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Autore: LiquidScience    27/09/2013    5 recensioni
[Minecraft]
Steve è costretto a vivere sottoterra, per molti anni, quasi interminabili, dopo che il villaggio in cui viveva fu spazzato via da un'esercito di mostri.
Almeno finché, un giorno, non trova il coraggio di riabbracciare il torpore della luce solare, ma la sua nuova vita all'aria aperta non sarà così tranquilla come pensa: una strana e inquietante presenza lo tiene d'occhio, minacciosa dal buio in cui si nasconde...
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Steve non riusciva a staccare gli occhi da quelle orbite vuote. Aveva paura, tanta paura. Si sentì come se quella ormai la fine.
La fine.
Non aveva mai pensato a come poteva essere. C’era qualcosa oltre la vita?
No, non ci doveva pensare. Era troppo pessimista. Sarebbe sopravvissuto.
Il fantasma si avvicinò, come teletrasportandosi, andando pericolosamente vicino all’umano.
Lo prese con la mano e lo sollevò da terra.
No, non sarebbe sopravvissuto.
iaf ehC? icsonocir im noN?”
Steve cercò di capire cosa volessero dire quelle parole. Sembrava un linguaggio spettrale, ultraterreno.
evetS!” tuonò ancora quella specie di spettro.
Steve si illuminò. Parlava al contrario!
“Chi sei tu? Cosa vuoi da me?!” chiese.
“!enirboreH onoS” disse la figura con un accenno di preoccupazione sulla faccia.
Sono Herobrine.
Quel nome gli riecheggiò nella testa all’infinito.
Herobrine.
Il suo fratello scomparso, ucciso da un mostro kamikaze Creeper. O almeno, era quello che credeva.
“Hero… sei vivo?” disse Steve con una nota di gioia.
“!aut aploc rep ,oN”
No, per colpa tua.
Herobrine gettò Steve per terra, facendogli fare un breve volo. L’uomo rimase stupefatto dal gesto. Uno dovrebbe essere felice di rivedere suo fratello, no?
“!ottaf iah ehc olleuq rep ihgap ehc aro È”
È ora che paghi per quello che hai fatto.
“òrediccu iT”
Ti ucciderò
Sentito questo, Steve cominciò a correre a perdifiato in mezzo alla foresta.
Ma Herobrine lo aspettava dietro ogni angolo. Camminava con una velocità sovraumana, come un teletrasporto. Impossibile seminarlo… o no?
Steve giunse alla radura. Non c’era un solo mob in giro, tranne una mucca poco lontano.
Herobrine aveva smesso di seguirlo. Lo aveva seminato?
Si avvicinò all’animale. Non sapeva il perché di quel gesto… era quasi istintivo, forse voleva soltanto non sentirsi l’unico essere vivente.
La mucca girò la testa per guardarlo. Steve rimase impietrito e indietreggiò.
Aveva gli occhi completamente bianchi.
L’animale emise un muggito distorto, sovrannaturale, e si trasformò in Herobrine.
Steve cercò di nuovo di scappare, brancolando nel buio, ma cadde nel burrone dove aveva trovato Lucky, il cavallo. Cercò di scappare dalla parte opposta al sentiero già percorso in precedenza, cercando di accendere quante più torce possibili. Herobrine continuava ad inseguirlo assiduamente.
Il pavimento si aprì in una scalinata e Steve, colto alla sprovvista, cadde rotolando per la scalinata.
Si rimise presto in piedi e guardò la nuova stanza che aveva davanti. Era completamente fatta in mattoni di pietra, probabilmente rovine di città perdute. Davanti a sé c’era una porta in ferro apparentemente in buono stato. La oltrepassò, ma rimase chiuso dentro una strana stanza.
Il pavimento faceva da cornice a un pozzo di lava, con sopra un rettangolo di cassettoni con sopra degli amuleti. Una piccola coppia di scalinate collegava i cassettoni con la base, al centro di esse c’era una gabbia contenente uno strano mostro che, vedendo Steve, cercò di rompere la prigione dibattendosi all’impazzata.
Non sapeva più cosa fare. Era veramente la fine.
Sentì un respiro pesante alle spalle. Si girò e vide con orrore Herobrine dietro di lui, assetato di vendetta.
Steve indietreggiò e finì contro uno dei cassettoni. Sentiva il calore della lava scottagli la pelle sotto i pantaloni.
Col braccio, distrattamente, spostò uno dei talismani che si allineò perfettamente con tutti gli altri.
L’esserino in gabbia smise di dibattersi. Tutto sembrava vorticare velocemente attorno a loro, l’aria si fece pressante e le pareti si deformarono, come se stessero andando troppo veloce per scorgerle nei particolari.
Una forza trascinò tutto verso il centro del rettangolo, diventato nero come la pece. All’interno si vedevano le stelle del cielo, ma l’infinito si estendeva verso il basso.
Steve e Herobrine vennero trascinati verso quello strano mondo al contrario. Steve si aggrappò a un lato del portale, mentre Herobrine ai suoi pantaloni.
“Lasciami!” gridò, in preda al terrore.
“oN! em noc iarrev ut ,eriraps oved eS!”
No! Se dovrò sparire, tu verrai con me.
“Sei ancora arrabbiato per quella volta? Per quella volta che non ho serrato la porta?” chiese, quasi urlando per farsi sentire tra il fruscio dell’aria che veniva risucchiata.
“odradoc odiruL! ittut isiccu iah iC!”
Lurido codardo! Ci hai uccisi tutti.
“Avevo paura. Mi dispiace, non sai quanto!” disse Steve, rimpiangendo di esser stato così codardo quella volta.
“narg nu ieS… otted iah asoC?”
Sei un gran…. Cosa hai detto?
Herobrine guardò Steve con sorpresa. Si sentì uno stupido. In fondo, Steve allora era troppo piccolo per poter fare quelle cose. Era normale che rimanesse terrorizzato dai mob della notte.
Che cosa aveva pensato fino ad allora? Che l’avesse fatto apposta?
“Mi dispiace… non volevo. Scusa. Adesso per colpa mia moriremo tutti e due” disse Steve con profonda tristezza.
“oN, evetS, otrom àig onos oi”
No, Steve, io sono già morto.
Detto questo, Herobrine mollò la presa e sparì nel buio della notte al contrario. Tutto si calmò, il portale si chiuse e qualche talismano uscì dalla sua collocazione.
Steve si rialzò e guardò il punto in mezzo alla lava in cui poco prima si vedevano le stelle.
“Mi mancherai, Herobrine. Anche se hai cercato di uccidermi, sei sempre il mio fratellone”
Detto questo, fece dietro front e ritornò a casa, alla sua avventura in questo strano mondo cubico chiamato
 
 
 
(n.d.a.: Con questo capitolo finisce la mia fan fiction su questo gioco! Ringrazio chi l’ha seguita, chi la seguirà e ovviamente chi l’ha recensita o la recensirà. Spero vi sia piaciuta!)
  
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