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Autore: avrilmiki    27/03/2008    3 recensioni
"Lucia non può crederci. Fabio…lei e lui, lui e lei…quella stessa sera. Lo ama, lo ama più di quanto avrebbe mai immaginato. Quegli occhi, quella bocca, quel sorriso, quella voce…tutti particolari che sente suoi, interamente suoi. “Fabio, sei e sarai sempre nel mio cuore, qualunque cosa accada, adesso e per sempre."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ok, ecco finalmente l'ultimo capitolo!!!

Per i pochi, anzi sicuramente pochissimi lettori che hanno seguito la mia storia, li avviso che quest'ultimo capitolo sarà molto forte...ne approfitto anche per ringraziarvi!!

Mi è dispiaciuto che, a quanto pare, la mia storia non ha riscosso molto successo...ma sono comunque contenta di averla pubblicata!!

Non l'ho mai fatto, ma per l'ultimo capitolo invito a recensire, anche solo per dare un opinione o una critica globale sulla storia... Ora vi lascio alla lettura!!

Baci.......vale -------------------------------------------------------------

Lucia apre gli occhi bagnati di lacrime.

È appoggiata alla colonna di una chiesa.

Una messa che sta per finire, un addio definitivo ad una bambina la cui vita è stata strappata troppo presto.

Sull’altare c’è una foto circondata dai fiori: lei che sorride con i capelli sciolti ed una bambola fra le braccia. Sotto, un telo bianco con un iscrizione in oro:

“ Con la sua risata ci riempiva il cuore. Ora la sua risata non c’è più, e i nostri cuori sono vuoti.

. I parenti”

Nonostante la chiesa sia gremita di persone, si sente solo la voce del prete accompagnata dai singhiozzi di qualcuno.

Quando la messa è finita, tutti si alzano in piedi.

Degli uomini trasportano fuori dalla chiesa una piccola bara bianca, seguita dai parenti.

La madre è costretta ad appoggiarsi al marito per non svenire dal dolore di una perdita così terribile.

Lucia lo cerca: manca lui, Giorgio.

La chiesa, pian piano, si svuota.

Lucia si guarda attorno: è rimasto solo un ragazzo in prima fila.

Lo riconosce: è Giorgio.

Si avvicina a lui e gli si siede accanto. Giorgio non ha nemmeno la forza di salutarla. Sta piangendo ininterrottamente dall’inizio del funerale. Lucia si unisce a lui nei singhiozzi:

<< è colpa mia.>>

<< Non lo dire neanche…>>

<< Se io non le avessi lasciato la mano, a quest’ora lei…>>

Giorgio non riesce a finire la frase:

<< Giorgio, non è colpa tua! Tu sei il migliore fratello che potesse avere, chiaro?>>

Giorgio guarda Lucia.

Appena incrocia quegli occhi blu, gli viene come un flash.

Sente le sirene dell'ambulanza e vede un sacco di gente riunita attorno ad un corpicino senza vita... Chiude gli occhi e scrolla leggermente la testa.

<< Mi dispiace Lucy, ma non ce la faccio…me la ricordi troppo…io…io non posso più stare con te…>>

Lucia rimane un attimo immobile, poi si asciuga le lacrime.

Le sue labbra si aprono in un debole sorriso, poi si alza e si allontana:

“ Ti capisco, Giorgio…ti capisco e mi dispiace con tutto il cuore…ti auguro di poter tornare presto felice, come lo auguro a me stessa…”

Lucia esce dalla chiesa.

Il sole la colpisce in pieno viso.

Quando mette a fuoco la strada, lo vede.

Fabio è lì, insieme a Susanna. Quest'ultima si sta asciugando gli occhi con un fazzolettino. Sono entrambi vestiti di nero. Anche Fabio la vede.

" Lucy...no, non adesso, ti prego, non guardarmi...Lucia..."

Improvvisamente, sente la sua mano stretta da qualcosa. Una stretta dolce e morbida. Guarda in basso, verso quella piccola mano che ha preso la sua. Segue con lo sguardo quel braccio magrolino, poi una spalla, un collo morbido e liscio, ed infine il suo viso.

Susanna.

Quest'ultima sorride e gli stringe più forte la mano, come a rassicurarlo, come a dire " Io ci sono..."

Fabio risponde a quel sorriso e si allontana mano nella mano con lei, senza più voltarsi indietro. Lucia lo segue per un po’ con lo sguardo, poi si volta anche lei, incamminandosi in senso opposto a lui:

" é giusto così, Fabio...sii felice..."

Improvvisamente, sente una mano sulla spalla.

Si volta speranzosa, ma i suoi occhi si rispengono subito.

<< Ei…>>

Cris la abbraccia.

<< Mi dispiace…>>

Lucia, appoggiata alla spalla di Cris, vede Elisabetta, proprio di fronte a lei. Si sorridono debolmente. Nessuna delle due sente il bisogno di dire qualcosa.

Lucia si stacca da Cris e abbassa lo sguardo:

<< è tutto a posto…scusa, ma ho voglia di stare sola…>>

<< Ok…ma sappi che per qualunque cosa, io ci sono…non ti lascerò cadere…>>

<< Grazie…lo so…>>

Lucia si volta e si incammina verso il porto.

Va fino al Decò.

Si ritrova nello stesso posto in cui aveva sorpreso Fabio e Ludovica a baciarsi.

Quel momento ha radicalmente cambiato la sua vita, ma ora non le provoca più alcun dolore…

Si siede sul muretto che separa la passeggiata dalla spiaggia e guarda il mare.

Il cielo limpido quasi si confonde con le acque tranquille.

Lucia cerca di spingersi con la mente più in là dell’orizzonte.

Fra poco comincerà la scuola, l’estate è già finita. È volata, assieme ai suoi amici, ma soprattutto assieme a lui…Giorgio…quanti ricordi...

La gita a Nizza, sulla ruota panoramica. C’era tanto vento, e i sedili della ruota si muovevano. Avevano raggiunto il punto più alto.

<< Ho paura…>>

Giorgio si era avvicinato a lei, l’aveva baciata delicatamente sulle labbra, poi l’aveva presa tra le braccia.

<< Non avere paura…ti amo…>>

E fu allora che Lucia riuscì a guardare il panorama con serenità.

Lui e lei, soli, sopra la città, sopra il mare, sopra la gente, sopra tutto. Le sembrava quasi di volare, e, come per incanto, non ebbe più paura.

Quella volta ai cannoni di Bordighera, al tramonto.

Seduti entrambi sui cannoni, lui dando le spalle al mare. Non aveva bisogno di guardarlo, perché il suo mare era lì, di fronte a lui, tutto contenuto in quei magnifici occhi blu.

<< Chissà quanti innamorati sono stati su questi cannoni!>>

Giorgio le aveva preso la mano, le aveva sorriso.

<< Noi siamo i migliori!>>

E Lucia era scoppiata a ridere prima di perdersi in quel bacio, che confermava la battuta di Giorgio.

La giornata alle Calandre.

Tanta, tantissima gente. Ma loro, avvolti nei loro asciugamani, ancora bagnati dall’ultimo bagno, si sentivano soli in quella piccola e bellissima spiaggia…

.

Una delle tante giornate ai Tre Ponti, con il suo vecchio gruppo.

Sdraiata a prendere il sole fra il suo migliore amico Cris, e Manu.

Aveva gli occhi chiusi, era serena e tranquilla, quando, improvvisamente, si era sentita sollevare da due persone.

Aprì gli occhi e vide Manu tenerla per i piedi e Cris per le spalle.

Accanto a lei, Robi teneva in braccio Antonella, Carlo e Dani Camilla, mentre Paolo Isabella.

<< è ora del bagno!>>

<< Smettetela, scemi!! No dai Cris ti prego, non ne ho voglia!!>>

<< Uno…due…tre!!>>

E tutti in acqua, a ridere insieme.

Manu aveva fatto sedere Lucia sulle spalle, e quando arrivò l’onda, caddero insieme ridendo.

Dopo un po’ di tempo, Lucia si voltò verso la spiaggia, sorrise e andò da Cris, avvolgendogli un braccio intorno al collo.

<< Ei Cristianello, guarda un po’ chi c’è!>>

Lucia gli indicò la passeggiata: Eli stava parcheggiando il motorino. Cris, come al solito, ebbe un tuffo al cuore.

<< Vado a prenderla!>>

E tutti a prenderlo in giro…Manu:

<< Guardalo, il dolce Cris, come si scioglie…>>

Paolo:

<< Non farla aspettare, corri, corri!>>

E Cris che rideva a stava al gioco, allontanandosi:

<< Con voi faccio i conti dopo!>>

Ma non era mai così, perché da quando arrivava Eli in spiaggia, Cris non si staccava un secondo da lei…innamorato come non mai…

Non l’avrebbe mai creduto dopo la storia con Marta…ma la vita riserva tante sorprese…come quella che gli toccò mentre saliva le scalette che portavano alla passeggiata.

Dopo tanto tempo, rivide lei, il suo primo amore…Marta…

Lei gli sorrise e lo salutò. Ormai quel che era successo era passato, e lei non era tipo da serbare rancore. Lui la guardò: era bella, bellissima come sempre, però…

Però Cris sorrise.

Sorrise e ricambiò il saluto.

Già…il cuore non gli batteva più forte, non sentiva più quella morsa allo stomaco che un tempo lo attanagliava.

Bella, sì…ma nient’altro. Non più.

Il sorriso di Cris si fece più largo e sincero nell’abbracciare Elisabetta.

E fu allora che i battiti del suo cuore si fecero più veloci…

.

Tanti, tanti altri ricordi come questi, affollavano la mente di Lucia.

Pian piano, ripercorse tutta l’estate, fino a quel pomeriggio di pochi giorni prima. Il più terribile, il più triste, il più indelebile nella sua mente…

.

Giorgio aveva portato sua sorella Angelica al parco del Sud Est, e Lucia li aveva accompagnati.

La piccola indossava un grazioso cappellino blu con la visiera, e stava giocherellando con una palla magica, una di quelle palline di gomma circolari che rimbalzano da tutte le parti. Angelica la faceva rimbalzare piano e la riprendeva al volo.

“ Ploc…”

Ogni volta che la pallina toccava terra, produceva questo rumore.

Lucia non se lo sarebbe mai dimenticato.

Verso il tardo pomeriggio, finito di giocare, Giorgio prese per mano Angelica ed uscì insieme a lei e a Lucia dalla passeggiata.

Si ritrovarono sul marciapiede della strada principale di Sanremo, quella che collega il centro al resto.

Giorgio disse qualcosa.

Lucia sorrise. Poi la vide. Il destino lo ha voluto.

Un semplice scambio di occhiate che rimarrà impresso per sempre nel cuore di entrambe. Un addio senza emettere il minimo suono, o quasi…

<< Isa!!!>>

Isa era appena passata in macchina.

Quella stessa macchina che era piena di bagagli.

Quella stessa macchina che la stava portando via da lì.

Perché Isa, proprio in quel momento, stava partendo, e si sa…ha sempre detestato gli addii.

Lucia si mise a correre per seguire la macchina.

Isa si voltò e guardò Lucia dal vetro posteriore, con le guance umide di pianto.

Le mandò un bacio con la mano prima di scomparire dietro una curva.

Lucia rallentò sempre più, fino a fermarsi.

Iniziò a singhiozzare forte:

<< Non mi hai nemmeno salutato…perché?>>

Giorgio la raggiunse mano nella mano con Angelica.

Lucia lo guardò negli occhi.

Giorgio lasciò la mano di Angelica e abbracciò forte Lucia:

<< Mi dispiace tanto…>>

<< Non è giusto…>>

“ Ploc…”

Quel rumore.

Successe tutto in un attimo.

Dei passi. Lo stridio dei freni. Un grido soffocato di bambina. Un cappellino blu che venne sbalzato sul marciapiede.

Uno sguardo.

Una parola:

<< ANGEEEEEEEEE!!!!!!!!>>

.

.

Tornando al presente, a Lucia viene in mente quel viso paffuto, quel sorriso innocente, e poi, quella frase:

“ Qual'è il tuo colore preferito?”

" Ora lo so Angelica...il blu.

Già...il blu.

Blu come il mio mare, blu come il cielo, blu come le rose che mi ha regalato Fabio, il mio primo amore, blu come gli occhi di tuo fratello e come i miei, blu come il tuo bel cappellino, blu come la vita.

Blu come la mia vita.

Mi senti, anche se siamo lontane? Anche se sei oltre il cielo e le nuvole?

Sì, che mi senti...e allora porgimelo, quel cavallino di plastica.

No, non Arcobaleno, quello più bello, quello tutto blu.

Sì, proprio quello, Ange...e lo sai come si chiama?

Felicità."
  
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