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Autore: Miky Castiel Winchester    25/09/2013    2 recensioni
L'amore, quello vero, è così forte da abbattere ogni ostacolo, da abbattere ogni barriera e differenza, dubbi, preoccupazioni, e pericoli, vite differenti, due mondi diversi sotto un unico cielo sconfinato, cosa avrà la meglio, il vero amore o la paura?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Winchester, Mary Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Chapter 1

 

 

L'hai capito fin dalla prima volta che l'hai vista alla locanda due settimane prima che lei, sarebbe stata la donna perfetta John, quella giusta per te, quella che in futuro sarebbe potuta diventare tua moglie, l'hai capito nell'esatto momento in cui i suoi occhi azzurri come il cielo e profondi come il mare hanno incrociato i tuoi, timidi e scuri brillanti alla luce del sole di un color miele come le foglie autunnali. I suoi modi, i suoi gesti, i capelli lunghi mossi e biondi e quel sorriso, Mary è decisamente stata la prima e l'unica donna capace di farti battere il cuore, quel tuo cuore che l'amore o l'affetto non ha mai conosciuto, perché tu John anche se sei solo un ragazzo hai già sofferto tanto e non hai mai avuto una vera famiglia, tua madre ti ha abbandonato e tuo padre, speri e desideri sia morto o che non si faccia più vivo. Ed hai paura, temi che a Mary non piacerai, che presentarti a lei sia una cattiva idea, sei solo un meccanico cosa potresti offrile dopo tutto? ed allora ogni giorno quando vai a far colazione alla locanda la osservi da lontano quando è lei che serve ai tavoli e si avvicina a te e con gentilezza e ti porta ciò che hai ordinato e ti sorride è come se il mondo sparisse. Ed hai paura di non essere abbastanza per questo non ti sei presentato, perché tu sei solo un meccanico e non possiedi nulla se non un monolocale e la tua fidata Chevy Impala del 67, l'hai comprata ad un’ asta, una vera occasione e per averla hai dovuto faticare parecchio e passare tanto di quel tempo sotto le auto degli altri, dei ricchi, per i quali tutto è dovuto, da aver perso il conto delle ore, ricoperto di grasso ed olio, stanco, ma non hai mai perso il sorriso, la forza e la speranza, la voglia di lottare, non ti sei arreso e sei riuscito a concederti questo piccolo regalo. Ti impegni giorno dopo giorno per migliorare te stesso e la tua vita in attesa di quella svolta che possa regalarti la normalità e la vita che hai sempre sognato fin da piccolo. E vuoi farcela con le tue forze dimostrando a tutti cosa è in grado di fare John Winchester. Ed intanto guardi da lontano quello che senti sia l'amore della tua vita che sparecchia alcuni tavoli che lotta con la stessa energia con la quale ogni giorno combatti anche tu in attesa del lieto fine. Vorresti che fosse lei il tuo lieto fine ma no, sai che è pressoché impossibile che lei possa anche solo accorgersi di te, una donna così perché dovrebbe guardarti d'altronde? sarai bravo a lottare contro le avversità della vita ma in amore non vuoi rischiare di essere ferito, respinto, hai troppa paura e forse è a causa di ciò che hai passato e della tua infanzia infelice. Ti accontenti di guardarla da lontano Mary, il tuo sogno, desiderando con ogni fibra del tuo cuore e dell'anima che la tua vita magicamente un giorno sia degna di essere definita tale e di poter finalmente a testa alta presentarti a lei, sperando forse un po’ egoisticamente che lei sia ancora disponibile, che nessun uomo te la strappi via. Anche oggi hai preso la stessa colazione di sempre, bacon e uova ed un bicchiere di aranciata, piove a dirotto e non hai neanche un ombrello con te ed esasperato sospiri, oggi non lavori fortunatamente hai bisogno di una tregua di tanto in tanto. Ci sono solo altri due clienti alla locanda ed oggi al banco è rimasta solo Mary, la sua collega dopo averti servito a causa di una telefonata urgente ricevuta l’attimo seguente ha lasciato tutto nelle mani di lei ed è andata via trafelata prendendo al volo il suo ombrello e la giacca. Guardi Mary sistemare il banco e ripulire con cura le stoviglie e potresti fissarla per ore ed ore senza stancarti mai. Bevi la tua aranciata un po’ alla volta e d'un tratto ti perdi a guardare la fuori dove quel temporale sembra abbia voglia di continuare a fare i capricci, piove sempre più forte e le nuvole sono incorniciate e squarciate dalla luminosità dei fulmini e si sente adesso anche il fragore dei tuoni. Esce un altro cliente, un anziano con il suo ombrello e ti senti un po’ stupido John perché sei l'unico che non ce l'ha, anzi che per la precisione l'ha dimenticato a casa nonostante le previsioni dicessero che avrebbe piovuto, l'hai dimenticato perché non volevi tardare alla locanda e sei uscito di corsa ed adesso che lo noti hai indossato le prime cose che hai trovato e l'accostamento dei colori è pessimo, saresti impresentabile anche se trovassi il coraggio di rivolgerle la parola e speri che Mary non l'abbia notato. Riporti lo sguardo su di lei che serve l'unico cliente rimasto oltre te, per un attimo il suo sguardo si posa su di te e tu rosso come un pomodoro, come un ragazzino alla sua prima cotta, abbassi il tuo e fissi il piatto, cominci a mangiare le tue uova ed il tuo bacon, e sono buonissimi, i migliori della città e ti chiedi se li abbia cucinati lei, e lo speri fino in fondo, sarebbe bello, piacevole. Pensi mentre mangi, ed il tuo cuore batte più forte, sempre di più perché i tuoi pensieri solo rivolti a lei, a Mary ed ogni tanto alzi ancora lo sguardo, non puoi farne a meno è più forte di te, se quell'ultimo cliente andasse via, sareste soli, tu e lei, ed il solo pensarci ti fa agitare ed il cuore batte ancora così forte e temi quasi che lei possa sentirlo da dietro il bancone. Ti sei distratto un attimo, un secondo ancora a guardare il temporale che sta decisamente facendo un bagno nel vero senso della parola alla tua Impala e la ritrovi alle tue spalle Mary anche lei intenta a fissare il cielo cupo e la pioggia battente. Ed ecco, è successo i vostri sguardi si incrociano ancora finalmente, non si staccano, i tuoi occhi sono fissi nei suoi ed il cuore perde un battito, lei ti sorride ed in quell'istante tutto svanisce, per te li dentro c'è solo lei, solo voi.

"Io sono Mary Campbell e tu come ti chiami?"  ti chiese con quel sorriso così bello che la contraddistingueva.

"Io… io… sono John, John Winchester" balbettasti imbarazzato e colto alla sprovvista ma talmente felice da contenerti a stento.

"Posso sedermi con te adesso che sono in pausa?" continuò lei sorridendoti ancora.

"Certo per me è un piacere Mary" ti alzi di scatto ancora incredulo alla sua richiesta le sposti la sedia e come un gentiluomo la fai accomodare.

"Grazie sei molto gentile John" e sorride ancora e senti il tuo cuore battere ogni istante sempre più forte.

"Prego  figurati Mary... nessun problema" e cerchi di scioglierti un po’ ma sembri un soldatino tanto sei teso.

"Ho notato che vieni qui spesso sei un cliente abituale eh?"

Diventi rosso, così rosso che temi che lei lo noti e continua ad ammaliarti con il suo splendido e genuino sorriso e ti vergogni, hai paura di fare una figuraccia, stai realizzando il tuo sogno, parlare con lei, e sei conciato malissimo, avresti tanto voluto avere addosso i tuoi vestiti migliori, se solo avessi saputo che avreste finalmente parlato saresti stato disposto a spendere tutti i tuoi risparmi pur di apparire più attraente e decente ai suoi occhi.

"Ehm... si amo la vostra cucina e mi piace molto il locale è...accogliente" biascichi ridendo teso, come dirle d'altronde che ancor prima che per la bontà dei piatti preparati vai sempre li solo per lei?

"Grazie sei davvero molto simpatico oltre ad essere un vero cavaliere ovviamente" ti dice poggiando una mano sul suo viso e guardandoti negli occhi e ti senti perso intanto tu nei suoi.

"Sei tu che sei gentile grazie per la compagnia Mary" porti la mano tra i capelli ed abbassi lo sguardo imbarazzato, sei felice come non mai, è il giorno più bello della tua vita, non riesci ancora a credere che lei ti stia rivolgendo la parola, che abbia voluto sedersi con te al tuo tavolo e conoscerti.

"E' un vero piacere John, ehi ma è tua l'Impala la fuori? è bellissima"

"Oh grazie si è mia, ti intendi di auto?" dici sorridendo contento dei suoi complimenti è il tuo giorno fortunato ne sei sicuro, Mary è davvero fantastica come pensavi.

"Si a dire il vero per via di mio padre, tu?"

"Abbastanza... lavoro come meccanico da signor Vuzzon"

"Sono sicura che sei un bravissimo meccanico"

"Grazie sei gentile faccio del mio meglio per vivere"

"E della tua colazione che mi dici? è buon anche oggi John?"

"Buonissima come sempre Mary al cuoco vanno i miei complimenti" dici timidamente.

"Grazie l'ho...preparata io"

Sgrani gli occhi e riesci a guardarla in viso ed abbozzi un sorriso quasi senza accorgertene, stai mangiando un piatto preparato dalla donna della quale sei innamorato, l'hai sperato ed anche questo piccolo ed all'apparenza frivolo desiderio si è realizzato.

"Sei una bravissima cuoca è tutto squisito"

Ed adesso hai la sensazione che Mary sia arrossita e tu sei sicuro invece in cuor tuo di non aver mai perso il tuo di rossore provocato dall'imbarazzo e dalla gioia. Vorresti che questo attimo, durasse in eterno quando d'un tratto l'ultimo cliente si alza ha finito e fa cenno a Mary di avvicinarsi per saldare il suo conto.

"Scusami John..." ti sussurra e si dirige verso l'uomo.

"Vai tranquilla Mary" dici cercando di ricomporti.

La senti salutare gentile il cliente e chiudere la porta alle spalle dell'uomo che veloce tirando il cappuccio della giacca sulla testa, raggiunge la sua auto, ed adesso è successo siete soli, tu e lei. Hai finito di mangiare intanto e ti alzi portando i piatti al bancone mentre lei sbircia fuori rendendosi conto che non smetterà di piovere tanto presto.

"Ci penso io John non disturbarti sono qui per questo" ti dice avvicinandosi a te tentando di riprendere il piatto ed il bicchiere ormai vuoti dalle tue mani.

"No tranquilla faccio io davvero" le dici gentile pensando che lei non merita quella vita, di far questo faticoso lavoro.

"Grazie... io dovrei chiudere il locale per oggi... ma credo che mi toccherà aspettare che smetta di piovere non so come tornare a casa sono a piedi sono venuta a lavoro in taxi, ho solo l'ombrello con me" dice ridendo appoggiandosi accanto a te.

"Ed io sono senza ombrello ma ho l'auto... se vuoi...posso accompagnarti a casa, darti un...passaggio" dici di getto senza accorgertene ed hai paura di averla spaventata di aver rovinato la giornata perfetta e quasi chiudi gli occhi temendo un suo rifiuto. Ed invece lei ti poggia delicatamente una mano sul braccio e si avvicina così tanto a te che senti il suo respiro infrangersi sul tuo viso.

"Mi faresti un gran favore e mi farebbe davvero piacere John"

Sei ancora incredulo e talmente felice che abbia accettato che ti sembra sia tutto frutto della tua fantasia, frutto di un sogno, e se è un sogno non vuoi più svegliarti perché ti basta essere con lei per essere felice e tutto il resto è privo di importanza. Racimola le sue cose, prende la sua giacca e l'ombrello, e tu con un nuovo gesto degno del più educato gentiluomo della città le apri la porta mentre lei apre l'ombrello per ripararvi entrambi, si appoggia al tuo braccio e vorresti che quel tocco fosse eterno, arrossisci ancora ed i vostri occhi si incontrano e sorridete l'uno all'altro è come se non servissero le parole, e forse non servono ti basta guardarla per capire quanto lei sia speciale. Mary chiude a chiave il locale ed insieme attraversate di corsa la strada sotto quella pioggia battente che non è più fastidiosa anzi  sei quasi felice che piova perché grazie a lei Mary è avvinghiata al tuo braccio e stai per portarla a casa sua sulla tua auto, entrambi salite e vi scrutate ancora negli occhi come volendo leggere nell'anima l'uno dell'altro.

"Grazie mille John"

"Prego mi fa piacere aiutarti Mary" dici con gli occhi che brillano.

"Casa mia è a due isolati da qui"

"Perfetto non c'è nessun problema tranquilla"

"Devi essere un angelo" dice lei di getto spostando una ciocca di capelli dal viso.

"Mi sa che tra i due l'angelo sei tu" le rispondi con il tuo sorriso più bello, emozionato.

E speri di incontrate traffico per strada così potrai godere della compagnia di Mary ancora per un po, sognando  e sperando un giorno di essere l'uomo fortunato che potrà goderne in eterno. Intanto sai accontentarti, sei felice di averla conosciuta di poterla accompagnare a casa sulla tua Impala. Chiacchierate ed il tempo passa così veloce tra un battuta un sorriso e l'altro e siete già arrivati.

"Ecco puoi accostare io vivo qui" ti dice d'un tratto, e ti sembra di leggere una nota di dispiacere quasi nella sua voce, ma forse è solo la tua immaginazione dopo tutto come puoi essere razionale al momento? hai conosciuto al donna della quale sei fermamente convinto di essere innamorato, perché lo senti nel profondo del tuo cuore che è così, sarà sicuramente stata una tua impressione, sarà stanca a causa del lavoro. Ti accosti nel vialetto di casa sua e le porgi l'ombrello, il suo ombrello giallo in tinta con la sua divisa da cameriera che le dona come mai a nessun'altra potrebbe mai donare.

"Prendi non dimenticarlo non voglio che ti bagni" e le sorridi gentile, ancora teso ma più rilassato rispetto all'inizio.

"Grazie, allora... ci rivediamo domani alla locanda?" ti dice e tu rimani stupido a fissarla mentre lei aprendo lo sportello ti rivolge un nuovo sorriso, ogni volta sempre più bello.

"Prego figurati io... sono felice di averti aiutata...certo! verrò volentieri anche domani Mary"

"A domani allora John"

"A domani Mary" le rispondi allegro ed esce trafelata dall'auto raggiungendo il porticato sotto il suo buffo ombrello e ti saluta agitando la mano nella tua direzione e tu ricambi lei entra e tu rimetti in moto l'auto, sospiri felice come non mai sorridendo come mai avevi fatto prima d'ora, sei felice oggi.

  
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