Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Giulia102    01/10/2013    1 recensioni
Ogni sogno merita un occasione, ogni sogno vuole la sua dose di coraggio...non avevo più niente da perdere qui.. presi un sospiro, tre valigie e altrettante borse e atterrai a Londra. Beh questo era ciò che desiderava e non potevo fare altro, non potevo essere in qualsiasi altro luogo se non qui per realizzare il suo sogno. " tu mi hai salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano passati più di due anni dall'ultima volta che avevo visto gli occhi blu di Julie, da allora non esistevano più colori nel mio mondo,c'era solo il grigio. Dovevo andarmene, dovevo vivere il suo sogno.

Tornai a casa e presi tutte le valigie che trovai,mi meravigliai quando vidi l'enorme quantità di vestiti che avevo, rimasi ancora piu impressionata quando ne riempii una di sole scarpe; stavo finedo di preparare il tutto, avevo già parlato della mia decisione tempestiva con i miei genitori che capirono al''istante il perchè lo stessi facendo; chiusi l'ultima valigia quando sentii un canticchio dietro di me:

“ha una valigia per le scarpe che sembra un aeroplano”

Risi.

Era mia sorella,Em, appoggiata allo stipide della porta di camera che mi guardava mentre finivo di sistemare le ultime cose.

 

“mi raccomando divertiti”

 

ma i suoi occhi mi dicevano di non partire, sapeva che se avrei trovato il coraggio di lasciarmi tutto alle spalle non sarei più tornata, mi alzai e gli diedi una leggera spinta in modo sherzoso lei sorrise “ricordati che ho delle mani enormi e che vincerei sicuramente io in una lotta fra sorelle!”. Scoppiammo entrambe a ridere, la sua risata mi sarebbe mancata; cercavo di apparire sempre sorridente per non creare sofferrenza nelle persone che mi stavano a fianco, o semplicemente per non essere guardata sempre con l'aria compatita da tutti, ma dentro urlavo.

Afferrai le ultime cose da portare via, 4 ore dopo, tre valige e altrettante borse ero Londra.

Trovai ad aspettarmi una lontana parente di mia madre che mi avrebbe ospitato per qualche giorno fino a che non avessi trovato una sitemazione mia, grazie a Dio, anzi alla mia great Prof, sapevo molto bene l'inglese.

Ormai era più di due settimane che “vivevo” a Londra, quella mattina mi svegliai e dei timidi raggi di sole passavano attraverso la finestra, era la prima volta che vedevo il sole da quando ero arrivata, pensai che quello sarebbe stato il mio giorno fortunato presi il cappotto,indossai le mie scarpe rosse preferite ,presi la borsa e mi incamminai verso la mertro. “Bene” pensai dentro di me ,”5 minuti che suoni fuori e mi sono già persa” ero scesa ad una fermata sbagliata, “ottimo lavoro Sele” borbottai.

Uscii dalla metro e mi ritrovai in quartiere moto bello e alla moda, quando la mia attennzione cadde dulla vetrina di un piccolo negozio vintage, mi soffermai per gaurdalo e decisi di entrare quando la mia visuale individuò un accessorio che dovevo assolutamte avere.

La moda era una delle mie più grandi passioni, era artistica e sfacciatamete creativa, l' adoravo, tenevo all'aspetto della mia persona, nostante riuscissi a vedere solo grigio. Entrai. Una gentilissima ragazza mi accolse insieme a una stravagante signora dai capelli rossi fuoco che mi squadrò.

 

“Ehi ragazza il tuo look è cool, tuoi jeans mi fanno ripensare ai miei tempi migliori, yeah! A woodstock!”

 

“Scusala mia madre tende a dire tutto ciò che gli passa per la testa” disse la ragazza “belle scarpe” aggiuse.

 

Rimasi spiazzata per qualche secondo non sapendo cosa dire con l'aria stupita.

“Grazie” sorrisi

 

“Sai devo ancora avere quei jeans a casa o in qualche angolo del negozio, ci sta che saltino fuori prima o poi vero Liz?” girando la testa verso la ragazza.

 

“si, si.. certo mamma, ma ricordati che ormai i tuoi vent'anni sono passati da più di trenta!”

 

“puah, è solo invidiosa, li vorrebbe lei”

 

Non sapevo piu cosa fare mi trovavo in diffilcoltà e in imbarazzo in mezzo a questa conversazione, mi guardavo in torno cercando di distrarre il mio evidente nervosismo; gli indumenti che erano appesi erano bellissimi e di altamoda, realizzai molto presto che ero entrata nel negozio sbagliato, cercai di riprendere il controllo del discorso , che ancora dovevo iniziare, schiarendomi la voce, ma non venni considerata; madre e figlia erano ancora concentrate sulla loro “discussione” fino a quando la signora sbottò.

 

“ooh basta.”

afferrò il cappotto e borsa , aggirò il bancone mi prese sotto braccio e mi trascinò verso l'uscita del negozio.

 

“Noi andiamo a prendere un caffè, acida di una ragazza che non sei altro”

 

“Ciao Sally” gli urlò dietro.

 

“Mi chiama sempre per nome quando si impermalisce, ti porto da John, è qui vicino, fanno il miglior cappuccino di tutta Londra”

 

oh il capuccino mi mancava!Uscimmo dal negozio e ci incaminammo a passo svelto verso quello che penso sia stato un cafè, mentre l'estroversa signora continuava a tenermi a braccetto.

Girato l'angolo ce lo trovammo davanti, entrammo e fu subito riconosciuta, doveva essere molto popolare la signora, pensai.

 

“oooh Sally, amore tesoroo”

 

“John , John che adulatoree”

 

Bene, quello era John l'avevo capito,avrà avuto sui 25 anni, capelli biondi e carnagione chiara, un classico inglese insomma con uno stile tutto suo, la ciocca color magenta sui suoi capelli era fantastica! Continuavo però ancora a essere come un pesce fuor d'acqua non riuscivo a connettere il tutto che era successo così veloce, non sapevo cosa dire, proprio non sapevo da dove iniziare, ma non ce ne fu bisogno.

 

“qual'è la tua storia dolcezza?come ti chiami? Tutte le persone che porta Sally qui hanno qualcosa di interessante da raccontare” mi guardò mentre preparava i cappuccini.

 

“oh mio Dio, scusa tesoro, che maleducata! Non ti ho chiesto nemmeno come ti chiami!! Ormai avrai capito, io sono Sally! Raccontami un po' di te!”

 

 

Sorrisi.

 

“Mi chiamo Sele, non ho una storia così intereressante da raccontare..sono qui per un sogno...e per il tuo cappuccino visto che Sally ha detto che il più buono di tutta Londra!”

 

Ci fu un attimo di silenzio quando scoppiammo tutti a ridere.

 

“ti amo già e ti conosco da soli 5 minuti” mi fece l'occhiolino porgendomi il cappuccino “ e comunque i sogni sono sempre intereressanti” aggiunse John.

 

Ci fermammo li a parlare per circa un ora, mentre Sally racconva le sue avventre da ragazza, quando scappò di casa perchè voleva assolutamente mangiare un cupcake Magnolia Bakery, fu veramente una bellissima mattinata , all'ora di pranzo ci raggiunse anche sua figlia Liz, per un panino.

 

“Devo lasciarvi, scusatemi..ho passato una splendida mattina con voi, siete persone adorabili” mi alzai dal tavolino dove eravamo seduti.

 

“Dove vai tesoro? La giornata è ancora lunga, rimani ancora con noi!” disse Sally lanciadomi una sguardo come quasi a pregarmi.

 

“Devo trovare un lavoro e una casa dove trasferirmi, non potrò vivere per sempre dalla parente di mia madre, ma passerò sicuramente a trovarvi in questi giorni ”

 

“E' questo il tuo problema?” Sally mi guardò con aria interrogativa, scossi la testa come affermzione, il suo volto si illuminò con enorme sorriso. Non capii il perchè fosse cosi contenta.

 

“Puoi lavorare nel nostro negozio, lo stile giusto ce l'hai, più o meno hai l'età di Liz”

 

“ho 19 anni”

 

“ Liz, ha solo un anno più te! La potresti aiutare, non ce la fa mai a fare tutto da sola”

 

“oh si, ti prego!” appogiando la sua mano sul mio avanbraccio “Salvami da mia madre, passare tutto il giorno con lei nuoce alla mia salute” scoppiò a ridere.

 

Un enorme sorriso, si formò sul mio viso. La ruota stava davvero girando dalla mia parte.

 

Annuii con la testa di si, sfoderando il mio miglior sorriso.

 

“ E un problema lo abbiamo risolto” alzò la sua mano verso di me “dammi il cinque”

 

“Ne rimane uno” afferai il giornale che era sul tavolino e andai alla pagina degli annunci quando John, mi prese il giornale dalle mani. Rimasi a gurardarlo, le mie sopracciglia si sollevarono e la mia bocca assunse la forma di una “o”, dovevo avere proprio un aria stupida.

 

“Sono cosi squallide le case degli annunci” disse John “ci penso io, ho un amico che può aiutarti”

Quindici minuti dopo, avevo anche un appartamento, ed anche vicino alle famose strisce di Abbey Road! Ero felicissima, mi ricordavano la passione per i Beatles di Julie e il suo tatuaggio “LET IT BE..”, la sentivo più vicina a me in questo modo.

 

Ormai era già tardo pomeriggio, ci salumtammo dopo la nostra bella giornata. Domani sarebbe stata una giornata impegnativa, il primo giorno di lavoro e il trascloco nel nuovo appartamento.

 

“ Da dove vieni Sele? Chiese con aria incuriosita John prima di salutarci

 

“Italia”

 

“Sapevo che i tuoi capelli color cioccolato intonati ai tuoi occhi, non erano made in Uk!”

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Giulia102