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Autore: Megan___    30/09/2013    2 recensioni
Da padrona della falsità, ti infili amareggiata la maschera beccuta, inspirando gli odori della cenere della realtà crudele alla quale ti sottoponi, e inscenando un teatrino a dir poco agghiacciante.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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A  MARTA

Te ne stavi lì, nel tuo bozzolo di falsità trasparenti mentre guardavi l'esterno da quella superficie smerigliata. 
Te ne stavi lì, a osservare la realtà distorta con occhi che non erano tuoi.
E te ne stavi ancora lì, a parlare dietro quel burattino di cristallo con una bocca bugiarda, proprio come Oz. Non vi era vita che non ti acclamasse, nel tuo piccolo mondo di vetro grande appena appena per te.

Lacrime amare hai versato; e non per il dolore che causavi agli altri senza neanche che lo sapessero, ma per il male che facevi a te stessa, accoltellandoti il petto con ogni verità che incontravi.
Sangue viola che bagnava le tue mani, per il troppo tagliare sulla pelle d'oro che avevi. 

Dentro di te preghi il Demonio perchè ti salvi, perché sai che Dio non avrebbe giudizio per te -neanche esisti... Lo preghi, lo scongiuri, lo implori di farti ritornare te stessa, di toglierti quella Maschera dello Speziale che ti impedisce di essere contagiata dalla vita, inebriata da quelle spezie malsane della finzione e del dolore che tanto sembra attrarti.

'Metà francese', dicevi, quando l'unico bonjour che hai mai detto è stato quello alla tua ipocrita vita.
  
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