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Autore: IvanaeSilvia    26/09/2013    4 recensioni
Come vi sentireste se il vostro aspetto fosse identico a quello...del sesso opposto?
Quali conseguenze positive e negative possono avere sulla vostra vita?
Beh,che stai lì impalato?
Corri a leggere!
Una commedia sulla tematica yaoi piuttosto particolare!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi chiamo Keichi.
 
Beh,un nome non può raccontare una storia.
Tanto meno una persona.
Forse dovrei ricominciare.
Allora...
 
Sono un ragazzo di sedici anni.

Accidenti,forse questo è ancora peggio.
E' così generico!
Perdonatemi.
Allora,rifaccio.
 
Mi chiamo Keichi e ho sedici anni compiuti.


Mhm,meglio di niente.
Continuiamo.
 
Sono un ragazzo del liceo o per lo meno lo ero.
Lo so che ho un nome di merda,ma,anche se ora vivo in America,ho origini asiatiche.
Ho interrotto la scuola circa tre mesi fa.
Non era l'istruzione a interessarmi,ne tanto meno il mio futuro.
Mia madre,una quarantenne occupata nel settore vendite,appunto tre mesi fà,è stata
vittima di un potente attacco cardiaco ed è finita in ospedale (e dove sennò,in un'osteria?).
Sono uscito immediatamente da scuola,quel giorno correndo verso il luogo dove lei si trovava e,grazie a Dio,sono primo nella corsa nella mia classe (beh,lo ero).
Appena sono entrata nella camera dove la tenevano e l'ho vista sotto le coperte bianche come la morte e lei del medesimo colore con diversi aggeggi schifosi attaccati al polso (che poi non ho mai capito a che cazzo servono oltre a controllare la pressione) ho avuto una morsa al cuore.

Sembrava un cadavere.

E' un'immagine che ancora mi tormenta.
Vedere la propria madre in uno stato simile a quello di un defunto è come avere degli aghi interni che improvvisamente ti lacerano.
No,è peggio.
Il dolore fisico si può (non in tutti casi,però) curare,quello psicologico può durare anni,anni e anni.
Mi auguro che nessuno di voi debba mai assistere a un simile "spettacolo".

Grazie a Dio,mia madre è sopravvissuta,dopotutto era ancora giovane e forte (tra l'altro è un'istruttrice di nuoto).

Ma,sorpresa delle sorprese,quegli stronzi del suo ufficio l'hanno licenziata perché sostenevano che lei "non fosse adatta a tale impiego" (semplicemente era una scusa per evitare di andare nei casini nel caso lei dovesse aver avuto un altro attacco e tirare le cuoia durante il suo orario lavorativo).
 
Morale della favola?
Ora siamo nella merda più "densa" (mai visto "2 Girls 1 Cup"?) fino alle ginocchia.

Mio padre è scappato con una donna giusto l'anno scorso (che poi cosa ci trovano certe persone di sexy in una persona mono sopracciglio con i denti da castoro,io non lo so) e quindi siamo rimasti soli e senza un lavoro (per la cronaca,io e mio padre non eravamo pappa e ciccia e quindi non ci ho sofferto neanche un po sebbene fossimo legati dal sangue).


Nessuno sembra intenzionato ad assumere mia madre (le voci circolano come la droga) e io ho deciso di interrompere il mio percorso scolastico per trovare un lavoro.

La casa che abbiamo l'ha comprata nostro padre (qualcosa di buono l'ha fatta quell'arrapato) e quindi di questo non abbiamo problemi.
Abbiamo usato per ora diversi cibi in scatola visto che ci hanno staccato la luce e il gas e non abbiamo manco una lire.
Che bella situazione.

Ma,c'è ancora qualcosa di orribile.
Di mostruoso,se si può dire.
Tremenda.

"Ehi,bellezza,vuoi venire a prendere qualcosa con noi?"
 
Una voce da lupo affamato mi riprende dai miei pensieri e mi giro per guardarne il proprietario.
Un ragazzo sui 20 anni con un gruppetto di amici della medesima età.
Li guardo malissimo e mi trattengo dal digrignare i denti.

Forse state pensando: ma come,è così naturale in pubblico avere atteggiamenti del genere con lo stesso sesso?

Non avete tutti i torti.
Il mondo è ancora disgustosamente omofobo.
Ma il punto è un altro.

"Fottetevi!"

E appena sentono la mia voce,stupidamente leggera ma mascolina,trasaliscono e si guardano tra di loro,mentre io sbraito tra me e me in esasperazione.

Se non l'abbiate ancora capito...
Il mio problema è che sembro (anzi,sono uguale)...a una femmina.
Sì,avete capito bene.

Ho il petto e non il seno,ho il pene e non la vagina.
Ma il problema è che ho le cosce polpose (?!),la vita sottile,le gambe e sono privo di peli (non ho ancora nemmeno fatto la barba!).
Ma la cosa peggiore è la mia faccia.
Ho gli occhioni da cerbiatto color castagna,la bocca rosea e i lineamenti delicati che hanno le ragazze.

Una volta,esasperato,ho chiesto a mia madre di portarmi da un ginecologo.
Appena sono arrivata,ho esordito con un'esclamazione di stupore di quest'ultimo:
"Mio Dio,ma che bella fanciulla!".
Inutile dire che ho cercato di ucciderlo.
Gli sono corso incontro cercando di strozzarlo.
Quando gli abbiamo spiegato il mio problema (continuava a guardarmi tra le gambe per accertarsi che fossi davvero un maschio!) ha detto che è una rara particolarità.
Anzi,rarissima.
Non ho malattie,sono sanissimo.
Non sono down e ho ottimi voti (avevo) a scuola.

Ma preferisco essere uno di questi che assomigliare a una ragazza.
Forse penserete che sono esagerato.
Ma non potete minimamente capire cosa significa per un maschio sentirsi dire di somigliare a una femmina.
Ne và di mezzo il proprio orgoglio!
E io a questo sono attaccatissimo come ossa e carne.

Ho passato un'intera vita a sentirmi dire "Che carina!","Hey,bellezza!" (persino "Che gnocca"!).

Una volta era al supermercato.
Continuavo a notare un gruppo di ragazzi guardarmi e addirittura bambine indicarmi con il loro schifoso dito cicciotto e dire alla mamma "E ella anina!"(linguaggi infantile).
Mentre ero alla cassa,incazzato e nervoso,mi sono girato di scatto nel notare che tutti continuavano a chiaccherare e ho gridato.

"SONO UN MASCHIO,PORCA PUTTANA!"

E,senza alcun pudore (lo avevo perso in quella situazione) mi sono abbassato i pantaloni per sfoderare i miei boxer.

Comunque,mi hanno sbattuto fuori e ho ricevuto una sgridata per "atti osceni in luogo pubblico" (hanno deciso di sorvolare perché erano poliziotti uomini e probabilmente potevano comprendere come ci si sentiva).

E' decisamente frustrante.

Qualche mese fa,sono andato dal parrucchiere con la paghetta accumulata che mi dava la mamma.
Quando sono arrivato alla cassa,la donna che c'era lì davanti mi ha sorriso dicendomi:

"Ciao,tesorino. Hai bisogno?"

Prima ho fatto il mio punto,ricevendo un'occhiataccia dubbiosa.
Poi ho chiesto un taglio di capelli e una tinta blu scuro.
Sì,avete capito bene.
Ero disperato.

Un po titubante,la parrucchiera mi ha tagliato i capelli e mi ha fatto la colorazione.
Prima ero castano,ma si abbinava fin troppo ai miei occhi,così ho voluto farmi un colore che una ragazza non avrebbe il coraggio di fare sapendo che non gli sarebbe donato.

Quando ha finito,ho sentito le ragazze dentro il negozio sussultare di stupore e piacere.
La parrucchiera mi ha dato lo specchio.
Girandomi e vedendo le ragazze rilasciare gridolini di felicità nel guardarmi,ho portato tremante lo specchio davanti al viso.
E ho spalancato gli occhi.
Un taglio corto fino all'inizio del collo.
Ma il problema non era quello e nemmeno il colore ma...
 
"Oddio,sei bellissima!"

Ha gridato una vecchia cliente lì vicino,guardandomi con occhi sgranati.

Il problema era l'insieme.
Stavo dannatamente bene...e sembravo ancora di più una ragazza!
Come ho fatto a non pensare che un taglio avrebbe messo in risalto i miei lineamenti da femmina?!
Cazzo,cazzo,cazzo!
Ma perché sono così sfigato?!

Per questo aspetto equivoco,non riesco ad avvicinarmi alle persone.
Ho un buon rapporto con mia madre,ma non con i parenti.
Lei è convinta che diventerò una specie di Brad Pitt e che per ora è solo una fase.
Lo spero tanto.

Ho solo un amico.
Ma,come diceva la scrittrice Muriel Barbery:
"Fatevi una sola amica,ma sceglietela con cura" (anche se in questo caso è al maschile).
 
L'ho conosciuto quando ero in prima elementare.
Sebbene avessi la divisa maschile,tutti,comprese quelle stronze delle insegnanti,dicevano che ero una bella bambina.
Le ragazze saltavano fuori da ogni buco della scuola solo per dirmi "Bambolina!" e mi bloccavano per mettermi in testa nastrini e diversi fermagli di merda.

Un giorno qualunque,mentre cercavo come al solito di sfuggire dalle derisioni di maschi e femmine,con un cerchietto color ananas tra i capelli e un rossetto rosso sapore ciliegia,mi sono nascosto in un angolino di una classe vuota.
Ricordo ancora quale era:
"1-B".
Erano tutti a fare ricreazione in giardino,quindi mi sono appollaiato sul pavimento,e mi sono messo a piangere come un deficiente,strofinandomi la manica nera della giacchetta sulla faccia.
Sono trasalito all'improvviso come ho sentito dei leggeri passi dietro di me e mi sono girato di scatto.
Davanti a me,c'era un bambino biondo con gli occhi azzurri.
Era molto carino ma almeno si capiva benissimo che era un maschio.
Aveva la mia stessa divisa nera,con la giacchetta nera e i pantaloncini dello stesso colore,abbinati a calzini bianchi alti fino alle caviglie e scarpe color nocciola.
Mi guardava in viso con un'espressione di compassione.

Ho abbassato lo sguardo continuando,incapace di formulare una qualsiasi parola.
All'improvviso si è avvicinato e inginocchiato davanti a me.
Poi ha aperto la bocca per dire la frase che ricorderò per tutta la mia inutile esistenza.

"Ciao,io sono Mark.Vuoi diventare mio amico?"
 
L'ho guardato negli occhi e ho visto il mondo spalancare le sue porte per me.
Aveva detto "amico"!
Con la "o" !
E "mio" sempre con quella meravigliosa lettera alla fine.

Avevo la faccia impastata di lacrime e muco e i capelli castani scompigliati sulla faccia.
A lui sembrava non importasse,perché mi ha fatto un sorriso senza alcuna nota di disgusto.
L'ho ricambiato e ho annuito con decisione.
Ero emozionatissimo,non riuscivo neanche a parlare.
 
E' stato l'unico che è riuscito a capire cosa ero.
E non perché avevo la divisa maschile.
Ma perché mi ha guardato in faccia e mentre lo faceva ha espresso quello che avevo sempre desiderato.
 
Da quel giorno,siamo diventati migliori amici.
E lo siamo ancora,forse più di prima.

Mark continua ad andare a scuola.
Ogni tanto si fuma qualche sigaretta,ma un tipo con tutte le rotelle apposto.
E' gentile e simpatico.
E' diventato piuttosto bello e lo dico dal punto di vista oggettivo.
Perché non esiste ragazza che gli abbia mai detto che fosse brutto.
Anzi.
Sebbene fosse diventato una specie di "sex symbol" nella mia scuola,rifiuta ogni attenzione per passare il tempo a parlare con me.
Questa sì che è amicizia.

Da quando gli ho detto che non sarei più venuto a scuola per cercare un lavoro e aiutare mia madre ci è rimasto così male che ho avuto l'impressione che avesse gli occhi lucidi.
Mi ha abbracciato e in quel gesto ho visto tanta comprensione.

Ci vediamo e sentiamo ogni giorno.
Infatti,or ora,sono uscito da casa sua e sto tornando nel mio rifugio.

Mi fermo notando un'insegna illuminata e colorata.
Mi giro di scatto.
Davanti a me c'è un negozietto molto fru fru (?) tutto rosa e fiori.
A caratteri eleganti,l'insegna cita "Maid Cafè".
Aggrotto la fronte in concentrazione.

Avevo letto un manga hentai dove c'era sta tipa che lavorava in un maid cafè.
Mhm,dovrebbero essere un bar dove le cameriere si vestono da domestiche...
Che figata!


Sul mio viso si apre un sorriso (ehi,ho fatto la rima!).
Potrei entrare a dare un'occhiatina.
Salgo sui tre piccoli scalini e apro la porta.
Appena entro,spalanco leggermente la bocca in contemplazione.
Il bar è pieno di vasi colmi di rose bianchi,rosse e rosa,tavoli di legno scuro coperti da tovaglie di pizzo bianco.
Il pavimento è rosa piastrellato,il muro è coperto da carta da parati con gattini e un lampadario a forma di cuore aleggia sul soffitto.
E infine,ma assolutamente non meno importante,un sacco di bellissime ragazze vanno da tavolo a tavolo vestite da domestiche super sexy per servire i clienti,quasi tutti uomini.
I miei occhi seguono quelle figure femminili che camminano elegantemente e reprimo un brivido.
Wow,devo sapere assolutamente gli orari!
Appena faccio un altro passo,davanti a me si presa una maid con capelli rossi avvolti in due trecce e occhi azzurri.
Mi guarda per un po e poi sorride inchinandosi elegantemente.

"Buon pomeriggio,mia signorina!"
 
E che cazzo!
Non di nuovo!
Apro la bocca nervosamente,ma prima che possa sbraitare mi accorgo che tutti i clienti,comprese le maid,mi guardano stupiti.
Cominciano a commentare tra loro,i maschi presenti mi sorridono senza ritegno e le ragazze mi guardano deliziate.
Ringhio nervosamente.
 
"Sono un ragazzo!"


Dico improvvisamente,abbastanza forte da farmi sentire da tutti.
La giovane mi dà un grazioso sguardo spaesato.
I presenti spalancano gli occhi scioccati non staccando però i loro occhi da me.
Sposto la mia visiera e mi accorgo che c'è una donna,molto attraente con capelli neri lunghissimi e ondosi (?) in un angolo della stanza che mi fissa concentrata.
E' più adulta delle maid e non è vestita come loro,però è davanti alla porta di servizio.
Il suo sguardo curioso mi mette a disagio.

Guardo tutti e mi giro di scatto,fuggendo da quel mare di occhi.
 
 
"Mi sono proprio rotto i coglioni!"

La mia esclamazione sovrasta vittoriosamente l'audio di "Call Of Duty:Modern Warfare"e lancio il joystick lontano da me dalla rabbia.
Vicino a me Mark,con le gambe incrociate,senza scarpe e con spiccanti calze gialle mi guarda con un sopracciglio alzato,mentre con le dita continua a muovere i pulsanti di movimento.

Come faccia a giocare mentre mi guarda,non ne ho proprio idea.

"Quindi,c'erano questi tipi che ti fissavano tutti scioccati?"

"Sì,cioè,ma che palle!Non ne posso veramente più!"
 
Il biondo si alza in piedi con un grugnito mentre fissa la classifica delle uccisioni sullo schermo.

"Ma fottitene. Se non capiscono che sei un maschio,lasciali nella loro ignoranza"
 
Nel frattempo un lampo di sorriso lo prende non appena si accorge di essere primo in classifica.
Io agito le mani nel vuoto come per acchiappare delle mosche mentre lui spegne la console.

"Ma mi dà troppo fastidio,porca troia!"
 
Mark si risiede vicino a me sul sacco a pelo accanto e mi guarda incrociando le braccia e alzando le spalle.

"Io l'ho capito subito che eri un maschio"

Mi fece un lieve sorriso prima di prendere una lattina di coca cola abbandonata vicino al suo letto.
L'aprì con un lieve "ssstt" e ne bevve un sorso bello lungo.
Me la porse e io la presi bevendone a più non posso.
 
"Sai cosa,io penso che il problema stia nel fatto che la gente si ferma solo a guardarti il viso"
 
Finisco di bere con un gemito strozzato,poi lancio la lattina facendo centro nel cestino vicino alla porta.
 
"Il punto è che ho anche il corpo da femmina"
 
Dico io sbuffando e mettendomi la mano destra tra i capelli.
Mark allunga la mano verso di me e mi dà una bella stretta al pacco.
 
"E questo cos'è?"
 
Chiede lui ridacchiando.
Io rido improvvisamente dandogli una pacca sul petto.
 
"Dai,lo sai che non è quello il punto!"
 
"Per la storia dei peli?"

"Non solo quello!"
 
Mi alzo in piedi di scatto e mi sbottono i pantaloni lasciandoli cadere tra le mie caviglie.
Il mio amico mi guarda tra la sorpresa e la...la...?

"Guarda qui,ti sembrano gambe da maschio,queste?"
 
Dico io indicando le mie cosce lisce e carnose e i miei polpacci senza un pelo.
Lui mi fissa le gambe per un lungo periodo,poi mi fissa negli occhi.
 
"E allora?"


"Sono orribili. Senza un pelo e troppo formose."
 
"Hai delle bellissime gambe"
 
Ammette lui con un filo di voce.
Lo guardo con gli occhi sgranati.
 
"Come?"
 
"Ho detto che hai delle gambe davvero belle"

"Mi sembra ovvio,visto che sembrano quelle di una donna!"
 
Per poco cado all'indietro come lo vedo avvicinarsi verso di me,con occhi seri.
 
"No,non intendevo quello"
 
Ringhio,mentre lo guardo bene negli occhi.
Mi sfilo bene i pantaloni e mi tolgo la maglietta con uno scatto nervoso.

Sono in mutande davanti al mio migliore amico per fagli capire quanto sembro femmina.

Che situazione di merda.

"Mark,cazzo,guardami!"
 
Gli grido in faccia.
I fianchi magri e ondosi,il petto liscio,la pelle morbida,le ascelle che sembrano depilate.
Che orrore!

Lo guardo e per poco non faccio un'esclamazione di stupore.
Mi guarda bene ogni pezzo di pelle visibile e mi si avvicina senza distogliere lo sguardo.
 
"Mark,ma cos...!"
 
Man mano che vado indietro e lui mi si avvicina a ogni passo mi ritrovo con le spalle al muro.
Chiudo e riapro le mani a pugno nervosamente.
Ma che cazzo sta facendo?
 
"Mark,cosa..."
 
Di nuovo mi fermo.
Con la mano mi ha toccato il fianco e mi guarda negli occhi.
In quei pozzi vedo tante cose che non riesco a decifrare.
Mi si avvicina con il viso.

"Questo corpo non è da femmina,Keichi.E' il tuo corpo. Il tuo..."
 
Bisbiglia e rimango di botto tra il suo corpo e il muro con uno squittio.
Arrossisco di colpo per la sorpresa,mentre sento il suo corpo premere contro il mio.
Rilascio un piccolo gemito di paura,mentre lui avvicina le labbra al mio orecchio.
Appena sfiora il tessuto della mia pelle,rabbrividisco.
E non per il freddo.
 
"..il tuo meraviglioso corpo..."
 
Sento qualcosa di umido sul mio lobo e rilascio un grido,spingendolo a distanza.
Colgo la sua espressione di shock e piacere,la lingua leggermente fuori dalla bocca.
Mi guarda negli occhi mentre io rimango immobile contro la parete.
Poi vedo un lampo nel suo sguardo,come se improvvisamente si rendesse conto di quello che ha fatto.
Mette le mani davanti a se.
 
"Oddio,Keichi,mi...mi dispiace,io..."
 
Afferro i vestiti e me li infilo in tutta fretta mentre lui cerca di formulare parole per scusarsi.
Appena finisco di vestirmi,apro la porta della sua stanza di scatto.
 
"Sei solo uno stronzo bugiardo,come tutti gli altri!Beh,ho un informazione per te:sono un maschio anche io!"
 
Grido sbattendo la porta.
Lo sento chiamarmi per nome mentre scendo di corsa le scale e apro la porta di casa sua,fuggendo da lui,da casa sua e sperando di fuggire dalla mia vita.

Pensavo di aver trovato un amico,che mi vedesse per quello che ero.
E invece è come uno dei tanti che mi vede solo per quello che appaio.
Appena arrivo in fondo alla via,con il fiato corto e gli occhi spalancati mi inginocchio in un angolo,proprio come anni fa in una classe di una semplice scuola elementare e scoppio a piangere.
 
 


Non vedo e non sento Mark da tre giorni.
So che può sembrare pochissimo,ma per me è un'eternità.
Il mio cellulare è scarico (non va la corrente,così non posso neppure metterlo in carica) e stò tutto il giorno rintanato in casa.
Esco solo qualche volta per prendere una boccata d'aria e per evitare di diventare claustrofobico.
Come al solito,posso sembrare esagerato...forse lo sono per davvero.
Tra l'altro sono sempre stato abituato a passare le giornate fuori casa e,per paura di beccare il mio migliore amico fuori,sto a casa ed esco solo quando è in orario scolastico.

Ora sono fuori casa,solo come un cane (parli del diavolo,è appena passato un bastardino dall'aria sconsolata)e alla ricerca di una meta che non c'è.
La vita fa schifo.
L'ho sempre pensato.
Soprattutto per il mio aspetto ingestibile.
Come faccio a vivere da uomo se vengo continuamente "accusato" di essere del sesso opposto?

Mentre penso a quelle che sono le mie meditazioni quotidiane,mi ritrovo davanti una donna.
Mi guarda con evidente sollievo e la riconosco solo qualche secondo dopo.
E' la corvina che avevo visto al Maid Cafè.

Non ho proprio voglia di starmene lì a farmi fissare come se fossi un animale esotico e a rimembrare eventi spiacevoli,così mi giro e faccio per tornare a casa quando una bella voce melodiosa mi ferma.
 
"Aspetta!"
 
In men che non si dica,davanti a me appare (che cazzo...si è teletrasportata?!)quella donna.
Ha un sorriso insicuro sulle labbra vissute coperte da un rossetto rosso pomodoro.
Io assottiglio lo sguardo,facendo un piccolo broncio assolutamente spontaneo.
 
"Che vuole?"
 
Mia madre ha sempre detto di essere educato con gli adulti,ma a me non frega niente.
O almeno,non in questo momento.
Voglio tornarmene a casa e non pensare più a niente,gettarmi sotto le coperte e addormentarmi per qualche oretta.
La corvina affascinante mi fissa per un po,come cercasse di memorizzare come sono vestito.
Non è che ci vuole molto:jeans,maglietta a mezze maniche verde scolorita,scarpe da tennis nere.
Dopo un paio di secondi,mi guarda negli occhi e io vedo che i suoi hanno una meravigliosa colorazione che si avvicina all'ambrato.


"Come ti chiami?"
 
Che domanda di merda.
Cosa gliene frega?!
 
"Keichi...cos'è,vuole anche la mia carta di identità?"
 
La donna alza un sopracciglio curatissimo,colpita,ma non irritata.

"Oh,no,beh,scusa,non volevo offenderti...volevo solo farti una domanda"
 
Io sospiro rumorosamente,infilandomi maleducatamente le mani nelle tasche e fissandola con sguardo scocciato.

"Beh?"
 
"Ti piacerebbe guadagnare qualcosa?"
 
Spalanco leggermente gli occhi,trattenendomi dallo spalancare la bocca e dire stupidamente "Ehhhhh?!".
Sposto le labbra di lato guardandola bene.
 
"Un lavoro?"
 
"Precisamente,sì"
 
Oddio,penso,viva tutti i santi!
Questa sì che è una botta di culo!
Viene una bella donna e mi offre un lavoro!
Di bene in meglio,le cose cominciano ad andare per il verso gius...
 
"Nel mio Maid Cafè"
 
Freno il mio entusiasmo di colpo.
E che ci faccio io nel suo Maid Cafè?!
Non ho mica la licenza per cucinare o che so io.
Mi schiarisco la voce nervosamente.
 
"E di che si tratta esattamente?Io non ho nessun attestato..."
 
"Oh,ma non importa. Ti faccio entrare con molto piacere"
 
Silenzio.
Perché diavolo non continua la sua proposta ed evita queste suspance?!
Mi sorride come se mi conoscesse da una vita e si avvicina a me di qualche centimetro.


"Vorrei che diventassi una mia maid"
 
Che cazzo...?!
Spalanco gli occhi,ora completamente e anche la mia schifosa bocca rosea.
Una maid?!
Io?!
Un maschio?!

Faccio un verso gutturale di disprezzo e la guardo arrabbiato e offeso.
 
"Non se ne parla!Sono un maschio!"

"Beh,lo so,ma...sei così bello che sembri una bambola. Quando sei entrato nel mio locale hai attirato l' attezione di tutti i presenti e le mie maid erano entusiaste."
 
"Non me ne frega un cazzo"
 
Dico io senza ritegno e mi volto.
Ho passato la mia vita a cercare di essere mascolino e questa pazza vuole infilarmi un vestitino sexy da femmina e farmi fingere tale?!
E no,questo no!
Ne ho piene le palle!
 
"Non sai ancora quanto sono disposta a pagarti!"


Dice lei all'improvviso e io ringhio tornando a casa.

"Non mi interessa un bel niente!"


"Ne sei proprio sicuro?"

"Sì!"
 
Rispondo io con decisione.
Proprio mentre sto per girare l'angolo e sento la sua voce mi fermo di colpo.
 
"Sono disposta a pagarti 500 dollari a turno"
 
Che cosa?!
500 dollari?!
Ma è una marea di soldi!

Torno indietro evitando di correre,con il passo accelerato e stavolta non riesco proprio a nascondere il mio stupore.
 
"Dice sul serio?!"
 
"Certamente. Sono figlia di una dinastia che si occupa della vendita del petrolio.
Sono ricchissima.
Ma adoro il mio bar,per questo l'ho aperto,non per soldi.
Posso darti questa cifra senza problemi. Un turno è composto da 5 ore."

La guardo come se fosse il messia.
Oh,Dio...
Sono tantissimi soldi e il lavoro è poco...
Farebbero comodo a madre e a me...
Potremmo riavere in casa luce,gas e acqua,senza evitare di andare dalla nonna per mangiare e lavarci...

Un momento!
Guardo la signora con una tale indecisione che lei mi sorride soddisfatta.

Ma ne vale la pena?
Perderei tutto della mia identità.
Dovrò vestirmi e comportarmi da donna.
Sarebbe un'auto distruzione.
Per me e per il mio orgoglio.
 
Apro la bocca per dire no,ma mi blocco.
Mi ritorna in mente l'immagine di mia mamma sul letto dell'ospedale.
E a quando avevo pensato,mentre stringevo la sua mano e piangevo accanto a lei sperando che guarisse,che se fosse sopravvissuta avrei fatto qualsiasi cosa per lei.
 
Qualsiasi.
Sento il cuore battere freneticamente contro la mia gabbia toracica,il fiato si ferma nella gola...
Infatti a malapena riesco a dire...
 
"Accetto"
 
 
 
 
Appena varco,con la coda tra le gambe,la porta d'entrata del Maid Cafè,quasi cercando di nascondermi dietro la proprietaria,vedo le sedie sopra i tavoli e le maid come la scopa in mano che si girano verso di me e sorridono,alcune rilasciando esclamazioni di gioia.

Che esagerate.
 
"Oh,ma è il ragazzo dell'altra volta!"
 
Con questa espressione detta da una di loro,vengo improvvisamente assalito da queste da diverse espressioni.
 
"Come è bello!"
 
"Oddio,che pelle perfetta!"
 
"Non ho mai visto un giovane così!"
 
E via dicendo.
Faccio un lieve sorriso forzato e un cenno di saluto.
La corvina sorride a tutte e fa loro gesto di calmarsi.
Dopo l'eccitazione palpabile,la donna si schiarisce la voce.
 
"Ragazze,lui è la nostra nuova maid. Trattatelo bene,mi raccomando".
 
E,con mio grande stupore,nessuna di loro rimane colpita da simile affermazione.
Tutte si avvicinano stringendomi la mano e qualcuna abbracciandomi (le tette grosse sono un dono divino) e congratulandosi con me per l'assunzione.
Io cerco di nascondere il disagio e l'imbarazzo tra quei visi bellissimi e penso che...

Beh,almeno posso vedere qualche bella figona che si spoglia...
In fondo,non è stata una cattiva idea.
 
 
"E' stata una pessima,pessima,idea!"
 
Ripeto con nervosismo mentre cerco di infilarmi il costume da maid che sembra più complicato e doloroso della Vergine di Norimberga.
E' una camera di tortura.

Prendo un respiro bello profondo e riprovo a cimentarmi in quell'impresa che è infilarsi un vestitino di merda.
Ad un certo punto penso di morire.
Pensavo mi si bloccassero tutti gli arti e crepassi perché il sangue non scorreva da nessuna parte.
Già mi vedevo sul giornale:-Ragazzino Esibizionista Muore Per Mano Di Un Vestito Da Donna Demoniaco-.

"Vuoi una mano?"
 
Sento una tenera voce alle mie spalle e mi volto per vedere una bellissima bionda con i capelli color miele lunghi fino ai fianchi in reggiseno che si sta mettendo le lunghe calze nere.

Ah,potrei morire di gioia!
 
"Sì,grazie..."

Dico io dolcemente mentre lei mi si avvicina cercando di mettermi bene il vestito,mentre io guardo il suo bel seno abbondante praticamente spiaccicato davanti al mio viso.
Prima che potessi fingere uno svenimento per buttarci dentro la faccia,lei fa un sospiro di soddisfazione e si allontana guardandomi con un sorriso.
 
"Ecco fatto!Ti mancano le calze e le scarpe!"
 
Io annuisco e faccio un sorriso.
 
"Grazie mille"

"Oh,che carino che sei!"
 
Quasi grida la bionda accarezzandomi i capelli.
Appena si volta per mettersi il vestito,io mi inginocchio per infilarmi le calze,cercando in tutti
i modi di non pensare alla vergogna che stavo dando al mio corpo che disperatamente mascolino cercava di farsi valere.
Con uno scatto mi infilo il cerchietto che trovo dentro l'armadietto.

Appena infilo le scarpe,mi guardo allo specchio e mi sento mancare il fiato.
Oh,santo cazzo.
 
"Sei splendido!"
 
Dietro di me,le maid che si stavano preparando,mi guardano con gli occhi fuori dalle orbite,alcune persino coprendosi la bocca con le mani.
E io riguardo il mio riflesso.

Sono proprio io.
Porca troia,sono io.
I capelli si aprono come una piccola tenda sul mio viso e c'è posizionato sul centro un cerchietto bianco ricamato.
Indosso un vestito color bronzo con maniche a sbuffo con la gonna (sotto questa un'altra gonna trasparente bianca),un grembiulino bianco ricamato di pizzi del medesimo colore e un sottile nastro blu come i miei capelli.
Calze alte fin sopra il ginocchio bianche con contorno del colore del nastro sul petto e un paio di stivaletti abbinati al vestito sotto il grembiule.
Non capisco perché ho un costume di colore diverso dalle altre.
Forse perché sono minorenne,boh,non lo so.
O forse la proprietaria è una di quelle persone sadiche che si eccitano a guardare la gente imbarazzata.

E,più mi guardo,più sento lo stomaco in subbuglio.

Se prima sembravo una ragazza...
Così SONO una ragazza.

Sembrava quasi come se guardassi una mia coetanea super sexy.

I miei occhi castani si spostano dalle mie gambe ai miei fianchi,dai miei fianchi al mio viso.
Mi guardo e sorrido al mio riflesso pensando:
 
Wow,che figa questa ragazza,me la farei!
 
E poi,con un doloroso lampo di comprensione ricordo che sono io.
Appena le ragazze escono per iniziare il turno io rilascio un sospiro disperato.
Mi metto le mani davanti alla faccia e comincio a piangere.
 
 
Dicono che gli uomini amano le bionde.
E che sposano le more.
Beh,chi ha inventato questa diceria dovrebbe venire a vedermi lavorare.

Sono dipendente al Maid Cafè da tre mesi.
Ogni volta che mi infilavo il vestito (dopo secoli che sono riuscito a farlo da solo)mi trattenevo dal piangere.
Quando tornavo a casa mi spogliavo in tutta fretta e mi guardavo nudo allo specchio,come temessi che da un giorno all'altro il pisello sparisse.
Grazie a Dio,il mio caro amico è sempre rimasto.

Ho guadagnato un sacco di soldi,da quando sono qui.
La prima volta che sono tornato a casa con 500 dollari in contanti mia madre per poco piangeva.
Mi ha chiesto se mi ero prostituito e io sono scoppiato a ridere...
Non era però tanto lontana dalla verità.

Le ho detto di aver trovato un negozio di macchine lussuose,dove mi mettevo a pubblicizzare le auto e ricevevo mance molto generose.
Questo negozio esiste per davvero e il proprietario è un cliente abituale del Cafè.

E' un quarantenne arzillo,un playboy.
Quando mi ha visto la prima volta e l'ho servito dicendogli "Salve,mio signore e padrone. Cosa desidera?" (quanto ci ho messo a dire questa cosa,non ve lo so proprio dire) lui mi ha guardato e ha detto sorridente "Te,dolcezza".

Ho preso il menù e sbattendoglielo praticamente in faccia,ho risposto.
 
"Mi spiace,signore. Ma non sono sul menù"

E' scoppiato a ridere e da quel momento viene praticamente solo per vedermi.
No,non è uno di quei maniaci schifosi che appena cade una tazzina e io la raccolgo sbavano come porci per vedermi sotto la gonna (che tra l'altro,non gli conviene).
Ma è un uomo amichevole e gentile che mi ha preso in simpatia.

Sempre il primo giorno,mentre gli versavo il tè in una tazzina,mi ha detto di essere stato sposato e di avere un particolare legame ai Maid Cafè perché sua moglie era,appunto,una maid.
E' morta giusto due anni fà di arresto cardiaco.
Quando me lo ha detto ho ripensato a mia madre e ho represso un brivido.


Dopo avermi detto ciò,mi sono sentito di confessargli il mio segreto così,con la scusa che gli era caduto un piattino di ceramica mi sono abbassato e gli ho sussurrato:
 
"In realtà non sono una femmina,ma un maschio. Lavoro qui per aiutare mia madre"
 
Appena mi sono rialzato,ho visto stupore sincero sul suo viso,dove poi si è illuminato un sorriso (altra rima!).
 
"Che cosa nobile!"

Si è reso disponibile per fingere che io sia un suo dipendente,per evitare di dire a mia madre l'imbarazzante verità.
Per poco mi mettevo a piangere.


Al caffè,sono richiesto e apprezzato da tutti,uomini e donne.
Le donne mi trovano "bellissima" e "adorabile" e gli uomini "gnocca" e "da scopare".
 
Praticamente,mi adorano tutti.
Ma proprio tutti,anche le mie colleghe.
E' inquietante,per me.
Pensare che tutti mi amano come ragazza poi,mi fà troppo incazzare.
 

Qualche giorno fa Mark è venuto a casa mia.
All'inizio avevo detto a mia madre di non rispondere,ma alla fine ho pensato che prima o poi dovevo affrontarlo.
Nemmeno il tempo di mandarlo a quel paese,che mi ha abbracciato.
Stava persino per piangere e tremava.
Sentivo l'odore intenso del tabacco sulla sua pelle.
Mi ha stretto così forte che non riuscivo a respirare.


"Perdonami,Keichi,perdonami!Ho fatto una grande cazzata!"
 
Ha praticamente gridato.
Appena ho ricambiato con riluttanza l'abbraccio,lui si è sciolto.

"Non so cosa mi fosse preso,scusami. Chiamami ancora,parliamo,vieni a casa mia a giocare. Ti prego"
 
Ho pensato a tutte le volte che lui mi aveva protetto dalle prese in giro e da quanto fosse stato importante. Era il mio unico amico.
E stavo troppo bene con lui per poterlo mandare a cagare e tagliare i ponti.
L'ho perdonato e ora continuiamo a sentirci ogni giorno.
Lui mi dice che cosa fa a scuola e episodi divertenti dietro i banchi e io gli racconto la mia solita monotonia a casa tra pisolini e spuntini e poi ancora pisolini e spuntini.

Ovviamente,non gli ho detto del mio lavoro indecente.
Preferisco che non lo sappia.


E' inaccettabile per me,figurati se lo sapesse lui,a cui ho sempre detto che odio essere trattato da femmina e essere vista come tale.

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Sono passate altre settimane,abbiamo di nuovo luce,acqua e gas a casa e la mamma sta aspettando risposte per le diverse richieste di lavoro spedite.
Il suo attacco cardiaco è oramai storia vecchia.

Quando troverà un'occupazione,voglio licenziarmi.
Lo so che egoistico,ma è davvero troppo per me.
Non posso continuare a fingere di essere una donna senza risentirne.

La mia psicologia sta andando in frantumi.
Tra qualche mese mi vestirò da donna,perdendo la mia identità,mi amputerò il pene e morirò dissanguato.
Se tutto va bene,intendo.

"Keichi,butteresti la spazzatura?"

Mi chiede improvvisamente Christine,la proprietaria.
Annuisco velocemente,attento a non cadere sugli stivaletti per l'ennesima volta.

"Ok,vado subito,signora"
 
Afferro due sacchetti neri (più grandi di me e pesanti come un gatto obeso) ed esco fuori dando una culata alla porta sul retro per aprirla.

Appena sono fuori,corro (beh,sì fa per dire) e catapulto quei contenitore del cavolo dove c'è il mucchio tipo piramide di loro simili.
Butto (sì,proprio butto) un sospiro pesante di sollievo,e mi getto sopra questi per sedermi.

I sacchi sono lucidi e belli chiusi,quindi il loro esterno è  pulito e morbido.
Appoggio la testa contro il muro di mattoni dietro e chiudo gli occhi.

Quanto ancora durerà tutto questo?
Certo,sono felice di aver aiutato così la mamma,ma io non sono felice.
O almeno,lo sono in parte.
Un suono di scarpe mi fa riprendere e apro gli occhi di scatto e mi giro verso il suono.
E per poco non mi metto a gridare.
Mi limito a spalancare gli occhi,mentre fisso impotente un biondo davanti al vicolo con una sigaretta in bocca.
 
 
Nelle mie gambe sembra scorrere latte caldo.
Non riesco a muovermi,le ossa sono sparite.
Sono sicuro che se mi alzassi cadrei con la faccia a terra.


Mark si avvicina a passo incerto e pian piano,grazie al lampione davanti all'ingresso del vicolo,vedo che ha una camicetta a maniche corte bianca,un paio di pantaloni rossi e delle scarpe nere.
Ha diversi accessori,ma sono talmente scioccato che non riesco a vederli bene.

Man mano che si avvicina,mi accorgo che ha i capelli spettinati e lo sguardo insicuro e scioccato.
Appena a qualche centimetro da me,mi guarda negli occhi.
E io ricambio.

"...Keichi?"
 
Il cuore cessa di battere per un tempo indefinito.
Beccato dal mio migliore amico vestito da donna.
Cosa c'è di peggio?!


Deglutisce nervosamente e mi si avvicina.
Ancora non riesco a muovermi.
 
"...Keichi,sei proprio tu?"
 
Ripete guardandomi con attenzione.
Volevo ridere disperatamente in quel momento.
Se millenni fa mi avessero detto che avrei indossato un vestito da donna e lavorato in un Maid Cafè non ci avrei creduto per tutto l'oro del mondo.
Ho deglutito come un deficiente e ho detto la prima cosa che mi passava per la testa:
 
"No,sono una maid"
 
In un primo momento,sembrava titubante.
Poi ha fatto una piccola risata.

"Oh,hai proprio ragione,scusami. Senti,posso farti una domanda?"
 
Io l'ho guardato con perplessità.
Ma che cazzo di domanda è?
Tu vai in un vicolo cieco,vedi una ragazza vestita sexy,al buio,e tu,come un maniaco sessuale,gli chiedi di poter parlare?!
Che situazione equivoca...

Aggrotto la fronte ma annuisco.
Lui mi viene più vicino e butta la sigaretta a terra per poi schiacciarla con un piede.

"Lo so che è scortese,ma ho bisogno di farti una domanda...non so proprio a chi chiederlo"
 
Al tuo migliore amico no,eh,brutto stronzo?
Annuisco un'altra volta,mentre lui si infila le mani in tasca e guarda il cielo scuro come la pece.

"Vedi...io sono innamorato"
 
Emetto uno squittio che però riesco a nascondere bene con la mano.
Innamorato?!
E perché non me l'ha mai detto?!
Siamo amici,no?
 
"Sono...innamorato da un po di tempo di questa persona e non so proprio come fare a esprimere tutto il bene che le voglio"
 
Stropiccio nervosamente la gonna inferiore,mordendomi il labbro.
Mark si passa una mano tra i capelli con un triste sorriso.

"E' una persona fantastica. La amo davvero"
 
Annuisco di nuovo come un minchione,mentre il biondo mi guarda di nuovo negli occhi.
In quei cerchi azzurri vedo tanta di quell'emozione che penso che me ne abbia trasmessa una buona dose.


Mi guarda senza parlare.
Merda,aspetta una risposta!
E che gli dico,ora?!
 
Mi schiarisco la voce e cerco di farla il più femminile possibile.

"Potresti...baciarla. E' il miglior modo per zittire una donna"
 
Era una frase che avevo letto su Facebook.
La mia voce è uscita come quella di una bambina con il raffreddore,ma lasciamo stare.
Pur sempre una femmina.
 
Lui ride rumorosamente e vedo il lampione illuminargli i denti.
Poi mi riguarda con un sorriso sincero e aggrotta la fronte.
 
"Ma la persona che amo non è una donna...è il mio migliore amico"
 
Ok,posso dire concretamente di essere morto.
Sono nel mondo dei defunti.
Oddio,sono veramente...
 
"Sì,hai capito...io ti amo,Keichi"
 
Dice e,prima che io potessi ribattere,mi mette le mani sulle spalle e,stringendomi forte,mi bacia.
 
 
 
Ho visto diversi film d'amore per fare compagnia a mia madre.
Se ne è appassionata quando mio padre è andato via di casa ( è un po  masochista a quanto pare).
Ogni volta che si baciavano,la donna al mio fianco,tutta emozionata,rilasciava leggeri "oooh" di gioia.
Sinceramente,non ho mai trovato niente di particolarmente emozionante in un bacio.
Non avevo mai baciato una ragazza,ma ho sempre avuto la convinzione che due labbra e due bocche insieme non sapessero altro che di due labbra e due bocche insieme.

Quando Mark appoggiò le labbra sulle mie,la prima cosa che avvertii fu morbidezza e umidità.
Tremai incontrollabilmente sotto la sua forte presa,e strinsi,senza alcun motivo gli occhi.
Era quello che facevano sempre nei film,quando c'era un bacio improvviso.

Non c'era sapore in quel bacio e forse non c'è ne è in nessuno.
Ma era...delizioso.
Oh,cazzo,lo era,sì.

Continuava a muovere le labbra sulle mie,ho aperto la bocca per respirare e,con un certo orrore,ho sentito la sua lingua introdursi dentro la mia bocca.
Non riuscivo a muovermi,ero preso dallo stupore,dalla paura...e dal piacere.
Era così bello che ho preso a ricambiare il bacio,con la mia bocca e la mia lingua.
Appena l'ho fatto,Mark si è messo a gemere a lungo dentro la mia bocca e non sono riuscito a trattenere il mio corpo,che si è eccitato alla grande.
Mi è venuto durissimo,lo sentivo contro le mie gambe tremare dolorosamente.


Sapete,non ho mai odiato i gay.
Non ero quel tipo che dice "frocio di merda" o cose varie.
Non ho mai conosciuto l'amore quindi non ero nessuno per giudicare un rapporto tra due donne o tra due uomini.

Ma fa sempre un certo senso (chi è gay capirà benissimo) avere un lampo improvviso di consapevolezza appena ci si accorge di essere sessualmente eccitati dallo stesso sesso.
Un lampo di paura,di curiosità,di...bellezza.

Perché bellezza?
Perché finalmente si capisce quello che si percepisce.
Non è la cosa più bella del mondo?

Non mi sono mai piaciuti gli uomini,ma sempre le donne.
Ma,dannazione,più Mark mi bacia più sento il corpo accendersi di desiderio.

E solo ora capisco quella scossa che avevo provato quando mi aveva leccato l'orecchio.
Era lussuria,non terrore.
Solo ora lo capisco.

Ed è inutile cercare di nasconderlo,di auto-convincersi non posso cambiarlo...
Mi piace.
Cazzo,mi piace da matti!
 
Afferro la sua faccia tra le mani e lo tiro verso di me e,perdendo l'equilibrio,mi cade addosso,facendoci roteare sul terreno.
Sento i sassolini contro le mie cosce nude,ma non mi importa niente.
Infilo le mani tra i suoi capelli,stringendo la sua folta chioma bionda tra le dita.
Sento la sua mano destra (con l'altra si regge) sulla mia guancia,poi sulla mascella,sul collo,sulla clavicola,sul petto.
Circonda con le dita il nocciolo del mio capezzolo e lo stringe delicatamente,facendomi trasalire.
Sento il suo membro indurito contro la mia gamba e sobbalzo sorridendo contro le sue labbra.
La mano desiderosa si sposta ancora,sul mio ventre,sulle mie cosce.
Poi,spalanco gli occhi.
La mano si infila sotto la mia gonna ingombrante,e lo sento toccare la mia virilità bagnata da sopra le mutande.
Lancio uno sguardo alle sue spalle e vedo che non c'è nessuno.
Getto allora la testa all'indietro e mi preparo al piacere mentre il mio migliore amico afferra il mio membro e comincia a "lavorare".

Gemo,gemo con non ho mai fatto prima.
Era così piacevole,caldo,accogliente.
Sono venuto in pochissimo tempo,nel giro di qualche secondo.
Ero troppo eccitato.

Respiro affannosamente,i flussi sanguigni avevano pericolosamente imporporato le mie guance e le mie orecchie.

Apro gli occhi e mi accorgo che lui mi guarda.
Ci guardiamo,ansimati,sudati,cercando di realizzare tutto quello che avevamo appena fatto.
Improvvisamente,lui posa di nuovo la mano sul mio membro,senza distogliere gli occhi da me.
 
"Keichi,questo,per quanto bello sia,è il corpo di un uomo. Sono consapevole di questo.
Altrimenti,pensi che ti avrei fatto cose come queste?"
 
Io distolgo lo sguardo.
La vergogna mi ha inondato in ritardo.
Sento le sue mani sulla mia guancia,intento a spostarmi il viso verso il suo.
 
"Keichi,guardami..."
 
Un po titubante,obbedisco.
E vedo il mio riflesso incerto nei suoi occhi luccicanti.
Si avvicina lentamente e mi abbraccia senza preavviso,schiacciandomi con il suo peso.
Sento l'odore di sigaretta,di amore,di sudore salato.
 
"Io ti amo,ti ho sempre amato. Tu sei un uomo e lo sono anche io. Ma non mi importa.
 Devo prendere a due mani le emozioni che sento quando sto con te e smetterla di etichettarle.
 Voglio stare con te"
 
Le sue labbra si posano sulla mia fronte,dolcemente.
Io guardo la sua chioma dorata e penso a tutti i momenti passati insieme.
Le elementari,le medie,le superiori.
Le gioie,le difficoltà ,le insicurezze.

Lui per me c'è sempre stato,sempre.
Era sempre lì,pronto a sorridermi e ad alzarmi in piedi.
Ma...
 
"Io non...non ti amo,Mark"
 
Bisbiglio io con grande riluttanza.
Lui rimane immobile tra le mie gambe senza fiatare.

Siamo distesi sul terreno ruvido da qualche minuto e ancora nessuna anima viva.

"Grazie...della sincerità,Keichi..."

Il suo respiro è appena percettibile ma io lo sento dentro le mie orecchie come un tuono frastornante.
Lo stringo a me,forte,fortissimo.
 
Una manciata di secondi e noi ci rialziamo,io mi do delle pacche sul vestito per pulirlo e lui mi fissa in silenzio.

Sapete che nel silenzio ci sono tantissime parole?
Rialzò appena lo sguardo e lo guardo.

"Io...non provo niente per te in quel senso,mi dispiace...ma ti voglio bene,davvero"
 
Vedo un sorriso triste farsi spazio nelle sue labbra.
Scuote leggermente la testa.

"Non importa"
 
Mi dice lui.
Poi mi viene incontro e mi bacia sulle labbra.
Io lo stringo,non voglio lasciarlo andare.

Il suo calore è come un camino delizioso in una giornata di neve.

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Sono passate diverse settimane.
La scuola è finita,così come il mio lavoro.
Mia madre è riuscita a farsi assumere in un'agenzia di vendite e ha un guadagno abbondante.

Quando mi ha detto di essere stata assunta mi ha stretto tra le sue braccia proprio come quando ero bambino.
La sentivo tremare tra le mie mani e con voce sottile gli ho confessato il mio vero lavoro.
Le ho chiesto scusa per averle mentito.

Lei scoppia finalmente a piangere e mi riempie il volto di baci.

Aiutare una mamma è meglio di aiutare se stessi.
E' una sensazione meravigliosa e impagabile.

Cosa non si farebbe per una madre?
Niente.
Io per lei farei tutto.
Anche perdere il mio orgoglio.
 

"E così,hai terminato il tuo lavoro...come  l'hanno presa le maid?"
 
Mark e io stiamo passeggiando da quasi un'ora,attraverso un parco abbandonato da Dio vicino a casa mia.
Abbiamo mangiato un gelato e bevuto Coca Cola come fosse stata acqua.


"Ci sentiamo via telefono e ogni tanto vado a trovarle. Berrò caffè gratis per anni"
 
"Che figata. Dobbiamo andarci qualche volta!"

Esclama lui stiracchiandosi rumorosamente.
Io mi giro per sorridergli.

"Che ne dici di andare ora?Stamattina mi hanno detto che faranno un dolce al cocco e pistacchio"
 
Lui spalanca leggermente gli occhi visibilmente soddisfatto.
 
"Oh,sì!Andiamo,andiamo,sto morendo di fame!"
 
Quasi grida.
E' un pozzo senza fondo,sto ragazzo.
Io rido di gusto e lo affianco.

"Sì,andiamo!"
 
Faccio qualche passo e noto che Mark non mi sta seguendo.
Così mi volto e mi accorgo che mi sta guardando serio.
 
"Cosa c'è?"
 
"Ehm...non c'è nessuno qui..."
 
Dice lui timidamente.
Poi vedo la sua faccia diventare rossa.

"Posso...tenerti per mano?"
 
Io lo guardo sorpreso.

"Perché?"

"Perché voglio farlo. Per favore. Appena torniamo in strada,te la lascio"
 
Dopo un po di tempo,sorrido sbuffando e vedo nei suoi occhi balenare la gioia.

"D'accordo,ma solo per il parco"
 
"Sì,sì,certo!"
 
Mi affianca di corsa e mi afferra la mano,con delicatezza ma con forza.
E mentre le nostre dita si intrecciano,penso a quando gli dirò che lo amo anche io.

Che ho rifiutato la sua confessione perché ricambio anche io ma ho come l'impressione di poter essere la donna nella nostra possibile relazione.

E che ho rifiutato perché voglio passare con lui momenti infiniti.
Ho come l'impressione che l'amore possa avere una fine imminente.
E che se l'amicizia ce l'ha...beh,è più lontana.
 
Mi accorgo che siamo fuori dal parco.
Sento che fa per togliere la mano.
Ma io la stringo più forte.

Guardo i suoi occhi azzurri e sorrido dolcemente.
 
"Andiamo!"
 
Ordino e corriamo verso il Maid Cafè senza lasciare la presa.


Chissà se riuscirò a dirgli che lui è tutta la mia luce.
Beh,se quel giorno è vicino...
Spero di essere l'uomo e non la donna di cui ha bisogno.











 
 
 



 
 
 
 
 
 

Allora,questa lunga one-shot mi è venuta in mente tempo fa mentre ho visto l'immagine che c'è all'inizio della storia su Deviantart ( qui c'è il link per l'immagine originale : http://www.deviantart.com/?q=maid+boy#/art/Maid-boy-66848558?_sid=7477799c )
Appena i miei occhi si sono posati su questo ho visto tutta la fiction che vedete qui.
Devo dire che è piuttosto particolare.
Ma spero che l'abbiate gradita.
L'ho scritta in un giorno,ero molto appassionata xD
Il titolo di questa fan fiction è molto simile all'anime shotacon “Shounen Maid Kuro Kun”.
A me non piace per niente (per la cronaca),l'ho visto giusto per farmi quattro risate xD
Ad ogni modo,ringrazio chi leggerà e recensirà questa storia.
Un bacio,grande grande!

SilviaNintendara
 
P.S=Il fatto che ho scritto "dolce pistacchio e cocco" non è un caso...sono i due ingredienti per dolci preferita dalla mia gemella Ivana <3

 
 
   
 
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