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Autore: Miss Craig 007    30/09/2013    0 recensioni
[Coppia Daniel Craig/Keira Knightley]
Nuova avventura per Daniel Craig, stavolta dovrà volare a Miami, in aiuto di un testimone... Risolverà il caso? Leggete e lo scoprirete! :)
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era una giornata come le altre, quella che stava trascorrendo a Langley, ma per la CIA (Central Intelligence Agency) c'era, come al solito, molto lavoro da fare. Gli agenti continuavano a rispondere al telefono, controllare il computer oppure uscire per alcuni casi da risolvere. Fra di loro, c'era un agente, Daniel Craig, un uomo alto, con i capelli corti e biondi e gli occhi azzurro brillante. Indossava una camicia bianca, molto aderente, facendo si che si intravedessero i suoi possenti muscoli, pantaloni neri e scarpe nere. Appoggiata alla sedia vi era una giacca nera. Se ne stava a fissare il computer e a leggere alcune notizie su casi di anni passati. Il suo capo, nonché direttore della CIA, Michael Morrell, si avvicinò e, sbirciando lo schermo, gli disse:- Che ricordi, eh? I nostri piani funzionavano sempre a meraviglia!
D:- Già... Disse alzando lo sguardo.
M:- E sono sicuro che ancora funzioneranno!
Lui non disse nulla, sorrise leggermente e riprese a fissare lo schermo, mentre Michael si allontanò. Ritornò poi da Daniel un po' di tempo dopo, chiedendogli:- Ti va di risolvere un caso?
D:- Di che si tratta?
M:- C'è stato un omicidio e vi è un unico testimone, ma a quanto pare lo vogliono fare fuori. Il tuo compito è quello di proteggerlo e portarlo qui.
D:- Perché? Dove si trova? Chiese guardandolo incredulo
M:- Miami.
D:- Vai avanti.
M:- Partirai domani e incontrerai il testimone seduto a un tavolino di un bar in centro, accanto a un negozio di vestiti. Indosserà una maglietta verde con cappuccio per non farsi riconoscere dai criminali. Lo incontrerai verso le 11:00, poi inizierà la tua missione!
D:- Sembra interessante la cosa... Disse con aria pensierosa.
M:- Se riesci a risolvere questo caso, allora potrò promuoverti come mio assistente.
D:- Va bene, ci sto!
M:- Bene! Non mi resta che augurarti buona fortuna!
D:- Quanto tempo ho?
M:- Tutto il tempo necessario...
D:- Perfetto! Disse sorridendo leggermente.
Il capo non disse nulla, sorrise a sua volta e si ritirò nel suo ufficio. Più tardi, Daniel se ne tornò a casa e si preparò per affrontare la missione.
Il giorno seguente, dopo aver preso con se il necessario, partì con il primo volo per Miami. Durante il viaggio, pensava ad un piano per catturare gli assassini e a come proteggere il testimone. Alcune ore più tardi, atterrò al Miami International Airport e, dopo aver preso un taxi, si recò in centro, ammirando le bellezze della città. Non erano ancora le 11:00 quando arrivò, quindi fece un giretto per esplorare al meglio il luogo. Il sole picchiava e i termometri segnavano i 30° gradi, si tolse quindi la giacca, aprì un po' la camicia e alzò le maniche. Gironzolò ancora per un po' e, all'ora stabilita, entrò nel bar che gli era stato indicato da Michael. Si guardò attorno e vide più lontano il testimone, con il cappuccio sulla testa. Si avvicinò con cautela e quindi disse:- Mi scusi...
Il giovane alzò a malapena la testa e chiese:- Serve aiuto?
Daniel, sedendosi davanti a lui, disse:- Sono l'agente Daniel Craig, mi è stato detto che Lei è il testimone di un omicidio...
G:- Si, sono io... Disse incrociando le braccia.
D:- Sono qui per proteggerLa, da quello che ho sentito, stanno cercando di ucciderLa. Potrei sapere il Suo nome, per favore?
Il testimone allora, si tolse il cappuccio e lui si bloccò. Sotto di esso, vi era una bellissima ragazza, con gli occhi nocciola e i capelli castani con varie mechès bionde, raccolti dietro e lasciati liberi sul davanti. Gli occhi erano truccati da uno smokey eyes che dava sui toni del verde.
A:- Ashley Jones... Disse porgendogli la mano.
D:- Piacere! Disse stringendola.
Lei allora la lasciò e lo fissò, mentre lui continuò:- Mi potrebbe dire come si è svolto l'omicidio?
A:- Non penso che sia il luogo adatto per parlarne, agente...
D:- Ha ragione, dobbiamo trovare un altro posto. Lei cosa suggerisce?
A:- Non saprei... Se vuole La posso portare sul luogo del delitto!
D:- Perfetto, andiamo! Disse alzandosi.
La ragazza si alzò a sua volta e lo accompagnò nel luogo da lei indicato. Una volta arrivati, Ashley iniziò a raccontare:- È successo tutto l'altro ieri, attorno alle 15:00. Passavo qui davanti per attraversare le strisce pedonali, che si trovano laggiù. Disse indicandole.
Poi continuò:- Mentre passavo davanti a questo vicolo, ho sentito delle voci e la mia curiosità mi ha spinta ad andare a vedere cosa stesse succedendo. C'erano tre uomini, due dei quali erano gli assassini...
D:- Saprebbe descrivere i loro volti? Si ricorda qualcosa?
A:- Si... Ho notato che uno di loro aveva una maschera come quella di Scream e un tatuaggio di un cobra sul braccio l'altro invece non l'ho visto molto bene, dato che era nascosto dal suo compagno...
D:- Poi cos'altro è successo?
A:- Mi sono nascosta dietro a quel cassonetto e sentivo che parlavano di un conto in sospeso per quanto riguardava un traffico di droga... Parlavano di soldi che dovevano essere restituiti, ma che non avevano mai ricevuto... Poi la discussione si è trasformata in lite, fino a quando uno dei due ha sparato all'uomo che se ne stava contro il muro. Prima però lo picchiavano, lo prendevano a pugni e a ceffoni. Io allora, terrorizzata, me ne stavo nel mio nascondiglio, ma ho urtato contro il cassonetto, quindi i due assassini si sono voltati e mi hanno vista. Mi hanno fatta uscire con le mani in alto, promettendomi che non mi avrebbero fatto nulla se non avessi chiamato la polizia, altrimenti mi avrebbero dato la caccia a vita, ma era troppo tardi: sentivamo le sirene avvicinarsi, quindi sono fuggita il più in fretta possibile per non farmi prendere. Ho corso fino ad uscire dal vicolo e poi ho cambiato direzione, dirigendomi verso il centro. I due sono stati visti dalla polizia, che ha iniziato a rincorrerli. Sono quindi fuggiti a bordo della loro auto e, quello che sembrava essere il capo, ha abbassato il finestrino e mi ha guardata di ghiaccio, come se volesse dirmi: “Non abbiamo finito con te”! Ecco, questo è tutto quello che mi ricordo!
D:- Su che auto sono fuggiti?
A:- Sembrava una Jaguar, targata EL-22... Il resto non riesco a ricordarmelo...
D:- Bene! Ora che ho tutte le informazioni necessarie, posso catturare quei criminali! Intanto Lei stia tranquilla, la proteggerò io da quelli!
A:- La ringrazio molto, non riesco più a dormire la notte, ma sapendo che c'è Lei a proteggermi posso mettermi l'anima in pace!
D:- Glielo garantisco! Disse sorridendole.
Lei non disse nulla e rimase a fissarlo affascinata, quindi sorrise a sua volta. Poi, si accorse dell'ora e disse:- Accidenti! Farò tardi a lezione!
D:- Lezione? Perché? Lei deve ancora finire gli studi?
A:- No, sono un'insegnante.
Guardandola incredulo, Daniel le chiese:- Cosa insegna?
A:- Danza.
D:- Di che genere?
A:- Lo scoprirà! Ora devo andare a casa a prendere il materiale e poi devo recarmi a lezione.
D:- Vuole che l'accompagni?
A:- La ringrazio molto, così magari può tenere d'occhio la zona.
D:- Ben detto! Ora andiamo, dopo di Lei! Disse invitandola ad andare avanti per prima.
Lei si incamminò e, una volta arrivata, prese con se il necessario e ritornò indietro. Daniel la seguiva, fissandola intensamente, fino a quando si ritrovò in un quartiere con dei ragazzi che giocavano a basket, andavano sullo skateboard oppure parlavano con i loro amici. Ashley entrò in un campo da basket che non veniva utilizzato e vide i suoi allievi che provavano una coreografia. Li salutò e poi disse a lui:- Bene! Ora devo andare, Si diverta! E si allontanò.
Lui allora, si sedette a terra, appoggiato alla rete. La ragazza intanto, si avvicinò ai giovani e, dopo aver preparato la musica, disse loro:- Bene! Iniziamo con un po' di riscaldamento, poi passiamo alla coreografia!
Accese lo stereo e iniziò la lezione. Lui allora rimase a fissarla: fissava la sua bellezza e la sua agilità. Terminato il riscaldamento, lei disse ai ragazzi:- Ora provate la coreografia da soli, poi vediamo se avete dubbi su alcuni passi, perché avevo in mente di iniziarne una nuova!
Tutti annuirono e si misero in posizione, mentre Ashley si sedette accanto a lui. Dopo che iniziarono le prime note di Hip Hop Police di Chamillionaire & Slick Rick, i ragazzi cominciarono a ballare, con i due che li fissavano. Daniel allora le disse:- Ho capito che genere di danza insegna.
A:- Come fa ad averlo capito?
D:- Ho già visto delle coreografie come questa. Lei insegna Hip Hop.
A:- Esatto! Amo la danza e la pratico da quando ero piccola. Ho iniziato con la danza classica alla Royal Ballet School di Londra, poi quando mi sono trasferita qui, sono entrata nel mondo dei ritmi urbani e dell' Hip Hop. Ho quindi frequentato la Julliard School Of Arts a New York, per diventare insegnante. Ora però è meglio se controllo i ragazzi.
Volse quindi lo sguardo sui giovani e controllò che non vi fossero errori nei passi. Una volta finita la coreografia, si alzò e disse:- Molto bene! Ora, avete qualche dubbio? Chiese spegnendo la musica.
Uno di loro, alzò la mano e le chiese come si eseguiva un passo. Lei allora glielo mostrò e il ragazzino, più convinto, la ringraziò e si ritirò nel gruppo. Ashley allora, prese alcuni fogli, li mise a terra davanti a se e iniziò a spiegare la nuova coreografia, basata sulle note di We Be Burnin' di Sean Paul. Dopo diverse prove, per i ragazzi venne il momento di tornare a casa. Mentre prendeva le sue cose, Daniel si avvicinò e le chiese:- Vuole una mano?
A:- Grazie, molto gentile!
L'agente iniziò ad aiutarla, ma mentre le passava uno dei fogli, sentì la sua mano sfiorarlo, quindi la prese, tirò la giovane verso di se e, senza rendersene conto, la baciò. In quel momento, Ashley non sapeva cosa pensare, anche perché non se lo aspettava. Quando lui indietreggiò, lei lo fissò intensamente e, arrossendo, riprese a sistemare le sue cose, mentre lui l'aiutava. Una volta finito, la ragazza disse:- La ringrazio molto per il Suo aiuto.
D:- Prego, non c'è di che. Allora ci vediamo domani...
A:- Va bene, a domani...
Lui le diede un bacio sulla guancia e si allontanò, mentre lei, senza parole, ritornò a casa, fece una doccia e si gettò sul letto a pensare a quell'attimo, così strano ma stupendo. Riusciva ancora a sentire le sue labbra che toccavano le sue, le emozioni che provava erano confuse, non sapeva cosa provare per quell'uomo che le aveva stregato il cuore con un bacio inaspettato, ma era anche impaurita, non conoscendolo. Pensò ancora fino a quando si addormentò. Si risvegliò alcune ore più tardi, quando l'orologio segnava già le 19:45. si alzò e andò in cucina a preparare la cena, quando suonò il campanello. Andò ad aprire e vide nella penombra una figura, vestita con una camicetta a maniche corte bianca, coperta da una giacca nera, jeans chiari e Converse nere: era Daniel, che se ne stava sulla soglia, con le braccia incrociate, ad aspettare.
A:- Buonasera, agente. Come mai qui?
D:- Volevo solo scusarmi con Lei per quello che è successo... Disse abbassando lo sguardo.
Lei lo guardò con aria sospetta, ma infine disse:- Non importa... Vuole entrare?
D:- Va bene! Disse facendo il suo ingresso e guardandosi attorno.
Ashley, dopo aver chiuso la porta, si avviò in cucina, quindi gli chiese:- Le va di mangiare qualcosa con me?
D:- Se non disturbo, accetto l'invito!
La ragazza sorrise e riprese a cucinare, mentre l'agente si sedette sul divano. Poco tempo dopo, ritornò anche lei e, sedendosi accanto a lui, gli disse:- Fra poco è pronto.
D:- Bene... Disse cercando di evitare di guardarla.
Ashley non disse nulla e volse lo sguardo da un'altra parte. Poi si alzò e tornò in cucina; pochi minuti dopo, era di ritorno, annunciando che la cena era pronta. Daniel allora andò in cucina, si sedette e iniziò a mangiare. Ad un certo punto, lei gli chiese:- Da quanto tempo è un agente?
D:- Diciamo da 5 anni.
A:- Allora ha molta esperienza! Disse sorseggiando.
D:- Già. Disse fissandola intensamente.
Lei lo guardò e gli sorrise leggermente, quindi gli chiese:- È mai stato in Europa?
D:- Si, una volta!
A:- Dove?
D:- Ho vissuto a Chester, in Inghilterra, per alcuni anni. Poi mi sono trasferito qui.
A:- Quindi, Lei è inglese...
D:- Si, esatto.
A:- Sono inglese anch'io! Disse sorridendo leggermente.
D:- Però anche tu sei venuta qui!
A:- Si, dato che i miei genitori volevano tanto venire qui, a Miami. E tu perché ti sei trasferito?
D:- Facendo parte dei servizi segreti inglesi, sono stato trasferito a Langley, in Virginia, per potermi specializzare meglio in questo ambito. Ora faccio parte della CIA.
A:- Ne ho sentito parlare! Disse alzandosi, prendendo i piatti e posandoli nel lavandino.
D:- Aspetta, ti aiuto io! Disse avvicinandosi.
Ashley annuì e iniziò a lavare le stoviglie, mentre lui lavava i bicchieri. Ad un certo punto, schizzò dell'acqua sulla camicia di Daniel, quindi gli disse:- Scusami! Non era mia intenzione! E abbassò lo sguardo.
D:- Non fa niente! Tanto si asciuga! Le rispose sorridendo.
Lei allora alzò a malapena lo sguardo e vide quel bellissimo sorriso illuminarle gli occhi. Iniziò quindi a mordersi freneticamente le labbra, notando i suoi possenti muscoli che si intravedevano sotto la macchia. L'agente allora la guardò e le chiese:- Tutto ok?
Ashley sobbalzò e rispose:- Si, si! Tutto ok!
Daniel sorrise e riprese a lavare i piatti, quindi la ragazza lo aiutò, fissandolo di tanto in tanto. Più tardi, lui andò alla porta e lei lo accompagnò.
D:- Grazie per la serata, sono stato davvero bene! Disse voltandosi.
A:- Grazie a te di essere venuto a trovarmi! Rispose sorridendo.
Lui non disse nulla, sorrise a sua volta e aprì la porta, poi si voltò nuovamente e riprese a parlare:- Domani hai lezione?
A:- No, perché?
D:- Allora ne approfitto per iniziare le ricerche!
A:- D'accordo! Spero che tu riesca a trovare qualcosa di buono!
D:- Già... Disse grattandosi la testa.
A:- Allora... Buonanotte...
D:- Buonanotte...
Detto questo, la baciò dolcemente, poi uscì chiudendo la porta. La ragazza, senza sapere che cosa dire, si mise una mano sulla bocca, poi iniziò a ridere e ad impazzire: era strano che quel misterioso agente, le avesse suscitato dentro di se una fortissima emozione. Continuò così per un bel po', quando si gettò sfinita sul letto e si addormentò profondamente.
Il giorno seguente, dopo essersi svegliato di buon'ora, Daniel iniziò le ricerche per scoprire chi fossero gli assassini. Sfogliò tutti i giornali possibili, controllò tutti i siti di identità dei killer per più di un'ora, quando sulla soglia della porta, apparve il suo maggiordomo con un vassoio in mano, quindi gli disse:- Mi scusi, Signore... Ho notato che è da un po' che stà facendo ricerche e quindi mi sono permesso di prepararLe una tazza di tè! E si avvicinò.
D:- Ti ringrazio molto, Sheldon! Disse riprendendo a fissare lo schermo.
Lui sorrise, appoggiò il vassoio e se ne andò, mentre l'agente, bevendo di tanto in tanto, continuò le ricerche. Si fece tardi e lui, distrutto e con gli occhi assonnati, stette quasi per addormentarsi al computer, ma si riprese appena in tempo. Sospese le ricerche e se ne andò a dormire. In quel momento, Ashley si stava preparando per andare a dormire, quando si mise a guardare fuori dalla finestra: le mille luci della città coloravano quella buia notte, la luna sarebbe sorta tra poco e le stelle iniziavano a popolare il cielo, ma il suo pensiero fisso era il fatto che quei due assassini erano ancora a piede libero, in giro per Miami e un giorno o l'altro sarebbero riusciti a trovarla. Non pensava solo a quello, pensava anche a Daniel e a quanto gli fosse grata per l'aiuto che sarebbe stato disposto a darle, ma c'era qualcosa in lui che sembrava quasi che volesse attirare la sua attenzione. Sospirò e si staccò dalla finestra, quindi si gettò sul letto, spense la luce e si addormentò.

I giorni passarono e i due si vedevano spesso, o a lezione oppure per strada, ma lei non riusciva mai a guardarlo negli occhi, dato che si sentiva spesso in imbarazzo in sua presenza, mentre lui era alquanto impacciato nel parlarle. Un giorno, mentre se ne stava in casa senza fare nulla, Ashley ricevette una telefonata: era Daniel.
D:- Ciao, Ashley! Come stai?
A:- Tutto bene, e tu?
D:- Tutto bene! Che stai facendo?
A:- Niente di speciale, stò dando un'occhiata qui in giro per casa... Che non sia entrato qualcuno...
D:- Ecco, era di questo che ti volevo parlare...
A:- Dimmi pure.
L'agente se ne stette in silenzio un attimo, poi sospirò e disse:- Volevo chiederti se ti andava di venire a stare da me per un po'...
A:- Come mai?
D:- Così almeno stai tranquilla per un po' di tempo, dato che ci sono io con te...
A:- Dammi un attimo.
D:- Ok...
Ashley allora posò un attimo il telefono e iniziò a pensare. Ad un certo punto, lo riprese e gli disse:- Accetto!
D:- Bene! Allora vengo a prenderti io, preferisci oggi o domani?
A:- Oggi, se per te non è un problema...
D:- Certo! Allora ci vediamo tra un po'!
A:- A dopo! E chiuse la chiamata.
Dopo di che, iniziò ad impazzire per tutta la casa e non riuscì a credere che stava per andare ad abitare con l'uomo del quale sembrava essere innamorata. Poco dopo, smise di gioire e iniziò a preparare le sue cose, quando più tardi sentì suonare al campanello. Andò ad aprire e vide Daniel che aspettava, quindi gli disse:- Ciao, entra pure!
Lui allora entrò e iniziò a darle una mano a portare le sue cose in macchina e, dopo aver finito, salirono a bordo e partirono. Arrivati a destinazione, Ashley spalancò gli occhi ed esclamò:- Wow!
D:- Allora? Che te ne pare?
A:- Accidenti! È una villa enorme!
D:- Lo so! Vogliamo iniziare a scaricare le tue cose?
A:- D'accordo!
Allora entrambi iniziarono a scaricare la macchina e più tardi, dopo aver sistemato tutto, l'agente le chiese:- Ti va di fare un giro?
A:- Va bene!
Detto questo, lui le fece un cenno di seguirla e la portò per tutta la casa. Poco dopo, arrivarono in giardino e lui disse:- E qui abbiamo la piscina!
A:- Wow! Potrei venire a fare una nuotata, più tardi?
D:- Si, va bene! Puoi venire qui quando ti va!
A:- Perfetto, ti ringrazio! Disse sorridendo e avvicinandosi a lui.
Daniel le sorrise a sua volta e iniziò a fissarla interessato, poi sentì Sheldon che diceva:- La cena è pronta!
Entrambi allora, andarono in sala da pranzo e, mentre mangiavano in silenzio, si lanciavano occhiate dolci di tanto in tanto. Una volta mangiato, dopo aver messo il costume, Ashley uscì e si tuffò in piscina, quindi si esercitò a nuotare. Ad un certo punto, uscì anche Daniel, quindi si avvicinò e la fissò mentre nuotava sott'acqua. Lei allora, tornò in superficie, si sistemò i capelli e lo vide. A quel punto gli chiese:- Ti va di fare un tuffo?
D:- Non lo so... Preferisco nuotare di giorno!
A:- Se non entri, me ne vado! Scherzò facendogli la linguaccia.
Lui ci pensò su un po', quindi le rispose:- Va bene! Mi metto il costume e arrivo! E si allontanò.
La ragazza allora riprese a nuotare, quando ad un certo punto, arrivò l'agente che le mise le mani sulle spalle da dietro. Si voltò e gli disse:- Adesso vieni a prendermi! E iniziò a ridere, scappando.
Daniel iniziò ad inseguirla e a ridere a sua volta. Poco dopo, la prese per la vita e la voltò verso di lui, poi la baciò. Ashley allora, lo strinse a se, quando sentì che si stava lentamente spostando per andare al bordo. Dopo di che uscirono dalla piscina, continuando a baciarsi e si ritrovarono in camera. Lì, lui l'adagiò sul letto, baciandole il collo e il petto e accarezzandole dolcemente la guancia e i capelli di tanto in tanto, quindi tirò verso di loro un lenzuolo. La ragazza, una volta sopra di lui, gli baciò il torace, quando notò un tatuaggio di un lupo alla fine di esso. Staccò le labbra, lo indicò e gli chiese:- Cosa significa questo tatuaggio?
D:- Rappresenta la mia forza e il mio coraggio... Disse prendendole il braccio e tirandola verso di se.
Dopo di che, riprese a baciarla, quando fece per slacciarle il reggiseno del costume. Ashley allora, staccò nuovamente le labbra e gli chiese:- Cosa pensi di fare?
D:- Voglio rendere questo momento molto più eccitante... Rispose riprendendo a baciarla, slacciandole il reggiseno e gettandolo lontano.
Quindi, la ragazza si ritrovò nuovamente sotto di lui e continuava ad accarezzargli i capelli, man mano che lui le baciava il collo. Più tardi, Daniel staccò le labbra, si gettò accanto a lei e si addormentò, stringendola a sé. Ashley lo guardò per un po', poi appoggiò la testa sul suo petto e si addormentò a sua volta.
Il giorno seguente, l'agente si svegliò e vide la giovane appoggiata a lui, mentre dormiva profondamente. La guardò per qualche secondo, quindi la scostò con delicatezza, si alzò e iniziò a rivestirsi. Sostituì il costume con i boxer, poi si rimise la maglietta e i jeans e a quel punto, si svegliò anche lei, che, vedendolo davanti allo specchio, gli disse:- Sei bello, lo sappiamo tutti! E si mise a ridere.
Daniel voltò appena il capo e le sorrise leggermente, poi le si avvicinò e le disse:- Buongiorno anche a te!
A:- Come stai?
D:- Abbastanza bene, e tu?
A:- Non sono mai stata meglio! Disse alzandosi e tirando con se il lenzuolo che la copriva.
Lui le sorrise e le baciò la guancia, poi si allontanò, mentre la giovane si rivestiva. Anche lei sostituì il suo costume con un completo intimo, per poi rimettersi gli shorts e la canotta. Andò in cucina, dove si trovava già lui. Gli sorrise e si avvicinò, quindi l'agente le chiese:- Che cosa ti va di mangiare?
A:- Quello che prendi tu! Disse sedendosi.
Daniel annuì, si alzò e iniziò a preparare uova e pancetta per entrambi. Una volta fatto, servì Ashley, si sedette e iniziò a mangiare. Per un po', il silenzio regnò, ma poi il ghiaccio fu rotto dalla giovane che gli disse:- Questa notte sono stata benissimo...
D:- Si... Diciamo che lo sono stato anch'io...
Lei allora lo guardò e capì che le stava mentendo, ma non disse nulla, scosse la testa e riprese a mangiare. Più tardi, dopo aver mangiato, la ragazza andò a rilassarsi sul divano, ascoltando con gli auricolari la sua canzone preferita, ovvero Words I Never Said di Lupe Fiasco & Skylar Grey. Ad un certo punto, Daniel si sedette sul divano a sua volta e iniziò a guardarla, quindi le accarezzò dolcemente i capelli e le baciò la fronte, poi si alzò e andò a riprendere le ricerche. Dopo un po', Ashley aprì gli occhi e si accorse dell'ora, quindi si preparò in fretta e si diresse a lezione, quindi iniziò senza perdere un minuto. Di tanto in tanto, però, sembrava essere distratta da qualcosa, allora si fermò, fece un respiro profondo e riprese a spiegare. A fine lezione, se ne tornò a casa, ma sembrava che ci fosse qualcuno che la stava seguendo per capire dove stesse andando. Camminò sempre più in fretta, quando poi iniziò a correre e, una volta a destinazione, sospirò e andò a sistemare le sue cose, poi andò a farsi una doccia. Nel frattempo, Daniel passava per il corridoio e sbirciò l'interno. Vedendo lei, sospirò e ritornò al computer, quando la ragazza uscì e andò a rivestirsi. Allora lo raggiunse e iniziò a fissare al computer anche lei, chiedendogli:- Hai trovato qualcosa?
D:- Non ancora...
A:- Sai... Mentre tornavo a casa avevo l'impressione di essere seguita da qualcuno...
D:- Hai idea di chi possa essere stato? Chiese fissandola.
A:- Sicuramente gli assassini, ne sono certa...
D:- Come avranno fatto a trovarti?
A:- Non lo so! So solo che sono spaventata a morte! Disse disperata.
D:- Non ti devi preoccupare, finché ci sono io con te! Affermò cercando di rassicurarla.
A:- Grazie... E si appoggiò a lui.
L'agente la guardò e sorrise leggermente, poi riprese a fissare lo schermo. Più tardi, la ragazza si alzò e andò ad ascoltare musica sul divano, mentre lui rimase attaccato al computer fino a tarda notte. A quel punto, Ashley gli si avvicinò e gli disse:- Ora vado a dormire, ci vediamo domani!
D:- A domani! Disse baciandola.
La giovane allora se ne andò in camera, si gettò sul letto e si addormentò. Daniel invece, continuò le ricerche per un altro po', quando iniziò a sentirsi sfinito. Spense il computer e se ne andò anche lui in camera, rimase a guardare lei per un po', poi si sdraiò a sua volta e si addormentò.
Il giorno dopo, la giovane si svegliò per prima e iniziò a fissare quel volto senza espressione, quindi stette quasi per baciarlo, ma poi gli baciò la guancia, si alzò e andò a vestirsi. Poi, dopo aver fatto colazione, prese il suo i-Pad e gironzolò su Internet, quando anche l'agente fece la sua comparsa, dicendole:- Buongiorno! Vedo che stamattina ci siamo svegliati presto!
A:- Non ti volevo svegliare, dormivi come un angioletto! Disse ridendo.
Daniel rise a sua volta, poi si avviò in cucina e fece colazione e nell'aria c'erano le note di Set Fire To The Rain di Adele. Ad un certo punto, l'agente si alzò di scatto, perché sentì la ragazza urlare. Corse in salotto e, preoccupato, le chiese:- Che cos'è successo?!
Ashley non rispose e guardò il suo cellulare, quindi Daniel lo prese e lesse un messaggio minaccioso:”We are here! If you will inform the police, we will kill you!” (Siamo qui! Se informerai la polizia, ti uccideremo!”).
Lo rimise sul tavolino e, dopo aver caricato la pistola, fece per uscire, ma la giovane gli disse:- Ti prego! Non andare!
D:- So quello che faccio! È il mio lavoro! E uscì.
Ashley allora, se ne stette seduta sul divano a tremare, mentre lui si trovava fuori, guardandosi attorno. Uno dei due assassini allora, fece fuoco ma l'agente riuscì a evitare il colpo e sparò a sua volta, ma il tentativo di colpirlo si rivelò invano. Andò a nascondersi dietro a un cespuglio, quando sentì lei urlare. Si alzò di scatto, ma l'assassino lo colpì, quindi stette quasi per cadere. Corse da Ashley, ma era sparita, allora uscì nuovamente e la vide mentre i due la stavano legando e stavano per caricarla in macchina. Sparò un colpo e i due, gettarono a terra la ragazza e si diedero alla fuga. Dopo aver messo via la pistola, si avvicinò a lei e la slegò e, dopo averla guardata per un po', svenne e cadde nel fango, provocato dalla pioggia di un'ora prima. Ashley allora cercò di svegliarlo ma nulla da fare. Chiamò Sheldon e insieme lo portarono nella sua stanza e, una volta che se ne stava sul letto, lo curarono, ma per fortuna il proiettile non era rimasto conficcato in lui. Alcune ore dopo, Daniel si svegliò e si alzò a sedere e vide la giovane seduta accanto a lui, che dormiva. Si alzò e iniziò a prendere delle cose, poi andò da lei e la svegliò. Dopo essersi strofinata gli occhi, la ragazza lo vide e lo abbracciò, quindi gli disse:- Per fortuna stai bene!
D:- Si, ma questo non è un posto sicuro né per me, né per te! È per questo che ce ne andiamo!
A:- Ce ne andiamo?
D:- Si!
A:- Non posso abbandonare Miami... C'è tutta la mia vita qui!
D:- Lo so, ma non devi viverla restando chiusa in casa tutti i giorni!
Ashely, dopo aver pensato un attimo, gli rispose:- Va bene! Andiamocene! Sono sicura che qualsiasi posto è meglio di qui!
D:- Bene! Allora andiamo! E fece per allontanarsi.
A:- Aspetta!
Daniel si voltò e le chiese:- Cosa?
A:- Devo prendere le mie cose, prima!
D:- Ci ho già pensato io, ora andiamo!
Lei annuì e lo seguì e, dopo aver salutato Sheldon, salirono in macchina e partirono per una meta ancora loro ignota. Per strada più tardi, lui sistemò lo specchietto e notò una macchina che sembrava quasi seguirli. Non ci diede importanza e riprese a guardare dritto. Ad un certo punto, vide una figura dalla parte del passeggero spuntare fuori dal finestrino con un cecchino in mano, quindi disse ad Ashley, tirando fuori un'arma:- Tieni il volante.
A:- Perché?! Che cosa vuoi fare?! Chiese incredula guardando l'arma.
D:- Tu prendilo e basta! Urlò uscendo dal finestrino.
La ragazza non rispose e si sedette al suo posto, mentre lui, armato di un mitra, cercò di colpire l'assassino, ma i proiettili di entrambe le armi, si confusero nell'aria. La giovane si guardò le spalle e vide i suoi persecutori, quindi voltandosi disse:- Fantastico! Vogliono farci fuori!
Daniel invece continuava a sparare, quando rientrò e riprese il volante.
D:- Dannazione! Ci hanno seguiti!
A:- Ho paura... Disse guardandosi le spalle a scatti.
D:- Non devi aver paura! Ci sono qui io!
A:- Lo so! Ma diavolo, Daniel! Io ho paura comunque!
Lui la guardò intensamente per qualche secondo, poi si voltò a guardare la macchina, allora si voltò per guardare diritto e disse:- Reggiti!
La ragazza lo guardò incredulo, ma poi capì cosa intendeva dire, quando l'agente premette ancora di più sull'acceleratore. Dopo un po', presero un'autostrada che li condusse fuori da Miami e lì, Ashley tirò un sospiro di sollievo.
D:- Li abbiamo seminati. Disse guardandosi le spalle, per poi rigirarsi.
A:- Finalmente! Ora posso stare tranquilla per un po'! Abbiamo una meta?
D:- Langley, Virginia. Lì sarai al sicuro!
A:- In Virginia?! Ma ci metteremo giorni! Approfittiamone per visitare qualche altra città, che ne dici?
D:- Si, non sarebbe male l'idea! Disse sorridendo leggermente.
A:- Dove vorresti andare?
D:- Non lo so! Tu che città vuoi visitare?
A:- Las Vegas! Sospirò con emozione.
D:- Vada per Las Vegas, allora!
A:- Bene! Esclamò ridendo.
Daniel non disse nulla e sorrise, poi riprese a guardare la strada. Dopo alcune ore di ininterrotte di viaggio, iniziò a farsi sera, quindi i due si fermarono in un motel, quindi presero una stanza e sarebbero partiti l'indomani. Una volta in camera, Ashley ne approfittò per farsi una doccia, mentre Daniel se ne stava seduto sul letto a controllare il telefono. Ad un certo punto, lei uscì e gli disse:- Il bagno è libero, se ti serve!
Lui non disse nulla e si rinchiuse dentro, mentre la ragazza si rivestì e si gettò sul letto. Poco tempo dopo, l'agente uscì con un asciugamano che lo copriva. Lei si alzò a sedere e per un po' si fissarono, quando Daniel si schiarì la gola e Ashley si voltò dall'altra parte. Fece per rivestirsi, ma cambiò idea: si avvicinò e si sedette accanto a lei e, vedendola con il morale a terra, l'abbracciò. Ashley allora, rimase senza parole e fece per abbracciarlo, ma lui la baciò. Cercando di distrarla da varie preoccupazioni, l'adagiò piano sul letto e tirò verso di loro una coperta, quindi le tolse la maglietta e la girò per ritrovarla sopra di se. Lei allora, gli baciò il petto più volte, quando sentì che le stava togliendo i pantaloni. A quel punto, Ashley gli tolse l'asciugamano e quindi si ritrovò sotto di lui, che le slacciò il reggiseno e le abbassò gli slip baciandole il petto e il collo, quindi tirò completamente la coperta sopra di loro. Lei allora, staccò le labbra e gli chiese:- Vuoi creare un'atmosfera di mistero?
D:- Non solo... Rispose riprendendo a baciarla.
Ad un certo punto, Daniel entrò in lei e Ashely, dolorante, strinse i denti e lo baciò sempre più passionalmente. Più tardi, l'agente tolse la coperta, le diede un ultimo bacio e si addormentò accanto a lei. La giovane, senza parole per le emozioni che aveva provato in quell'attimo, respirava faticosamente e se ne stava a guardare il soffitto, sfiorandogli il torace di tanto in tanto. Dopo di che, si avvicinò lentamente a lui e si addormentò a sua volta.
Il mattino dopo, si sentì un cellulare vibrare alle 6:30: era l'iPhone 5 di Daniel. L'agente si svegliò e spense la sveglia, quindi si stiracchiò e guardò lei. Si alzò lentamente e iniziò a rivestirsi, quando ad un certo punto si avvicinò ad Ashley e le sussurrò:- Ashley... È ora di andare...
La ragazza si mosse un po', ma continuò a dormire. Lui allora le scostò i capelli e baciò la guancia, ma non servì a nulla. Allora le scoprì la schiena e iniziò a baciarla qua e là, quindi lei si alzò e gli disse, sbadigliando:- Va bene... Mi alzo...Detto questo, tirando con se il lenzuolo, andò a vestirsi. Una volta pronta, uscì con Daniel e a quel punto partirono. Per tutto il viaggio, se ne stettero in silenzio, ma poche parole servirono a rompere il ghiaccio.
A:- Quando arriveremo?
D:- Non ne ho idea... Spero presto...
Lei non disse nulla e scosse la testa, quando sentì una delle sue canzoni preferite alla radio, ovvero What About Love di Austin Mahone, quindi gli chiese:- Puoi alzare il volume, per favore? Adoro questa canzone!
Daniel non rispose girò la manovella del volume, poi riprese a guidare, mentre lei canticchiava.

Passarono diversi giorni, caratterizzati da diversi silenzi agghiaccianti ma anche di momenti di tenerezza e ansia. Una sera, mentre Ashley guardava il telefono, notò che i finestrini si stavano illuminando di mille diverse luci. Sbirciò fuori e vide Las Vegas, i suoi casinò e le sue luci. Daniel la guardò e le sorrise leggermente, poi riprese a guardare la strada, quando arrivarono ad un lussuoso hotel. Dopo essere entrati nella loro suite, iniziarono a sistemare le loro cose, quando la ragazza andò a guardare fuori dalla finestra e disse:- Si vede tutta la città da qui! C'è anche la piscina in questo hotel! E la indicò.
L'agente si avvicinò e appoggiò la testa sulla sua spalla e iniziò a osservare fuori anche lui, quindi le chiese:- Andiamo al casinò, stasera?
A:- Certo! Disse voltandosi.
D:- Bene! Allora vado a farmi una doccia e a sistemarmi! E si allontanò.
Mentre si allontanava, la giovane lo fissava e pensava a quanto fosse innamorata di lui e a quanto fosse fortunata ad averlo incontrato. Sospirò, si gettò sul letto e ascoltò musica, quando lui uscì dal bagno e le disse:- Puoi andare tu se vuoi!
A:- Va bene! E andò a chiudersi in bagno.
Daniel intanto, iniziò a sistemarsi e quindi, indossò il suo smoking. Poco più tardi, la giovane uscì dalla doccia, si asciugò e iniziò a truccarsi, quando sentì
bussare alla porta.
A:- Avanti! Esclamò mentre si metteva l'ombretto.
La porta si aprì e lui entrò, quindi iniziò a sistemarsi il vestito e le disse:- Ecco perché voi ragazze siete sempre in ritardo! E iniziò a ridere.
A:- Devo essere bella per stasera! Gli occhi devono essere tutti puntati su di me! Rispose mentre si passava il mascara.
D:- Non ti serve molto trucco per essere stupenda! Lo sei anche senza! Disse avvicinandosi.
A:- Va bene! Senti, mi fai un piccolo favore?
D:- Certo!
A:- Scegli tu un vestito per me! Ispirati pure al mio trucco, se vuoi!
D:- Vedrò cosa riesco a fare! Disse ridendo e uscendo.
A quel punto, aprì l'armadio e iniziò a osservare i vestiti di Ashley, poi ne notò uno splendido: era senza spalline, di un rosso fuoco con delle decorazioni argentate. Abbinati, c'erano un paio di guanti bianchi, con una decorazione argentata attorno al polso. Lo sistemò delicatamente sul letto, quando Ashley uscì e, vedendolo, si avvicinò a lui, gli baciò la guancia e gli sussurrò:- Grazie...
D:- Figurati! Devi essere favolosa, una vera principessa!
A:- Per un principe come te, è ovvio! Disse stringendolo a sé.
Daniel non disse nulla e la baciò dolcemente, poi lei si vestì e scelse alcuni gioielli da abbinare e raccolse i capelli in uno chignon. Dopo di che, uscì con l'agente e, una volta in macchina, si diressero in uno dei tanti casinò. Una volta arrivati, lui le porse un braccio, che la giovane afferrò, quindi entrarono. Dopo aver gironzolato un po', si sedettero al tavolo da Poker e iniziarono a giocare. Dopo diversi minuti, Daniel spostò gli occhi su Ashley: era di una bellezza divina, nemmeno Venere riusciva a raggiungerla, i suoi occhi brillavano di una luce meravigliosa e il suo sorriso era indescrivibile. La fissò ancora per qualche secondo, perché poi abbassò lo sguardo quando lei lo guardò. Dopo di che, la partita iniziò e giocarono per un po', quando la giovane si alzò e si allontanò. L'agente si alzò a sua volta e la seguì fino al tavolo da Black Jack, ma Ashley cambiò idea e andò a bere qualcosa. Daniel si avvicinò, si sedette accanto a lei e le sussurrò:- Fine della corsa...
A:- A quanto pare sei riuscito a prendermi! Disse sorridendo e accarezzandogli la guancia.
D:- Non ti lascio scappare, sei mia... E la fissò intensamente negli occhi.
Lei non rispose e lo fissò a sua volta, quindi sorseggiò un po' del suo cocktail, quando ad un certo punto gli chiese:- Quanto ci tieni a me?
D:- Perché questa domanda?
A:- Voglio solo sapere cosa provi per me...
D:- Più della mia stessa vita...
Vi furono un paio di minuti in silenzio, caratterizzati dagli sguardi dei due innamorati. Rimasero lì per un altro po', quando l'orologio del casinò segnò l'una passata. A quel punto, se ne tornarono all'hotel. Una volta in camera, iniziarono a parlare e a prepararsi per andare a dormire.
A:- Che serata stupenda! Dovremo andare al casinò più spesso! Disse togliendosi i guanti e iniziando a struccarsi.
D:- La penso anch'io così! Disse sciogliendo il papillon.
A:- La prossima volta vado a giocare a Black Jack, voglio provarlo! Rispose iniziando a togliersi i gioielli.
Daniel, mentre si toglieva la giacca, la fissò, quindi si avvicinò con cautela da dietro e le sussurrò:- Vuoi una mano?
A:- Volentieri... Rispose voltando leggermente la testa.
A quel punto, lui le sciolse lo chignon e le tolse la collana e, sentendo il suo profumo, iniziò a baciarle e a mordicchiarle il collo. Ashley allora gli mise una mano sulla testa e gli tirò dolcemente i capelli, poi si voltò e lo baciò. Iniziò quindi a sbottonargli lentamente la camicia, ma l'agente la prese in braccio e la portò sul letto, continuando a baciarla. La giovane allora gli tolse la camicia e i pantaloni, mentre Daniel le tolse il vestito e tirò una coperta sopra di loro. Senza rendersene conto, mentre si trovava sopra di lui, Ashley iniziò a baciargli il torace, ma anche oltre, mentre lui se ne stava a guardare. La ragazza allora, staccò le labbra e riprese a baciarlo, quando sentì che le stava slacciando il reggiseno e abbassando gli slip, quindi lei si ritrovò nuovamente sotto e gli abbasso i boxer. Ad un certo punto, l'agente staccò le labbra e le sussurrò:- Ti voglio...
A:- Anch'io...
Ripresero quindi a baciarsi, quando Daniel entrò in lei. Questa volta, sembrava non essere dolorante come la prima volta, anzi si sentiva completamente posseduta da lui, come se la sua anima si fosse fusa alla sua. Lo baciò sempre con più passione e con più rabbia, quando ad un certo punto, lui staccò le labbra e iniziò a fissarla, respirando faticosamente. La giovane lo fissava a sua volta, anche lei respirando con fatica, quando Daniel le diede un altro bacio, quindi si gettò accanto a lei, sussurrandole:- Ti amo...
A:- Anch'io... E ora ho capito che tu sei mio e solamente mio...
D:- Pure tu sei mia... Rispose stringendola a se.
La giovane allora, si avvicinò al suo viso e gli baciò il collo e la guancia, quindi lui ricambiò e in poco tempo, si addormentarono.
Il giorno dopo, lei si svegliò per prima e iniziò a fissarlo, quindi si avvicinò e quando fu a pochi centimetri dal suo viso, gli baciò la guancia, poi si ritirò. A quel punto, Daniel si svegliò e le disse:- Buongiorno, splendore...
A:- Buongiorno a te, tesoro...
D:- Dormito bene?
Ashley annuì e si appoggiò a lui, quindi gli chiese:- E tu?
D:- Certo... Disse prendendole il viso e tirandola verso di se.
Dopo essersi fissati per un po', si diedero un dolce bacio, quindi si alzarono e andarono a vestirsi. Ad un certo punto, la giovane iniziò a sentirsi la testa girare, ma non diede importanza alla cosa. Uscì dal bagno e vide l'agente che se ne stava a guardare fuori dalla finestra. Si avvicinò e gli chiese:- Secondo te sono la fuori?
D:- Potrebbero essere dovunque... Rispose voltandosi con le braccia incrociate.
A:- Spero non siano qui... Ti va di andare in piscina, più tardi?
D:- Pensavo di rimanere qui a continuare le ricerche...
A:- Ti prego... Disse facendogli gli occhi dolci.
Daniel ci pensò su un attimo e alla fine, disse ridendo:- E va bene! Verrò anch'io!
A:- Perfetto! Disse sorridendogli e avvicinandosi a lui con cautela.
Lui allora iniziò a fissarla e le chiese:- Che cosa stai guardando?
A:- Niente...
D:- Invece stai guardando qualcosa...
A:- Mi sono persa nei tuoi occhi, sono così belli e profondi...
D:- I tuoi sono molto meglio... Disse avvicinando il viso.
Ashley stette quasi per baciarlo, ma venne interrotta dal telefono di lui. L'agente allora, si allontanò un attimo e rispose, mentre la giovane andò a guardare la TV. Dopo aver chiuso la telefonata, Daniel le disse:- Rimarremo qui per una settimana, poi partiremo per la Virginia.
A:- A sentirti sembrava il tuo capo! Disse spegnendo la TV.
D:- Si, infatti era lui.
A:- Capisco... Andiamo a fare colazione?
D:- Va bene!
A quel punto, scesero a fare colazione e più tardi, dopo aver indossato il costume, andarono a rilassarsi in piscina. Sotto l'ombrellone, continuavano a ridere e a scambiarsi battute, carezze e baci. Alcune ore più tardi, dopo pranzo, ritornarono in camera e lì, Daniel riprese le ricerche, mentre Ashley ascoltava musica. Ad un certo punto, lui le disse:- Vieni qui!
La giovane tolse le cuffiette, si avvicinò a lui e gli chiese:- Qualcosa non va?
D:- Guarda! E indicò lo schermo.
Lei allora lo fissò e, spaventata, si ritirò e disse con voce tremolante:- Quel... Quel tatuaggio...
D:- Ho trovato uno dei due assassini...
Detto questo, iniziò a leggere la sua identità:- Ryan Black, meglio conosciuto come “Il serpente fantasma” per il suo tatuaggio e per una maschera di un fantasma, ricercato in diversi Stati per vari tipi di omicidi, stalking e abuso di droghe illegali, provenienti dal mercato nero. Poi non dicono altro...
A:- E il suo compagno? Sai chi è?
Lui allora controllò meglio e disse:- Ah! C'è ancora qualcosa! Da un po' di tempo, ormai, compie i suoi atti brutali con un certo Paul Reevs, soprannominato “ Il killer di mezzanotte” dato il fatto che colpiva sempre a quell'ora, ricercato nello stato della Florida, Illinois e Colorado, per abuso di droghe illegali, omicidi e rapine. Dopo aver letto, le mostrò una foto e la ragazza sobbalzò e rabbrividì. Poi disse:- Promettimi che li prenderai!
D:- Te lo prometto! Rispose sorridendo leggermente.
A:- Grazie... E avvicinò il viso al suo.
L'agente allora, mise il computer sopra al tavolino e la baciò, quindi sentì che lo stava adagiando piano sul divano. Lei allora, gli sbottonò la camicia e iniziò a baciargli il petto, mentre lui le accarezzava i suoi lunghi capelli, che gli accarezzavano la pancia, il torace e il petto. La girò in modo da trovarla sotto di se e le tolse la maglietta, quando iniziò a baciarle il collo. Intanto Ashley gli accarezzava i capelli e fissava un punto vuoto, quando Daniel staccò le labbra e la fissò, quindi le chiese:- Che cos'hai?
A:- Sono preoccupata... Rispose alzandosi a sedere.
D:- Non ti devi preoccupare, amore mio! Disse prendendole il viso.
A quel punto, sentì che le sue mani erano piuttosto bagnate. Guardò lei e la vide in lacrime, quindi le baciò la fronte. Ashley allora, si addormentò e l'agente, l'adagiò sul cuscino, le baciò la guancia e riprese a guardare il computer.
Alcune ore più tardi, Daniel uscì in città per fare una commissione, mentre la ragazza si svegliò e si chiese dove fosse andato, quindi si rimise la maglietta. La risposta alla sua domanda, arrivò pochi minuti dopo, quando lui varcò la soglia ed entrò.
A:- Dove sei stato? Chiese avvicinandosi.
D:- Sono stato in città, ho fatto un giretto! E ti ho anche preso qualcosa! Rispose mostrandole un pacchettino.
Lei allora, andò a sedersi sul divano e lui fece lo stesso, quindi lo aprì e vide una compilation con i singoli migliori di Rihanna. Gli baciò la guancia e gli chiese:- Come facevi a sapere che adoro Rihanna?
D:- Ho tirato ad indovinare! E iniziò a ridere.
Ashley rise a sua volta, quando lui tirò fuori un altro pacchettino e glielo consegnò. Una volta aperto, vide una bellissima collana in oro bianco, con le loro iniziali.
A:- Così ti ricorderò per sempre! Disse stringendosi a lui.
D:- Infatti l'ho scelta apposta, perché ti ricordassi di me...
La ragazza alzò la testa e lo baciò dolcemente, dopo di che se ne rimasero lì a parlare. Più tardi, dopo aver mangiato, andarono a fare un giro per la città e poi se ne andarono a dormire.

I giorni passarono e la loro relazione cresceva sempre di più con il passare del tempo, ma Ashley iniziò ad avvertire uno strano malessere. Decise quindi di aspettare un po' per andare a farsi visitare da un medico, perché prima voleva vedere se le passava man mano che passava il tempo. Un giorno, mentre se ne stava sdraiata sul divano con le cuffiette, Daniel entrò e le si avvicinò con cautela, quindi iniziò a fissarla. Lei si mosse un po' e aprì gli occhi, quindi sobbalzò alla vista dell'agente e gli disse:- Accidenti! Mi hai fatto prendere un colpo! E si alzò a sedere.
D:- Scusami, non era mia intenzione... Disse abbassando lo sguardo.
A:- Non fa niente! Cosa dovevi dirmi?
D:- Stasera siamo stati invitati ad una partita di Poker, quindi dovrai essere più splendente del solito!
A:- Non vedo l'ora! Rispose sorridendo leggermente.
Lui non disse nulla, sorrise a sua volta e andò a farsi una doccia, mentre la ragazza riprese ad ascoltare musica. Ad un certo punto, Daniel uscì e andò a vestirsi, quindi la giovane si chiuse in bagno. Dopo un po', uscì anche lei e scelse quale vestito indossare. Alla fine, ne scelse uno lungo, azzurro a mono spalla, molto semplice, al quale abbinò la collana di Daniel, un paio di guanti bianchi e degli orecchini con dei piccoli zaffiri incastonati. Raccolse i capelli in una semplice, ma elegante coda laterale e si spruzzò un po' del suo Chanel n°5. Dopo di che, andò con lui al Casinò e, una volta al tavolo, la partita iniziò. Tempo dopo, dalla grande vetrata sul soffitto, entrarono due tipi con un mitra alla mano. Iniziarono a sparare e ad urlare a tutti di stare zitti, di stare fermi e di consegnare loro degli oggetti di valore. Daniel ed Ashley si erano riparati dietro al tavolo da Poker e continuavano a sbirciare.
D:- Sono loro! Le sussurrò.
A:- Come diavolo hanno fatto a trovarci?
D:- Non ne ho idea! So solo che dobbiamo andarcene da qui!
A:- E come facciamo? Se proviamo a muoverci di un centimetro, quelli ci fanno fuori!
D:- Ho un'idea! Disse caricando la pistola.
Dopo di che, si alzò e sparò qualche colpo per distrarli, poi prese la mano della ragazza e fuggirono, inseguiti dai due killer. Arrivati in hotel, i due iniziarono a
prendere le loro cose in fretta e furia, poi salirono in auto e si gettarono in autostrada, mentre i due killer cercavano di farli fuori.
D:- Ora dobbiamo arrivare in Virginia, prima che questi due ci facciano fuori!
A:- Ci metteremo giorni ad arrivare!
D:- Non importa! Dobbiamo andarcene!
Sentì poi dei colpi di mitra che colpivano il vetro posteriore della sua macchina, quindi entrambi si abbassarono. Dopo di che, Daniel si rialzò e iniziò a sparare anche lui, quando gli assassini si scontrarono con un'altra auto. Lui allora, frenò bruscamente e si mise a fissare l'incidente, quindi scese e, dopo aver caricato la pistola, scese e andò a controllare. Erano accorse un sacco di persone, quindi dovette farsi largo tra la folla e guardò le lamiere accartocciate della macchina. Controllò se vi erano feriti e poi andò a vedere i due killer. Non vedendoli, fece per andare a controllare da un'altra parte, quando sentì un urlo. Si voltò e non vide più la sua macchina, di conseguenza capì che avevano rapito Ashley. Dopo di che, ritornò dalla folla e chiese:- Chi mi presta la sua macchina? Ho una missione da compiere!
Uno di loro, gli lanciò le chiavi e gli disse:- Suonagliele a quei tipi!
Daniel sorrise, salì in macchina e partì ad alta velocità, alla ricerca della sua innamorata. Nel frattempo, gli assassini tapparono la bocca alla giovane con del nastro che si erano portati dietro e le legarono le mani, quindi Paul disse:- Che ne facciamo di questa?
R:- Appena trovo un fiume ce l'affogo dentro!
Paul stette per parlare, quando dallo specchietto vide Daniel che si avvicinava, quindi disse:- Capo... Abbiamo un problema...
Ryan allora si guardò le spalle e vide l'agente che li inseguiva, quindi premette ancora di più sull'acceleratore e si allontanò da lui. Più tardi, si fermarono in un posto isolato, quindi fecero scendere lei, tirandola per i capelli, mentre si dimenava e cercava di urlare.
R:- Stà zitta, stronza! E le sferrò un pugno sull'occhio.
A quel punto, sentirono una pistola caricarsi ed entrambi gli assassini si voltarono: videro Daniel con l'arma puntata verso di loro.
D:- Toccala di nuovo e sei morto! Disse avvicinandosi.
Il capo non disse nulla e rise grossolanamente, poi ad un certo punto parlò:- Questa stava per farci scoprire, non doveva ficcare il naso in quella faccenda!
D:- Lasciala andare!
Dopo aver pensato un po', Ryan rispose:- Facciamo un patto...
D:- Che patto?
R:- Se tu ci lasci andare, non la libereremo, altrimenti... E le puntò la pistola sulla tempia.
L'agente se ne stette in silenzio, a fissarli e a pensare a quale sarebbe stata la soluzione migliore. Abbassò l'arma e disse:- Va bene! Vi lascio andare!
Ryan allora la gettò a terra, le slegò le mani e le tolse il nastro dalla bocca, quindi Ashley si rialzò e corse da lui, poi lo abbracciò, piangendo.
D:- Su, avanti... Dobbiamo andare... Disse staccandosi.
Fecero per ritornare in macchina, quando cambiò idea e sparò un colpo su Ryan e uno su Paul. Una volta che furono a terra, i due si fiondarono nella macchina di Daniel e partirono in fretta, lasciando soli e morenti i due assassini.
A:- Speriamo che questa storia sia finita!D:- Ho paura di si... Rispose voltandosi verso di lei.
Vide l'occhio nero e le chiese:- Che ti hanno fatto all'occhio?
Lei allora lo guardò sullo specchietto e gli rispose:- Non è niente, non mi fa poi così male...
D:- D'accordo, se lo dici tu... Disse riprendendo a guardare la strada.
Ashley invece lo guardava e se ne stava in silenzio, quando sospirò:- Grazie, Daniel...
D:- Di che cosa?
A:- Di tutto...
Lui la fissò a sua volta, poi le sorrise e riprese a guardare dritto, mentre lei si addormentò.

I giorni passarono e dei due assassini non si sentiva più parlare. Un giorno, arrivarono a destinazione, nel tardo pomeriggio. Una volta arrivati alla sede della CIA, i due scesero dall'auto ed entrarono, quando alcuni colleghi di Daniel continuavano a ripetere:- È tornato, è tornato!
Vi fu poi un applauso generale e lui, sorridendo e salutando tutti, si avviò nella sua stanza con Ashley per rilassarsi un po'. Una volta chiusi dentro, le disse:- Ora mi sistemo, guardati pure attorno e fai come se fossi a casa tua! E si allontanò un attimo in bagno.
La ragazza allora iniziò a guardarsi intorno: vide diverse fotografie di lui con altri colleghi, diverse medaglie e premi. Notò una targhetta e quando Daniel tornò, gli chiese indicandola:- Cos'è quella targhetta?
L'agente si avvicinò un attimo e le rispose:- Premio per l'agente dell'anno. E si allontanò di poco.
Ashley allora si voltò di scatto e lo guardò, poi gli disse:- Senti, Daniel...
D:- Cosa? Chiese fissandola.
La giovane se ne stette silenziosa per un po', poi sospirò e riprese a parlare lentamente:- Mi chiedevo se... Se...
D:- Se...?
A:- … Mi chiedevo se potevamo fare l'amore...
D:- Perché? Chiese incredulo.
A:- Lo scoprirai... Rispose avvicinandosi.
Lui allora la guardò incredulo e rimase di ghiaccio non appena lei lo baciò. Poi, appena staccate le labbra, Ashley si sedette sul letto, mentre Daniel le si avvicinò e la baciò, quindi l'adagiò sul cuscino e le tolse la maglietta. Lei invece gli tolse la camicia e i pantaloni, quindi lui tirò una coperta, le tolse i pantaloni e iniziò a baciarle il petto, mentre Ashley gli accarezzava con rabbia la schiena. Poi Daniel riprese a baciarla e le slacciò il reggiseno, quindi si trovò sotto di lei, che lo guardò e iniziò ad accarezzargli con un dito il petto e il torace, quindi li baciò entrambi, quando stette quasi per togliergli i boxer, ma poi cambiò idea e iniziò ad accarezzargli e a stringergli il fondo schiena, mentre lo baciava. Lui allora le strinse la vita e quindi iniziò a baciarla con più passione, poi la portò sotto di se e continuò a baciarle il collo. Più tardi, si staccò e appoggiò la testa sul suo petto e si addormentò. Ashley allora lo guardò, mentre gli accarezzava i capelli, gli diede un bacio sulla testa e si addormentò anche lei, tendendo una mano sulla sua testa.
Il giorno dopo, Daniel si svegliò e vide Ashley che lo stringeva a sé. Le scostò delicatamente il braccio, le baciò la fronte e andò a vestirsi, dopo di che andò al lavoro. Poco tempo dopo, si svegliò anche la ragazza e, mentre si chiedeva dove fosse andato, iniziò a rivestirsi, poi uscì dalla stanza, senza sapere dove andare. Si guardava attorno, con aria smarrita, quando vide l'agente che se ne stava al computer, bevendo una tazza di caffè. Con cautela, gli si avvicinò e gli sussurrò:- Ciao, amore...
Daniel si voltò di pochi centimetri e la vide che gli stava sorridendo. Le sorrise a sua volta e rispose:- Ciao, dolcezza...
A:- Si torna al lavoro, eh? Chiese prendendo una sedia e sedendosi.
D:- Eh, si! Rispose voltandosi verso di lei.
A:- Avremo pochissimo tempo per stare insieme...
D:- Lo so, piccola...
A:- Comunque sono stata benissimo... Disse stringendosi a lui.
D:- Anch'io... E le baciò la testa.
Dopo di che, Ashley prese la sua tazza e bevette un po', quindi Daniel le chiese ridendo:- Come ti sei permessa?
A:- Mi permetto eccome! Rispose ridendo a sua volta e facendogli la linguaccia.
D:- Certo che sei proprio perfida! Scherzò.
A:- Chi? Io? Ma sono un angioletto! Scherzò a sua volta.
Lui non disse nulla, le sorrise e riprese il suo lavoro, mentre la giovane lo fissava per tutto il tempo. Ad un certo punto, si alzò e andò a fare un giro, dato il fatto che non aveva nulla da fare.

I giorni passarono ed Ashley era sempre più annoiata, anche per il fatto che Daniel era sempre occupato. Un pomeriggio, il suo malessere del quale se n'era completamente dimenticata, riprese a farsi sentire, quindi decise di farsi visitare da un medico. Dopo aver scoperto di cosa si trattava, uscì dallo studio e ritornò alla CIA, cercando di evitare di dire a lui cosa fosse successo. Decise quindi di andarsene e tornare a Miami, dato il fatto che sapeva già quali fossero state le conseguenze. Scrisse una lettera a lui e si preparò a partire, ma durante la notte non riuscì a prendere sonno, quando si alzò e andò a fare un giro per calmarsi un attimo e per riflettere sull'idea che non l'avrebbe più rivisto. Dopo di che, ritornò nella sua stanza e si mise a dormire.
Il mattino dopo, Daniel si svegliò di buon'ora, quindi andò da lei, ma non la trovò: trovò solo una lettera sul suo letto. Dopo essersi seduto, l'aprì e lesse:

Caro Daniel,

se stai leggendo questa lettera, vuol dire che io sarò ritornata a Miami. La Virginia non fa per me e so che il mio posto è qui: c'è tutta la mia vita in questa città e non posso farne a meno. Lo so, sono rimasta lontana per molti giorni, ma ci tenevo davvero molto a ritornarci. Volevo solamente ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me, per l'amore e per l'aiuto che mi hai dato. Ricordo tutto, ma proprio tutto quello che abbiamo fatto insieme, dalle parole ai fatti. Ricordi quando mi avevi detto di amarmi? In quell'attimo mi sono sentita la ragazza più felice del mondo, perché sapevo di averti conquistato e che tu fossi mio, ma ora non sarà più così, perché non riesco a ricambiare il tuo amore come si deve e anche perché tu meriti di meglio, non una come me. Ti stò già immaginando fra diversi anni con una famiglia che ti ama, mentre io sarò qui a rimpiangere questo giorno, ma so di essermelo meritata, per aver compiuto questo gesto così crudele, sia per te, che per me, ma sarò felice per te nello stesso tempo. Mi hai cambiata, mi hai resa colei che sono oggi, ma ancora non sono adatta a te. Comunque sia, io ti amo e questo non lo posso negare, perché lo sai anche tu, lo sai fin dal giorno in cui i nostri sguardi si sono incontrati per la prima volta. Ti auguro buona fortuna per tutto, per il tuo lavoro e perché tu riesca a trovare una ragazza che ti ama. Lo so, ora sarai arrabbiato a morte con me e fai bene ad esserlo, perché non c'è cosa più dolorosa dell'abbandono. Ti amo, sei tutto per me e sempre lo sarai. Spero di rivederti come un uomo diverso fra alcuni anni e che io possa dire: “Lui è stato mio, mi sono persa una vita migliore”. Addio, mi mancherai. Ancora buona fortuna e soprattutto, ancora ti amo.

Ciao, amore della mia vita.

Ashley

Dopo averla letta, si sentì una stretta al cuore e, dopo essersi appoggiato al cuscino, scoppiò in lacrime: non riusciva a sopportare il fatto che non avrebbe più rivisto il suo unico e vero amore, che gli aveva completamente cambiato l'opinione sul mondo dell'amore. Era completamente distrutto e ogni volta che leggeva il suo nome, gli venivano in mente i bellissimi ricordi che aveva su di lei. Gli ci volle quasi un'ora per riprendersi, quando si asciugò le lacrime, fece un respiro profondo e se ne andò al lavoro. Nel frattempo, Ashley era appena arrivata a Miami e non faceva altro che pensare a lui, a quella lettera e a quella storia che l'avrebbe accompagnata per il resto dei suoi giorni. Una volta a casa, si gettò sul letto e iniziò ad ascoltare musica, ma qualsiasi canzone ascoltava gli faceva ricordare Daniel, il suo viso, i suoi occhi, i suoi sorrisi, i suoi gesti, i suoi baci, le sue carezze... Qualche calda lacrima iniziò a scendere dal suo viso, ma la ragazza si fece coraggio, le asciugò e si alzò, più determinata che mai e pronta ad iniziare un nuovo capitolo della sua vita, ma forse si era resa conto di non essere così forte come credeva, infatti scoppiò in lacrime e si gettò nuovamente sul letto, fino a quando si addormentò, sognando un domani migliore. Intanto
lui, se ne stava a guardare il computer, quando Michael si avvicinò, e, vedendolo con un'aria molto triste, gli chiese:- Che cos'hai?
D:- Niente... Sospirò.
M:- Come sarebbe a dire?
D:- Ti ho detto che sto bene! Non ti devi preoccupare!
M:- Non mi piace vederti così, parla!
Sentendosi sconfitto, Daniel rispose:- Ricordi quella ragazza che dovevo proteggere?
M:- Si...
D:- L'ho persa...
M:- L'amavi?
L'agente se ne stette zitto per un attimo, poi rispose:- Si.
M:- Ti ha tradito con un altro?
D:- No, lei non lo avrebbe mai fatto!
M:- Allora non so cosa pensare, dimmelo tu...
D:- Se n'è tornata a Miami... Disse tristemente.
M:- Mi dispiace... Capisco quanto ci tenevi a lei, basta vedere come ti senti in questo momento...
D:- Lo so, ma c'è un qualcosa che mi dice che un giorno ci rivedremo... Disse guardando una foto di loro due sul cellulare.
M:- Lo spero! Comunque se avessi bisogno di qualcosa, non esitare a chiedermelo... Se vuoi ti concedo un po' di tempo per riprenderti...
D:- No, non importa... Vedrai che nel giro di un paio d'ore starò meglio...
M:- D'accordo, allora me ne torno al lavoro... Disse allontanandosi.
Lui se ne stava a fissare un punto vuoto e a pensare, quindi riprese a guardare il computer, quando notò la notizia della cattura dei due assassini. Sorrise leggermente, con gli occhi lucidi, poi chiuse l'articolo e controllò altre informazioni.


Il tempo passò e i due non ebbero più notizie l'uno dell'altra. Due anni dopo, Daniel decise di prendersi una pausa per staccare un po' dal lavoro e tornò anche lui a Miami. Una volta arrivato, iniziò a gironzolare, quando vide una figura familiare su diversi cartelloni pubblicitari: era Ashley che era diventata una famosa modella. La osservò per un po', ma inizialmente non si ricordò di chi fosse, quindi fece le spallucce e riprese a girare per la città. Più tardi, se ne andò a casa sua e tirò un sospiro di sollievo nel vedere tutto tranquillo, quindi iniziò a sistemare le sue cose. In quel momento Sheldon, dopo aver sentito dei rumori, andò silenziosamente in salotto e vide lui, quindi gli disse:- Mi scusi, Signore! Pensavo che fosse entrato qualche ladro!
D:- Anche per me è un piacere rivederti, Sheldon! Rispose sorridendo.
S:- Ha fatto un buon viaggio?
D:- Si.
S:- Bene! Vorrebbe qualcosa da bere?
D:- Mi serve qualcosa di forte!
S:- Le suggerisco un semplice Whiskey, allora...
D:- Può andare! E si accasciò sul divano.
Dopo di che, il maggiordomo si allontanò, per poi ritornare da lui con la bottiglia e un bicchiere e, dopo averne versato un po', glielo porse. Daniel allora iniziò a sorseggiare, quando gli chiese:- Hai per caso visto i cartelloni pubblicitari in città?
S:- Si, li ho visti, Signore!
D:- Ne sai qualcosa?
S:- Quella ragazza è una nuova modella! Si chiama Ashley, da quello che ho sentito...
D:- Ashley? Ashley come?
S:- Ashley Jones...
A queste parole, lui sospirò e bevette in un solo sorso il Whiskey. Poi appoggiò il bicchiere sul tavolino e iniziò a fissare un punto vuoto e a riflettere. Sheldon, vedendolo così, gli chiese:- Tutto bene, Signore?
D:- Si, grazie... E sospirò nuovamente
Il maggiordomo lo guardò per un'ultima volta, poi fece per andarsene, quando l'agente gli chiese:- Sai per caso se è fidanzata, sposata...?
S:- Non ne ho idea, non mi piace ficcare il naso i questi argomenti. E si allontanò.
Daniel allora riprese a fissare un punto vuoto, quando si alzò dalla poltrona e andò a fare un giro in città. Camminava a testa bassa, con le cuffiette alle orecchie, ascoltando Grenade di Bruno Mars. Appena attraversata la strada, vide un sacco di persone che se ne stavano in fila ad aspettare. Provò a guardare in fondo, quindi intravide Ashley che stava firmando autografi e facendo foto. La fissò ancora un po', quando si mise in fila anche lui. Tempo dopo, arrivò il suo turno e la ragazza alzò la testa per vedere, quindi lo vide, ma non lo riconobbe subito, quindi gli chiese:- A chi dedico questo autografo?
D:- Daniel... Daniel Craig... Rispose cupamente.
Lei stette per firmare, quando si bloccò e iniziò a riflettere, poi lo guardò nuovamente e gli chiese:- Come mai di nuovo a Miami?
D:- Te lo spiegherò, ora mi tolgo sennò blocco la fila... E si allontanò di qualche centimetro.
A:- Senti, in questi giorni ho un mucchio di cose da fare. Che ne dici se andiamo a cena, una sera? Così, in amicizia.
D:- Non lo so, vediamo...
A:- Ti chiamo io e ti farò sapere. Hai cambiato numero?
D:- No...
A:- Perfetto, allora ci sentiamo! E gli sorrise.
Daniel non rispose e si allontanò, mentre la ragazza lo fissava, dopo di che riprese il suo lavoro. A fine giornata, si sentì sfinita e, una volta a casa, andò a farsi una doccia, poi prese il suo iPhone e chiamò Daniel.
D:- Pronto?
A:- Sono io...
D:- Cosa c'è?
A:- Quando saresti libero?
D:- Per me va bene un giorno qualsiasi...
A:- Ti va bene domani sera?
D:- Se va bene a te...
A:- Conosco un bel posto, se vuoi ci incontriamo là...
D:- D'accordo.
A:- Non so se conosci il Domino...
D:- Si...
A:- Domani sera là, alle 20:00?
D:- Va bene...
Vi furono alcuni minuti di silenzio da entrambe le parti quando Ashley gli disse:- Sono contenta che tu sia tornato...
Daniel non rispose e sospirò, poi la giovane gli disse:- Allora a domani...
D:- Ok...
Dopo di che, la ragazza chiuse la chiamata e si gettò sul letto ad ascoltare musica. Più tardi, dopo aver mangiato, se ne andò a dormire, ma quella notte non riusciva a prendere sonno. Piangeva silenziosamente e pensava continuamente a lui. Dopo un po' di tempo, si addormentò. Il mattino dopo, si alzò e andò in bagno a sistemarsi, quando vide i suoi occhi completamente sporchi di trucco e gonfi. Si struccò e si lavò la faccia, poi si guardò nuovamente allo specchio e immaginò che ci fosse lui, lì accanto a lei che l'abbracciava. I suoi pensieri, vennero interrotti dall'ingresso di una bambina, la piccola Ella, la figlia che aveva avuto da Daniel.
E:- Ciao, mamma!
A:- Ciao, amore! Hai dormito bene? E la prese in braccio.
Ella annuì, quindi la giovane le diede un bacio, poi la rimise giù. Poi andò in cucina e si preparò un caffè, poi si vestì e si truccò e, quando arrivò la baby sitter, Ashley andò al lavoro. Si fece sera, e lei, dopo aver fatto una doccia, aprì l'armadio e rimase a fissarlo, pensando a cosa indossare. Scelse poi un semplice vestitino corto nero, con le balze sul fondo e abbellito da strass sul corpetto. Dopo essersi truccata e acconciata i capelli e dopo aver aspettato la baby sitter che avrebbe portato a casa sua Ella, andò all'appuntamento, dove c'era già lui ad aspettarla. Appena lo vide, i suoi occhi brillarono: vestiva con un completo grigio fumo e una camicia nera. Fece un respiro profondo e si avvicinò, quindi lo salutò:- Ciao...
D:- Ciao.
A:- Allora andiamo?
D:- Andiamo.
Detto questo, entrarono e andarono a sedersi. Mentre aspettavano le loro ordinazioni, si misero a parlare.
A:- Allora come mai sei tornato?
D:- Mi sono preso una pausa dal lavoro, e ora eccomi qui...
A:- Capisco... È successo qualcosa di nuovo in questi ultimi anni?
D:- No... Niente di che, a parte il fatto che una volta sono stato drogato da una tipa...
A:- Come mai?
D:- Era una maniaca sessuale... Ora è in prigione con l'accusa di abuso di stupefacenti.
A:- Ah, ho capito...
In quel momento, smisero di parlare quando arrivarono le loro ordinazioni, ma iniziarono nuovamente poco dopo.
D:- E così sei una modella...
A:- Eh si! Quindi ho pochissimo tempo libero da dedicare a me stessa...
D:- D'accordo...
A:- Hai trovato qualche ragazza?
D:- No.
A:- Quindi sei single...
D:- Si.
A:- Io no! Ho trovato un ragazzo fantastico! Si chiama Jake. È così bello! Rispose con aria sognante.
Daniel non rispose e rimase a fissarla di sottecchi, quando ad un certo punto le chiese:- Che tipo è?
A:- Davvero molto bello, divertente, gentile, simpatico, scherzoso... Insomma, mi fa sentire a mio agio in qualsiasi situazione... L'uomo dei miei sogni!
A queste parole, l'agente smise di fissarla e concentrò lo sguardo sul suo piatto, evitando di guardarla negli occhi. Lei allora, lo guardava con aria dubbiosa quando gli chiese:- Stai bene?
D:- Si, mai stato meglio! Disse con un falso sorriso.
A:- Bene! Mi stavi facendo preoccupare! Rispose sorridendo a sua volta.
A fine serata, lui la riaccompagnò a casa e, una volta davanti al vialetto, le disse:- Eccoci qua...
Ashley se ne stette in silenzio e slacciò la cintura, ma non si decise a scendere. Daniel allora, se ne stava impietrito a guardare davanti, quando ad un certo punto vide che la ragazza iniziava ad avere caldo. Con delicatezza, le tolse il copri spalle e iniziò a fissarla, mentre lei lo fissava a sua volta. Dopo un paio di minuti silenziosi, Ashley gli chiese:- Ti andrebbe un bacio? Solo per dirci addio una volta per tutte...
D:- Va bene, ma non è che se ti bacio tu mi denunci per molestia, vero?
A:- No...
D:- E se facessi l'amore con te, mi porteresti in galera?
A:- L'unico posto in cui ti voglio portare è nel mio letto...
D:- Allora portami subito lì...
La ragazza non disse nulla e scese dalla macchina, quindi l'agente fece lo stesso. Una volta davanti alla porta, lei l'aprì e si voltò verso di lui, che la prese per la vita e la baciò passionalmente. Una volta entrati, Daniel chiuse la porta, spingendola con un piede, quindi appoggiò al muro la ragazza e iniziò a baciarle il collo. Ashley allora gli sbottonò la camicia, quindi si avviarono in camera. Lì, la ragazza lo spinse sul letto e, una volta sopra di lui, continuò a baciarlo, accarezzandogli il petto, il torace e la pancia. Lui allora la fece girare, per ritrovarla sotto di sé, quindi le tolse il vestito e le slacciò il reggiseno e tirò una coperta sopra di loro. Ashley, dopo avergli tolto la giacca, la camicia e i pantaloni, gli abbassò i boxer, quindi lui si bloccò e iniziò a fissarla, poi le chiese:- Cosa vuoi fare?
A:- Lo scoprirai...
Detto questo, riprese a baciarlo e nel frattempo si tolse gli slip, quindi lui entrò in lei. Dopo un po' di tempo, Daniel si staccò e, una volta accanto a lei, si addormentò di colpo, mentre Ashley iniziò a fissarlo per un po' di tempo, quando si addormentò a sua volta.
Il mattino dopo, Daniel si svegliò sentendo un rumore: capì che era la giovane che si stava facendo una doccia, quindi fece per alzarsi, ma si ritrovò nuovamente con la testa sul cuscino. Si guardò il polso e notò che era ammanettato al letto. Accanto a lui, c'era un bigliettino e, dopo averlo preso, lesse: “Stay here. Now you're mine.” (Resta qui. Ora sei mio). Sorrise leggermente, poi iniziò a scassinare le manette. Una volta fatto, si alzò in piedi e in quel momento entrò Ashley, che si appoggiò alla porta e iniziò a fissarlo. Lui allora, si voltò per prendere i suoi vestiti e la vide, quindi le disse:- Stavo giusto venendo da te!
A:- Meglio se prima ti vesti...
D:- E allora? Anche se rimanessi così, non sarebbe un problema per te, vero...? E si avvicinò a lei con cautela.
A:- Si, sarebbe un grosso problema! È finita tra noi, lo sai anche tu...
D:- No, non è mai finita! Disse stringendola a sé.
Ashley allora si staccò e gli disse:- Invece si! Abbiamo preso strade diverse e tra una settimana... E si bloccò di colpo.
D:- Su, avanti! Tra una settimana cosa?
La ragazza sospirò e, tristemente, rispose:-... Mi sposo...
Lui non rispose, si allontanò un attimo e andò a rivestirsi, poi fece per andarsene, quando lei gli disse:- Mi dispiace...
D:- Me ne vado... E uscì.
Ashley allora scoppiò in lacrime e iniziò a corrergli dietro, supplicandolo di tornare.
D:- Quando te ne sei andata, ho capito che volevi vivere la tua vita come indipendente, quindi io farò così, ora! Ti volto le spalle come tu hai fatto con me, due anni fa! E adesso lasciami, me ne devo andare!
A:- Ti prego! Non andartene! Ho commesso un errore e me ne sono pentita amaramente!
D:- Troppo tardi! Non ho un cuore abbastanza grande per perdonarti! E se ne andò.
Lei allora, corse in camera e, una volta chiusa dentro, si rivestì e sfogò tutto il suo dolore: aveva capito di aver perso l'unico vero amore che sapeva di non aver dimenticato, perché a volte i ricordi sono difficili da dimenticare, se sono forti o preziosi. Poco dopo, suonò il campanello e la sua domestica Marylin, andò ad aprire. La piccola Ella entrò di corsa con un sorriso stampato sulla faccia, quindi andò da sua madre e, vedendola triste, saltò sul letto e iniziò a farle il solletico. Ashley rideva, ma non riusciva a riparare quella brutta ferita che aveva subito il suo cuore. Si alzò a sedere, la prese in braccio e iniziò a coccolarla e a baciarle le guance. Poi entrambe andarono a fare colazione e passarono il resto della giornata tranquillamente. Nel frattempo, Daniel se ne stava seduto davanti alla finestra e a fargli compagnia, c'erano diversi bicchieri che erano stati riempiti di liquore. Continuava a sospirare e a pensare a quel matrimonio, nel quale doveva essere lui lo sposo, non quel tipo. Ad un certo punto, Sheldon fece la sua comparsa e iniziò a portare via i bicchieri, mentre lui guardava sia il maggiordomo, sia fuori. Rimase lì, solo, fino a tardi, quindi se ne andò a dormire.

La settimana successiva, mentre se ne stava in salotto, sentì suonare il campanello e Sheldon che diceva:- Vado io!
Una volta aperta la porta, vide Ashley che se ne stava sulla soglia ad aspettare, quindi le chiese:- Serve aiuto?
A:- Daniel è in casa?
S:- Si, prego si accomodi! E si spostò per lasciarla entrare.
La giovane fece il suo ingresso e lui, dopo aver chiuso la porta, l'accompagnò fino al soggiorno e poi la lasciò. Lei allora, iniziò a fissarlo: la sua maglietta era molto bagnata per il sudore, il suo sguardo era forse perso o forse triste e in una mano teneva un bicchiere pieno, mentre nell'altra teneva una bottiglia di Jack Daniels. Si avvicinò con cautela e sussurrò:- Ciao...
L'agente voltò a malapena la testa e, vedendola, rispose:- Ciao...
La ragazza si sedette sul divano davanti a lui e gli chiese:- Come stai?
D:- Bene...
A:- Scommetto che vuoi sapere perché sono qui.
Daniel fece le spallucce, e lei tirò fuori dalla sua borsetta una busta, quindi gliela consegnò. Lui la fissò un attimo, poi la prese e lesse: “Siete invitati al matrimonio di Jake Williams & Ashley Jones il 23/5”.
Dopo averla letta, mise l'invito sul tavolino, quindi Ashley gli chiese:- Allora? Cosa mi dici?
Lui non rispose e bevette un sorso, quindi la ragazza sospirò e si alzò. A quel punto gli disse:- Fammi sapere cosa ne pensi... Ci vediamo... E se ne andò.
L'agente non si degnò nemmeno di guardarla, quindi riprese a bere. La giovane camminò con passo pesante verso l'uscita e, una volta in macchina, scoppiò. Lui la guardava dalla finestra, ma poi se ne ritornò sulla poltrona a controllare il computer, quando Ashley se ne andò. Per strada, la giovane non riusciva a concentrarsi nella guida, quindi stette quasi per andare addosso a un'altra macchina, ma per fortuna la schivò appena in tempo. Una volta a casa, vide una macchina davanti a casa sua e capì che era quella del suo fidanzato. Si asciugò le lacrime, fece un respiro profondo ed entrò in casa. Vide Jake che stava giocando con la piccola, gli sorrise e si avvicinò e, dopo un bacio, gli chiese:- Che ci fai qui?
J:- Sono venuto a trovarti, piccola! Mi mancavi...
A:- Che dolce! E si sedette accanto a lui.
J:- Pronta per il grande giorno?
A:- Prontissima! Non vedo l'ora! Disse sorridendo.
Parlarono un altro po', quando Jake se ne tornò a casa mentre Ashley ed Ella, dopo aver mangiato, se ne andarono a dormire.

Il grande giorno arrivò e Daniel era combattuto da diversi pensieri. Ad un certo punto, si sistemò e andò alla cerimonia, dove c'erano già diversi invitati ad aspettare. Poco dopo, entrò in chiesa e andò a sedersi al suo posto. Gli invitati iniziarono a loro volta ad entrare e a prendere posto, quando ad un certo punto entrò Jake e iniziò a camminare a testa alta sulla navata, quando arrivò all'altare. Alcuni minuti dopo, l'orchestra iniziò a esibirsi all'entrata di Ashley: indossava uno stupendo abito ampio senza spalline, abbellito da diversi strass sul corpetto. Al posto del velo, indossava una coroncina argentata, che le abbelliva lo chignon. Camminava a testa alta e fiera, voltando spesso lo sguardo sui presenti. L'agente la fissava meravigliato, non l'aveva mai vista così bella. Poco dopo, si sedette e la cerimonia iniziò, quindi continuava a fissarla e a chiedersi perché era lì. Più tardi, al termine della cerimonia, si recarono tutti a casa di Ashley per il ricevimento. Dopo aver preso un bicchiere di champagne, iniziò a guardarsi attorno e più tardi, dopo aver mangiato, la festa si animò. L'agente se ne stava in disparte a guardare, quando vide la giovane che lo stava chiamando. Le si avvicinò e quindi andarono in un posto più isolato.
A:- Vedo che alla fine sei venuto.
D:- Si, ma solo per vedere se eri felice...
A:- Infatti lo sono.
D:- Bene, ora che ho visto la tua felicità, posso anche andarmene... E fece per allontanarsi.
A:- Aspetta! Disse prendendogli il braccio.
D:- Cosa? Chiese voltandosi.
A:- Non andare, ho bisogno di parlarti...
D:- Perché? Non abbiamo già parlato abbastanza? Non mi hai già fatto soffrire?
A:- Smettila di fare il bambino! Sappiamo entrambi che tra noi è finita e non c'è più niente...
D:- E allora perché la settimana scorsa lo volevi fare? Chiese incrociando le braccia.
A:- Mi mancavi... Rispose baciandolo dolcemente, con le lacrime agli occhi.
Dopo il bacio, Daniel le chiese:- E allora perché mi hai lasciato?
A:- Non te lo posso dire, mi dispiace...
D:- Perché?
A:- Non volevo crearti problemi con il lavoro...
D.- Tu non mi creavi nessun problema, anzi... La tua presenza mi faceva stare meglio...
A:- Lo so, ma ho capito che ti dovevo lasciare andare, perché tu potessi vivere la tua vita al meglio...
D:- Ti devo confessare una cosa...
A:- Che cosa? Chiese asciugandosi gli occhi.
D:- Anch'io ti avrei fatto la proposta, perché quel giorno, quando ti ho regalato la collana, avevo comprato un'altra cosa, ma credo che la dovrò lasciare nel cassetto per un po' di tempo...
A:- Perché non me l'hai fatta prima?
D:- Non sapevo se tu l'avessi presa bene, non appena te l'avrei fatta...
A:- Cosa ti costava provare?
D:- Molto... Mi costava molto...
A:- Cosa costava, sentiamo? Chiese mettendo le mani sui fianchi.
Daniel non rispose e fece per allontanarsi di nuovo, quando lei gli disse:- Torna qui! Fai l'uomo e rispondi alla domanda!
D:- Vuoi sapere cosa mi costava?!
A:- Si!
D:- Ti avrei persa! Avrei perso la possibilità di amarti, perché non sapevo se tu volessi continuare la nostra relazione, se tu avessi rifiutato! Sinceramente io non ti amo più, perché ho capito che non ti interesso e che non ci tieni a me! Dovrei fare come hai fatto tu con me, me ne vado e mi sposo con un'altra e ti invito al mio matrimonio, quindi voglio farti stare male, perché oggi mi sento completamente uno schifo nel vederti fra le braccia di un altro e non fra le mie! Non so nemmeno perché ho accettato l'invito, anzi me ne vado! Così ti godi il tuo giorno in pace! E si allontanò.
Ashley non seppe che cosa fare, quindi qualche lacrima iniziò a scendere sul suo viso, ma le asciugò appena in tempo, fece un respiro profondo e tornò alla festa. Nel frattempo, l'agente se ne tornò a casa e, una volta sul divano, si sfogò, tra bicchieri di Whiskey e lacrime. Più tardi, si addormentò e la festa di matrimonio finì allo stesso tempo.

Passarono diversi giorni e i due non si rividero più per un po', Ashley era in viaggio di nozze con Jake, mentre Daniel passava tutto il tempo rinchiuso in casa a bere. Un giorno, quando la giovane tornò dal suo viaggio, andò a trovarlo, ma non fu una gradevole sorpresa vederlo così: i suoi possenti muscoli brillavano per la luce che rifletteva sul suo sudore e non faceva altro che continuare a riempire il bicchiere. Si avvicinò con cautela, quindi lo salutò e poi gli chiese:- Ma come ti sei ridotto?
D:- Sono diventato un alcolizzato ormai., non so quanti Whiskey ho bevuto...
A:- E allora io ti dico che devi smettere! Disse prendendogli dalle mani sia il bicchiere, sia la bottiglia.
D:- Ridammi la bottiglia...
A:- No! Non se ne parla!
Daniel la fissò per un po', quando ad un certo punto lei gli chiese:- Vuoi sapere com'è andato il viaggio?
D:- Va bene... E sospirò.
Mentre la giovane parlava, lui non sapeva se ascoltare oppure se ignorarla. Finito il discorso, Ashley lo guardò e vide il suo triste sguardo. Gli si avvicinò, quindi si sedette sulle sue gambe e gli chiese:- Ti dispiace se mi siedo qui?
D:- Non lo so...
A:- Non ti avevo mai visto così a terra...
D:- Infatti...
A:- Senti, avevo riflettuto su una cosa...
D:- Che cosa? Chiese guardandola.
A:- Ho riflettuto sul fatto che possiamo dimenticare tutto e ricominciare da capo, però come amici...
D:- Ecco la parola che odio sentire: amici.
A:- Perché?
D:- Non voglio essere tuo amico, voglio essere tuo e basta...
A:- Lo sappiamo benissimo entrambi che non si può, Daniel... Poi ho già una figlia e quindi...
A quelle parole, la giovane sobbalzò e si tappò la bocca, quindi l'agente le disse:- E così non mi avevi detto di avere una figlia...
A:- Si...
D:- Scommetto che suo padre sarà orgoglioso...
A:- Mi sa che non lo è, a vedere come si comporta...
D:- Cosa intendi con questo?
A:- Dannazione, Daniel! Il padre sei tu! È tua figlia!
In quell'attimo, Daniel se ne stette zitto per un po', quando la ragazza gli disse:- Mi dispiace non avertelo detto prima...
D:- Non ci credo... Abbiamo avuto una bambina e tu neanche me lo hai detto?
A:- Si! Ecco perché ti ho lasciato!
D:- Non volevi rimanere incinta? È per questo?!
A:- No... Non sapevo se tu la volessi oppure no, anche perché ti avrei creato problemi con il lavoro...
D:- Come si chiama?
A:- Ella... Ella Williams...
D:- Perciò le hai dato il cognome di tuo marito...
A:- Eh si...
Lui non disse nulla e si alzò di scatto, quindi andò a rinchiudersi in camera sua, e sentiva la giovane che bussava e gli diceva:- Esci, Daniel! Non fare il bambino!
D:- Al diavolo! Posso anche rimanere chiuso qui dentro per il resto dei miei giorni! Tornatene da tuo marito e lasciami in pace una volta per tutte!
A:- Non parlare così, ti prego... E si appoggiò contro la porta.
Daniel se ne stava zitto e l'ascoltava mentre piangeva, poi sentì che diceva:- Mi dispiace...
D:- Te l'ho detto che non ti posso perdonare!
A:- Senti, so che ho fatto un grosso sbaglio due anni fa... Ma io voglio rimediare, perché ho capito solo ora quanto sei importante per me, e poi Ella ha bisogno del suo vero padre, non di un patrigno...
A queste parole, lui aprì la porta e mise la testa fuori, quindi lei gli chiese:- Che ne dici?
L'agente non rispose, la prese per il braccio e chiuse la porta a chiave, poi la baciò e l'appoggiò contro il muro. Poi iniziò a toglierle i vestiti, quando sentì che Ashley gli stava togliendo i pantaloni, quindi l'adagiò sul letto e tirò verso di loro un lenzuolo. Dopo un paio di ore, caratterizzate da baci passionali, carezze ed abbracci, Daniel staccò le labbra e le si gettò accanto, quindi Ashley iniziò a ridere e gli disse:- E in questi anni mi sono persa questo!
D:- E anche molto di più...
La ragazza allora si avvicinò e si appoggiò a lui, quindi gli disse:- Sai... Nonostante tutto non sei affatto cambiato...
D:- Infatti, sono sempre rimasto me stesso...
A:- Solo che ora sei molto più bello! E si posizionò sopra di lui.
D:- Infatti sono un playboy! E iniziò a ridere.
Ashley rise a sua volta, poi si bloccò e iniziò ad accarezzargli i capelli, poi gli sussurrò:- Ti va di farlo ancora?
Daniel non rispose e la guardò incredulo, poi la prese per la vita e la baciò. Il mattino dopo, Ashley si svegliò per prima e iniziò a fissarlo, quindi gli si avvicinò e gli sussurrò:- Ehy, dormiglione...
Lui si mosse un po' e sorrise, ma continuò a dormire, quando sentì che la giovane gli stava accarezzando e baciando il petto. A quel punto si svegliò, la prese per la vita e la fece girare per ritrovarla sotto di se, quindi le disse:- Buongiorno anche a te, dolcezza... E la baciò.
A:- Sono stata benissimo...
D:- Anch'io...
Per un po', si fissarono intensamente in silenzio, quando Ashley si alzò per rivestirsi, mentre Daniel la fissava, quindi le chiese:- Ti rivedrò ancora?
A:- Lo spero, perché ho molto da fare tra il lavoro e la famiglia...
D:- Non è che mi consideri come una specie di passatempo?
A:- Oddio, no! Perché devi pensare ad una cosa così brutta? E si gettò accanto a lui.
D:- Perché una volta che tu uscirai da quella porta, tornerà tutto come prima, ci tratteremo con freddezza o peggio! Come degli sconosciuti! Tu tornerai a vivere la tua vita e io tornerò a vivere la mia, dimenticandoci di tutto quello che abbiamo passato...
A:- Non succederà, perché so bene che in entrambi c'è qualcosa che ci impedisce di dimenticare!
D:- E che cos'è?
A:-... Ti amo, Daniel...
D:- Tutto qui?
A:- Perché? Cos'altro vuoi? Ti ho già dato una dimostrazione dell'amore che provo per te...
D:- Così mi fai male... E fai del male anche a te stessa...
A:- Perché?
D:- Perché tu hai una nuova vita davanti, con un marito che ti ama e una bambina che non vede l'ora che tu le dia un sacco di attenzioni! Non dovremmo star qui a far riaffiorare il passato, è un duro colpo per entrambi... Perciò vai, vivi la tua vita e buona fortuna per tutto...
Ashley non disse nulla e uscì in fretta e furia con le lacrime agli occhi: sapeva di averlo perso ormai, era troppo tardi per poter tornare indietro e cambiare la sua vita, così era andata e così doveva rimanere. Una volta a casa, prima di entrare, si asciugò gli occhi e si truccò di nuovo, poi fece un respiro profondo ed entrò. Subito, la sua piccola le andò incontro e le saltò in braccio, quindi le disse:- Ciao, mamma! Finalmente sei arrivata!
A:- Ora sono tutta per te, amore! E le baciò la guancia.
E:- Giochi con me?
A:- Certo! Vai a prendere i tuoi giochi che ti aspetto!
Detto questo, la piccola corse in camera, mentre Ashley andò a sedersi sul divano. In quel momento, Jake entrò in salotto e, dopo averla salutata, si sedette accanto a lei e le chiese:- Come mai non sei tornata a casa?
A:- Scusa se non ti ho chiamato, ma ero fuori con un'amica e abbiamo fatto tardi e quindi mi sono fermata a dormire da lei...
J:- Avevo quasi in mente di chiamare la polizia per mandarti a cercare, ma mi sono detto: ”Sicuramente sarà in compagnia, quindi magari non le succederà nulla!”
A:- Scusami davvero tanto! Disse abbracciandolo.
J:- Tranquilla, va tutto bene! Basta solo che non mi fai preoccupare più in questo modo!
A.- Te lo prometto... A proposito, grazie.
J:- Di cosa amore?
A:- Di essere entrato a far parte della mia vita!
A queste parole, Jake la baciò, poi si unì anche lui per giocare con Ella. Nel frattempo, Daniel stava facendo un giro in città per schiarirsi meglio le idee e a pensare a tutto il tempo passato con lei, quando iniziò a farsi tardi e se ne tornò a casa.

Passarono giorni, settimane e mesi e i due non si videro più, quasi come se fosse tornato tutto come prima, ma un giorno arrivò un episodio che cambiò completamente la vita di Ashley: venne avvertita da una telefonata, quindi andò sul luogo che le era stato indicato e Jake era là, disteso a terra, con gli occhi chiusi e pieno di lividi. Spaventata e in lacrime, fece per avvicinarsi, ma un poliziotto la bloccò e le disse:- Stia indietro, Signorina!
A:- Quello è mio marito! Mi lasci passare!
P:- Non posso farlo!
Distrutta, si ritirò e, vedendo un medico, gli si avvicinò di corsa e gli chiese:- Sa se mio marito ce la farà?
M:- Mi dispiace, ma non possiamo più fare nulla... È morto sul colpo...
Ashley non rispose e lanciò un urlo di dolore, accasciandosi a terra e nascondendo il viso, quindi alcuni medici cercarono di calmarla e alla fine, la giovane se ne tornò a casa e non fece altro che consumare pacchetti di fazzoletti e bottiglie di Whiskey, solo a pensarci si sentiva morire a sua volta.

La settimana successiva, i funerali si svolsero al cimitero: era una grigia giornata piovosa e la giovane se ne stava silenziosa a guardare la tomba e a pensare. A fine funerale, se ne rimase li da sola, sotto la pioggia, quando ad un certo punto arrivò Daniel e, dopo averla coperta con l'ombrello le disse:- Sapevo che ti avrei trovata qui! Ho sentito quello che è successo e mi dispiace molto per te!
A.- Portami a casa, per favore... Disse con un filo di voce e con le lacrime agli occhi.
Lui non rispose e quindi l'accompagnò alla macchina e, una volta a bordo, lei gli disse:- Non portarmi a casa mia, non sono ancora pronta per ritornaci...
D:- D'accordo, allora vieni a stare da me, fino a quando ti riprendi.
La giovane annuì e quindi partirono. Una volta a destinazione, si ritirarono in camera e, una volta seduti sul letto, iniziarono a parlare.
A:- Non posso credere che sia successo...
D:- Mi dispiace, Ashley... So che è stata dura per te e ti capisco, perché anch'io ho perso così mia sorella, molti anni fa... So come ti senti e cosa ti stà passando per la testa, vedrai che ce la farai perché so che sei forte e non ti arrendi al primo ostacolo, quindi vedrai che si sistemerà tutto...
Ashley non rispose e si strinse a lui, poi alzò la testa e lo baciò. A quel punto, lo adagiò sul letto e iniziò a togliergli i vestiti, quando Daniel la bloccò e le chiese:- Sei sicura?
A:- Si... Voglio dimenticarmi dell'intero mondo proprio in questo momento... E riprese a baciarlo.
Daniel allora le tolse i vestiti a sua volta e, una volta sopra di lei, tirò sopra di loro il lenzuolo. Più tardi, dopo gli ultimi baci, si addormentarono, stringendosi a vicenda.

Passarono un paio di anni, prima che Ashley potesse riprendersi al meglio, ma un altro evento era in arrivo: il suo secondo matrimonio. Una volta coronato il suo sogno e dopo il viaggio di nozze, Daniel, Ashley ed Ella se ne andarono a vivere nella villa di lui, quando nacque anche un altro bambino che chiamarono Simon. Con una relazione molto salda, una famiglia felice e una bella vita, i nostri innamorati poterono finalmente rimanere insieme fino al resto dei loro giorni.

  
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