Fin da bambina sognavo solo una cosa. Era la mia
dolce ossessione, e credo, che sia l’ossessione di ciascuna ragazza. Sognavo l’Amore
vero, con la A maiuscola, e il mio matrimonio.
Ero una nobile ragazza, sognatrice e anche un pò ribelle.
Amavo cavalcare, curare il mio aspetto secondo la
moda del tempo, e passavo ore ad acconciarmi i capelli.
Da viva avevo un bellissimo viso carnagione
leggermente pallida . Occhi grandi, bellissimi capelli castani ricci che
cadevano con dolci onde sulle mie spalle.
Avevo un busto che mi soddisfava
molto e la vita sottilissima.
Ero davvero una bella ragazza, e non mi
sfuggivano gli sguardi di ammirazione che mi lanciavano i ragazzi di tutti i
ceti sociali.
I miei genitori cercavano di proteggermi da tutti
quelli che mi volevano sposare solo per il mio denaro.
Quindi, per evitare il problema, tentavano di
impormi un matrimonio combinato.
Al quale
io mi opposi con tutte le mie forze.
Sposare qualcuno che era stato scelto per me …. E
l’Amore che sognavo?
No, no, no. Neanche per sogno!
La fama della mia bellezza giunse fino alle orecchie del mio futuro assassino.
Quando oramai stavo perdendo le speranze e mi stavo rassegnando
ad un matrimonio combinato, lui si presentò ad una cosa di cavalli a cui
stavo assistendo.
Mi lanciò uno sguardo penetrante! E che sguardo!!
Era talmente diverso da tutti quelli che avevo
ricevuto fino ad ora!
Mi aveva infiammato nel profondo, una strana
sensazione di leggerezza allo stomaco mi aveva prevalso, e non smettevo di
ripensare a ciò.
IL giorno seguente usciì
con la mia governante a fare la mia
solita passeggiata e lui stava davanti al cancello della villa ad aspettarmi.
Feci finta di non vederlo, se davvero era l’
Amore con la A allora non si sarebbe subito arreso e io avrei avuto la prova
del suo amore.
E così fu. Ogni giorno che uscivo vedevo lui
davanti al cancello, e un giorno cedetti, gli diedi la mano su cui stampò un
rapido bacio.
Persi la testa, il mio cuore cominciò a battere
all’ impazzata. Lui era il mio vero amore.
Il mio unico sposo.
Entrai nella
stanza dei miei genitori con una sola domanda in testa. Il permesso di sposarlo.
I miei per rispetto lo invitarono a cena , e la sera stessa mi proibirono di avere ogni minimo contatto
con lui.
Piansi, gridai, fui rinchiusa in camera e la
governante non mi staccava gli occhi di dosso.
Ma lui mi fece recapitare lo stesso il messaggio.
Aveva programmato la nostra fuga.
Lo rileggo anche ora ….
“Mia adorata! Fatevi trovare vicino il
cimitero alle nove di sera in punto. Portatevi il vostro abito da sposa e qualche soldo per la nostra vita futura. Vi
aspetto con impazienza,
Vostro
L.R”
Come una ladra trafugai qualche gioiello di
famiglia, un sacchetto di monete d’oro.
Feci bere alla governante un tè con sonnifero ,
mi misi l’abito da sposa e il velo e fuggii.
Arrivai al
luogo dell’ appuntamento e, impaziente cominciai a contare i minuti che mi
dividevano dal mio amato.
Ma di lui non c’era nessuna traccia.
All’ improvviso avvertiì
un forte dolore alla testa e poi ….
Mi vegliai sull’ uscio di una
locanda rumorosa. Si suonava, si rideva, ma quando io entrai rimasero tutti
senza fiato.
Non riuscivo ancora a capire che il mio cuore non
avrebbe pompato più sangue. Che io ero
morta. Che non avrei più respirato. Che avevo perso la mia vita.
La mia bellissima carnagione era scomparsa. Il
mio corpo era livido, i miei capelli
setosi stavano perdendo il loro colore e la loro vitalità.
Mi ci vollero giorni ed anni a capire la mia condizione, che non mi sarei
sposata mai più,che il mio sogno era distrutto. Distrutto per sempre.
Io non perdevo le speranze. Non avevo pace.
Dovevo sposarmi.
Con l’aiuto della magia , mi trasformai in una
farfalla dalle splendide ali blu. Ritornai di sopra per trovare il mio futuro
marito.
Fu lui, invece, a trovare e catturare me. Mi mise
in un barattolo di vetro , mi osservò a lungo e poi mi liberò. Seppi che il suo
nome era Victor, e che anche lui, doveva sposarsi in un matrimonio combinato.
Si, era colui che volevo! Lo aveva studiato a lungo e tutto mi piaceva
di lui. Il suo modo di parlare, la sua passione per la musica, il modo in cui
suonava il piano …
Lui poteva
vedere nei miei occhi e capire la mia anima. E ora che lo avevo trovato, non me
lo sarei lasciato scappare facilmente. Ora che sapevo che cosa era il vero
amore, non potevo vivere senza.
Sempre con la magia , mandai ansia e dubbio nel
suo cuore, conducendolo dove io volevo. Mi sdraiai dove era morta e Victor mi
infilò l’anello al dito. Pensava che il mio dito scheletrico era un ramoscello
e con l’inganno mi sposò.
Ora io ero
sua
moglie !
Lo rapiì portandolo di
sotto, entusiasta della realizzazione del mio sogno.
Io sentivo di amarlo, e volevo andare contro
tutto e tutti.
Volevo mio marito, anche se lui mi guardava con
orrore e terrore.
Ma ….
Non feci i conti con i sentimenti di Victor. Lui
amava Victoria, e fece di tutto per vederla.
Anche tradendomi.
Mi infuriai a morte e ci rimasi molto
male. Se mio marito già mi tradiva dopo poche ore dal nostro matrimonio … cosa sarebbe successo
dopo?
Un altro inghippo stava rischiando di rompere il
mio sogno. Victor era vivo, io ero morta.
E un matrimonio è valido finché morte
non vi separi.
E io ero morta, troppo morta e lui troppo vivo.
Quindi Victor doveva morire.
E qui ebbi
il mio primo dubbio. Era giusto quello che stavo facendo?
Era corretto?
Era corretto separare due persone che si amano?
Victor accettò di morire per me. Per farmi felice.
Potevo davvero farlo?
Victoria si era appena sposata e io , pur sapendo
che ero una seconda scelta , lo continuavo a volere per me.
Salimmo tutti in superficie. Vivi e morti erano
di nuovo insieme. Ma non mi importava soffermarmi su quello che stava
succedendo.
Finalmente
stavo celebrando il mio matrimonio.
Avevo aspettato tanto …
La marcia nuziale stava suonando per
me. Le dolci note, ma allo stesso tempo solenni, mi accompagnavano all’
altare. E io vidi Victoria con il volto rigato dalle lacrime.
Lei amava Victor e io glielo stavo portando via.
Non era giusto.
Non era per niente giusto!
Ebbi la mia prima esitazione e guardai Victor.
Lui mi incoraggiò sorridendomi con tristezza. Non
so se dimostrava il suo amore per me, o
era la sua rassegnazione per la
sua morte imminente.
Mi avvicinai. La marcia era appena finita. Incominciò
la parte del giuramento …
Le mie
mani stavano tremando mentre porgevo il calice pieno di veleno a colui che
amavo.
Victor lo prese in mano … Stava per mandarlo giù
, quando l’urlo di Victoria lo trattenne.
Ci voltammo tutti. E sulla scena apparve … Lui!
Quello che mi aveva ucciso e aveva sposato Victoria!
Restai un attimo senza respiro.
E poi lui mi riconobbe.
Il mio falso amore si tramutò in un odio profondo
in un istante.
Victor lo sfidò a duello per Victoria e per difendermi
dalla spregevole battuta su quello che mi era successo.
Fui io
salvarlo dalla morte. La spada che gli avrebbe trapassato il cuore,
trapassò di nuovo il mio, più del fatto
di essere la damigella e non la SPOSA.
Lo spregevole individuo si mise a ridere e con
mio grande sollievo bevve il vino avvelenato. Nel momento in cui morì nel mio
cuore scese una pace mai trovata.
Non era legata al mio matrimonio, ma alla
giustizia finalmente avuta. Avrebbe fatto una brutta fine nel mondo di sotto.
Mi voltai verso Victoria , la presi per mano e la
congiunsi con Victor.
Era il suo sposo e per me era arrivata quella
luce meravigliosa . Era la luna ad emanarla oppure era un nuovo mondo che mi
stava aspettando?
Volevo solamente raggiungerla.
Ora ero libera. Libera
e in pace.
Ero attratta dalla luce come una farfalla dalla
fiamma della candela. Ed ad ogni passo, accompagnato dal mio velo, come un
battito di ali di una farfalla, il mio corpo si tramutò in mille farfalle
azzurre che volarono libere
fino alla luce meravigliosa.
Grazie,
Victor, amore mio, per avermi liberta
dalla mia pena infinita.