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Autore: xEmmex    26/03/2008    7 recensioni
Una one shot senza pretese
"No, non poteva essere...Quello doveva essere un incubo"
NaruxGaa
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Mi è stato detto che l'html non era corretto (anche se a me la pagina si visualizzava normalmete ò__ò strano...) così ho cercato di cambiarlo, spero che vada bene! Ditemi se ci sono altri problemi!

Baci xMx

Appuntamento al buio

By xEmmex

Gaara emise un tremito.

No, non poteva essere

Quella cosa non gli piaceva

Assolutamente

Naruto Uzumaki gli stava davanti e gli sorrideva beffardo.

Quello doveva essere un incubo…

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Il ragazzo dei capelli rossi sedeva sul sedile posteriore della limousine nera accanto alla sorella.

“Temani, ti odio!” piagnucolò.

Era circa da quando Temari lo aveva costretto a salire sulla macchina che il rosso strillava in modo isterico e si agitava.

Ovviamente la cosa a Temari non importava affatto.

Dopo la morte di Niki, il gattino di Gaara, il povero ragazzo si era così chiuso nel suo dolore che ormai non usciva quasi più di casa.

La bionda sospirò ignorando un’altra ondata di parole che sarebbe meglio non riferire da parte del fratello.

Non capiva perché facesse tutto quel casino per un semplice appuntamento al buio!

Già era fortunato ad avere una sorella che si preoccupava per lui e che aveva accettato, rischiando tra l’altro l’infarto, la sua palese omosessualità.

In effetti tutti i segnali c’erano…a partine da quando a quattro anni Gaara aveva messo a tutti i Ken di Temari i vestitini delle Barbie… o quando lo aveva trovato a frugare a 10 anni nella sua borsetta dei trucchi, in effetti anche la maglietta a rete che il ragazzo aveva comprato all’età di 14 anni o il fatto che ogni volta che cercava le sue mutandine nere di pizzo rosso le trovava nel cassetto del fratello minore avrebbero dovuto farle sospettare qualcosa… a proposito chissà dove aveva messo il completino intimo da notte,quello rosa e bianco,con i pizzi e il tanga…non lo trovava da quasi un mese…

“Smettila di sbraitare! Sembri una ragazzina isterica!”

“Non darmi della ragazzina!”

“Oddio! Che bambino!”

Gaara aprì la bocca per rispondere ma proprio in quel momento la macchina si fermò.

“Io non scendo!”

“Ah,davvero…allora non ti dispiace se vado a raccontare un po’ in giro che dormi ancora con…Teddy?”

“Sei malefica…”

“Lo prendo come un complimento. Vorrei solo fare qualcosa per quei vestiti…”

Difatti Gaara indossava una camicia bianca sgualcita da cui, per la colluttazione avuta per salire in macchina, un paio di bottoni erano saltati, il pantalone era largo e nero,quello che di solito il ragazzo usava per dormire ed alla gamba destra era alzato fino al ginocchio e stropicciato.

Il ragazzo sbuffò seguendo la sorella fuori dall’auto,a testa bassa e con passo lesto entrò nel locale che gli indicava la sorella senza accorgersi di un paio di occhi cerulei che lo guardavano stupiti e divertiti.

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Naruto parcheggiò il motorino.

“Naruto!”

Sakura lo chiamava dall’altra parte della strada,accanto a lei Sasuke aveva un aria piuttosto imbronciata.

Per fortuna era arrivato in tempo.

Attraversò la strada andando a salutare la rosa amica, vestita con un abitino cinese rosso dalle rifiniture sgargianti verdi e oro, le diede due baci sulle guance per poi stringere la mano nel moro, vestito più sobriamente e forse eccessivamente formale,con pantaloni e cravatta neri e camicia bianca.

“Allora come va Naruto?”

“Non so… non sono molto sicuro” arrossì il biondo.

“Non preoccuparti sei fantastico!!” Intervenne la rosa dandogli una pacca sul sedere ben fasciato da un paio di jeans chiari mentre il petto era coperto da un attillata maglietta bianca a mezze maniche che lasciava davvero poco all’immaginazione.

Sasuke guardò accigliato la sua ragazza mentre quella ridacchiava al rossore del biondo amico .

“Scusa Sasuke!” ridacchiò ancora lei stampando un bacio sulle labbra del suo ragazzo, quello sorrise attirandola a se per la vita e baciandola.

“Arrivano!”

I due si staccarono mentre la limousine parcheggiava poco lontano.

“Sarai molto soddisfatto!” sussurrò Sakura a Naruto, il ragazzo sospirò.

Dalla macchina scese prima Temari,bellissima nel suo vestito nero senza maniche e corto fin su al ginocchio, poi a testa bassa una chioma di capelli rossi fece capolino.

Il ragazzo camminava velocemente senza guardare nessuno, i vestiti erano sgualciti e il pantalone terribilmente largo si teneva su per miracolo, Gaara non degnò nessuno di uno sguardo entrando nel ristorante cinese,sede delll’ appuntamento.

Naruto era stupito, non era possibile, quel visino ovale e la pelle bianca… le labbra si aprirono in un sorrisino divertito…non c’era dubbio era proprio lui…

Sabaku No Gaara.

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Il ragazzino biondo rideva come un pazzo insieme ai suoi amici.

Un Gaara di 7 anni teneva tra le braccia il suo orsacchiotto Teddy e guardava a terra rosso i viso.

“Guardati sei bianco come un cencio cos’è vivi segregato nella cantina?”

E tutti scoppiarono di nuovo a ridere.

Gaara sentì le lacrime pizzicargli gli occhi.

Non c’era persona che odiasse di più al mondo di quel ragazzino dai capelli dorati.

Naruto Uzumaki

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Il biondo seguì il ‘vecchio amico’ all’interno del ristorante e gli posò una mano sulla spalla

“Ehi...non si saluta?... da allora non sei molto cambiato..stesso cipiglio da teppista a quanto vedo…”

Gaara si fermò piantando gli occhi verdi negli azzurrissimi dell’altro.

“E tu chi sei? Senti io sono qui contro la mia volontà quindi se non vuoi fare la stessa fine che farà mia sorella stasera, spostati...”

Il biondo scoppiò a ridere abbracciandolo con foga.

“Vecchio mio! Ti piace scherzare...non mi hai riconosciuto, incredibile sono così cambiato?Davvero non mi riconosci? Sono stato la tua spina nel fianco per tutte le elementari...non ricordi? Ti dice qualcosa appellativo testa quadra?”

Gaara rimase impietrito nell’abbraccio, si divincolò poi con forza urlando in mezzo al locale.

“Tuuuuu!!! Dannato Uzumaki! Toglimi le mani di dosso! Temari io ti uccido!!!”

Detto ciò scappò nel bagno sotto gli occhi increduli di tutti lanciando imprecazioni che mai avrebbe creduto lui stesso di poter pronunciare.

Naruto rimase imbambolato in mezzo alla sala, completamente basito lanciò un occhiata sconcertata a Temari che dal canto suo si stava dirigendo a grandi falcate verso il bagno con un’aura nera molto poco rassicurante che le aleggiava intorno.

“Aspetta” la fermò il biondo”gli voglio fare un discorsetto”

La ragazza si fermò guardando interdetta l’Uzumaki, dopo aver deciso che effettivamente il ragazzo era incazzato quanto lei si avvicinò a Sakura e Sasuke per prendere un tavolo.

Nasuto sfoderò il suo miglior ghigno dirigendosi a grandi falcate verso il bagno. Si chiuse la porta alle spalle quando vi entrò.

“Gaaraaaa...so che sei lì dentro...ti devo dire quattro cosine...esci, se non lo fai...ti vengo a prendere io con le buone o con le cattive decidi tu!Non pensavo che il mio ricordo ti facesse reagire in questo modo! Si vede che sono stato fin troppo indulgente...sei sempre il solito mollaccione frignone”

Il rosso che intanto si era chiuso in uno dei gabinetti fu preso da un moto di rabbia.

“Dovrai sfondare la porta per entrare! Buzzurro che non sei altro! Tu..tu non puoi capire! Prima Niki...e poi tu! E non sono un piagnucolone!”

“Chi è Niki? Bè comunque è passata una vita dall’ultima volta che ci siamo visti...e reagire come se avessi la lebbra non è stato molto gentile da parte tua!” la voce si altera un attimo per poi divenire dolce come il miele “Che ne diresti di parlarne fuori da qui? Se entra qualcuno è la volta buona che ci facciamo buttar fuori tutti e due...eh Gaachan…?”

Gaara sentì una scossa elettrica attraversargli la spina dorsale, gli venivano le ginocchia molli ogni volta che lo sentiva pronunciare il suo nome in quel modo.

Era sempre stato così, era passato tanto tempo ed era quasi riuscito a dimenticarlo…

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“E’ inutile che ti nascondi tanto lo so che sei lì!”

“Vattene” piagnucolò il ragazzino da dentro uno dei gabinetti.

“Guarda che ora hai 10 anni dovresti affrontarmi invece che piangere come un bambino!”

“Smettila! Tu che ne sai di me! Vattene!”

Il bambino biondo si appoggiò contro il muro bianco vicino alla porta da cui proveniva la voce dell’altro.

“Su, Gaachan non fare così…esci di lì giuro che non voglio farti nulla di male!”

Il rossino si mosse dentro il bagno.

“Davvero?” pigolò incerto.

“Davvero…su esci…”

La serratura della porta scatto e la porta si socchiuse appena con un cigolio.

“Non farai nulla?”

“No, davvero… puoi credermi…”

La porta si aprì ancora un po’, giusto lo spazio per far entrare un paio di dita.

Naruto fece cenno a due bambini entrati con lui.

La porta fu aperta con forza e sbatté cigolando nei cardini.

Gaara era tenuto fermo dai due bambini,gli occhi verdi sgranati.

“Naru…”

Naruto aveva in mano un pennarello rosso.

“Mmmhhh…vediamo cosa posso scrivere”

Alzò la maglietta del bambino dai capelli rossi lasciando scoperta la pancia bianca e liscia.

“Ho trovato scriverò : Io faccio schifo”

“No” si lamentò sommessamente cercando di liberarsi.

“E smettila di muoverti non riesco a scrivere!”

La bocca gli venne tappata.

Scese una lacrima cristallina.

Stupido stupido Uzumaki…

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Lo sapeva di star facendo una stupidaggine,ma ci cascava ogni volta.

“Ok” borbottò aprendo un poco la porta, uscì titubante ed ancora più stropicciato di prima, ormai i pantaloni erano pericolosamente bassi e la camicia gli lasciava scoperto una gran bel pezzo di spalla.

Naruto gli si parò davanti squadrandolo dalla testa ai piedi, Gaara sobbalzò quando l’altro ragazzo cominciò ad aggiustargli la camicia chiudendola come meglio poteva,gli alzò un po’ il pantalone aggiustando la parte inferiore in modo che non toccasse terra e non si sporcasse.

Gaara rimase fermo a lasciarlo fare.

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Erano le 14,00 di pomeriggio e Gaara giocava con un bastoncino disegnando accovacciato nella sabbia mentre aspettava nel cortile della scuola il padre che lo venisse a prendere.

Ancora una volta era in ritardo.

Un bambino biondo gli si avvicinò,anche lui aspettava una persona.

Il rossino sobbalzò appena si accorse della presenza dell’altro e si rannicchiò di più su se stesso.

Erano soli.

“Ciao”

“Ciao” borbottò Gaara di risposta.

Sentì l’altro prenderlo per le spalle e farlo alzare, non oppose resistenza rimanendo in piedi a testa bassa tremando come una foglia.

Naruto si limitò a pulirgli la giacca con la mano, togliendo la polvere che vi si era depositata, si abbassò ad aggiustare i pantaloncini ed a tirare su i calzini.

“Fatto!” disse soddisfatto regalando un enorme sorriso al rosso che ora lo guardava stupito.

“E ricorda, se qualcuno ti da fastidio devi prenderlo a pugni non metterti a piangere! Oh è arrivato l’ Ero-sennin! ERO-SENIN SONO QUI!” gridò il biondino sotto gli occhi stupefatti di Gaara.

“Smettila di chiamarmi in quel modo mocciosetto” lo rimproverò bonariamente Jiraya, il tutore di Naruto salutando quest’ultimo scompigliandogli i capelli.

E mentre quello strano duo si allontanava sempre di più sul viso di Gaara si dipinse un piccolo sorriso.

Si accovacciò di nuovo sporgendosi per vedere le macchine che passavano.

Quando sarebbe arrivato papà?

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“Bene” commentò Naruto non appena il suo lavoro di sistemare il rosso fu completo.

“Grazie” mormorò quest’ultimo arrossendo. “Io,vorrei cambiarmi…”

“Oh…senti ho comprato il nuovo film di (inserire nome a piacere) vuoi vederlo con me? Posso prestarti io dei vestiti! E poi ho dell’ottimo ramen istantaneo se hai fame!”

Senza pensarci il rosso annuì e subito si ritrovò al mano racchiusa nella morbida e calda stretta di quella dell’altro che lo guidava verso l’uscita del locale e verso il suo motorino.

“Sicuro di stare bene mi sembri un po’ imbambolato..” chiese il biondo porgendogli un casco.

“No…è che ho dormito poco!” si affrettò a dire l’altro mettendosi il casco subito i testa,sperando di mascherare il rossore delle su guance.

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Poco dopo erano arrivati all’appartamento dell’Uzumaki.

“Bello qui!”

“Bhè, non è di cento la tua villa ma io la amo”

“No,no sul serio è carina ed accogliete…”

Gaara si sedette sul divano verde pieno di cuscini piumosi.

“Se non fosse per Sakura che viene ogni tanto a dare una pulita qui sarebbe un disastro!”

Gaara scoppiò a ridere.

“Senti, posso usare il bagno?”

“Certo puoi farti una doccia se vuoi ti porto anche degli altri vestiti che quelli ti cadono di dosso! Intanto io metto a bollire l’acqua per il ramen!”

“Qual è il bagno?”

“Seconda porta a destra”

“E poi dritto e via!”

“Eh?”

“Nulla,nulla”

Naruto tutto contento trotterellò verso la cucina, mise a bollire l’acqua cacciando dalla dispensa due porzioni di ramen istantaneo ed apparecchiò per due.

Uscì dalla cucina dirigendosi verso la sua stanza, prese un pantalone ed una maglietta senza maniche che gli sembrava potessero andare bene sul corpo slanciato dell’altro e si avviò verso il bagno.

Aprì la porta che con suo grande stupore il rosso aveva dimenticato di chiudere a chiave.

“Ti lascio i vestiti sullo sgabello!” gli gridò entrando,per sovrastare il rumore scrosciante dell’ acqua della doccia.

“Ok” sentì appena l’ovattata risposta dell’altro, si era incantato a guardare l’ombra sinuosa che da dietro le tende della doccia si muoveva lenta.

Il biondo si ritrovò ad immaginare l’acqua scorrere sulla pelle candida di Gaara, le gocce cristalline che scendevano giù per la giugulare danzando sull’incavo del collo e della clavicola e accarezzavano petto e gambe mentre una goccia biricchina si depositava sulle labbra rosa e schiuse di Gaara.

Naruto si morse il labbro inferiore, si sfilò con impazienza la maglietta e i pantaloni rimanendo in boxer, aprì di scatto la tenda della doccia.

Gaara sgranò gli occhi impietrito.

Dannato Naruto Uzumaki

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Gaara andava su e giù per la stanza nervosamente.

“Sei solo un porco! Non sei assolutamente cambiato da allora! Rimani una piccola e subdola ameba che…”

“Uffa ti ho chiesto scusa!” piagnucolò Naruto tenendosi in testa,su quello che presto sarebbe diventato un bel bernoccolo, la borsa del ghiaccio.

Sulla guancia sinistra spiccavano ben evidenti i segni di un ceffone mentre lo stomaco gli doleva ancora per via di un poderoso cazzotto.

“E credi che basti??” fece isterico l’altro cominciando di nuovo ad insultarlo.

Naruto si alzò andando lentamente in cucina, il rosso era così impegnato a trovare nuove parole per offenderlo che neanche ci fece caso. L’acqua ormai aveva preso a bollire, Naruto spense il fuoco versando il liquido bollente nei due contenitori di ramen, aspettò alcuni minuti prima di infilarci dentro una forchetta e portarne uno a Gaara.

Appena si vide arrivare il contenitore tra le mani Gaara non si chiese neanche il perchè e si sedette stizzito per terra cominciando a mangiare.

Naruto scoppiò a ridere. “Non sei affatto cambiato! Basta darti qualcosa da mangiare per calmarti”

Si sedette accanto al rosso, l’altro lo guardò offeso continuando a magiare.

Naruto lo imitò aprendosi il suo ramen e mangiando con gusto.

“Però alla fine hai imparato ad usarli i pugni eh?” rise ancora “Anche se rimani un po’ isterico sei migliorato molto, prima anche una folata di vento ti avrebbe steso!”

“Perché?”

“mh?”

Gaara aveva finito il suo ramen, aveva la testa bassa e gli occhi verdi malinconici.

“Perché mi odiavi così tanto?”

Naruto smise di mangiare, emettendo un piccolo sbuffo.

“Non ti odiavo”

Gaara alzò lo sguardo,ma Naruto non lo stava guardando, gli occhi erano persi in chissà quali ricordi.

“E’ strano forse che te lo senta dire, ma ti invidiavo molto e poi eri sempre così chiuso in te stesso… io non sapevo come avvicinarti, in realtà non sapevo come avvicinarmi a nessuno e quando ho capito che facendo il buffone le persone mi avrebbero notato mi sono fatto prendere la mano…”

Gli occhi color cielo incontrarono i vagamente lucidi occhi verdi.

“…scusa se ti ho fatto del male”

Una mano di Naruto andò ad incontrare la guancia liscia dell’altro, la pelle era bianca, morbida e lievemente calda, un dito accarezzò le labbra rosee.

Le labbra piano si unirono in un bacio casto, un semplice sfiorarsi di labbra.

Gaara sorrise appena.

Davvero stupido

Naruto Uzumaki

  
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