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Autore: cave_leonem    27/09/2013    0 recensioni
E adesso suonano le campane e versano finte lacrime, ma che importa se il sacrificio è vano e gli ideali sono ancora lontani?
L’unica cosa che ci separa da quei tempi è la perdita di speranza. Che disgrazia.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Quando stanotte le campane hanno cominciato a suonare e le pareti si sono sgretolate non riuscivo a rendermene conto.
Prigioniero dei miei pensieri che ripercorrevano secoli e secoli di insensate guerre e di sporchi tradimenti,  farse recitate da attori senza cuore. È sempre stato così. Sarà per sempre così.
Siamo sempre stati poco più che animali, guidati dalla voglia di riempirci stomaco e portafogli, e liberarci di ogni pensiero lontanamente simile ad una morale da seguire,  non è concepibile. Se per stare bene bisogna far soffrire l’altro, e sia.
E abbiamo scritto e dipinto e cantato di ideali a cui non ci siamo mai avvicinati, perché nessuno ha mai provato a fare un passo avanti per paura di ritrovarsi con un pugnale ficcato nella schiena senza neanche poter vedere la faccia del proprio assassino. Che pena.
E adesso suonano le campane e versano finte lacrime, ma che importa se il sacrificio è vano e gli ideali sono ancora lontani?
L’unica cosa che ci separa da quei tempi è la perdita di speranza. Che disgrazia.
Stanotte la mia vita è finita.
Ma non importa.
Saranno ancora versate false lacrime.
Il mondo non è finito. La speranza, però, sarà perduta del tutto.
E questo mio sacrificio è servito unicamente a ritardare l’inevitabile.
  
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