Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: moodybibi    30/03/2008    9 recensioni
...Iniziò a canticchiare quella melodia... Non aveva affatto una brutta voce, anche se la sua non sposava bene quella di Gerard Way. Quelle parole erano bellissime... Coinvolgenti! Inclinò la testa e iniziò a baciarmi. Ogni tanto si fermava per cantarmi nell'orecchio qualche parola... 'I'm trying, I'm trying to let you know how much you mean'...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che tutti contenuti di questa fan fiction sono frutto della mia fantasia... Ovviamente non conosco i 30 Seconds To Mars nè Emma Ludbrook, assistente di Jared Leto. La storia sarà composta da più capitoli! E' la mia prima fan fiction inoltre! Questa ff narra più che altro la vita dei 30 Seconds To Mars (molte cose inventate da me poichè non conosco la routine della band) che fa da sfondo ad una love story... Spero vi piaccia! CHAPTER 1

CHAPTER 1

Non potevo crederci.

Erano le 3 del mattino e la strada davanti al locale era ancora popolata da un centinaio di ragazzi e ragazze che combattevano contro il sonno, il freddo, il mal di gambe e il post-concerto-massacrante solo per vedere loro, i miei piccoli grandi artisti... Divento gelosa a volte... Sto lì a sbirciarli dal finestrino scuro del tour bus mentre firmano merchandise e articoli di ogni genere e scattano migliaia di foto mentre io me ne sto rinchiusa in quell'animale di bus; e le loro facce sorridenti sono sempre impresse nella mia mente.

Dopo essersi liberati dalla massa di fans, o echelon come li chiamano loro, finalmente son riusciti a salire su questo maledettissimo bus. Erano accaldati nonostante fuori ci fossero 4°C, ma credo fosse dovuto alla passione che ragazzi di tutto il mondo dimostrano loro giorno dopo giorno, e anche al concerto...

Sono degli animali da palcoscenico; ripeto loro in continuazione che io non gestisco una band bensì uno zoo! Toro, orso, scimmia. Ed eccoli i miei animaletti: Shannon, Tomislav, Jared e poi c’era Timothy... Come routine ad uno ad uno entravano, si svestivano da cappotti, sciarpe, cappelli e guanti, mi salutavano e si stravaccavano sui loro mini divanetti!

"Emma tutto ok?!" come al solito alla "scimmia", Jay, non sfugge nulla. Ormai sono anni che lavoro con lui e mi conosce forse meglio di me stessa.

"Certo, una meraviglia!". Non sono mai stata brava a dire bugie, ma lui sa che quando evito di parlare di qualcosa non deve insistere. Nei miei occhi si leggeva un pizzico di tristezza mista a gelosia perchè ora erano famosi, ora non erano più i miei musicisti...

Jared ormai era come un fratellone per me, così come gli altri ragazzi... I soprannomi "animaleschi" li ho associati un po' al loro animo e al loro essere.

Shannon, il toro, e non c'è da stupirsi vista la sua massa muscolare; inoltre è tremendamente irritabile, se proviamo a svegliarlo un minuto prima di mezzogiorno potrebbe scaraventarci una valigia addosso!

Tomo, l'orsetto, è troppo dolce e buono quel ragazzo...gli dico che se continua così qualche giorno me lo mangio a morsi come fosse un mars.

Jared, la scimmia, sempre con la battuta e lo scherzo pronti, e le sue "arrampicate" sono ormai famose in tutto il mondo!!

Infine c’era Tim... Era con noi da una anno circa, entrato nel gruppo solo dopo l’abbandono di Matt, e già era circondato da centinaia di donne e ragazzine urlanti che pretendevano foto ed autografi dal bassista bello e dannato...

"Dai Emma non fare la scontrosa è stata una serata spettacolare!". Shan, irritabile sì, ma esageratamente ottimista.

"Ah sì?! Beh io non c'ero...Raccontatemi allora! Com'è andata ragazzi?!".

"Wow Em, il pubblico era malsano questa sera! Cantavano, saltavano, ci davano davvero tantissima carica!". Tomo era seduto accanto a me.

"Beh, mi fa piacere che sia andata bene!".

"Ehi ma che ore sono?! Ho perso la cognizione del tempo...". Tim -doveva sempre distinguersi in tutto- se ne stava allungato sulla moquette, con l’ennesima sigaretta spenta in bocca, mentre si girava e rigirava l'accendino nero tra le mani e fissava Jared che maneggiava distrattamente il suo Blackbarry. Ma lui continuava a guardare me, lo sguardo interrogativo, odiando i dubbi che lo laceravano.

"Ehi, fottuta addormentata nel bosco, vuoi degnarci della tua attenzione o no?".

"Eh? S..sì scusa Shan..ad ogni modo, abbiamo fatto tardi questa notte! Sono le 5". Jared finalmente smise di fissarmi e guardò l’orario sul suo telefono, che più che un cellulare sembrava un mini computer.

"Bene! Allora bei fanciulli tutti a letto...altrimenti domani andrò io a suonare la chitarra sul palco ed i vostri carissimi echelon non credo ne saranno felici..”

 

Non dormii affatto quella notte... Rivedevo Tim che abracciava sconosciute, sorrideva loro, le baciava sulle guance sempre con la sua sigaretta maledetta nella mano destra ed una Corona nella sinistra... Erano ragazze sconosciute, e le faceva impazzire anche solo con il suo sguardo di ghiaccio. Era perfido, non te ne puoi andare in giro sbattendo la tua dannata perfezione in faccia al mondo femminile intero, è perfidia pura, perché sai di non poterle accontentare, ma semplicemente illuderle... Ma allora perché non illudeva anche me? Per quale motivo non mi degnava di uno sguardo? Ero un po’ come Jay in fondo... Il dubbio mi lacerava. E la sua indifferenza era una tortura per me.

 

“Sono 76,30 $, signorina!”.

Signorina... Tirai fuori il portafogli con gli sguardi di tutti i clienti di Starbuck’s  puntati addosso prima su di me, poi sulle cinque buste piene di ogni sorta di cibo-spazzatura più bevande poggiate sul bancone. Pagai, afferrai le buste e scappai sul bus che mi attendeva scalpitante.

“Si mangia!!” Il toro si avventò su di me e prese il primo panino a quattro strati che vedeva.

“Ma tranquilli! Restate pure comodamente seduti, non ho bisogno di aiuto per cinque enormi buste di cibo assurdo!” Sentivo che le braccia non avrebbero retto ancora per molto. E subito Jared e Tomo mi vennero incontro e presero due buste a testa.

“Emma...io ti adofo...quefti panini fono l’ottafa mefaviglia!” Shannon continuava a mangiare e parlava con me con la bocca piena, e sarà l’abitudine, sarà il minimo di riconoscenza, non rimasi schifata da quella visione diciamo non molto fine!

“Non c’era la birra?!” Tim decise di rivolgermi quattro parole in croce.

“No, mi dispiace, avevano solamente Coca e altre cose del genere!”. La sua faccia non era assolutamente soddisfatta della mia giustificazione.

“Dai Tim avrai almeno dieci Corona Extra nel mini-frigo!” Jared, mangiando la sua insalatona, corse in mia difesa pur non conoscendo quali fossero i miei sentimenti per il signor Kelleher. Poi sottovoce si rivolse a me... “Emma, ha fumato 7 sigarette mentre eri da Starbuck’s... e ha anche bevuto una tazza di caffè... non prendertela!”.

“Allora ragazzi, carichi per questa sera?! Se non spaccate il palco in due sappiate che ho intenzione di licenziarvi tutti!” Jared spostò nuovamente la sua attenzione sul gruppo e sul loro concerto.

Erano le 5 del pomeriggio e dopo un’ora e mezza sarebbe iniziato il soundcheck...

“Fratellino fai poco lo spiritoso... senza di noi sei un musicista fallito!” Shannon, sempre pronto a cacciar fuori i suoi aghetti che tutti ormai avevano imparato ad ignorare!

“Ehi ragazzi perché questa sera non facciamo venire con noi anche Em?!” E fu così che Tomislav mi colse assolutamente di sorpresa...non me l’aspettavo. Nella maniera più assoluta. E non poteva aver capito che...

“Ma certo!! Dai Emma vieni! Faremo un blood ball questa sera e ti voglio nel backstage con noi... Dev’essere una serata speciale per tutti...” In quel momento Jared riprese la parola e guardò prima Tim, poi me. Bene, mi dissi, hanno capito tutto.

“Erm... siete sicuri che volete che io venga?”.

“Per me va più che bene! Ci divertiremo!” Tomo mi corse accanto e mi abbracciò dal suo metro e ottanta scompigliandomi i miei capelli biondissimi.

Ma la reazione che più mi sorprese fu quella di Tim; e per la prima volta sembrò svegliarsi dal suo stato di letargo e mi fissò negli occhi, con la bocca semiaperta ed emise un flebile FANTASTICO privo di ogni enfasi...

 

  
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