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Autore: Beauty    28/09/2013    3 recensioni
AU. Amanda si reca al Kleinfeld Bridal di New York per scegliere il suo abito da sposa...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amanda
 
Ogni sposa meritava che il giorno del suo matrimonio fosse perfetto, sicché tutti i dettagli anche minimi dovevano essere curati con la più grande attenzione. In particolare, Andrea Perry e Gloria Rush, due assistenti del prestigioso Kleinfeld Bridal di New York, ritenevano che l’abito nuziale facesse parte di quei suddetti particolari che non dovessero andare trascurati per nessuna ragione al mondo.
Ogni sposa, secondo loro, aveva il diritto di indossare l’abito dei suoi sogni, il giorno del suo matrimonio, e il loro compito era proprio aiutarla in questa scelta: non importava l’età della cliente in questione, né la sua altezza o la sua forma fisica, né il colore della pelle o dei capelli.
Una sposa doveva avere l’abito dei suoi sogni, costasse quel che costasse.
Certo, la definizione di abito dei sogni variava da stile a stile e dai gusti personali della diretta interessata. Ad Andrea e Gloria erano capitate numerose spose, e ognuna aveva una propria idea riguardo all’abito che avrebbe voluto indossare, magari una era più chiara di un’altra e viceversa, ma comunque la varietà di stili variava: c’era chi preferiva uno stile sobrio, chi uno più romantico, chi invece puntava su modelli più moderni o più classici, a volte anche scegliendo un colore diverso dal bianco. Qualunque fosse questa scelta, loro erano lì per questo: trovare l’abito adatto per ogni sposa.
 
Era una mattina di dicembre, ed erano molto vicini al giorno in cui il Kleinfeld Bridal avrebbe chiuso per le due settimane previste per le vacanze di Natale, anche se, a dire il vero, da qualche tempo all’interno del negozio si respirava già aria di vacanza.
Era ben raro che un matrimonio venisse fissato in un mese come dicembre, freddo e, come in quell’anno, anche particolarmente nevoso, o che una sposa decidesse di acquistare un vestito invece di impiegare il proprio denaro in regali per amici e parenti. Trascorrevano anche intere giornate senza uno straccio di appuntamento, in cui l’occupazione principale dei commessi era quella di annoiarsi tutto il tempo sperando che l’orario di chiusura arrivasse il più presto possibile.
Non c’era da stupirsi che, data la noia incessante che si trascinava da quasi una settimana, quel giorno Andrea Perry e Gloria Rush fossero ben felici quando lessero sulla lista un appuntamento fissato per le dieci del mattino.
- Finalmente!- esclamò Gloria, alzandosi in piedi e sistemandosi la giacca della divisa.- Almeno avremo qualcosa da fare…Chi è questa meravigliosa cliente che ha impedito che morissimo di noia?
- Il suo nome è Amanda Perry - rispose Andrea, leggendo il nome sulla cartelletta degli appuntamenti.
Gloria la guardò, inarcando le sopracciglia.
- Perry?- fece eco.- E’ tua cugina?
- Ma no…!- sbuffò l’altra.- Sai quante Perry esistono a questo mondo?
- Era solo per chiedere…- Gloria fece spallucce.- Beh, che dici, andiamo?
 
Il gruppetto costituito da sposa e accompagnatrici era piuttosto ben fornito, contava ben otto persone, ed era completamente al femminile. Andrea e Gloria si avvicinarono, salutando le clienti con un sorriso.
- Piacere di fare la vostra conoscenza…- disse Andrea.- Chi di voi è Amanda Perry?
- Sono io!- si alzò in piedi una donna abbastanza alta e magra, piuttosto graziosa, con gli occhi scuri e i capelli castani; doveva avere all’incirca trentadue o trentatré anni. Le due assistenti le strinsero la mano con calore, quindi Amanda passò a fare le presentazioni.
- Lei è mia madre, Cynthia…- esordì, indicando loro una donna che stava veleggiando verso la sessantina, piccola e rotondetta, ma comunque una bella signora, con i capelli biondi tagliati a caschetto.- Loro invece sono Ginn, una mia amica, poi ci sono Chloe e Camille, le mie damigelle; lei è Tamara…
- Tj - la corresse gentilmente la diretta interessata.
- Tamara Johnson, detta Tj, nonché la mia testimone…- Amanda sorrise.- Lei invece è Hayley, che invece sarà la testimone del mio fidanzato, e lei è Lily, una cugina di Nicholas…
Tutte quante strinsero la mano alle due assistenti.
Ginn era poco più giovane di Amanda, doveva avere all’incirca ventisette anni, un viso gentile incorniciato da una chioma di capelli rossi; Lily, invece, così come Tj, doveva essere sulla trentina: entrambe avevano i capelli biondi, l’una tagliati corti e l’altra invece presumibilmente lunghi, ma raccolti alla bell’e meglio in uno chignon. Camille, fatta eccezione per la madre di Amanda, era forse la più vecchia del gruppo, dato che dimostrava almeno trentacinque anni, e presentava dei tratti marcatamente orientali, fra cui spiccavano gli occhi a mandorla e i lunghi capelli lisci e neri. Invece, Chloe ed Hayley erano senza dubbio le più giovani, dal momento che non potevano avere più di ventidue o ventitré anni: entrambe avevano un volto paffutello e grazioso, un fisico tutto sommato snello e i capelli lunghi, l’una castani e l’altra neri.
Un gruppetto piuttosto diversificato, insomma.
- Bene, se volete accomodarvi nel salottino, noi e Amanda dobbiamo scambiare due parole in privato…- disse Gloria quando le presentazioni furono terminate, indicando loro la strada da seguire mentre Andrea conduceva Amanda nel salotto privato.
 
Le due assistenti fecero accomodare la sposa su una poltroncina di velluto, per poi sedersi a loro volta di fronte a lei.
- Parlaci del tuo matrimonio…- esordì Gloria.- Particolare l’idea di sposarsi sotto Natale…- commentò.
- A dire il vero, mi sposo questa primavera…Tj si è sposata in inverno, e se costringessi Hayley a un’altra cerimonia al freddo sono sicura che non me lo perdonerebbe…- Amanda ridacchiò.- Mi sposo ad aprile, e sarà un matrimonio civile. Io non sono mai stata il tipo da troppi fronzoli, e nemmeno il mio fidanzato. E poi, beh, Nicholas ha alle spalle una situazione particolare…
- Che intendi con situazione particolare, se non sono indiscreta?- s’informò Andrea.
- Beh, ecco…per lui questo è il secondo matrimonio…- ammise Amanda.- E’ stato sposato per qualche anno, questo diverso tempo fa, fino a che Gloria…sua moglie…beh, ecco, lei è morta di cancro…
Andrea udì con orrore un singulto da parte della sua collega, tanto che per un attimo temette che stesse per strozzarsi, ma si costrinse a non guardarla negli occhi.
- Per lui è stato un colpo molto duro…- proseguì Amanda.- Ha sofferto molto. Non credevo che avrebbe mai voluto risposarsi, e invece circa un mese fa me lo ha chiesto. Ma data la situazione…beh, ecco…immagino comprenderete che non è affatto semplice…
- No, certo. Capiamo perfettamente…- disse Andrea, chiedendosi se Gloria fosse ancora viva o no.
- Ho un po’ paura, sapete…- Amanda fece un sorrisetto nervoso.- Nicholas ha un carattere molto particolare, è già notevole che mi abbia chiesto di diventare la signora Rush…
Andrea si sentì mancare.
Gloria…Rush!
Dai rumori inconsulti che udì provenire dalla sua sinistra ebbe la certezza che Gloria stesse veramente soffocando. Le diede un calcio nel polpaccio per riportarla all’ordine, ma non distolse lo sguardo da Amanda. Si costrinse a ignorare il fatto che la sua collega stesse crepando al suo fianco, e sorrise alla futura sposa, prendendole le mani.
- Non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene. Ti ha chiesto di sposarlo, no? Vuol dire che è convinto…- le fece l’occhiolino, al che Amanda sorrise.- Torniamo alla questione dell’abito. Hai già qualche idea in proposito? C’è uno stile che preferisci?
- Beh, ve l’ho detto: niente di eccessivo, se possibile eviterei pizzi, perline e quant’altro…- Amanda ci rifletté un po’ su. - Sarà una cerimonia veloce, non voglio troppi fronzoli. Vorrei che il mio abito fosse il più semplice possibile…E non dev’essere per forza bianco, va bene anche argentato, color avorio o crema…
- Molto bene. E c’è un budget entro cui vuoi rimanere?- chiese Andrea, anche se in cuor suo sapeva che un vestito del genere non le avrebbe certo sottratto molto denaro.
- Duemila dollari al massimo. Poi, si vedrà, cercherò di essere flessibile…
- D’accordo - Andrea le sorrise, alzandosi in piedi.- Puoi raggiungere tua madre e le tue amiche. Noi penseremo a cercare l’abito per te…
- Grazie…
Amanda fece per alzarsi dalla poltroncina, ma improvvisamente fu come se le ginocchia le cedessero; si fece forza puntellando le mani sui braccioli della poltroncina, barcollando, ma alla fine riuscì a stare in piedi. Andrea si spaventò, aiutandola a sostenersi.
- Ti senti bene?- soffiò, preoccupata.
- Sì…- mormorò Amanda, con un debole sorriso, rimettendosi in piedi. Puntò lo sguardo su Gloria.- Ehm…la tua collega che cos’ha?
 
- Chiama un esorcista!
- Piantala con queste litanie e aiutami a cercare i vestiti!
- Sul serio, questo è un presagio!
- No, sei solo tu che sei paranoica. Andiamo, quante donne muoiono di cancro, purtroppo?
- Ma a te sembra un caso che proprio la seconda moglie, che oltretutto di cognome fa Perry, di uno la cui moglie si chiamava Gloria Rush sia venuta proprio…
- Sì, e se mio nonno aveva le ruote aveva una carriola…! Dai, aiutami…!
 
Andrea e Gloria portarono ad Amanda cinque abiti: il primo presentava una scollatura a cuore molto abbondante, la gonna di taffettà e il bustino decorato con alcune perline; il secondo era di seta, stretto e con delle spalline sottili, più un nastro color pesca e un fiore di stoffa intorno alla vita; il terzo era anch’esso di seta e con dei fili come spalline, con piccole pieghettature sul bustino; il quarto aveva invece le maniche lunghe, e la stoffa creava un gioco di trasparenze nella gonna; il quinto era invece senza spalline, con un po’ di strascico e una decorazione minima sul corsetto.
Amanda decise di provarli in ordine cronologico.
 
Non appena salì sul piedistallo con addosso il primo abito, sua madre scoppiò a piangere.
Andrea e Gloria se lo aspettavano, visto che già da cinque minuti non aveva fatto altro che magonare, ma Amanda parve rimanerci di stucco.
- Mamma, che c’è?- le chiese, un po’ preoccupata, mentre Cynthia si asciugava gli occhi.
- Ti sta benissimo, tesoro…- singhiozzò.
- Grazie, ma non piangere!
- Per me c’è troppa scollatura…- dichiarò Tj, risoluta.
- A mio cugino piacerebbe un modello del genere…- intervenne Lily.
- Sì, ma non vedi come le sta?- Camille si alzò in piedi per esaminare meglio l’abito.- Senza offesa, Amanda, ma tu non hai molto da mostrare. Non credo che sia il caso di mettere così in mostra il…
- E poi, non avevi detto che volevi qualcosa di semplice?- interloquì Chloe.
- Sì, è vero - confermò la sposa.- Ci sono troppe perline, per i miei gusti…
- E’ normale che un abito da sposa sia un po’ decorato…- disse Gloria.
Amanda rivolse loro un sorriso gentile, ma scosse il capo, chiaro segno che per lei era un no. Le due ragazze l’aiutarono a scendere dal piedistallo, ma ad Andrea non sfuggì ciò che aveva visto prima: sembrava quasi che per Amanda poggiare un piede a terra fosse un’impresa di difficile riuscita e che prevedeva molta fatica. L’assistente scoccò un’occhiata alla sua collega: anche lei lo aveva notato.
 
Il secondo riscosse più successo, ma quel fiore di stoffa intorno alla vita non sembrava essere molto nelle grazie della sposa.
- Magari si potrebbe rimuovere…- mormorò Amanda, pensosa.
- E dove lo lasci il bello?- interloquì Hayley.- Se togli quello, non rimane niente.
- E’ troppo - protestò la sposa.- Hayley, tu forse dimentichi come stanno le cose: Nicholas è al secondo matrimonio, sarà un’unione civile, l’abito è pressoché una formalità in questo caso…
- E allora perché sei qui?- ribatté la ragazza.- Andiamo, Amanda, se davvero credessi che il vestito da sposa è superfluo, andresti all’altare con solo un tailleur o roba simile.
- Non vorrai fare una cosa del genere?!- saltò su Cynthia, già con il magone.- Ma andiamo! E’ il tuo giorno, il matrimonio è un momento importantissimo, e poi io e tuo padre ci teniamo, non vorrai mica…
- No!- si affrettò a rispondere la sposa.- No, certo! D’accordo, ho sbagliato a dire che il vestito non è importante, ma io sto pensando a Nick, adesso…
- Sei tu che ti metti un fiore intorno alla vita, non lui - rispose Hayley, secca.
- No, io non mi metterò nessun fiore - insistette Amanda, risoluta.- Proverei un altro modello, per favore…
Si levarono dei mormorii e dei gemiti di protesta.
- Non le piace - intervenne Andrea, nel tentativo di mettere pace. - Non è il suo genere, ha tutto il diritto di trovare ciò che fa al caso suo.
Amanda le scoccò un’occhiata di gratitudine.
 
Il terzo e il quarto ebbero più o meno la stessa sorte, ma ora oltre all’indecisione c’era qualcosa che preoccupava ancora di più Andrea e Gloria. Il qualcosa in questione riguardava la sposa.
L’averla vista barcollare la prima volta aveva inquietato le due assistenti, e man mano che la sfilata degli abiti proseguiva, si rendevano progressivamente conto che qualcosa non andava.
Tanto per cominciare, la madre scoppiava a piangere ogni tre per due. Erano diversi anni che le due assistenti facevano quel lavoro, ed erano consapevoli che le mamme delle spose erano sempre pronte a tirare fuori il fazzoletto, ma così era eccessivo! Cynthia Perry si scioglieva in lacrime non solo quando vedeva sua figlia in abito bianco, ma anche quando Amanda, Chloe, Hayley, Lily e le altre accennavano a qualche particolare del matrimonio.
Ma ciò che era più evidente era la debolezza di Amanda. La sposa spesso barcollava quando era il momento di scendere o salire dal piedistallo, pareva temesse di poggiare male i piedi a terra e di cadere; Gloria notò che evitava di camminare troppo veloce, faceva passi piccoli e misurati, e più volte fra un cambio di abito e l’altro Amanda chiese ad Andrea cinque minuti di pausa per sedersi e riposarsi.
Sembrava facesse molta fatica a camminare, e che non potesse rimanere in piedi molto a lungo.
Alla fine, Andrea si decise a rompere il ghiaccio e ad andare a fondo nella vicenda.
- Ti senti male?- le chiese, a bruciapelo.
Amanda la guardò, stralunata.
- Come?
- E’ che continui a sederti, e un paio di volte ti abbiamo vista barcollare - spiegò Gloria.- Ci chiedevamo se non avessi la febbre, o…
La sposa fece un sorriso imbarazzato, quindi scosse il capo.
- No, non sto male - assicurò.- E’ solo che…beh, la riabilitazione non è ancora terminata, e ammetto che saltare l’ultima seduta di fisioterapia non è stata una grande mossa…
- Riabilitazione?- fece eco Andrea.
Amanda annuì.
 
- Ho avuto un incidente - spiegò.- Avevo nove anni, e fino all’età di ventisette sono rimasta bloccata su una sedia a rotelle. Poi abbiamo saputo di un’operazione alla colonna vertebrale molto…particolare, oltreché costosa. Né io né i miei genitori avremmo potuto permettercela, ma Nicholas è stato un tesoro, in quel senso come in tutti gli altri. Mi ha aiutata e mi è stato vicino. Ho ripreso a camminare piano piano, faccio ancora un po’ di fatica, ma sembra andare meglio. Ecco perché mia madre piange in continuazione…- concluse.- Né lei né mio padre si sarebbero mai aspettati che un giorno mi sposassi, viste le condizioni in cui ero.
Gloria aveva le lacrime agli occhi; Andrea si schiarì la voce, cercando di mantenere la propria professionalità nonostante tutto.
- Certo, capiamo benissimo…- mormorò.
- E’ anche per questo che voglio un vestito semplice - disse Amanda.- Non voglio sembrare…impacciata, quel giorno.
- Puoi portare uno strascico?- s’informò l’assistente; la sposa ci rifletté un po’ su, prima di rispondere.
- Beh, dipende dalla lunghezza…- disse infine.- L’importante è che non mi rifiliate una coda di otto metri come quella dell’abito di Lady D!- rise.
- No, tranquilla!- ridacchiò Gloria.- Te lo abbiamo chiesto perché l’ultimo abito ne ha un po’…
- Puoi provarlo, e poi farci sapere - propose Andrea.- Che ne dici?
La sposa acconsentì.
 
L’ultimo abito, quello senza spalline, riscosse un successone, e anche Amanda ne sembrò soddisfatta.
Fu così che questo venne approvato all’unanimità.
 
- Sai che ti dico?- fece Gloria, una volta che ebbero salutato le clienti.
- Quale perla di saggezza mi dovrò sorbire, oggi?
- Scema! Ti dico che, dopo tutto quello che hanno passato, quei due un po’ di felicità se la meritano…
- Sì, sono d’accordo. Resta comunque il fatto che dovremo chiedere a Randy di affidarci casi meno pericolosi, in futuro…
- Che intendi con pericolosi?
- Intendo tali da farti piangere.
- Io non stavo per piangere!
- Ah, no?
- Sono sensibile, è vero, ma la professionalità la mantengo.
- Certo. In alternativa ti soffochi.
- Scema.
 
FINE
 
 
 
 
Angolo Autrice: Non prendetela male, è solo un gioco. Diciamo che abbisognavo (?) di un’altra piccola avventura con la mia collega Gloria (la diretta interessata capirà). Questa è una AU dalla prima all’ultima riga, come avrete capito.
Questi sono gli abiti scelti:
 
http://www.weddinggowns-dresses.com/beach-scottish-wedding-dresses-with-beach-style-09000519042012-simple-style-25268-5530-1.jpg
 
http://media2.onsugar.com/files/2011/12/52/2/2105/21057408/8d7ba48c68da29a1_2249262891_53137fb012_Wedding_Dresses.jpg
 
http://glambistro.com/wp-content/uploads/2012/10/Informal-wedding-dress.jpg
 
http://www.maguardaunpo.it/wp-content/uploads/2011/11/abiti-sposa-inverno-2.jpg
 
http://img.gliabitidasposa.com/e/ec/ec6/l/6d27b38dca78993cb09d02e9cc1bb0b8.jpg
 
Ciao!
Beauty
  
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