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Il
fantasma di Keats
Il
contrappasso di colui che in vita ha condensato la propria voce in
inchiostro è diventare suono. Ossa che si sgretolano fino a
sciogliersi in acqua trasparente, cristallo che riluce sotto la luce
del sole scivolando da pietra a pietra, sussurro trasparente che si
insinua discretamente tra i corpi accaldati dei turisti e degli
ambulanti.
È
frescura che giunge come una beffa nella cella in cui il corpo si
è
spento, è una risata gonfia di giovinezza. Sono biglie che
rimbalzano sugli scalini levigati di Trinità de' Monti
somiglianti a
bambini in corsa. Con la pioggia si moltiplicano e stordiscono.
Note: rielaborazione di pensieri scritti di getto subito dopo la visita alla Keats-Shelley House.