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Autore: Geilie    26/09/2013    0 recensioni
Alla vigilia della sua morte, Patroclo sogna il nemico.
«Non temere le ombre» gli dice, «giacché ombra diverrai tu stesso.»
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Patroclo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per la Drabble Night d'emergenza indetta da Trick (con suoi pacchetti) il 12/04/13.

PACCHETTO THE CLASH + GENIO DELLA LAMPADA
Fandom: Personaggi storici/letterari (Iliade)
Personaggio: Patroclo
Prompt: "Non temere le ombre." - William Shakespeare
Parole: 173 (Word)
Note: non betata; drammatica, con accenni Achille/Patroclo neanche troppo velati. Il titolo è volutamente ambiguo: letteralmente significa "Il sonno delle ombre", ma quel "somnus" può significare anche "sogno" o addirittura "sonno eterno = morte" e "umbrae", che in latino sono anche le ombre dei defunti, ergo gli spettri, al plurale può indicare il mondo dei morti.

 

Somnus umbrarum

È calata la notte sull’accampamento degli Achei e Patroclo riposa sul suo giaciglio e pensa alle sorti della guerra, a come l’insolvibile disputa scoppiata tra Achille e Agamennone stia mettendo a repentaglio ogni cosa.
Quando l’abbraccio di Morfeo lo porta oltre le soglie del regno del sogno, due magnifici cavalli stanno trascinando una biga. Ettore, avvolto dalla luce riflessa delle sue armi splendenti, sta a bordo del carro e avanza lento fino a giungergli innanzi. Si ferma, a quel punto. Lo guarda dall’alto con occhi pieni di furia, e tuttavia sofferenti, e gli parla.
«Non temere le ombre» gli dice, «giacché ombra diverrai tu stesso.»
Patroclo sente l’istinto di cercare un’arma, qualcosa per potersi difendere dal formidabile guerriero che lo fronteggia. Quando la sua destra tasta la superficie fredda e fedele di uno scudo e i suoi occhi si abbassano per valutarne la resistenza, Patroclo vede tra le proprie mani le armi scintillanti di Achille.
 
Il giorno dopo è Patroclo a cadere, ma è Achille a risorgere, e a Patroclo va bene così.
  
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