With your Number One'(9). Mi riferisco al tabloid The Sun, che scrive sempre delle cosette su di lui.-
-L'hai incontrato per puro caso durante un party la sera della chiusura delle Olimpiadi, dove per altro vi siete esibiti con Wonderwall, no?-
Liam risponde con aria di finta indifferenza. -Sì, beh è stato lui ad imbattersi in me.- 
-Com'è andata?-
-Tutto bene. Non ero proprio ubriaco fradicio, mi ero fatto soltanto...- sembra pensarci seriamente. -quattro bottiglie di champagne.- conclude quindi soddisfatto.
Gem, che evidentemente è determinato ad apparire questa sera come l’uomo serio e pacato, puntualizza con aria rassegnata. -Sapevo che saremmo arrivati a questo.-
Liam pare a questo punto della serata ben disposto, perché si lascia trascinare nella conversazione, seppur spinosa. -Penso di essere stato piuttosto piacevole, sai cosa intendo? Gli ho detto: 'Allora che cosa te ne pare della nostra performance, stronzo?'. E lui ha fatto: 'Uh, sì, andava bene'. Poi gli ho detto: 'Ho visto i tuoi amici lì, sono venuti a salutarci'. E lui ha fatto: 'Chi?'. E io: 'I Take That'(10). E lui: 'Urggh'. E basta, poi gli ho voltato le spalle e mi sono fatto un drink. Poi tutti mi hanno fatto: 'Hey, compare: parla con lui'. E io ho detto: 'No, mi voglio fare un cazzo di drink', e basta.-

Sembra un momento buono per abbandonare il discorso su Noel e Gavin lo sfrutta appieno per far convergere la conversazione sul nuovo videoclip. Gem prende dunque il suo apparecchio telefonico dalla tasca dei jeans e mostra alla telecamera la copertina del disco, uno scatto tratto da una rivista degli anni Settanta di nome Nova. Mi colpisce subito, è uno scatto di classe. I colori sono piacevolmente insoliti e nel complesso l’album si presenta fin da subito come qualcosa di diverso dal solito. Andy parla di come nuove band quali Strypes e Temples suonerebbero curiosamente vecchio stile se paragonate al nuovo album dei Beady Eye. Il secondo album della band nata dalle ceneri degli Oasis è un'avventura in un territorio un po' più inesplorato, ma comunque "dispiacerebbe se non arrivasse al primo posto delle classifiche", come affermano accorati i quattro uomini della serata. E mi ritrovo ancora una volta d’accordo con loro. Hanno lavorato tanto. In fondo, lo meritano.
Liam non vede l'ora di esibirsi di nuovo. -Abbiamo dei concerti interessanti in programma. E sono pronto a scommettere che saranno una fottuta bomba, cazzo.- Tutti asseriscono, convinti. Ci sono idee ovunque e la netta sensazione di una band rivitalizzata e rinvigorita, che guarda avanti, è facile percepirlo anche attraverso uno schermo. Sono loro, eppure c’è qualcosa in più questa volta, una nuova scintilla, un nuovo obiettivo ed una nuova strada. Sarò con loro, dovunque andranno. Al loro fianco, come loro sono stati al mio.
Mentre Gavin si congeda dagli ospiti e dal pubblico di BBC Three, mi cade l’occhio sull’orologio e mi rendo conto di come quest’ora sia volata così in fretta. Rivolgo la mia attenzione al televisore ancora una volta prima di spegnerlo e di avviarmi verso il bagno dove la doccia mi invita sempre più insistentemente a rilassarmi prima del meritato riposo. Proprio mentre Liam, Gem, Andy e Chris stanno lasciando lo studio tra i mille applausi. Il registra mi regala un primo piano dei loro volti. Volti soddisfatti, compiaciuti, sollevati, carichi.
Sorrido, quindi spengo il televisore.
I Beady Eye avevano bisogno di lanciare il dado e imprimere una svolta. Potrebbero essere davvero ripagati.




(1) Gli Stone Roses sono una band britannica di alternative rock formatasi a Manchester nel 1984, attiva fino al 1996 e riunitasi nel 2011 dopo 15 anni di inattività.
 
(2) I Suede sono una band di alternative rock formatasi nel 1989 in Gran Bretagna, scioltasi nel 2003 e riunitasi nel 2010. Sono stati uno dei gruppi musicali britannici più conosciuti tra quelli che lanciarono l'ondata britpop.
 
(3) Brett Lewis Anderson è cantante e fondatore del gruppo musicale Suede.
 
(4) I Palma Violets sono una band indie rock britannica formatasi nel 2011.
 
(5) Robin van Persie è un calciatore olandese, attaccante del Manchester United e della Nazionale olandese, della quale è capitano.
 
(6) Dave Sitek, architetto del sound avventuroso dei TV On The Radio, la sua band, e produttore innovativo e progressista, come riconosciuto da riviste e critici. Tra i suoi lavori ricordiamo la produzione degli album di Brooklyn, band dell'avanguardia d'élite newyorchese quali gli Yeah Yeah Yeahs e i Liars e i suoi remix influenzati dal free jazz. Una volta fece un album di rock spaziale con Scarlett Johansson che cantava cover di Tom Waits.
 
(7) Hare Krishna Krishna è l'incarnazione della persona Suprema, come Cristo è l'incarnazione di Dio Padre nel cristianesimo.
Harè è una invocazione di liberazione, come il nostro "salvami".
 
(8) The Strypes sono una band mod-revival formata da quattro ragazz tra i 16 e i 17 anni provenienti da Cavan, Irlanda, formatasi nel 2008.
 
(9) Forza, adesso dai una possibilità alla pace.
Al mattino ti chiamerò, sperando che tu capisca.
La vita è troppo corta per non perdonare / puoi serbare rancore, ma non ti lascerà vivere. 
Hai sparato con la tua pistola?
 
(10) I Take That sono un gruppo musicale pop britannico formato da cinque cantanti; Gary Barlow, Robbie Williams, Howard Donald, Jason Orange e Mark Owen. Sono considerati una delle boy band di maggior successo della storia della musica.
  
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