Il terreno era arido e polveroso, la fata della Fiamma del Drago non si sarebbe mai"Can't escape"
aspettata di aprire gli occhi e non vedere a un palmo dal suo naso. Il buio era
assoluto, anche se, in teoria, era mattina.
Bloom cercò di mettersi seduta e solo in quel momento si accorse di avere qualcosa
in mano, dalla forma sembrava una torcia.
Passò qualche secondo a cercare il tasto per accenderla e, quando ci riuscì, venne
colpita dal paesaggio che si presentò davanti ai suoi occhi. Era al centro di una
foresta, piena di alberi alti e dall'aspetto sinistro che non riuscì ad identificare.
Il silenzio era totale, Bloom riusciva solo a sentire il battito accellerato del suo cuore
spaventato.
La tensione era alle stelle, anche il timido passaggio di uno scoiattolo stanco avrebbe
scaturito l'urlo che cercava di trattenere in gola la fata.
- Dove sono? - sussurrò appena Bloom, ancora intimorita. Ovviamente non ottenne
nessuna risposta, era sola.
La ragazza dai lunghi capelli rossi si alzò in piedi e si guardò intorno, scrutando ogni
angolo della foresta che la scarsa luce della torcia illuminava.
L'unico rumore che sentiva erano i suoi passi, le foglie cadute che coprivano il terreno
come un tappeto scricchiolavano sotto le sue scarpe alte. Si pentì presto di aver
scelto i suoi stivaletti con il tacco alto.
La ragazza fece un profondo respiro e cercò di realizzare la situazione analizzando
punto per punto. Doveva decidere cosa fare con calma.
- Come vorrei che Tecna fosse qui... - disse in un sussurro Bloom. Pensò alla fata
della tecnologia perché era lei quella brava a ragionare, a pensare a mente fredda e a
reagire nella maniera più razionale, ma in realtà le mancavano tutte le Winx. Sentì
una forte morsa allo stomaco, non le piaceva rimanere da sola. In quel momento,
però, lo era e non sapeva come ritrovare le sue amiche.
- Se resto qua non le troverò mai. - disse, iniziando a camminare.
La foresta era sempre più cupa, la fata sentiva aumentare l'angoscia e la paura dentro
di sé.
Continuava a guardarsi intorno con fare circospetto, sperando di trovare un qualche
cenno di vita, o forse, sperava nel contrario.
Quella foresta, illuminata dalla debole luce della torcia, sembrava sempre uguale,
ovunque si girasse vedeva i soliti alberi disposti nella stessa maniera.
L'ansia cresceva insieme al timore di essersi persa, e se non fosse più riuscita ad
uscire da quel posto?
Quel pensiero le provocò un forte brivido quasi spasmodico, come se qualcuno le
stesse stuzzicando la schiena con una piuma e una lama.
Il suo povero cuore non aveva mai pompato tanto sangue, mentre all'angoscia e alla
paura si aggiungeva una nuova sensazione nella fata, una sensazione che stava
prepotentemente prendendo piede nella sua mente: si sentiva seguita.
La fata si girò di scatto, ma per sua grande fortuna non vide niente. Tirò un sospiro di
sollievo, ma aveva ancora il respiro mozzato.
I suoi occhi erano spenti e spalancati, le labbra esangui, il viso era una maschera di
cera tesa in un'espressione quasi inumana.
Bloom si girò nuovamente, riprendendo il suo cammino.
Dopo alcuni passi sentì una voce nella sua testa che la fece sussultare e liberare
l'urlo che da troppo tratteneva in gola.
Le grida della fata della Fiamma del Drago si levarono alte nella foresta, creando
un'eco tetro che le fece venire i tremiti di paura. Le bruciava la gola.
Passarono alcuni secondi di silenzio totale, prima che la voce ripetesse ciò che la
fata aveva coperto:
"Trova le 8 pagine ed esci dalla foresta senza farti prendere dallo Slender. La tua
torcia ha un'autonomia limitata, si spegnerà tra venti minuti."
Poi calò di nuovo il silenzio, un silenzio che Bloom avrebbe preferito evitare, ma ormai
era troppo tardi.
- Bene, non potevo ricevere notizie migliori. - pensò tra se e se la fata a voce alta.
I pensieri le martellavano la testa, arrivando a lei come un fiume in piena che aveva
bisogno di uscire dai suoi argini e liberarsi in tutta la sua furia, in più la solitudine che
sentiva in quel momento era talmente devastante da tramutarli tutti in parole. Forse
lo faceva per non percepire la completa assenza di vita intorno a sé, ma di certo
questo non l'avrebbe aiutata.
- Okay, quindi c'è qualcuno che mi segue ed è chiamato Slender, devo trovare otto
pagine ed uscire dalla foresta e tutto in meno di venti minuti perché dopo non vedrò
più niente. Devo ammetterlo, questa volta le Trix non si sono risparmiate. - disse
Bloom sbuffando.
La fata riprese nervosamente a camminare, si sentiva più che mai braccata e debole.
Non sapeva che cosa fare, né che aspetto avessero le cosiddette "pagine" che
doveva cercare.
Ad un certo punto la foresta cambiò aspetto e davanti alla custode della Fiamma del
Drago non apparve il paesaggio caratterizzato da alberi, ma bensì un edificio di
mattoni.
Era piuttosto basso e malandato, ma la fata lo identificò come un bagno. Seppur con
un po' di timore Bloom si avvicinò a quella costruzione, esitando però davanti
all'entrata, ma alla fine decise di entrarvi.
La flebile luce era sufficiente per mostrare alla fata la conformazione di quell'edicifio
strano. Le mattonelle erano coperte da uno strato di terreno polveroso che gli
conferiva un colore bianco sporco. Alcune di esse erano addirittura rotte. Dopo
qualche passo notò che poteva andare in quattro diversi corridoi, mentre davanti a sé
c'era un'uscita. Avvertì l'impulso di uscire da quel posto che sembrava quasi una
trappola per topi.
Girò alla sua destra e si trovò in un corridoio abbastanza stretto. Quel posto aveva un
che di labirintico.
Sbucò in una stanza vuota, si girò più volte su se stessa senza trovare niente. Tornò
indietro e prese il corridoio che si trovava di fronte a lei, era un po' più grande del
primo, ma l'aspetto era lo stesso.
Arrivò in una stanza identica a quella da cui era appena uscita.
- Ma che...? - mugolò tra se e se, ma si bloccò quando vide una sedia, quasi
nascosta nell'angolo remoto della stanzetta. Titubante sul da fare, Bloom si avvicinò
alla sedia e notò che appoggiato sopra c'era un foglio.
Era un foglio ingiallito dal tempo con scritte d'uno strano color purpureo.
La fata si portò le mani sulla bocca e si costrinse a soffocare un urlo quando lesse la
scritta. Non puoi scappare.
Bloom cercava di capire quale fosse il significato di quelle parole che, in quel
momento, le sembravano insensate.
Non sapeva cosa fare, voleva scappare, urlare, era certa che sarebbe impazzita prima
del tempo.
Cerco di riprendersi, respirando profondamente. Solo in quel momento notò un odore
acre e metallico che aleggiava nell'aria, qualcosa che le invase le narici fino a farle
quasi pizzicare. Represse un conato di vomito appena capì cosa fosse quell'odore e,
soprattutto, da dove provenisse.
Sangue. Ne era certa. Proveniva dal foglio.
- Oddio, quelle scritte... sono scritte con il sangue... - sussurrò la fata della Fiamma
del Drago. Si sentiva soffocare, una forza a lei estranea le comprimeva il petto fino a
schiacciarle i polmoni.
Allontanò da se la mano, che però più di una volta ritrasse, fino ad avvicinarsi al foglio.
- Se voglio uscire da qui devo prendere il foglio. - si disse Bloom, prendendo il foglio.
Se avesse potuto tornare indietro non l'avrebbe mai fatto.
Il rintocco di una campana la fece sobbalzare, facendole scappare uno strillo acuto.
Dopo tre secondi di silenzio eccone un altro.
Era un ritmo lento, ma creò nella fata un terribile crescendo di emozioni, il timore
continuava ad aumentare.
- Devo uscire da qui! - si ordinò la fata, girandosi e iniziando a correre.
L'aria le scompigliava la lunga chioma rossa, dando l'impressione che delle irregolari
lingue di fuoco la seguissero. Non riusciva neanche a vedere dove stesse andando, in
quel momento voleva allontanarsi il più possibile da quel posto.
A diverse decine di metri dal bagno la fata si fermò, stremata. Aveva il fiato grosso,
ma era riuscita a scaricare parte della sua agitazione.
Si appoggiò ad un albero per respirare e riprendersi. Uno sbaglio fatale.
Quando si calmò e riuscì a capire cosa stava succedendo si girò per riniziare a
camminare, ma venne bloccata da una figura lontana, scura. Si sarebbe mimetizzata
perfettamente con lo sfondo, se non fosse stato per il viso, completamente bianco.
Bloom si avvicinò curiosa alla figura e notò una cosa che la scioccò: quell'uomo così
ben vestito non aveva un viso. La fata indietreggiò, ma una radice la fece cadere a
terra.
Non riusciva più a muoversi, continuava a fissare quello sconosciuto.
- Slender... - sussurrò tra se. L'uomo si materializzò avvicinandosi a lei e, quando le
arrivò di fronte la sovrastava sia in altezza che in grandezza.
Sembrava un uomo, me era senza volto, indossava uno smoking nero.
Bloom sbiancò quando lo vide ed iniziò a tremare convulsivamente, adesso non aveva
paura, il suo era puro terrore.
Dalla schiena dell'uomo apparvero dei lunghi tentacoli, che si avvicinarono
pericolosamente al corpo della fata.
Un urlo, l'ultimo che si sentì quella notte.
Schizzi di sangue, poi di nuovo la quiete.
Perché. Pubblico. Certe. Cosa. Prima. Di. Andare. A. Dormire?
Va beh, a parte questo niente... Spero di aggiornare il prima possibile... Fatemi sapere la vostra opinione riguardo a questa storia, ci tengo <3 baci,
Icy