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Autore: LadyGrief    29/03/2008    12 recensioni
Questa è la mia prima FF su Rem e Ninph, spero vi piaccia! Una strega pasticciona alle prese con la più ardua delle imprese: vivere! HO AGGIUNTO UN NUOVO GIORNO AL CAPITOLO IN ATTESA DEL PROSSIMO MESE Ciao a tutti e grazie per le recensioni!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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SALVE A TUTTI E UN GRAZIE IN ANTICIPO POICHE’ VI AGGINGETE A LEGGERE LA MIA MEDIOCRE CREAZIONE…E’ LA MIA PRIMA FF SU REM E NINPH QUINDI MIRACCOMANDO VOGLIO VALANGHE DI CRITICHE! (COSTRUTTIVE OVVIAMENTE…^^). COMUNQUE, PRIMA DI PROCEDERE CON IL I CAP., VOGLIO FARE QUALCHE PREMESSA:
1.    HO PRESO SPUNTO DAL ROMANZO “IL DIARIO DI BRIDGET JONES” DI HELEN FIELDING (VI CONSIGLIO DI LEGGERLO), TROVO MOLTE PECULIARITA’ TRA LA PROTAGONISTA DEL ROMANZO E LA NOSTRA NINPHADORA.
2.    LA FF SI SVOLGE DURANTE UN ANNO, UN ANNO PIENO DI AVVENTURE (E DISAVVENTURE) PER LA NOSTRA TENERISSIMA PASTICCIONA, E PER OGNI MESE CI SARA’ UN CAPITOLO DIVISO IN ALCUNI GIORNI. I GIORNI AUMENTERANNO DI MESE IN MESE. (IL LIBRO STESSO E’ ARTICOLATO IN QUESTO MODO).
3.    PURTROPPO LA ROWLING NON CI FORNISCE UN PROFILO BEN DELINEATO DELLA RAGAZZA…IO LA IMMAGINO COSI’! ^^
BENE, ORA LA SMETTO DI SCASSARE, ED ECCOVI IL PRIMO CAP. BUONA LETTURA!

NOTA: IL NOME DEL GIORNO SCRITTO IN GRASSETO E' QUELLO AGGIUNTO. SE DOVESSI AGGIUNGERNE ALTRI IN QUESTO CAPITOLO O NEI PROSSIMI, ADOTTERO' SEMPRE QUESTO METODO DI RICONOSCIMENTO.

UN PESSIMO INIZIO D’ANNO

MERCOLEDI’ 2 GENNAIO
Peso: 58 kg (sono giustificata perché è scientificamente provato che durante le feste si ingrassa); bicchieri di whisky incendiario:…andiamo avanti; panettoni, pandori e altri nauseanti dolci babbani:6; fuochi d’artificio esplosi tra le mie mani: 2.

ORE 8.00, LETTO. Aaaaaaargh!!!!! Che diavolo è questo rumore?? Ah già, la sveglia…santo cielo, ma chi l’ha impostata a quest’ora?! Merlino, che mal di testa. E che orribile, rivoltante senso di nausea. Maledetto mio padre e quei pastrocchi babbani, sono un vero attentato alle arterie. Maledetta mia madre che lo incoraggia…”Mangia tesoro, sono dolci babbani, tutta roba genuina, vero caro??”. Genuina…mi sembra di avere un Ungano Spinato nello stomaco. Per non parlare poi di quei figli di buona strega di Alex, Sarah e Rose. Non gli darò più ascolto;festeggio con loro il capodanno e guardate un pò qua! Ho delle occhiaie allucinanti, i capelli impazziti (e diciamo che almeno in questo non c’è nulla di diverso) e, cosa più importante, una fame tremenda. Credo proprio che dormirò ancora un po’, poi andrò al bar all’angolo per una bella colazione per 6 persone.

ORE 8.30. OMMIODDIO SONO IN RITARDO IN UFFICIO!!!!!!!!!!!!!!! MERDAAAAA!!!!!!!!!!!

ORE 10.30, TOILETTE DEL MINISTERO DELLA MAGIA, UFFICIO AUROR. Merda. Merda, merda e ancora merda. Stramaledettissimo Scrimgeour, era proprio necessario umiliarmi a quel modo?? Dopotutto sono solo arrivata con un’oretta di ritardo! Un po’ di comprensione, è il secondo giorno del nuovo anno! Per qualche mio ritardo…ok ok, arrivo spesso in ritardo…d’accordo avete vinto, sono sempre in ritardo.
La giornata non poteva cominciare peggio. Appena arrivata al Ministero, scopro che gli ascensori sono guasti e sono costretta ad arrivare al settimo piano A PIEDI e durante la scalata ho perso il conto di quanti poveri malcapitati ho travolto, considerato che quando vado di fretta le mie proprietà catastrofiche vengono amplificate. Sta di fatto che, una volta arrivata nel corridoio dell’ufficio Auror ho mandato a gambe all’aria la ragazza dei caffè, il ragazzo delle consegne e, dulcis in fundo, la cara vecchia serpe del mio capo. Un magnifico scontro frontale.
“Tonks, dannazione! Non ti basta arrivare con un’ora di ritardo, ma vuoi anche far fuori mezzo ufficio! Datti una mossa Tonks, voglio vedere quelle pratiche compilate e rilegate sulla mia scrivania entro mezzogiorno! Chiaro?? MEZZOGIORNO! E renditi più presentabile! Sei in un ufficio, non ad Azkaban! Al lavoro!!!”. Tutto questo a volume che praticamente sfiorava la soglia del dolore e che aveva attirato tutti gli sguardi su di me. E sono ancora tutti lì fuori, a ridere alle mie spalle… Che brutta giornata.

ORE 16.00, CASA MIA. Sono distrutta. La mattinata in ufficio è finita peggio di come era iniziata. A mezzogiorno in punto ho portato le pratiche sulla scrivania del capo, dopo averci messo tutto l’impegno di cui sono capace per consegnarle in tempo, e quel brutto bastardo, guardandole appena, mi fa: “Bene Tonks, ora puoi riordinare l’archivio. Tutto quanto.”
“E’ uno sfruttatore, Ninph! Dovresti denunciarlo al Ministro in persona!”. Rose, la mia migliore amica insieme a Sarah e Alex, abbiamo pranzato assieme; mi ripete che Scrimgeour è uno sfruttatore da quando lavoro per lui. E’ un’avvocato per i diritti civili, e non fa altro che parlare di sfruttamento, schiavismo, maschilismo, razzismo ecc. Un’accanita femminista.
“Io gli assesterei una bella fattura, di quelle che ti assicurano un lungo periodo di riposo al San Mungo! Poi vediamo se osa di nuovo fare il prepotente con te!”. Sarah, una ragazza apparentemente angelica, ma che se vuole ti distrugge solo con lo sguardo. E’ battitore nella squadra femminile di Quidditch “Le Leonesse dei Cieli”, prime in classifica. Davvero toste.
“Il tuo capo sarà pure un gran bastardo, Ninph, ma è anche un gran bell’uomo!”. Alex, un presunto artista che vive dei guadagni del suo ricco padre. Babbano. E gay.
“Ragazzi sentite, lo so che si approfitta del suo potere, ma purtroppo non posso farci nulla, è vero che sono un Auror, ma lo sono da poco e di conseguenza sono l’ultima ruota del carro. Sono costretta a mandar giù… Ormai è un anno che lavoro lì, ci ho fatto l’abitudine.”
“Dai Ninph, non buttarti così giù!” ha cercato di consolarmi Sarah.
“Sarah ha ragione, l’autocommiserazione non porta da nessuna parte, tesoro! Prova una nuova linea d’attacco: se non riesci a contrastarlo, prova a entrare nelle sue grazie…”.
“Alex, piantala!” lo ha rimproverato Rose.
“Cioè…” ho risposto io incerta “mi stai consigliando…di provarci con il mio capo?”.
Ci siamo guardati tutti negli occhi per qualche istante, per poi scoppiare a ridere. Adoro i miei amici.

DOMENICA 6 GENNAIO
Peso: 58 kg (ancora qualche difficoltà nello smaltire il peso delle feste, tutto ok);bicchieri di whisky incendiario: nessuno (ottimo); ragazzini babbani impertinenti che mi hanno dato gli auguri per non so nemmeno io cosa: 10; risultati sul lavoro:0.

ORE 12, A CASA AD ABBUFFARMI. Oh, adorata, agognata, beneamata domenica. Perché non è domenica tutta la settimana? Riuscirei a sopportare meglio il lavoro visto che non esisterebbe. Comunque, oggi voglio godermela. Appena finita questa coppa di marron glassè (pardon ma non so il francese! Vi prego di correggermi… Ndme) mi farò una bella dormita per recuperare il sonno perduto, dopodichè farò un po’ di footing per smaltire le calorie accumulate sia in questo momento che durante il Natale,e dopo una bella doccia di corsa all’Irish Pub con i miei compagni di sventura! Sarà una domenica coi fiocchi!

ORE 18.30. OH NO, OH NOOO!!!!!!! NON E’ POSSIBILE!!!!!! AVEVO DIMENTICATO LA MIA PRIMA RIUNIONE DELL’ORDINE DELLA FENICE, STASERA ALLE 19.30!!!!!! DANNAZIONE, E HO SOLO UN’ORA PER PREPARARMI DOPODICHE’ SILENTE IN PERSONA SARA’ QUI PER ACCOMPAGNARMI AL QUARTIER GENERALEEEE!!!!!!!! OMMIODDIOOOOOOOO!!!!!!!!!

ORE 18.35. Calma, Tonks, calma. Farsi prendere dal panico non porta da nessuna parte. Fa un profondo respiro e prendi il controllo della situazione, diamine!

ORE 18.40. Che Merlino mi aiutiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ORE 19.20, SUONANO ALLA PORTA. Oddio, oddio, Silente è già qui e io ho indosso solo reggiseno, mutande e ciabatte. E per giunta ho i capelli ancora fradici. D’accordo, metto i primi vestiti che trovo e vado ad aprire.
ORE 19.25, IL CAMPANELLO INSISTE. Mmmh…forse la felpa delle Sorelle Stravagarie è troppo casual…meglio un maglioncino, più sullo stile classico.

ORE 19.35, IL CAMPANELLO ERA DECISAMENTE INFURIATO. Alla fine ho optato per un paio di jeans semplici blu scuro e la mia felpa preferita, quella delle Sorelle Stravagarie…ah già, maledizione, avevo deciso di scartarla! Cercherò quel delizioso maglioncino rosso con lo scollo a V.

ORE 19.45, IL CAMPANELLO ERA SUL PUNTO DI ESPLODERE. Chissà dove è finito il mio bellissimo maglione…

ORE 19.55, STAVANO ARRIVANDO GLI AUROR PROBABILMENTE. Che sciocca, ma dove ho la testa! L’ho prestato a Rose! Oh il campanello! Meglio che vada ad aprire.

ORE 22.00, CASA MIA, DIVANO, IN COMPAGNIA DI UN BICCHIERE DI WHISKY. Serata sconvolgente. Vorrei essere miglia sotto terra, a far compagnia alle grillo-talpe. Ma perché sono così sbagliata? Ne sono convinta, è per colpa del mio nome! Porta sfortuna! Maledetta mia madre! Come si spiega sennò che gli altri non raggiungono i miei livelli di sfiga? Semplice, non si chiamano Ninphadora o Ninphadoro!!! (ammesso che esista).
Tanto per cominciare, non era Silente colui che aveva attentato alla vita del mio campanello.
Dopo essermi ri-infilata la mia bellissima felpa, mi ero precipitata ad aprire la porta.
“Professor Silente, mi scusi tanto per l’attesa, stavo sol…” ma la frase mi morì in gola. Di fronte a me c’era un uomo sulla quarantina, credo, alto, capelli castano chiari che gli ricadevano leggermente sugli occhi ambrati, indossava un consunto maglione scuro da cui fuoriusciva una consunta camicia bianca, un paio di pantaloni di velluto anch’essi non certo nuovi di zecca e un normalissimo paio di scarpe di cuoio. Se non avesse portato un lungo mantello marrone scuro sulle spalle, l’avrei scambiato per un normalissimo babbano. Ma certo non sono una schizzinosa, non ero rimasta colpita dai suoi vestiti trasandati,assolutamente. Erano gli occhi. Lo fissavo senza parole, non avevo mai visto occhi così, profondi, avrei osato dire quasi tristi. Mi ripresi quando sentì la sua voce.
“Lei è la signorina Ninphadora Tonks?” chiese brusco, e l’incanto si spezzò.
“S-si…solo Ton…” non finì la frase che mi interruppe.
“Benissimo, l’ha notato che siamo in ritardo? Andiamo.” e così dicendo fece per voltarsi.
“Senta, non so se ha notato ma devo ancora asciugarmi i capelli. E non si è nemmeno presentato.” altro che Principe Azzurro. Era un noioso professorino.
Solo allora sembrò accorgersi del mio stato, non avevo nemmeno indosso il mantello e lui voleva già scappare! Dopo avermi squadrata con uno sguardo indecifrabile, stava sbirciando oltre la mia spalla il mio disordinatissimo appartamento. Si lo ammetto, l’ordine non è il mio forte, ma non mi sono mai spacciata per una persona precisa! Tutt’altro!
“D’accordo, rimediamo subito”. Con un gesto fluido tirò fuori la bacchetta e in un attimo i miei capelli erano asciutti, il mio appartamento (o più precisamente il salotto) era in perfetto ordine e il mio mantello sulle mie spalle.
“Oh cavolo…”. Non riuscì proprio a trattenermi. Non c’erano dubbi, il professorino era un casalingo provetto.
Lui aveva alzato un sopracciglio: “Mi scusi, ma lei è una strega o no?”. Ma che faccia tosta!
“Certo che lo sono!” risposi indignata.
“Bè, allora perché è tanto sorpresa? E poi che pensava, di asciugarsi i capelli alla maniera babbana?.” Avrei voluto rispondere che, essendo cresciuta con un padre non mago, avevo diverse abitudini babbane e non capivo come questo sconosciuto si permettesse di criticare i miei modi, invece dissi semplicemente “Ma che diamine dice? Certo che no! Stavo…stavo giusto prendendo la bacchetta…”. Ma non trovavo la bacchetta. Mentre frugavo disperatamente nelle tasche del mantello, avvertendo il suo sguardo puntato addosso, cercai di distrarlo.
“Lei non mi ha ancora detto come si chiama.”
“Ah già. Mi chiamo Remus Lupin.”
Bene, interessantissimo, ma della bacchetta ancora nulla.
“E…di grazia,potrei…uff…potrei sapere che ci fa qui?”
“Sono stato mandato dal Professor Silente per accompagnarla alla Quartier Generale dell’Ordine. Spero lei sappia qualcosa sull’Ordine della Fenice.”
Ma come si permette?? Mi ha preso per un’idiota?? Intanto avevo scovato quella dannata bacchetta.
“Oh finalmente, ora possiamo andare? Siamo molto in ritardo!”. L’avevo incontrato da 10 min e già lo odiavo.
“Un secondo solo. Accio chiavi.”. Così mi accingevo a chiudere la porta e a mettere l’allarme, ma chissà perché sentivo che il mio “collega” stava per dire la sua.
“Perchè usa i sistemi di protezione babbani? Dovrebbe proteggere la sua casa con degli adeguati incantesimi. Ora fa parte dell’Ordine, ed è in serio pericolo ogni giorno.”
Ero allucinata. Ma chi era, un agente assicurativo? Un anti-babbano? Stavo davvero perdendo la pazienza, e difatti i miei capelli mutarono dal rosa cicca al rosso scuro.
“I…I suoi capelli sono…sono…ehm…”. Incredibile ero riuscito a lasciarlo senza parole!
“Cos’hanno che non và i mie capelli?”
“Oh no, nulla…è solo che…insomma…prima mi sembrava fossero rosa e non…”. Era visibilmente imbarazzato…mi faceva addirittura un po’ di tenerezza.
“Ah, intende il colore dei miei capelli? Non ci faccia caso, sono una Metamorphomagus. A volte cambiano colore senza che me ne accorga.”
“Ah, capisco…bene, possiamo andare ora?” e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere, prendendomi il braccio, ci eravamo smaterializzati.

Ci trovavamo in un viale. Il cartello indicava che eravamo in “Grimmauld Place”. Non l’avevo mai sentita.
“Di qua.”. Con fatica tenevo il passo del tipo, Lupin, finchè ci eravamo fermati davanti al n. 12.
“Siamo arrivati, attenzione al porta…”. Troppo tardi. Ero già capitombolata, un incontro ravvicinato col consunto tappeto dell’ingresso. Dopodichè delle urla di donna riempirono la grande casa, assordando i presenti. Erano tutti accorsi dalla sala da pranzo per sapere cos’era successo. Superato lo shock iniziale mi ero rialzata in fretta e furia, imbarazzatissima, sotto gli sguardi sbigottiti dei presenti, soprattutto quello di Lupin.
“…ombrelli.” completò la frase.
“Grazie, la prossima volta me lo ricorderò.” risposi seria.
“Oh Ninphadora, finalmente! Credevamo vi fosse successo qualcosa!” disse il vecchio Preside venendoci incontro con un cordiale sorriso.
“Preside, mi dispiace, ho avuto qualche contrattempo…” tentai di giustificarmi.
“Non preoccuparti Ninphadora, l’importante è che sia tutto apposto!” e mi aveva preso la mia mano tra le sue con fare rassicurante. Adoro Albus Silente.
“Cugina, che bello vederti!”. Mio cugino Sirus. Si, sono una Black, ma mia madre era stata ripudiata dopo aver sposato mio padre. Adoro anche lui, perché è un reietto come me. Mi aveva stritolata in uno dei suoi portentosi abbracci.
“Ciao Sir, come te la passi?” chiesi, ma non potemmo dire altro che fummo trascinati subito in sala da pranzo per la riunione, già in netto ritardo per colpa mia.
Conclusa la riunione, tra presentazioni e turni di guardia, pian paino andarono tutti via. Io mi ero intrattenuta in cucina con Molly Weasley. Era l’unica che mi aveva mostrato un po’ di attenzione. Avevamo bevuto un tè e chiacchierato del più e del meno, dei membri dell’Ordine, che presto mi sarei sentita come in famiglia ecc ecc. Finito il tè, decisi che era ora di andare.
Indossato il mantello e lanciata un occhiataccia a quel dannato portaombrelli a forma di zampa di troll (disgustoso), stavo per aprire la porta, quando sentì delle voci dal salotto. Le mie intenzioni erano di salutare gli interlocutori, ma appena riconobbi le voci la mia tremenda curiosità prese il sopravvento e ascoltai. Erano Sirus e Lupin, sembravano buoni amici e chiacchieravano allegramente.
“Sai Lunastrota, credevo che tu e la mia cuginetta non sareste più arrivati!” disse ghignando Sir.
“E per quale strano motivo?”
“Ma come! Pensavo che tra voi ci fosse stato quello che i babbani chiamano “colpo di culmine” e che aveste preferito fare altro piuttosto che assistere ad una noiosa riunione…”
“Prima di tutto si dice “colpo di fulmine”,Felpato, e poi sei fuori strada. Quella ragazza è un vero disastro! Mi sembra più una babbana che una strega, non so proprio come abbia fatto a diventare Auror! Un punto a suo favore è la possibilità di cambiare aspetto a piacimento.”
Ero senza parole, lo stomaco mi si stava attorcigliando.
“Ti consiglio di non sottovalutare una Black, Remus. E comunque, non puoi negare il suo fascino, tipico della nobilissima e magnificentissima casata Black!” e detto ciò agitò la chioma corvina con fare seducente, sempre sghignazzando.
“Ma piantala, Sir…” e rise anche Lupin.
Sbigottita indietreggiai, urtando ancora quell’odioso portaombrelli ma fortunatamente senza cadere, così ero riuscita a fondarmi fuori da quella casa in tempo poiché avevo sentito i due precipitarsi nell’ingresso allarmati dal trambusto.

Come prima impressione, devo dire che è stata davvero portentosa.

MARTEDI’ 8 GENNAIO
Peso: 60 kg (ma non me ne frega assolutamente nulla); bicchieri di whisky (quello babbano): 10 (ma distribuiti durante tutta la notte); ipotetiche fatture contro Remus Lupin: ho perso il conto; volte in cui ho desiderato che Alex non fosse gay: 5 (maluccio…).

ORE 17.30, CASA MIA. Ieri sera Alex è stata la mia ancora di salvezza. Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e abbuffarmi, e soprattutto farmi qualche drink senza sembrare una povera alcolizzata ma solo un’allegra ragazza che vuole divertirsi con il suo amico gay. Oddio, quello che dico non ha senso…
Comunque, dopo un buon bicchiere di whisky, ieri sera chiamai Alex.
“Pronto, chi parla?” mi bastò sentire la sua voce allegra per tirarmi un po’ su.
“Ciao Alex, sono io…”. Chissà perché mi riconobbe all’istante…
“Tesoro, ma che ti è successo! Sembra che ti abbiano condannato all’ergastolo in quella vostra tremenda prigione! Com’è che si chiama? Askatran, Alkacan?”
“Azkaban, Alex…No, ma il mio stato d’animo è simile…” dissi, con una voce da cucciolo abbandonato (anche se in effetti non so com’è la voce di un cucciolo abbandonato…sicuramente non bella).
“Dai piccola, non mi fare quella voce! Resta dove sei, non muoverti, non respirare, arrivo subitissimo!!” e detto questo riagganciò, senza darmi nemmeno il tempo di rispondere. Alex è davvero un buon amico.
Dopo neanche 10min era alla mia porta, con un sacchetto di dolci in una mano e una bottiglia di whisky (quello babbano) nell’altra.
“Eccomi qui Ninph! Ora parcheggia il tuo bel sederino sul divano e racconta tutto a zio Alex…o zia se preferisci!” e mi fece l’occhiolino. In quel momento era davvero adorabile, e poi non posso negare che sia davvero sexy, ma sfortunatamente (per me) gay. Cacciai via quei brutti pensieri e mi lasciai cadere a peso morto sul divano. Tra una stecca di liquirizia e l’altra, barrette di cioccolata, biscottini vari e qualche bicchiere di whisky, vuotai il sacco. Gli raccontai di Lupin, del suo fare da professorino e della tremenda umiliazione dovuta alla capitombolata sul portaombrelli e al discorso origliato.
“Ninph non devi prendertela così…Che t’importa di quello che pensa quel professorino dei miei stivali! Anzi, questo dev’essere un motivo per dare il massimo, e dimostrare a tutti (e soprattutto a LUI) di che pasta sei fatta!! Ora me lo fai un sorriso?”
Come potevo negarglielo? Mi venne spontaneo sorridergli, e lui ricambiò solare...In quel momento, mi duole ammetterlo, ma a stento mi trattenni dal saltargli addosso. Perché diamine gli uomini migliori o sono già occupati o sono gay?? Un altro dilemma che resterà irrisolto, come quello del mio nome.
(Lo so, è corto ma era giusto per non lasciare troppo sospeso l'episodio della bastonata morale by Remus Lupin...XD Ndme)

To be continued… (adoro dirlo! ^^)

ALLORA CHE NE PENSATE? RECENSITE PER FAVORE! AL PROSSIMO CAPITOLO, ZAOO!
  
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