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Autore: atonement    01/10/2013    11 recensioni
Il problema con Blaine è che, essendo io il suo migliore amico e quindi anche il suo fidato consigliere, devo fare i conti anche con tutti i dettagli più scabrosi della sua vita sessuale con Kurt. E quando dico tutti i dettagli, intendo dire proprio tutti.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sam Evans | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Before the Kledding'
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Diet is “die” with a “t”

 Disclaimer: I personaggi descritti non mi appartengono, ma sono proprietà di Ryan Murphy.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.











La verità è che io adoro Blaine.

Voglio dire, chi non lo farebbe? Sorvolando sui capelli, basta guardarlo un attimo per rendersi conto di quanto sia fottutamente adorabile. Forse per la sua altezza, che sarebbe anche nella norma se fosse una ragazza, ma non lo è e quindi sì, è decisamente basso. O forse perché si ostina a vestirsi con abiti colorati e farfallini e, in generale, con roba decisamente troppo attillata. Ora che ci penso, probabilmente Willy Wonka non si farebbe tanti problemi ad assumerlo. E Blaine, probabilmente, non si farebbe problemi a lavorare per Johnny Depp – se capite cosa intendo.

Quindi, ecco: è adorabile.

Caso vuole che io, Sam Evans, sia il migliore amico di questo nano gay e fottutamente adorabile. E, non fraintendetemi, Blaine è davvero il migliore amico che si possa desiderare – è dolcissimo, simpatico, abbastanza idiota da non farmi sembrare più scemo di quanto io sia effettivamente, e in genere accoglie con entusiasmo tutte le cazzate che mi vengono in mente. Oltretutto, non guasta il fatto che in passato abbia avuto una piccola cotta per me, perché avrò sempre, sempre una buona scusa per prenderlo un po’ in giro o per ricattarlo scherzosamente.

Il problema con Blaine è che, essendo io il suo migliore amico e quindi anche il suo fidato consigliere, devo fare i conti anche con tutti i dettagli più scabrosi della sua vita sessuale con Kurt. E quando dico tutti i dettagli, intendo dire proprio tutti.

Una volta non me ne rendevo nemmeno conto, sapete? Pensavo davvero che quando Blaine mi chiedeva dei piccoli favori lo facesse con tutta l’innocenza del mondo. Non ci vedevo doppi fini, io.

E probabilmente nemmeno lui. È solo idiota ed evidentemente incapace di intendere e volere quando ci sono “Kurt” e “sesso” nella stessa frase.

Ah, l’amore.

Credo che le mie disavventure siano cominciate poco tempo dopo che io e Blaine ci siamo trasferiti qui a New York. Ora, nonostante la proposta di Blaine, il “sì” di Kurt e quello che sarà ovviamente un “e vissero per sempre felici e contenti”, i miei due piccioncini hanno dovuto necessariamente decidere se sposarsi subito o prendere un piccolo appartamento dove vivere insieme, visti i costi. E secondo voi Kurt e Blaine potrebbero mai sposarsi per poi essere costretti a vivere separati?

Ve lo dico io, no. Quindi hanno, diciamo… deciso di prolungare un po’ il fidanzamento, ecco, in attesa di mettere da parte abbastanza soldi per il tipo di matrimonio che Kurt vorrebbe organizzare. All’inizio ho tremato al pensiero che Kurt sarebbe stato l’organizzatore – non perché non sia bravo, sia chiaro, ma è estremamente puntiglioso. Poi, però, l’infelice “Oddio Sam ho trovato una pasticceria che fa i cupcakes di tutte le forme, compresi i farfallini!” di Blaine mi ha portato a supplicare Kurt in ginocchio di non mettere niente nelle mani del mio migliore amico.

Ad ogni modo, cosa stavo dicendo? Oh, giusto. Le disavventure. Credo che la prima di una lunga lista sia stata quella del cane con l’Alzheimer.

No, non guardatemi così. Giuro che è la verità. Probabilmente dovrei iniziare con il dirvi che ho una copia delle chiavi dell’appartamento di Kurt e Blaine, proprio come Rachel. Così, per le emergenze.

Il problema è che Blaine, evidentemente, non sa distinguere le vere emergenze dalle cazzate.

Comunque, era una settimana un po’ particolare perché la vicina dei ragazzi era partita per non so dove e aveva chiesto loro di tenere il suo cane. Dovevano semplicemente dargli da mangiare e da bere, farlo uscire, tenerlo pulito, cose così. Ovviamente avevano accettato, anche perché i loro orari non erano e tutt’ora non sono gli stessi, quindi non ci vedevano alcun problema. Senza contare che quello era un setter irlandese davvero, davvero carino.

Sì, davvero carino e rincoglionito.

Che poi, io me lo sarei dovuto aspettare. Era ovvio che, prima o poi, ci sarebbe stato un giorno durante quella settimana in cui nessuno dei due sarebbe riuscito a tornare a casa in tempo per portare fuori il cane dopo pranzo perché avevano veramente tantissimi impegni, e a chi era toccato lo sporco lavoro?

All’amicone Sam, ovviamente. ‘Fanculo il lavoro part-time.

In realtà non mi ero fatto molti problemi, pensavo che sarebbe stato divertente. Amo i cani e generalmente anche io piaccio a loro, quindi perché no? Il problema è che la telefonata di Blaine era stata davvero molto frettolosa, piena di “ti prego”, “sono di fretta” e “grazie amico”. Beh, c’erano anche stati altri versi strani, ma pensavo fossero dovuti alla corsa che nella mia testa stava facendo Blaine.

Niente di più falso, ovviamente. Come ho scoperto più tardi, Kurt e Blaine si erano per caso trovati ad avere entrambi il pomeriggio libero e ne avevano approfittato per fare un giro in macchina. Sì, voglio dire… per fare un giro in macchina. E chi vuole intendere intenda.

Ora, non è che io mi sia incazzato perché mi hanno appioppato un cane mentre loro scopa – giocavano con il cambio allegramente (anche se la cosa, diciamocelo, non è il massimo).

Il punto è che il cane, come ho già detto, aveva l’Alzheimer, e la telefonata era stata talmente breve che Blaine si era dimenticato di avvertirmi. A dirlo così mi viene da ridere, ma credetemi, è tutt’altro che divertente. A parte il fatto che appena mi ha visto ha cominciato ad abbaiare come un ossesso, il problema è stato il dopo. Durante la passeggiata, ecco. Avete presente quando Marlin segue Dory e lei a un certo punto si gira e comincia ad attaccarlo perché non si ricorda di lui?

Bene. È successa esattamente la stessa cosa mentre lo portavo al guinzaglio. Solo che il cane non mi ha parlato, ha cominciato ad inseguirmi per Central Park mirando al mio povero fondoschiena, mentre la gente mi guardava e rideva.

C’è altro da aggiungere? Quando siamo arrivati a casa (correndo, ovviamente), aveva già raggiunto il suo obbiettivo più di una volta.

Il mio culo non è più stato lo stesso.

Eppure, vi assicuro che questo non è niente. Voglio dire, siamo giovani e ci sta che ogni tanto anche loro abbiano voglia di provare nuove manovre con la macchina, senza contare che con quel cane matto in giro per casa dubito che avessero trovato il tempo per scopare un po’ in santa pace. Li avevo perdonati facilmente, ecco.

I veri problemi sono le confidenza sessuali di Blaine. E non parlo di cose come “che dici, Kurt preferirà i boxer neri o quelli blu?”, ma di cose come… Oddio, è imbarazzante anche solo parlarne. Facciamo un esempio, okay? Così magari riesco a spiegarmi bene.

Una volta mi si è presentato davanti tutto trafelato, con i suoi occhi enormi e supplicanti che praticamente imploravano aiuto. E come potevo io resistere a quegli occhi, come? Insomma, non è per niente giusto. Chiunque si sentirebbe una merda nel trattare male quell’adorabile nano.

Quindi, vedendolo in quello stato, gli ho subito messo le mani sulle spalle per scuoterlo un po’ e farlo riprendere e, preoccupato, gli ho chiesto cosa fosse successo. E sapete cosa mi ha risposto? No? Beh, con esattezza non lo so nemmeno io. Teneva il volto basso, senza guardarmi negli occhi, ed era evidentemente imbarazzato. So solo che, anche se con una certa fatica, sono riuscito a percepire “Kurt” e “ho dei problemi di centimetri”. Lì per lì sono rimasto un po’ confuso. Voglio dire, non riuscivo proprio a capire il senso di quella frase. Poi ho capito – o meglio, pensavo di aver capito. Ah, beata innocenza.

«Amico, è per l’altezza? Guarda che non c’è niente di male ad essere un po’ più bassi degli altri ragazzi» lo ho rassicurato con una pacca sulla spalla.

«Sam, non è di quei centimetri che sto parlando.»

Lì per lì non ero sicuro di aver capito. Credo che in quel momento i miei due neuroni si siano guardati confusi, rincorsi, scontrati e, alla fine, siano miracolosamente giunti alla conclusione che i centimetri di cui stava parlando Blaine erano… beh, quei centimetri che per noi uomini sono così importanti.

«Uhm, amico, mi dispiace» ho borbottato, a corto di parole. Non avevo mai visto il mio migliore amico completamente nudo, nemmeno negli spogliatoi della scuola, ma non pensavo che fosse messo così male. «Però scusa, tu e Kurt fate sesso da una vita, non penso che comincerà a lamentarsi adesso che – »

«Sam… Sam! Frena. Non hai capito.» A quel punto è arrossito parecchio, e ha cominciato a giocare con le dita piuttosto nervosamente. «Non è quello. Anzi. Il problema è che… uhm, diciamo che nel mio caso la “Regola della L” funziona alla grande. Un po’ troppo alla grande, forse.»

Io, ancora una volta, l’ho guardato confuso. Poi ho capito.

«… Oh. Oooh!» Eh, sono un po’ tardo a capire. «Quindi, tu…»

Blaine ha annuito imbarazzato, e a quel punto i miei occhi sono scesi involontariamente sul suo pacco. «Uhm…»

«Sam, per favore!» ha sibilato, coprendosi l’inguine con entrambe le mani. «Non sono qui per parlare delle mie… doti nascoste. Voglio dire, il problema parte da lì, sì, ma non – ah!» ha quasi urlato, portandosi le mani alla testa con frustrazione.

«Amico, stai calmo» ho sorriso io mentre gli davo qualche pacca incoraggiante su una spalla. Poi ho sorriso sornione. «Non dirmi che Kurt si lamenta perché hai tanti bei centimetri in più.»

«… Sam

Io continuavo a ridere, era più forte di me. Un ragazzo che ha problemi perché ha un pene troppo lungo? Dai, non si è mai visto. Era troppo divertente.

«Okay, okay, scusa. Spiegami il problema. Non riderò.»

Blaine continuava a guardarmi dubbioso e seriamente offeso. Teneva le braccia incrociate, le sopracciglia aggrottate e le labbra imbronciate, e sì, lo ammetto, era adorabile.

«Uhm» ha comunque borbottato, senza guardarmi. «Diciamo che la settimana scorsa abbiamo alzato un po’ troppo il gomito e… beh, ecco, non chiedermi come ma siamo finiti a guardare del porno gay sul web» ha balbettato imbarazzatissimo.

A me faceva tenerezza, era più forte di me.

«Blaine, non c’è niente di male, lo fanno tutti ed è – »

«Non è questo il punto!» ha urlato con voce molto, ma davvero molto acuta. «Voglio dire, Kurt ha sempre saputo che sono… uhm, particolarmente dotato, ma diciamo che, dopo aver visto quegli stupidi attori porno nudi, ha capito quanto io effettivamente lo sia.»

«… E quindi?»

«E quindi non facciamo altro che rotolarci tra le coperte da quella sera!» ha urlato, spalancando le braccia con frustrazione. «Non appena mi ha detto che io sono molto più dotato di tutti quegli attori sullo schermo, prima gli ho tenuto il muso per un buon quarto d’ora perché evidentemente aveva guardato con attenzione gli attributi di quei tipi, poi non so come ma ci siamo ritrovati sul letto a scopare.»

«Non sai come.»

Blaine è arrossito.

«… Kurt ha i suoi metodi per farmi passare la rabbia» ha borbottato, guardando ovunque tranne che nella mia direzione.

«Okay, amico, ascolta» ho sospirato, appoggiando le mani sulle sue spalle. «Qual è il problema se è da quella sera che tu e Kurt fate parecchio sesso?»

«Non è il sesso in sé ad essere il problema, Sam. Il problema è che è da quella sera che Kurt non mi lascia mai essere il passivo!»

«…»

«…»

«…»

«… Che c’è?»

Che c’è? Che c’è?! Dio, era così tipico di Blaine.

«Blaine, io sono tuo amico e, per l’amor del Cielo, ti voglio bene in un modo che tu nemmeno immagini, ma questa conversazione sta diventando imbarazzante.»

Blaine ha sbuffato e ha messo su un broncio ancora più esagerato, con tanto di occhi lucidi e sguardo corrucciato.

«Sì, ma intanto io sono depresso, ecco.»

E cos’ha fatto in quella situazione il grande Sam? L’ho consolato, ovvio. Anche se la situazione era talmente comica che mi veniva solo da ridere. Un po’ come quando era disperato perché Kurt gli aveva rispedito indietro il cofanetto di “Una mamma per amica”.

Comunque, tutto quel casino si è risolto abbastanza velocemente – come immaginavo che sarebbe successo – e alla fine ho anche scoperto che il motivo per cui Kurt si comportava così non era nessun tipo di fissa sul pene di Blaine, come pensava quell’idiota.

A quanto pare, era Blaine che quella notte era talmente ubriaco che gli aveva promesso che lo avrebbe scopato per un’intera settimana per dimostrargli che lui era nettamente meglio di quelli stupidi attori porno. E Kurt, altrettanto ubriaco, aveva accettato. Solo che Kurt poi se lo era ricordato, Blaine no.

Che poi, ripensandoci, Blaine non farebbe mai simili proposte al suo fidanzato. Me Blaine ubriaco è tutta un’altra storia.

Ora, capite cosa intendo quando dico che le confidenze sessuali di Blaine sono imbarazzanti?

Ma soprattutto, capite perché in questo momento sono terrorizzato, visto che ho appena aperto la porta di casa al mio migliore amico e lui ha un’espressione disperata barra depressa barra sconsolata?

«Uhm, ciao?» provo a dire, spostandomi per farlo passare. Blaine mi rifila un’occhiata offesa e ferita e si trascina in quei pochi metri quadri che riesco a permettermi qui a New York, mentre io chiudo la porta alle sue spalle.

«Lo so che sono grasso, non c’è bisogno che ti sposti in modo così teatrale per farmi passare.»

Io me lo guardo perplesso.

«Blaine? Sei… ubriaco?» tento, mantenendo la voce bassa. Sia mai che gli è presa la sbronza cattiva.

«Non sono ubriaco!» urla lui, facendomi prendere un colpo. Ma vaffanculo, e io che cercavo di essere cauto e comprensivo!

«E allora che c’è?» gemo esasperato. Devo sembrare davvero disperato, perché si calma e si siede sul divano dietro di lui, rannicchiandosi in un angolino. Mi fa cenno di sedermi accanto a lui, e lo accontento con un sospiro.

«Prometti di non ridere.»

«Ho altra scelta?»

La mia battuta infelice mi fa guadagnare un bel pugno sulla spalla, ma ehi, potrò permettermi di prenderlo un po’ per il culo, visto che gli faccio praticamente da psicologo personale?

«Riguarda Kurt» mormora Blaine, guardandomi con quegli occhi. Quanto lo odio.

«Avete litigato?»

«No» risponde subito lui, scuotendo la testa. «Ieri sera eravamo sul letto a farci le coccoline dopo aver fatto l’amore, quando lui se n’è uscito con questa cosa» sussurra, mordendosi il labbro inferiore e torturandosi il bordo della maglietta.

Ora, dovete sapere che quando Blaine comincia ad usare termini melensi e adorabili – vedasi coccoline, che mi fa rabbrividire solo a pensarlo – vuol dire che è davvero rimasto male per qualcosa. Ma proprio tanto.

Gli accarezzo un braccio, strofinandolo con dolcezza.

«Che ti ha detto, mm?»

Blaine alza lo sguardo su di me, gli occhi enormi e lucidi. Ho già detto che lo odio?

«Aveva la testa appoggiata nell’incavo del mio collo e mi stava accarezzando il petto, ed io ero così rilassato – sai che i suoi capelli profumano di vaniglia? E, oh, la sua pelle. Così morbida – »

«Blaine, stai divagando.»

«Oh, giusto. Scusa» mormora, abbassando lo sguardo. «Dicevo, mi stava accarezzando il petto, e all’improvviso ha ridacchiato e mi ha tastato gli addominali, dicendomi che ho messo su un po’ di pancetta.»

Gli occhi di Blaine tornano a fissarmi, e credo che in questo preciso istante potrebbe seriamente fare la controfigura dello scoiattolo ciccione di Alvin Superstar. Io lo fisso di rimando, pressoché sconvolto.

«Mi stai prendendo in giro. Dimmi che mi stai prendendo in giro, Blaine.»

Mi fissa.

«… È solo che ci sono rimasto male» borbotta poi, grattandosi un gomito.

Ci è rimasto male. Ci è rimasto male, lui. Kurt ha fatto una semplice osservazione che – ne sono sicuro – mirava solo a prenderlo giocosamente in giro, e lui che fa?

Si presenta a casa mia lamentandosi di essere grasso, ecco che fa.

«Blaine» sospiro, trattenendomi dal ridergli in faccia perché sembra davvero, ma davvero depresso. «Sai che Kurt ti ama, no?» Lui annuisce debolmente, e io vado avanti. «Bene. Quindi, a parte il fatto che ti amerà anche tra cinquant’anni, quando sarai mezzo pelato e sicuramente sovrappeso, credo che stesse solo scherzando. Andiamo, amico, ma non lo vedi che non sei grasso?»

«Mm» mugola, mordendosi nervosamente una guancia. «Quindi dici che non devo mettermi a dieta? Perché sai, stamattina per colazione ho bevuto solo un po’ di caffè senza zucchero e ho notato che – »

«Blaine. Alza quel culo e vai da Kurt. Sono sicuro che ti aiuterà a trovare un modo migliore per smaltire il grasso in eccesso.»


 
-

 
 
Non voglio alzarmi. Sono le otto di mattina, ed è domenica. Chi è che scassa a quest’ora? Anzi, un’idea ce l’avrei. Ma dai, non può essere Blaine. Perché dovrebbe chiamarmi a quest’ora? Perché?

Mi sporgo con il busto per prendere il cellulare dal comodino e mi accorgo con un brivido di orrore che i miei presentimenti erano giusti. Se mi ha chiamato per lamentarsi perché lui e Kurt non riescono a fare una posizione complicata del Kamasutra lo mando a ‘fanculo, okay? Okay.

E, nel caso ve lo steste chiedendo, , è successo.

«Cosa vuoi, piattola?» sospiro, accasciandomi sul materasso.

«Sam! Non immagini nemmeno cosa mi ha fatto trovare Kurt sotto al cuscino, stamattina!»

«Preservativi alla fragola?»

Sento un verso di disappunto dall’altra parte.

«Non essere sciocco, Sam. Noi mica li usiamo i preservativi. E poi quelli alla fragola rovinano il sapore del – »

«Dio, Blaine, non voglio saperlo!» urlo imbarazzatissimo, interrompendo il suo strano discorso. Possibile che a volte sia così timido, e altre volte dica cose così imbarazzanti?

«… Scusa. Comunque, non ti ho ancora detto cosa mi ha regalato!»

«Veramente vorrei sapere perché ha deciso di darti un regalo a quest’ora

«Ma perché così oltre al regalo mi ha fatto trovare anche le frittelle con la Nutella per colazione! Quanto sei poco romantico» sbuffa, e riesco a sentirlo alzare il naso con aria snob e saccente persino dal mio letto – così morbido e caldo, e ci si dorme così bene

«Comunque» si riprende Blaine «Mi ha regalato un paio di boxer con la scritta Diet is “die” with a “t” dalla parte del sedere! Aw, non è adorabile?»

Aw? Ha davvero detto aw? Ma che cos’è, un film sui My Little Pony?!

«E, di grazia, per quale motivo la scritta deve stare proprio sul sedere?» gemo disperato, temendo la risposta del mio migliore amico – anche se, dopo tutto quello che mi fa passare, non meriterebbe un simile titolo.

Blaine sogghigna.

«Ma perché così ha una scusa in più per guardarlo mentre cammino per casa mezzo nudo, no?»
 
 
 
 
 
 
 
Fine.










 
Note finali: ... Lo so che ciò che è scritto è idiota. Il fatto è che io ho un paio di slip con Garfield che si guarda davanti allo specchio e con la scritta Diet is "die" with a "t" nella parte davanti, ed è una cosa che ho sempre trovato divertente e carina XD Ovviamente in italiano perde il senso, ma secondo me è geniale.
Comunque è tutto molto ironico, sia chiaro! Spero che a nessuno abbia dato fastidio vedere un lato un po' ironico di Blaine e Kurt visti dal punto di vista sessuale, perché non vuole affatto essere offensivo. È solo una cosa che mi sono divertita a scrivere. Ho notato che Blaine/Darren ha messo su un po' di pancetta ed è nata questa one shot demente. Sono arrivata circa a metà di una mini fanfiction (?) che sto scrivendo e volevo fare una piccola pausa con qualcosa di leggero.
E poi era da un po' che volevo scrivere qualcosa sulla Blam (amo quei due idioti), quindi ne ho approfittato. Perché nemmeno Sam può resistere a quei due occhioni. Voglio dire, chi potrebbe mai farlo? Quel ragazzo è praticamente la versione umana di Theodore del film "Alvin Superstar".
Oh, ovviamente non ho idea di come si sistemeranno i ragazzi una volta che staranno tutti a New York, quindi ho inventato XD
Grazie a chiunque abbia letto. :*



 
  
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