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Autore: Mignon    28/09/2013    5 recensioni
“Hai visto? Siamo ancora qui. Nessuno ci credeva.”
Faceva freddo in quel pomeriggio di Gennaio. Nell’aria c’era il profumo dell’inverno [...]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Da Epilogo alternativo
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                      Alla fine ha vinto l'entropia
 
 
“Hai visto? Siamo ancora qui. Nessuno ci credeva.”
Faceva freddo in quel pomeriggio di Gennaio. Nell’aria c’era il profumo dell’inverno, e della neve che alla fine sarebbe arrivata. Tra pochi giorni magari, o sarebbe rimasto solo il cielo completamente bianco, accecante.
 
“Assolutamente no Potter.”
Scegliere la destinazione e il periodo perfetto per un viaggio con lui era terribile.
“C’è qualcosa che ti piace?” Gli aveva chiesto rassegnato, seduti al tavolo in legno della loro cucina.
Ma Draco guardava fuori dalla finestra, perdendosi nel grande giardino.
“L’autunno. Si l’autunno mi piace.” E lui aveva appoggiato il braccio sul tavolo, reggendosi il mento con la mano, per guardarlo meglio.
“Mi piace tanto, si.”
Conosceva già il motivo, ma lui amava stare ad ascoltarlo.
“E perché mai?”
Un leggero sospiro, per nascondere quel meraviglioso sorriso.
“Perché le foglie hanno un bel colore. Perché quando ne calpesti una il rumore secco si fonde con l’aria. Ed è bellissimo.”
 
Lì intorno di foglie ce n’erano, ma non quelle che piacevano a lui. Aveva provato a schiacciarne una col piede; si era attaccata alla suola della scarpa, rubandogli un sorriso.
 
“Guardami!”
“Ti ho detto di no!”
Faceva sempre il sostenuto, per tutto. Doveva lottare per ottenere qualcosa. Però, alla fine, Draco gli donava sempre un piccolo pezzo del suo cuore, ignorando che lui già lo possedeva.
La sua mano non aveva trovato resistenza quando si era posata sul suo viso per girarlo verso di lui.
Ed eccolo lì, quel leggero incresparsi delle labbra che gli faceva capire di aver vinto.
Così poteva baciarlo, velocemente, allontanandosi subito dopo.
“Al diavolo, vieni qua.”
E vinceva di nuovo.
 
Come al solito lo stava aspettando, ma quel giorno era in ritardo.
Si sarebbe arrabbiato, non l’avrebbe perdonato in fretta.
Ma l’indecisione fa parte dell’uomo.
 
“Non ce la faccio Hermione.”
“Sei arrivato fin qui. Solo un altro passo. Manca poco.”
Era stupenda, in quel suo abito color pesca, indaffarata a sistemargli il nodo della cravatta.
“Non respiro.”
“Sciocco, prendi la mia mano.”
Un’ultima occhiata intorno a lui, un altro gesto d’assenso che arrivava da lontano, e poi la presa ferrea delle dita che si attorcigliavano alle sue.
“Apri gli occhi, sta arrivando.”
Ed eccolo lì, accompagnato all’altare da sua madre. Emozionato e confuso.
Bellissimo.
“Ora capisco perché sono qui.”
La mano si separò da quella di Hermione, pronta ad accogliere quella dell’amore della sua vita.
 
“Lo so ho fatto tardi.”
Il vento porta con sé ancora quel delicato profumo di neve, insieme a quello dei fiori freschi.
E il bianco del marmo si confonde con quello del cielo.
Inginocchiato lì davanti a lui, a trattenere le lacrime.
Perché fa sempre più male, ogni giorno.
“Ma ora sono qui.”
 
“Ti amo Harry. Tienilo bene a mente, non lo ripeterò molto spesso.”
Rise, accettando il pugno leggero che gli tirò sulla spalla.
Lo ripeteva sempre, tutte le volte che restavano distesi nel letto dopo aver fatto l’amore.
 
Il primo fiocco di neve cadde, lontano da Harry che continuava a restare inginocchiato lì davanti, ad accarezzare i petali dei fiori che portava ogni giorno Narcissa.
Era il loro anniversario, continuava ad esserlo da cinque anni ormai.
E nevicava sempre.
Sorrise amaramente, guardando la foto che aveva scelto sua madre.
Mentre la neve cadeva sempre più forte, appoggiandosi a terra e facendo confondere la bianca lapide anche con la terra, rendendola quasi invisibile.
Voleva scomparire anche lui, ignaro del tempo che aveva passato lì, a rigirarsi tra le dita la sua fede.
Trovò quella forza nascosta per alzarsi, lasciando sotto di sé l’unica chiazza di erba verde.
 
 “Ti amo anch’io Draco.”
Prima di ripercorrere di nuovo la stessa strada. Da solo.
Le uniche orme che restavano nella neve erano le sue.
 



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Non so... mi sono alzata dal letto, ho acceso il computer e l'ho scritta. 
Poi è arrivata direttamente qui. 
Senza nessuna pretesa, sono gli schizzi di una nottambula.
Però, se volete, siete i benvenuti per darmi la vostra opinione.
Anche per consigliarmi di prendere a testate il muro per tornare a letto
ed evitare di scrivere queste cose.
Fatelo con brutale dolcezza però. 
Sono sensibile.
Finalmente vi lascio, un bacio a tutti i coraggiosi che sono passati.
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