Cannot the Kingdom of Salvation take me home?
“Vaffanculo, Cliff!
Non puoi prenderti quella cuccetta!”
“Cazzo se posso!”
ghigna il ragazzo, buttando le carte sul tavolino per poi dirigersi con fare
trionfante verso il giaciglio appena conquistato.
“Eppure il detto
dice ‘fortunato al gioco, sfortunato in amore’, ma mi pare che a te vada alla
grande in entrambi i settori”
“Cosa vuoi che ti
dica, in una vita precedente sarò stato qualche uomo di chiesa misericordioso,
e adesso non mi resta altro da fare se non raccogliere tutti i frutti del mio
buon operato…”
“… vabbè, fanculo.
La prossima volta ti faccio nero, Burton, vedrai!”
“Va bene, però la prossima volta, non ora… gli uomini
maturi accettano la sconfitta, Hammett” conclude laconicamente l’altro, scoppiando
a ridere quando riesce ad evitare per un pelo il cuscino che l’amico gli ha
appena scagliato addosso “Esatto, questo è proprio l’atteggiamento giusto!”
“Cliff,
p-i-a-n-t-a-l-a!” sbuffa l’altro, ormai spazientito “Altrimenti stanotte ti
scaravento giù dalla branda, e sai benissimo che ne sarei capace”
“Iddio, non sia
mai!” lo sfotte il diretto interessato, per poi sistemarsi meglio il cuscino
“Buonanotte, Kirk”
“Sì, ecco, meglio
dormirci su… ‘notte, Cliff”
Cliff Burton ha
ventiquattro anni e, nonostante appartenga ad una delle band emergenti più
cazzute degli ultimi dieci anni, resta il ragazzo alla mano di sempre: vive
ancora a casa dei genitori, quando torna dai tour fila subito a suonare con gli
amici di vecchia data e ai concerti si ferma nei backstage a scambiare quattro
chiacchiere amichevoli con i fan. Attualmente non vede l’ora di poter volare in
Giappone – uno dei paesi che da sempre lo affascinano – ma, allo stesso tempo,
conta euforico i giorni che gli mancano per poter ritornare dalla sua Corinne e
passarla a prendere con il proprio Maggiolino Volkswagen tutto scassato… magari
accompagnando i Black Sabbath a palla con un ottimo
head-banging.
Coerente, onesto
con se stesso e con gli altri, disponibile: questo è il ritratto che emerge di lui
quando si fa il suo nome alle persone che hanno avuto l’opportunità di
conoscerlo.
Ma Cliff non è solo
questo: è un musicista eclettico, dotato di una creatività impressionante e una
mente sempre aperta alle novità e agli stimoli, oltre ad una vivida intelligenza
e un bagaglio culturale di tutto rispetto. Adora mangiare al messicano o al
giapponese, Dungeons & Dragons,
leggere Lovecraft e fare infinite maratone di film horror, in particolare
quelli con gli zombie; tranquillo e pacato, sul palco si trasforma invece in
una vera e propria bestia: la chioma fulva scossa ad un ritmo tutto suo resta
un ricordo fulgido nelle menti di chiunque sia andato a sentire i Metallica dal
vivo almeno una volta.
Dei quattro
probabilmente è l’unico a non rappresentare il tipico stereotipo del metallaro
ventenne: tra le sue influenze può infatti vantare il punk ma anche i più
raffinati jazz e musica classica, e nell’ambiente del metal non sono in molti
quelli che, come lui, hanno un’ottima conoscenza della teoria musicale e ascoltano
un po’ di tutto senza farsi condizionare dai pregiudizi.
Cliff inoltre
sfoggia con fierezza il proprio tatuaggio dei Misfits,
così come i jeans a campana che è solito portare, sbattendosene il cazzo se gli
altri della band lo prendono sempre per il culo per queste sue scelte
stilistiche; d’altronde sa benissimo che la moda sia solo un ammasso di
stronzate, e che alla fine quel che conta siano soltanto la musica e il
rimanere sempre fedele ai propri ideali.
Non è uno che si
possa fottere facilmente, Cliff: l’hanno già capito in tanti che uno del genere
non si farà mai inghiottire dal mondo del business e che di strada ne ha ancora
tanta da fare…
{il
volante del Volkswagen consumato dai tuoi anelli,
il
succo d’arancia per correggere la vodka,
la
collanina celtica che hai comprato in Irlanda per Corinne,
ricordarti
di telefonarle per chiederle com’è stato il concerto dei R.E.M.,
il
balsamo Finesse che sarà anche da donna ma che occupa meno spazio in valigia,
i
discorsi filosofici sul karma e il destino dopo una cannetta di troppo,
iniziare
a buttar giù qualche idea da esporre ai ragazzi riguardo eventuali videoclip,
Murmur
dei R.E.M.,
la
birra europea che è sempre la più buona,
le
partite a scacchi che sembrano non finire mai,
comprare
casa assieme a Corinne – sperando che ne abbia scelta una fuori città così
potrai suonare come un dannato,
dire
addio a quel posto merdoso comunemente denominato Copenhagen}
Di
strada da fare ne hai ancora un sacco, Cliff…
… Peccato che stia per ripiegarsi
su se stessa e schiantarsi disperatamente su una lastra di ghiaccio
inesistente.
Note autrice
Domenica 27 settembre 1986, ore 6.45: sul ciglio della E4, una strada a due
corsie nel sud della Svezia, il pullman su cui viaggiano i Metallica sbanda e
si rovescia, uccidendo Cliff Burton.
Per una band di amici all’apice del successo è uno shock tremendo, così
come per i fan: oltre ad essere un musicista strabiliante, infatti, Cliff è un
ragazzo d’oro che riesce sempre a farsi rispettare e benvolere dagli altri.
Il mio è un omaggio – abbastanza scarno – alla sua persona e al suo essere
un bassista favoloso: in pochi al mondo possono infatti vantarsi di aver inciso
solo tre album e di essere comunque riusciti a lasciare il segno.
Cliff era una di queste persone, e tanto basta a renderlo una leggenda.
Precisazioni varie:
v
Il titolo della fanfiction è un verso tratto da To Live Is To Die,
l’ultimo brano composto da Cliff e comparso sull’album … And Justice For All.
v La scommessa tra Kirk e Cliff su chi dovesse
dormire nella cuccetta migliore ormai è un fatto storico, confermato anche
dallo stesso Hammett.
v “Cliff non lo conoscevo per niente, ma cominciammo
a passare il tempo insieme e notai che aveva un libro di H.P. Lovecraft e un
volume di Dungeons & Dragons.
Allora gli dissi che ero anch'io un appassionato di Lovecraft, e così scoprimmo
di avere una passione comune per l'horror gotico. Lui era un patito di film di
zombie, io del cinema horror in generale, e da lì nacque subito un legame
istantaneo. Il film preferito di Cliff in assoluto era Zombie: mi raccontava sempre che per svagarsi si divertiva a
guardarlo col volume a zero, solo per vedere gli zombie!”
– Kirk Hammett
v Gli stessi Metallica hanno ammesso in più
occasioni di aver preso per il culo Cliff per via dei suoi pantaloni a campana:
Burton faceva spallucce e se ne fregava, era dotato di un gran senso dell’umorismo
e non se la prendeva mai.
v Tra le parentesi graffe ho provato ad
elencare varie caratteristiche e abitudini di Cliff, pensando che magari lui
quella notte possa averle sognate.
v “Guardando Cliff mentre guidava e
ascoltava musica, vedevi i capelli che sbattevano sul cruscotto e sullo sterzo.
Il volante era tutto rovinato, per colpa dei suoi anelli, ma non è che lui
fosse aggressivo. Se lo conoscevi, sapevi che era solo una parte di lui.”
– Corinne Lynn, fidanzata di Cliff
v “Quando era in Danimarca a registrare Master Of Puppets,
mi scriveva queste lettere lunghissime... Diceva che una bottiglia di succo
d'arancia per accompagnare la vodka gli costava 18 dollari.”
– Corinne Lynn
v “Jan Burton [la
madre di Cliff] trovò anche un regalo per Corinne nei bagagli di Cliff: un
gioiello che le aveva comprato in tour. ‘Adorava Dublino’, dice Corinne, ‘e
adorava l'Irlanda. Adorava tutto ciò che riguardava i celti – la musica
celtica, i miti celti, gli studi celti, la storia celtica – e diceva che a
Dublino mi aveva comprato una cosa, ma non voleva dirmi che cos'era. Quando
tornarono i suoi effetti personali, la mamma mi disse: 'Credo che questo sia
per te.' Era una splendida collanina con una croce celtica […] molto fine, una
cosa non troppo ostentata”
v “La notizia fu particolarmente devastante
per la ragazza di Cliff, Corinne Lynn. Dei tanti amici e parenti che avevano
appreso la notizia dell'incidente quel sabato, lei fu una degli ultimi. Come
racconta lei stessa: ‘Quel venerdì sera a Berkeley suonavano i R.E.M.. A Cliff
piacevano molto. Li ascoltava sempre, ed era geloso del fatto che io ci
andassi. Mi disse: 'Chiamami dopo il concerto, così mi racconti com'è stato!' Non
vedevo l'ora. Suonavano in un anfiteatro all'aperto, ma c'erano fulmini,
pioveva e Michael Stipe uscì sul palco per annunciare: 'Mi dispiace, ma non ci
fanno suonare. Dicono che stasera si rischia di morire'. Mi ricordai di quella
frase, tempo dopo, e la trovai inquietante’”
– To Live Is To
Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton,
Joel McIver
v “Quando partirono per quel tour [il tour
con Ozzy Osbourne], li accompagnai all'aeroporto.
Cliff era eccitatissimo mentre preparava le valigie. Era un tour importante, e
lui non vedeva l'ora. Portava sempre uno shampoo e balsamo Finesse, che secondo
me era da donna, ma lui mi spiegò che il flacone era piatto, e lo prendeva per
questo. Le altre marche avevano i flaconi cilindrici, che occupavano troppo
spazio. Era molto pratico su queste cose: non si innervosiva mai. Diceva solo:
'Così si sistema tutto', e basta.”
– Corinne Lynn
v E allora a chi meglio della sua ragazza,
Corinne Lynn, si può domandare com'era Cliff come semplice essere umano?
"Giocavamo a scacchi di continuo", dice ridendo, a distanza di tutti
questi anni. "Lo battevo spesso, perché sono molto agguerrita, ma lui si
limitava a sorridere e diceva: 'Non ci posso credere, mi hai battuto'. Bevevamo
birra, fumavamo erba, giocavamo a scacchi, e facevamo discorsi sul senso della
vita… argomenti importanti, come la religione. Non parlavamo solo di un certo
tipo di filosofia – quella orientale, per esempio – ma di tutto. Cliff non era
religioso, ma era molto spirituale: credeva nel bene e nel male, nel karma e
nel destino. Direi che era un ottimista: le cose non lo preoccupavano. Le cose
che capitavano tra le normali stronzate quotidiane non lo stressavano mai. Era
come se avesse già vissuto una vita intera."
– To Live Is To
Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton,
Joel McIver
v “Cliff era il meno metal di tutti.
Preferiva più il rock classico. Ascoltava Lynyrd Skynyrd, ZZ Top, gli Eagles: era
un prodotto della vecchia scena musicale della Bay
Area. Se ti guardi uno di quei vecchi concerti di Bill Graham degli anni
Sessanta, erano molto diversi: c'erano i Led Zeppelin che suonavano insieme a
qualche orchestra jazz. Nell'84, Cliff ascoltava addirittura il primo disco dei
R.E.M.. Aveva un'ampiezza di vedute che portò anche nei Metallica, oltre alla
consapevolezza di come sfruttare la dinamica dei brani e altre cose del genere.”
– To Live Is To
Die: The Life And Death Of Metallica's Cliff Burton,
Joel McIver
v “Affiorò anche il tema della birra
europea. "L'America è di gran lunga il posto più bello del mondo, amo
l'America più di ogni altra cosa, ma per quanto riguarda la birra, gli europei
sono i migliori e hanno una storia alle spalle. Saranno mille anni che la producono…
hanno un bel vantaggio". Cliff disse che la band sicuramente non sarebbe
ritornata in Danimarca. "Ne abbiamo le palle piene di Copenaghen",
diceva ridendo. "La prossima volta che ci andrò, sarò nella cabina di un
bombardiere. Probabilmente troveremo un posto in California". Corinne dice
che Cliff odiava la Danimarca. "Si rompeva il cazzo. Non gli piaceva stare
lontano da casa per tanto tempo. Era un tipo
casalingo."”
– To Live Is To Die: The Life And Death
Of Metallica's Cliff Burton, Joel McIver
v “Cliff stava per compiere un passo
importante anche nella vita privata: comprare una casa con Corinne. Lei ricorda:
"Era naturale andare a vivere insieme: lo sapevamo tutti e due che il
passaggio successivo sarebbe stato quello. Il rapporto era maturato e si era
approfondito: si capiva anche senza dirlo". Corinne dice: "Quando i
Metallica erano in tour con Ozzy, Cliff mi telefonò.
Disse: Adesso possiamo comprarci una casa. Ti va di cominciare a
cercare?". Non sapevo che preferenze avesse, però. E lui mi disse:
"Non fa niente, quella che piace a te. L'importante è che ci sia il
giardino e che io possa suonare a tutto volume. Niente di speciale… non voglio
niente di speciale'. Era il suo modo per chiedermi di andare a vivere con lui. E così cominciai a dare
un'occhiata in giro."”
– To Live Is To Die: The Life And Death
Of Metallica's Cliff Burton, Joel McIver
Ringrazio infinitamente chi si prenderà la briga di leggere questa cosuccia
insignificante e, perché no?, magari mi lascerà un paio di righe, giusto per
farmi sapere se fa tanta pena o se si salva :’D
Dazed;