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Autore: Soqquadro04    26/09/2013    2 recensioni
[Riscrittura (3x22) | DamonCentred | Sì, sono depressa]
Immagini [...] quello da cui non sei riuscito a proteggerla,
aveva paura e tu non eri lì stava morendo e tu non la stavi salvando stava dicendo addio e tu non stavi impedendoglielo
quello che non riuscirai a reggere a lungo
non è mai stato così non puoi sopportarlo come fai a non essere già morto
anche tu?
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N/A - Note dell'Autrice - Premessa
Buonsalve, lettrici.
Sì, stasera sono depressa. Ma tanto depressa, per colpa di una personcina che, sia ben chiaro, adoro con tutto il cuore (se sei in ascolto, tesoro, goditi le lodi), ma che mi ha gettato nel baratro nero dello sconforto.
Comunque, per vari motivi sono triste. E siccome oggi pomeriggio sono ricapitata a guardare la 3x22, fra pianto e stridor di denti ho buttato giù questa cosetta.
Senza senso, assurda e OOC, in tutta probabilità, ma a risentirlo chiedere "Lei dov'è?" con quel tono di voce sono scoppiata in lacrime. Come se oggi avessi fatto molto altro, poi.

E' tutto volutamente molto rapido, quasi incomprensibile, proprio perché ho cercato di rendere i pensieri di Damon come me li sono immaginati io: incoerenti, spaventati, sicuramente poco lucidi.
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Lei dov'è?
Due cose belle ha il mondo: amore e morte.
Giacomo Leopardi


Fuori fa freddo, ma lì dentro sembra essere arrivato l'inverno artico. O forse sei tu, il gelo del terrore che si irradia maligno dal centro del petto fino ad intorpidirti le dita.

La luce accecante ti ferisce gli occhi.
Il panico implacabile e strisciante ti rende fragile agli occhi di tutti. Ma questa volta non riesce ad importarti.

Se solo immagini quello che ha provato lei,

acqua che si infiltra nei polmoni aria che manca e brucia nello sterno nei pensieri un nome che non è il tuo

quello da cui non sei riuscito a proteggerla,

aveva paura e tu non eri lì stava morendo e tu non la stavi salvando stava dicendo addio e tu non stavi impedendoglielo

quello che non riuscirai a reggere a lungo

non è mai stato così non puoi sopportarlo come fai a non essere già morto anche tu?

Credi di avere le vertigini.

Reprimi il groppo che ti blocca il fiato, tenti di orientarti perché tutto gira e non sai più dove sei.
Ma non è importante.

Lei dov'è? Dov'è?

Non sai se sei tu a chiederlo.
La dottoressa ti sbarra la strada: la guardi e cerchi di comunicarle senza parole che non hai problemi a spezzarle il collo, se non si sposta.

Non si muove e cerca di parlarti, di trattenerti. La ignori.

Lei dov'è?

Qualche parola svolazza ai margini della tua attenzione.

Jeremy. Ferite. Gravi. Sangue.

Non riesci a collegarle fra loro, nonostante una parte di te sappia che esiste un nesso logico, che deve esistere una logica perché, andiamo, nessuno va in giro a urlare parole a caso a un vampiro arrabbiato.

Vampiro.

E all'improvviso trovi quella logica che pretendevi, capisci appena prima di vedere i suoi occhi spalancarsi e sentire il suo respiro inutile e frenetico.

E sai che lei è morta.
Ma è tornata.
Non per te.

Da te.

   
 
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