Fanfic su artisti musicali > Metallica
Ricorda la storia  |      
Autore: DazedAndConfused    27/09/2013    2 recensioni
"Cliff Burton ha ventiquattro anni e, nonostante appartenga ad una delle band emergenti più cazzute degli ultimi dieci anni, resta il ragazzo alla mano di sempre."
Omaggio a Cliff Burton, scomparso il 27 settembre 1986.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cannot the Kingdom of Salvation take me home?



“Vaffanculo, Cliff! Non puoi prenderti quella cuccetta!”

“Cazzo se posso!” ghigna il ragazzo, buttando le carte sul tavolino per poi dirigersi con fare trionfante verso il giaciglio appena conquistato.

“Eppure il detto dice ‘fortunato al gioco, sfortunato in amore’, ma mi pare che a te vada alla grande in entrambi i settori”

“Cosa vuoi che ti dica, in una vita precedente sarò stato qualche uomo di chiesa misericordioso, e adesso non mi resta altro da fare se non raccogliere tutti i frutti del mio buon operato…”

“… vabbè, fanculo. La prossima volta ti faccio nero, Burton, vedrai!”

“Va bene, però la prossima volta, non ora… gli uomini maturi accettano la sconfitta, Hammett” conclude laconicamente l’altro, scoppiando a ridere quando riesce ad evitare per un pelo il cuscino che l’amico gli ha appena scagliato addosso “Esatto, questo è proprio l’atteggiamento giusto!”

“Cliff, p-i-a-n-t-a-l-a!” sbuffa l’altro, ormai spazientito “Altrimenti stanotte ti scaravento giù dalla branda, e sai benissimo che ne sarei capace”

“Iddio, non sia mai!” lo sfotte il diretto interessato, per poi sistemarsi meglio il cuscino “Buonanotte, Kirk”

“Sì, ecco, meglio dormirci su… ‘notte, Cliff”

 

Cliff Burton ha ventiquattro anni e, nonostante appartenga ad una delle band emergenti più cazzute degli ultimi dieci anni, resta il ragazzo alla mano di sempre: vive ancora a casa dei genitori, quando torna dai tour fila subito a suonare con gli amici di vecchia data e ai concerti si ferma nei backstage a scambiare quattro chiacchiere amichevoli con i fan. Attualmente non vede l’ora di poter volare in Giappone – uno dei paesi che da sempre lo affascinano – ma, allo stesso tempo, conta euforico i giorni che gli mancano per poter ritornare dalla sua Corinne e passarla a prendere con il proprio Maggiolino Volkswagen tutto scassato… magari accompagnando i Black Sabbath a palla con un ottimo head-banging.

Coerente, onesto con se stesso e con gli altri, disponibile: questo è il ritratto che emerge di lui quando si fa il suo nome alle persone che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo.

Ma Cliff non è solo questo: è un musicista eclettico, dotato di una creatività impressionante e una mente sempre aperta alle novità e agli stimoli, oltre ad una vivida intelligenza e un bagaglio culturale di tutto rispetto. Adora mangiare al messicano o al giapponese, Dungeons & Dragons, leggere Lovecraft e fare infinite maratone di film horror, in particolare quelli con gli zombie; tranquillo e pacato, sul palco si trasforma invece in una vera e propria bestia: la chioma fulva scossa ad un ritmo tutto suo resta un ricordo fulgido nelle menti di chiunque sia andato a sentire i Metallica dal vivo almeno una volta.

Dei quattro probabilmente è l’unico a non rappresentare il tipico stereotipo del metallaro ventenne: tra le sue influenze può infatti vantare il punk ma anche i più raffinati jazz e musica classica, e nell’ambiente del metal non sono in molti quelli che, come lui, hanno un’ottima conoscenza della teoria musicale e ascoltano un po’ di tutto senza farsi condizionare dai pregiudizi.

Cliff inoltre sfoggia con fierezza il proprio tatuaggio dei Misfits, così come i jeans a campana che è solito portare, sbattendosene il cazzo se gli altri della band lo prendono sempre per il culo per queste sue scelte stilistiche; d’altronde sa benissimo che la moda sia solo un ammasso di stronzate, e che alla fine quel che conta siano soltanto la musica e il rimanere sempre fedele ai propri ideali.

Non è uno che si possa fottere facilmente, Cliff: l’hanno già capito in tanti che uno del genere non si farà mai inghiottire dal mondo del business e che di strada ne ha ancora tanta da fare…

 

{il volante del Volkswagen consumato dai tuoi anelli,

il succo d’arancia per correggere la vodka,

la collanina celtica che hai comprato in Irlanda per Corinne,

ricordarti di telefonarle per chiederle com’è stato il concerto dei R.E.M.,

il balsamo Finesse che sarà anche da donna ma che occupa meno spazio in valigia,

i discorsi filosofici sul karma e il destino dopo una cannetta di troppo,

iniziare a buttar giù qualche idea da esporre ai ragazzi riguardo eventuali videoclip,

Murmur dei R.E.M.,

la birra europea che è sempre la più buona,

le partite a scacchi che sembrano non finire mai,

comprare casa assieme a Corinne – sperando che ne abbia scelta una fuori città così potrai suonare come un dannato,

dire addio a quel posto merdoso comunemente denominato Copenhagen}

 

Di strada da fare ne hai ancora un sacco, Cliff…

… Peccato che stia per ripiegarsi su se stessa e schiantarsi disperatamente su una lastra di ghiaccio inesistente.


 

 

 

Note autrice

Domenica 27 settembre 1986, ore 6.45: sul ciglio della E4, una strada a due corsie nel sud della Svezia, il pullman su cui viaggiano i Metallica sbanda e si rovescia, uccidendo Cliff Burton.

Per una band di amici all’apice del successo è uno shock tremendo, così come per i fan: oltre ad essere un musicista strabiliante, infatti, Cliff è un ragazzo d’oro che riesce sempre a farsi rispettare e benvolere dagli altri.

Il mio è un omaggio – abbastanza scarno – alla sua persona e al suo essere un bassista favoloso: in pochi al mondo possono infatti vantarsi di aver inciso solo tre album e di essere comunque riusciti a lasciare il segno.

Cliff era una di queste persone, e tanto basta a renderlo una leggenda.

 

Precisazioni varie:

v  Il titolo della fanfiction è un verso tratto da To Live Is To Die, l’ultimo brano composto da Cliff e comparso sull’album … And Justice For All.

v  La scommessa tra Kirk e Cliff su chi dovesse dormire nella cuccetta migliore ormai è un fatto storico, confermato anche dallo stesso Hammett.

v  “Cliff non lo conoscevo per niente, ma cominciammo a passare il tempo insieme e notai che aveva un libro di H.P. Lovecraft e un volume di Dungeons & Dragons. Allora gli dissi che ero anch'io un appassionato di Lovecraft, e così scoprimmo di avere una passione comune per l'horror gotico. Lui era un patito di film di zombie, io del cinema horror in generale, e da lì nacque subito un legame istantaneo. Il film preferito di Cliff in assoluto era Zombie: mi raccontava sempre che per svagarsi si divertiva a guardarlo col volume a zero, solo per vedere gli zombie!”
– Kirk Hammett

v  Gli stessi Metallica hanno ammesso in più occasioni di aver preso per il culo Cliff per via dei suoi pantaloni a campana: Burton faceva spallucce e se ne fregava, era dotato di un gran senso dell’umorismo e non se la prendeva mai.

v  Tra le parentesi graffe ho provato ad elencare varie caratteristiche e abitudini di Cliff, pensando che magari lui quella notte possa averle sognate.

v  “Guardando Cliff mentre guidava e ascoltava musica, vedevi i capelli che sbattevano sul cruscotto e sullo sterzo. Il volante era tutto rovinato, per colpa dei suoi anelli, ma non è che lui fosse aggressivo. Se lo conoscevi, sapevi che era solo una parte di lui.”
– Corinne Lynn, fidanzata di Cliff

v  “Quando era in Danimarca a registrare Master Of Puppets, mi scriveva queste lettere lunghissime... Diceva che una bottiglia di succo d'arancia per accompagnare la vodka gli costava 18 dollari.”
– Corinne Lynn

v  Jan Burton [la madre di Cliff] trovò anche un regalo per Corinne nei bagagli di Cliff: un gioiello che le aveva comprato in tour. ‘Adorava Dublino’, dice Corinne, ‘e adorava l'Irlanda. Adorava tutto ciò che riguardava i celti – la musica celtica, i miti celti, gli studi celti, la storia celtica – e diceva che a Dublino mi aveva comprato una cosa, ma non voleva dirmi che cos'era. Quando tornarono i suoi effetti personali, la mamma mi disse: 'Credo che questo sia per te.' Era una splendida collanina con una croce celtica […] molto fine, una cosa non troppo ostentata”

v  “La notizia fu particolarmente devastante per la ragazza di Cliff, Corinne Lynn. Dei tanti amici e parenti che avevano appreso la notizia dell'incidente quel sabato, lei fu una degli ultimi. Come racconta lei stessa: ‘Quel venerdì sera a Berkeley suonavano i R.E.M.. A Cliff piacevano molto. Li ascoltava sempre, ed era geloso del fatto che io ci andassi. Mi disse: 'Chiamami dopo il concerto, così mi racconti com'è stato!' Non vedevo l'ora. Suonavano in un anfiteatro all'aperto, ma c'erano fulmini, pioveva e Michael Stipe uscì sul palco per annunciare: 'Mi dispiace, ma non ci fanno suonare. Dicono che stasera si rischia di morire'. Mi ricordai di quella frase, tempo dopo, e la trovai inquietante’”
To Live Is To Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton, Joel McIver

v  “Quando partirono per quel tour [il tour con Ozzy Osbourne], li accompagnai all'aeroporto. Cliff era eccitatissimo mentre preparava le valigie. Era un tour importante, e lui non vedeva l'ora. Portava sempre uno shampoo e balsamo Finesse, che secondo me era da donna, ma lui mi spiegò che il flacone era piatto, e lo prendeva per questo. Le altre marche avevano i flaconi cilindrici, che occupavano troppo spazio. Era molto pratico su queste cose: non si innervosiva mai. Diceva solo: 'Così si sistema tutto', e basta.”
– Corinne Lynn

v  E allora a chi meglio della sua ragazza, Corinne Lynn, si può domandare com'era Cliff come semplice essere umano? "Giocavamo a scacchi di continuo", dice ridendo, a distanza di tutti questi anni. "Lo battevo spesso, perché sono molto agguerrita, ma lui si limitava a sorridere e diceva: 'Non ci posso credere, mi hai battuto'. Bevevamo birra, fumavamo erba, giocavamo a scacchi, e facevamo discorsi sul senso della vita… argomenti importanti, come la religione. Non parlavamo solo di un certo tipo di filosofia – quella orientale, per esempio – ma di tutto. Cliff non era religioso, ma era molto spirituale: credeva nel bene e nel male, nel karma e nel destino. Direi che era un ottimista: le cose non lo preoccupavano. Le cose che capitavano tra le normali stronzate quotidiane non lo stressavano mai. Era come se avesse già vissuto una vita intera."
To Live Is To Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton, Joel McIver

v  “Cliff era il meno metal di tutti. Preferiva più il rock classico. Ascoltava Lynyrd Skynyrd, ZZ Top, gli Eagles: era un prodotto della vecchia scena musicale della Bay Area. Se ti guardi uno di quei vecchi concerti di Bill Graham degli anni Sessanta, erano molto diversi: c'erano i Led Zeppelin che suonavano insieme a qualche orchestra jazz. Nell'84, Cliff ascoltava addirittura il primo disco dei R.E.M.. Aveva un'ampiezza di vedute che portò anche nei Metallica, oltre alla consapevolezza di come sfruttare la dinamica dei brani e altre cose del genere.”
To Live Is To Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton, Joel McIver

v  “Affiorò anche il tema della birra europea. "L'America è di gran lunga il posto più bello del mondo, amo l'America più di ogni altra cosa, ma per quanto riguarda la birra, gli europei sono i migliori e hanno una storia alle spalle. Saranno mille anni che la producono… hanno un bel vantaggio". Cliff disse che la band sicuramente non sarebbe ritornata in Danimarca. "Ne abbiamo le palle piene di Copenaghen", diceva ridendo. "La prossima volta che ci andrò, sarò nella cabina di un bombardiere. Probabilmente troveremo un posto in California". Corinne dice che Cliff odiava la Danimarca. "Si rompeva il cazzo. Non gli piaceva stare lontano da casa per tanto tempo. Era un tipo casalingo."”
To Live Is To Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton, Joel McIver

v  “Cliff stava per compiere un passo importante anche nella vita privata: comprare una casa con Corinne. Lei ricorda: "Era naturale andare a vivere insieme: lo sapevamo tutti e due che il passaggio successivo sarebbe stato quello. Il rapporto era maturato e si era approfondito: si capiva anche senza dirlo". Corinne dice: "Quando i Metallica erano in tour con Ozzy, Cliff mi telefonò. Disse: Adesso possiamo comprarci una casa. Ti va di cominciare a cercare?". Non sapevo che preferenze avesse, però. E lui mi disse: "Non fa niente, quella che piace a te. L'importante è che ci sia il giardino e che io possa suonare a tutto volume. Niente di speciale… non voglio niente di speciale'. Era il suo modo per chiedermi di andare a vivere con lui. E così cominciai a dare un'occhiata in giro."”
To Live Is To Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton, Joel McIver

 

Ringrazio infinitamente chi si prenderà la briga di leggere questa cosuccia insignificante e, perché no?, magari mi lascerà un paio di righe, giusto per farmi sapere se fa tanta pena o se si salva :’D 

 

Dazed;

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Metallica / Vai alla pagina dell'autore: DazedAndConfused