Mi è stato detto che l'html non era corretto (anche se a me la pagina si visualizzava normalmete ò__ò strano...) così ho cercato di cambiarlo, spero che vada bene! Ditemi se ci sono altri problemi!
Baci xMx
Appuntamento al buio
By
xEmmex
Gaara emise un
tremito.
No, non poteva
essere
Quella cosa non gli
piaceva
Assolutamente
Naruto Uzumaki gli
stava davanti e gli sorrideva beffardo.
Quello doveva essere
un incubo…
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Il ragazzo dei capelli rossi sedeva sul
sedile posteriore della limousine nera accanto alla
sorella.
“Temani, ti odio!” piagnucolò.
Era circa da quando Temari lo aveva
costretto a salire sulla macchina che il rosso strillava in modo isterico e si
agitava.
Ovviamente la cosa a Temari non
importava affatto.
Dopo la morte di Niki, il gattino di
Gaara, il povero ragazzo si era così chiuso nel suo dolore che ormai non usciva
quasi più di casa.
La bionda sospirò ignorando un’altra
ondata di parole che sarebbe meglio non riferire da parte del fratello.
Non capiva perché facesse tutto quel
casino per un semplice appuntamento al buio!
Già era fortunato ad avere una sorella
che si preoccupava per lui e che aveva accettato, rischiando tra l’altro
l’infarto, la sua palese omosessualità.
In effetti tutti i segnali c’erano…a
partine da quando a quattro anni Gaara aveva messo a tutti i Ken di Temari i
vestitini delle Barbie… o quando lo aveva trovato a frugare a 10 anni nella sua
borsetta dei trucchi, in effetti anche la maglietta a rete che il ragazzo aveva
comprato all’età di 14 anni o il fatto che ogni volta che cercava le sue
mutandine nere di pizzo rosso le trovava nel cassetto del fratello minore
avrebbero dovuto farle sospettare qualcosa… a proposito chissà dove aveva messo
il completino intimo da notte,quello rosa e bianco,con i pizzi e il tanga…non lo
trovava da quasi un mese…
“Smettila di sbraitare! Sembri una
ragazzina isterica!”
“Non darmi della
ragazzina!”
“Oddio! Che
bambino!”
Gaara aprì la bocca per rispondere ma
proprio in quel momento la macchina si fermò.
“Io non
scendo!”
“Ah,davvero…allora non ti dispiace se
vado a raccontare un po’ in giro che dormi ancora
con…Teddy?”
“Sei
malefica…”
“Lo prendo come un complimento. Vorrei
solo fare qualcosa per quei vestiti…”
Difatti Gaara indossava una
camicia bianca sgualcita da cui, per la colluttazione avuta per salire in
macchina, un paio di bottoni erano saltati, il pantalone era largo e nero,quello
che di solito il ragazzo usava per dormire ed alla gamba destra era alzato fino
al ginocchio e stropicciato.
Il ragazzo
sbuffò seguendo la sorella fuori dall’auto,a testa bassa e con passo lesto entrò
nel locale che gli indicava la sorella senza accorgersi di un paio di occhi
cerulei che lo guardavano stupiti e divertiti.
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Naruto parcheggiò il
motorino.
“Naruto!”
Sakura lo chiamava dall’altra parte
della strada,accanto a lei Sasuke aveva un aria piuttosto imbronciata.
Per fortuna era arrivato in
tempo.
Attraversò la strada andando a salutare la rosa
amica, vestita con un abitino
cinese rosso dalle rifiniture sgargianti verdi e oro, le diede due baci sulle
guance per poi stringere la mano nel moro, vestito più sobriamente e forse
eccessivamente formale,con pantaloni e cravatta neri e camicia
bianca.
“Allora come
va Naruto?”
“Non so… non
sono molto sicuro” arrossì il biondo.
“Non
preoccuparti sei fantastico!!” Intervenne la rosa dandogli una pacca sul sedere
ben fasciato da un paio di jeans chiari mentre il petto era coperto da un
attillata maglietta bianca a mezze maniche che lasciava davvero poco
all’immaginazione.
Sasuke guardò
accigliato la sua ragazza mentre quella ridacchiava al rossore del biondo amico
.
“Scusa
Sasuke!” ridacchiò ancora lei stampando un bacio sulle labbra del suo ragazzo,
quello sorrise attirandola a se per la vita e
baciandola.
“Arrivano!”
I due si
staccarono mentre la limousine parcheggiava poco
lontano.
“Sarai molto
soddisfatto!” sussurrò Sakura a Naruto, il ragazzo
sospirò.
Dalla
macchina scese prima Temari,bellissima nel suo vestito nero senza maniche e
corto fin su al ginocchio, poi a testa bassa una chioma di capelli rossi fece
capolino.
Il ragazzo
camminava velocemente senza guardare nessuno, i vestiti erano sgualciti e il
pantalone terribilmente largo si teneva su per miracolo, Gaara non degnò nessuno
di uno sguardo entrando nel ristorante cinese,sede delll’
appuntamento.
Naruto era
stupito, non era possibile, quel visino ovale e la pelle bianca… le labbra si
aprirono in un sorrisino divertito…non c’era dubbio era proprio
lui…
Sabaku No Gaara.
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Il ragazzino
biondo rideva come un pazzo insieme ai suoi
amici.
Un Gaara di 7 anni
teneva tra le braccia il suo orsacchiotto Teddy e guardava a terra rosso i
viso.
“Guardati sei
bianco come un cencio cos’è vivi segregato nella
cantina?”
E tutti
scoppiarono di nuovo a ridere.
Gaara sentì le
lacrime pizzicargli gli occhi.
Non c’era persona
che odiasse di più al mondo di quel ragazzino dai capelli
dorati.
Naruto
Uzumaki
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Il biondo seguì il ‘vecchio amico’
all’interno del ristorante e gli posò una mano sulla
spalla
“Ehi...non si saluta?... da
allora non sei molto cambiato..stesso cipiglio da teppista a quanto
vedo…”
Gaara si
fermò piantando gli occhi verdi negli azzurrissimi
dell’altro.
“E tu chi
sei? Senti io sono qui contro la mia volontà quindi se non vuoi fare la stessa
fine che farà mia sorella stasera, spostati...”
Il biondo
scoppiò a ridere abbracciandolo con foga.
“Vecchio mio!
Ti piace scherzare...non mi hai riconosciuto, incredibile sono così
cambiato?Davvero non mi riconosci? Sono stato la tua spina nel fianco per tutte
le elementari...non ricordi? Ti dice qualcosa appellativo testa
quadra?”
Gaara rimase
impietrito nell’abbraccio, si divincolò poi con forza urlando in mezzo al
locale.
“Tuuuuu!!!
Dannato Uzumaki! Toglimi le mani di dosso! Temari io ti
uccido!!!”
Detto ciò
scappò nel bagno sotto gli occhi increduli di tutti lanciando imprecazioni che
mai avrebbe creduto lui stesso di poter
pronunciare.
Naruto rimase
imbambolato in mezzo alla sala, completamente basito lanciò un occhiata
sconcertata a Temari che dal canto suo si stava dirigendo a grandi falcate verso
il bagno con un’aura nera molto poco rassicurante che le aleggiava
intorno.
“Aspetta” la
fermò il biondo”gli voglio fare un discorsetto”
La ragazza si
fermò guardando interdetta l’Uzumaki, dopo aver deciso che effettivamente il
ragazzo era incazzato quanto lei si avvicinò a Sakura e Sasuke per prendere un
tavolo.
Nasuto
sfoderò il suo miglior ghigno dirigendosi a grandi falcate verso il bagno. Si
chiuse la porta alle spalle quando vi entrò.
“Gaaraaaa...so che sei lì dentro...ti devo dire quattro cosine...esci, se
non lo fai...ti vengo a prendere io con le buone o con le cattive decidi tu!Non
pensavo che il mio ricordo ti facesse reagire in questo modo! Si vede che sono
stato fin troppo indulgente...sei sempre il solito mollaccione
frignone”
Il rosso che intanto si era chiuso in uno dei
gabinetti fu preso da un moto di rabbia.
“Dovrai
sfondare la porta per entrare! Buzzurro che non sei altro! Tu..tu non puoi
capire! Prima Niki...e poi tu! E non sono un
piagnucolone!”
“Chi è Niki? Bè comunque è passata una vita dall’ultima volta che ci
siamo visti...e reagire come se avessi la lebbra non è stato molto gentile da
parte tua!” la voce si altera un attimo per poi divenire dolce come il miele
“Che ne diresti di parlarne fuori da qui? Se entra qualcuno è la volta buona che
ci facciamo buttar fuori tutti e due...eh
Gaachan…?”
Gaara sentì una scossa elettrica
attraversargli la spina dorsale, gli venivano le ginocchia molli ogni volta che
lo sentiva pronunciare il suo nome in quel modo.
Era sempre stato così, era passato tanto
tempo ed era quasi riuscito a dimenticarlo…
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“E’ inutile che ti
nascondi tanto lo so che sei lì!”
“Vattene”
piagnucolò il ragazzino da dentro uno dei
gabinetti.
“Guarda che ora
hai 10 anni dovresti affrontarmi invece che piangere come un
bambino!”
“Smettila! Tu che
ne sai di me! Vattene!”
Il bambino biondo
si appoggiò contro il muro bianco vicino alla porta da cui proveniva la voce
dell’altro.
“Su, Gaachan non
fare così…esci di lì giuro che non voglio farti nulla di
male!”
Il rossino si
mosse dentro il bagno.
“Davvero?” pigolò
incerto.
“Davvero…su
esci…”
La serratura della
porta scatto e la porta si socchiuse appena con un
cigolio.
“Non farai
nulla?”
“No, davvero… puoi
credermi…”
La porta si aprì
ancora un po’, giusto lo spazio per far entrare un paio di
dita.
Naruto fece cenno
a due bambini entrati con lui.
La porta fu aperta
con forza e sbatté cigolando nei cardini.
Gaara era tenuto
fermo dai due bambini,gli occhi verdi sgranati.
“Naru…”
Naruto aveva in
mano un pennarello rosso.
“Mmmhhh…vediamo
cosa posso scrivere”
Alzò la maglietta
del bambino dai capelli rossi lasciando scoperta la pancia bianca e
liscia.
“Ho trovato
scriverò : Io faccio schifo”
“No” si lamentò
sommessamente cercando di liberarsi.
“E smettila di
muoverti non riesco a scrivere!”
La bocca gli venne
tappata.
Scese una lacrima
cristallina.
Stupido stupido Uzumaki…
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Lo sapeva di
star facendo una stupidaggine,ma ci cascava ogni
volta.
“Ok” borbottò
aprendo un poco la porta, uscì titubante ed ancora più stropicciato di prima,
ormai i pantaloni erano pericolosamente bassi e la camicia gli lasciava scoperto
una gran bel pezzo di spalla.
Naruto gli si
parò davanti squadrandolo dalla testa ai piedi, Gaara sobbalzò quando l’altro
ragazzo cominciò ad aggiustargli la camicia chiudendola come meglio poteva,gli
alzò un po’ il pantalone aggiustando la parte inferiore in modo che non toccasse
terra e non si sporcasse.
Gaara rimase
fermo a lasciarlo fare.
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Erano le 14,00 di pomeriggio e Gaara giocava con un bastoncino
disegnando accovacciato nella sabbia mentre aspettava nel cortile della scuola
il padre che lo venisse a prendere.
Ancora una
volta era in ritardo.
Un bambino
biondo gli si avvicinò,anche lui aspettava una
persona.
Il rossino
sobbalzò appena si accorse della presenza dell’altro e si rannicchiò di più su
se stesso.
Erano
soli.
“Ciao”
“Ciao”
borbottò Gaara di
risposta.
Sentì l’altro
prenderlo per le spalle e farlo alzare, non oppose resistenza rimanendo in piedi
a testa bassa tremando come una foglia.
Naruto si
limitò a pulirgli la giacca con la mano, togliendo la polvere che vi si era
depositata, si abbassò ad aggiustare i pantaloncini ed a tirare su i
calzini.
“Fatto!”
disse soddisfatto regalando un enorme sorriso al rosso che ora lo guardava
stupito.
“E ricorda,
se qualcuno ti da fastidio devi prenderlo a pugni non metterti a piangere! Oh è
arrivato l’ Ero-sennin! ERO-SENIN SONO QUI!” gridò il biondino sotto gli occhi
stupefatti di Gaara.
“Smettila di
chiamarmi in quel modo mocciosetto” lo rimproverò bonariamente Jiraya, il tutore
di Naruto salutando quest’ultimo scompigliandogli i
capelli.
E mentre
quello strano duo si allontanava sempre di più sul viso di Gaara si dipinse un
piccolo sorriso.
Si accovacciò
di nuovo sporgendosi per vedere le macchine che
passavano.
Quando
sarebbe arrivato papà?
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“Bene”
commentò Naruto non appena il suo lavoro di sistemare il rosso fu
completo.
“Grazie”
mormorò quest’ultimo arrossendo. “Io,vorrei cambiarmi…”
“Oh…senti ho
comprato il nuovo film di (inserire nome a piacere) vuoi vederlo con me? Posso
prestarti io dei vestiti! E poi ho dell’ottimo ramen istantaneo se hai fame!”
Senza
pensarci il rosso annuì e subito si ritrovò al mano racchiusa nella morbida e
calda stretta di quella dell’altro che lo guidava verso l’uscita del locale e
verso il suo motorino.
“Sicuro di
stare bene mi sembri un po’ imbambolato..” chiese il biondo porgendogli un
casco.
“No…è che ho
dormito poco!” si affrettò a dire l’altro mettendosi il casco subito i
testa,sperando di mascherare il rossore delle su
guance.
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Poco dopo
erano arrivati all’appartamento dell’Uzumaki.
“Bello
qui!”
“Bhè, non è
di cento la tua villa ma io la amo”
“No,no sul
serio è carina ed accogliete…”
Gaara si
sedette sul divano verde pieno di cuscini piumosi.
“Se non fosse
per Sakura che viene ogni tanto a dare una pulita qui sarebbe un
disastro!”
Gaara scoppiò
a ridere.
“Senti, posso
usare il bagno?”
“Certo puoi
farti una doccia se vuoi ti porto anche degli altri vestiti che quelli ti cadono
di dosso! Intanto io metto a bollire l’acqua per il ramen!”
“Qual è il
bagno?”
“Seconda
porta a destra”
“E poi dritto
e via!”
“Eh?”
“Nulla,nulla”
Naruto tutto
contento trotterellò verso la cucina, mise a bollire l’acqua cacciando dalla
dispensa due porzioni di ramen istantaneo ed apparecchiò per
due.
Uscì dalla
cucina dirigendosi verso la sua stanza, prese un pantalone ed una maglietta
senza maniche che gli sembrava potessero andare bene sul corpo slanciato
dell’altro e si avviò verso il bagno.
Aprì la porta
che con suo grande stupore il rosso aveva dimenticato di chiudere a
chiave.
“Ti lascio i
vestiti sullo sgabello!” gli gridò entrando,per sovrastare il rumore scrosciante
dell’ acqua della doccia.
“Ok” sentì
appena l’ovattata risposta dell’altro, si era incantato a guardare l’ombra
sinuosa che da dietro le tende della doccia si muoveva lenta.
Il biondo si
ritrovò ad immaginare l’acqua scorrere sulla pelle candida di Gaara, le gocce
cristalline che scendevano giù per la giugulare danzando sull’incavo del collo e
della clavicola e accarezzavano petto e gambe mentre una goccia biricchina si
depositava sulle labbra rosa e schiuse di Gaara.
Naruto si
morse il labbro inferiore, si sfilò con impazienza la maglietta e i pantaloni
rimanendo in boxer, aprì di scatto la tenda della
doccia.
Gaara sgranò
gli occhi impietrito.
Dannato
Naruto Uzumaki
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Gaara andava su e giù per la stanza
nervosamente.
“Sei solo un porco! Non sei
assolutamente cambiato da allora! Rimani una piccola e subdola ameba
che…”
“Uffa ti ho chiesto scusa!” piagnucolò
Naruto tenendosi in testa,su quello che presto sarebbe diventato un bel
bernoccolo, la borsa del ghiaccio.
Sulla guancia sinistra spiccavano ben
evidenti i segni di un ceffone mentre lo stomaco gli doleva ancora per via di un
poderoso cazzotto.
“E credi che basti??” fece isterico
l’altro cominciando di nuovo ad insultarlo.
Naruto si alzò andando lentamente in
cucina, il rosso era così impegnato a trovare nuove parole per offenderlo che
neanche ci fece caso. L’acqua ormai aveva preso a bollire, Naruto spense il
fuoco versando il liquido bollente nei due contenitori di ramen, aspettò alcuni
minuti prima di infilarci dentro una forchetta e portarne uno a
Gaara.
Appena si vide arrivare il contenitore
tra le mani Gaara non si chiese neanche il perchè e si sedette stizzito per
terra cominciando a mangiare.
Naruto scoppiò a ridere. “Non sei
affatto cambiato! Basta darti qualcosa da mangiare per
calmarti”
Si sedette accanto al rosso, l’altro lo
guardò offeso continuando a magiare.
Naruto lo imitò aprendosi il suo ramen e
mangiando con gusto.
“Però alla fine hai imparato ad usarli i
pugni eh?” rise ancora “Anche se rimani un po’ isterico sei migliorato molto,
prima anche una folata di vento ti avrebbe steso!”
“Perché?”
“mh?”
Gaara aveva finito il suo ramen, aveva
la testa bassa e gli occhi verdi malinconici.
“Perché mi odiavi così
tanto?”
Naruto smise di mangiare, emettendo un
piccolo sbuffo.
“Non ti
odiavo”
Gaara alzò lo sguardo,ma Naruto non lo
stava guardando, gli occhi erano persi in chissà quali
ricordi.
“E’ strano forse che te lo senta dire,
ma ti invidiavo molto e poi eri sempre così chiuso in te stesso… io non sapevo
come avvicinarti, in realtà non sapevo come avvicinarmi a nessuno e quando ho
capito che facendo il buffone le persone mi avrebbero notato mi sono fatto
prendere la mano…”
Gli occhi color cielo incontrarono i
vagamente lucidi occhi verdi.
“…scusa se ti ho fatto del
male”
Una mano di Naruto andò ad incontrare la
guancia liscia dell’altro, la pelle era bianca, morbida e lievemente calda, un
dito accarezzò le labbra rosee.
Le labbra piano si unirono in un bacio
casto, un semplice sfiorarsi di labbra.
Gaara sorrise
appena.
Davvero
stupido
Naruto
Uzumaki