"Il cielo sta piangendo su di noi,
chissà se sta bagnando gli occhi tuoi.
Io ti cerco come il fiato che si perde contro un vetro,
sulla tela di un pittore che dipinge quello che non c'è..."


Notte. Dalla finestra aperta una brezza leggera e i raggi della luna entrano curiosi, illuminando di riflessi pallidi e bianchi il disordine della stanza di Edward. Il ragazzo si alza nella semioscurità e, consapevole della propria nudità, cerca quella biancheria che come sempre nella foga è stata abbandonata sul pavimento. Dopo averla recuperata, l'indossa velocemente.
Si ferma ad osservare la creatura che nel suo letto, nascosto nell'ombra, dorme tranquilla sebbene affannata. Ha il volto un pò sconvolto, ma anche nell'espressione si può cogliere l'appagamento per ciò che lui le ha offerto.
Edward la guarda senza espressione, poi le volta le spalle sedendosi sul letto, trovandosi così di fronte alla finestra spalancata.
Non ci riesce. Non può osservare quella creatura che riposa dietro di lui. Vorrebe cacciarla via, soffocarla, ucciderla. Tutto, purchè smetta di essere lo scadente rimpiazzo di qualcosa che ha ormai perduto.
E basta pensare a quegli occhi, quel mare azzurro carico di promesse e felcità. La sua felicità.
L'ha capito solo ora, ora che darebbe qualsiasi cosa, venderebbe a pezzi la sua vita per riaverla un ultimo istante tra le sue braccia.
E finalmente le lacrime inondano l'oro dei suoi occhi, trattenute solo da ciglia dispettose, che per troppo tempo solo la pioggia aveva bagnato...