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Autore: MiketsukamiArisu    01/10/2013    1 recensioni
Flashfic del monologo interiore di Taiga nella Notte di Natale, che costituisce un punto importante del manga-anime. Ryuji se ne è appena andato, vestito da orso, e Taiga rimane da sola per strada.
TRISTE :'(
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Taiga Aisaka
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“RYUJI! RYUJI! Ryuji...” piangeva Taiga, coprendosi gli occhi stanchi. Era tutta la sera che lavorava per far sì che quello stupido cane e Minori si incontrassero. Perchè? Perchè quello sciocco Ryuji era venuto da lei, a casa sua? Con quello stupido costume poi. Perchè le dava speranza, quando entrambi sapevano benissimo che la coppia perfetta erano sempre stati lui e Minori?
Era così stanca di sforzarsi, stanca di dover fingere che non le importasse. Ma non poteva neanche continuare a stare lontana da Ryuji, era come rinunciare alla parte migliore di sé stessa e della sua nuova vita... E lei non aveva più voglia di stare da sola. Cosa avrebbe desiderato ora, se non lui? Con chi avrebbe passato le giornate? Chi le avrebbe preparato il riso alla cantonese alle due del mattino, quando aveva fame e non sapeva nemmeno come farsi un tè? Non poteva farcela...
Ryuji era buono, dolce, e avrebbe fatto qualunque cosa per gli altri. Ecco perchè era venuto da lei vestito da Orso Natale, non certo per vedere come stava.
Cadde in ginocchio, continuando a piangere. Non le importava se qualcuno l'avrebbe vista, Ryuji era lontano e a nessun altro importava di lei, quella sera. Sentì un fruscio di foglie alle su spalle, ma non se ne curò, non volle vedere chi fosse né tantomeno farsi aiutare. Vattene, pensò. Lasciatemi in pace.
Sentì un rumore di passi che si allontanavano e quando fu sicura che il tizio non ci fosse più si alzò, le guance ancora rigate. Si guardò intorno e in quella notte gelida non vide altro che dolore e perdita.
Rientrò in casa, con i pugni stretti attorno ai fianchi. Aveva freddo e doveva darsi una regolata, non poteva continuare a piangersi addosso. Era una persona forte, doveva esserlo, e se prendeva una decisione la manteneva SEMPRE. Tutto quello che doveva fare era resistere... E lasciarlo andare piano piano.
Tra poco ci sarà la gita. Riuscirò a metterli insieme e a quel punto il mio lavoro sarà finito. Sarò stata una brava bambina anche questo Natale, pensò mentre l'ultima lacrima le scivolava sul collo. Sarà il lieto fine di questa maledetta storia.
 

  
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