Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Wolfass_    01/10/2013    3 recensioni
ADOLESCENZA.
Il periodo dei primi problemi esistenziali, delle incazzature con gli amici e del primo amore devastante.
Il periodo in cui bisogna iniziare a pensare al proprio futuro e alle scelte da compiere.
Chi meglio di una ragazza problematica di sedici anni può descrivere meglio questa storia?
Spero solo di aver attirato la vostra attenzione e, niente.
“Lasciate ogni speranza a voi che entrate”.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
All up - Senza scampo

La musica del locale era talmente forte che avevo l’impulso di tapparmi le orecchie e scappar via, ma quella sera ero lì per il diciottesimo compleanno della mia migliore amica e non potevo scomparire così, nel nulla.
Mi ero seduta sullo sgabello del bar e avevo chiesto una Coca Cola in lattina, visto che avevo ancora sedici anni e non potevo bere alcolici.
Mi guardai intorno, il pub era strapieno di ragazzi e ragazze più o meno della mia stessa età che ballavano come dei scalmanati in pista e non si fermavano neanche per riprendere fiato.
Appoggiai i gomiti sul tavolo per evitare di cadere a faccia avanti e schiacciare la lattina, ancora del tutto piena, con la testa.
Avevo sonno, non mi stavo divertendo e non avevo la minima idea di dove fosse la festeggiata.
Come se non bastasse, il bar man continuava a fissarmi e a sorridere divertito.
“Che c’è? Ho per caso un cartello in fronte con su scritto giullare di corte?” Chiesi, infastidita da quel comportamento infantile.
“No, scusa, è solo che hai l’aria di una a cui è appena morto il gatto.” Disse, asciugando uno dei bicchieri e riponendolo sulla mensola.
Non sapendo come rispondere e non volendo continuare quella conversazione a dir poco inutile, mi alzai alla ricerca della mia migliore amica.
Era seduta su uno dei divanetti rilegati in pelle viola del locale, avvinghiata ad un ragazzo probabilmente più grande di lei.
Feci una smorfia disgustata e mi diressi all’uscita.
Fuori faceva freddo e il vento si divertiva a scompigliarmi i capelli, facendomi sembrare appena scappata da un Ospedale Psichiatrico.
Mi convinsi che quella serata non poteva che peggiorare.
Mi sedetti a terra, con la testa appoggiata al muro, sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans e mi accorsi che erano già mezzanotte.
Ma quanto doveva durare quella dannata festa?
Presi le sigarette dalla tasca interna del mio giacchetto in pelle marrone, rimproverandomi mentalmente per aver perso di nuovo il mio accendino.
Iniziai a cercare nella borsa, tirando fuori diverse cartacce e vecchi appunti di scuola mal ridotti.
Alla fine lo trovai, nascosto per bene sul fondo della borsa che mi ero ripromessa di sistemare un giorno di quelli.
Intanto i granelli di cenere, per via del vento, ricadevano su i miei pantaloni neri sporcandoli di bianco.
“Non sarai un po’ troppo piccola per fumare?” A parlare era stato il bar man di prima.
“Non ti conosco, quindi perché dovrei rivolgerti la mia preziosa attenzione?” Dissi, senza girarmi per guardarlo in viso.
“Non ti sto chiedendo di farlo, ma tu ti stai annoiando e parlare un po’ potrebbe far passare il tempo più velocemente.”
“Ok, tu parli e io ti ascolto.” Dissi, facendo segno con la mano di sedersi affianco a me.
“Comunque, mi chiamo Brendon.” Disse, porgendomi le mano che io afferrai con titubanza.

“Stecie.”
"Allora, fammi indovinare, sei stata costretta a partecipare ad un evento di cui avresti fatto volentieri a meno, vero?" Chiese, afferrando la sigaretta dalla mia mano e portandosela alla bocca.
"Già, una stupida festa di compleanno che sicuramente non mi cambierà la vita."
"Di solito le ragazze della tua età, in un contesto del genere, sarebbero dentro a farsela con qualche ragazzo anche solo minimamente carino."
"Il genere femminile è molto vario, sai?"
"Mi illumini, Signorina Sand" Disse, paragonandomi ad una delle femministe moderate del passato.
"Beh, ormai di ragazze serie in giro ne trovi poche. La maggior parte è troppo influenzata dal pensiero della società che le circonda, per essere perfette dovremmo essere tutte riproduzioni umane di Barbie." Dissi, incrociando le gambe come un'indiana e stringendomi un pò di più nel giacchetto in pelle.
"E tu? Che tipo sei?" Chiese il ragazzo, accennando ad un sorriso di incoraggiamento.
"Secondo te che tipo sono?"
"Non ti conosco, però posso descrivere che sensazioni trasmetti. Sembri più grande di quello che sei, lo capisco anche da come esponi i tuoi concetti." Disse, incrociando il mio sguardo.
"Diciamo che sono cresciuta un pò troppo in fretta, non avevo molte altre scelte. I miei litigano ogni sera, anche per i motivi più banali. Sono sempre troppo presi a scannarsi a vicenda che per la maggior parte del tempo si dimenticano di avere una figlia adolescente con problemi esistenziali compresi." Dissi, controllando l'ora sul cellulare.
"Cavolo se è tardi! Devo tornare a casa o domani mattina non credo di trovare la forza per andare a scuola."
Ci scambiammo i numeri di telefono e ci salutammo con un bacio sulla guancia.
"Bene, si ritorna al patibolo."  Pensai io dopo aver attraversato la strada che mi divideva dal Blue Moon.


__________

Ciao a tutti/e!
Questa è la seconda storia che scrivo, ma è la mia prima originale.
Come tema principale ho scelto l'adolescenza perchè la sto vivendo in prima persona.
Spero che come primo capitolo vi sia piaciuto, spero di ricevere qualche recensione per sapere le vostre opinioni :)
Seavete domande lasciate un commento o mi scrivete un messaggio personale.
Alla prossima!

-Wolfass.

P.s. Qui sotto vi lascio la foto della protagonista (Lindsay Lohan).

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Wolfass_