Fanfic su artisti musicali > Sex Pistols
Ricorda la storia  |      
Autore: punksnotdead    02/10/2013    2 recensioni
'Ti amo', provò a dire, ma alla fine si limitò a pensarlo.
Era felice.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sid Vicious
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                                                                                            A Simona, la mia Nancy e la mia droga preferita
 

-Un'altra, Mark! - urlò Sid con la voce impastata dall'alcol, mentre allungava il braccio verso un bicchiere colmo di un cocktail di cui nemmeno lui era a conoscenza del contenuto.

Stava esagerando con quella strana sostanza, ne era consapevole.
Ma non avrebbe di certo smesso di bere per la sua coscienza, a cui non aveva mai dato ascolto in vita sua.
Guardò distrattamente l'orologio: le tre e mezza.
Come cazzo era possibile? Aveva controllato cinque minuti prima, ed era solo mezzanotte e un quarto.
Curioso, il tempo.
Aveva promesso a Nancy che sarebbe tornato a casa entro l'una: per un attimo ebbe l'impulso di correre a casa, ma lo represse subito dopo.
Cosa diavolo gli saltava in mente?
Non poteva mandare la serata a puttane per colpa sua.
Ricacciò indietro quel pensiero e continuò a bere.
Un'altra ora passò esattamente come erano passate quelle precedenti, bevendo superalcolici ed ingerendo pasticche dall'aspetto ambiguo.
Solo quando si accorse che tutta la gente cominciava ad andarsene, barcollando fuori da quello squallido locale, decise di farsi uno schizzo, per poi tornare a casa dalla sua Nancy.
Le gambe non riuscivano a reggerlo, ed aveva tutti i sensi annebbiati da ciò che aveva ingerito.
Sotto gli occhi dei pochi che rimanevano seduti ai tavoli, ormai tutti completamente sbronzi, si trascinò lentamente verso la porta di legno del bagno.
Si stese a terra, privo di ogni sostegno da parte del suo corpo.
Sentì un flusso liquido salirgli nell'esofago: cominciò a vomitare tutto, senza nemmeno preoccuparsi di spostare la testa.
Chiuse gli occhi, prima di tirare fuori dalla tasca del giubbotto di pelle nero la sua siringa, un piccolo cucchiaino da caffè e un sacchetto con della polverina bianca.
Si preparò la roba alla bell'e meglio, e senza nemmeno stringersi il braccio si iniettò tutto nella prima vena che riuscì a trovare.
Dopo quelli che potevano essere secondi, minuti, ore o anche giorni interi, si alzò dal bagno e, salutando con un cenno forzato del capo il barista, si inoltrò per le strade di Londra.
Arrivò al suo appartamento che aveva completamente perso la cognizione del tempo.
Suonò ripetutamente il campanello, senza ricevere risposta, imprecando sotto voce.
Dopo svariati calci alla porta ed altre mille bestemmie, Nancy gli aprì: si accorse subito che era completamente fatto.
-Dormivo...- cercò di scusarsi, sapendo però che non c'era nulla da fare quando il suo ragazzo tornava in quelle condizioni.
Quando le arrivò il primo schiaffo, infatti, era preparata.
Chiuse gli occhi per trattenere il dolore e le lacrime, per non fargli vedere quanto ci stava male.
Lui continuò a colpirla fino a quando riuscì a tenersi in piedi, prima di abbandonarsi a terra, scendendo lentamente lungo il muro.
Nancy non riuscì più a trattenersi e scoppiò a piangere.
Era un pianto pieno di sentimenti indecifrabili, il suo.
Amava Sid più di qualsiasi altra cosa al mondo, sarebbe morta per lui.
Per questo non si era mai ribellata alle sue botte, ai suoi tradimenti, ai suoi continui sbalzi d'umore.
Per questo aveva sempre sorriso ad ogni suo comportamento violento, continuando a dirgli che lo amava.
Perché era l'unica certezza che aveva nella vita, quella di amarlo.
Ed è questo il motivo per il quale, quando lui tirò fuori il coltello che portava sempre con sé nella tasca posteriore dei jeans, lei non si mosse e continuò a sorridere, con le lacrime che le rigavano il volto.
-Perché stai piangendo? - le chiese, con una punta di ripensamento.
-Perché ti amo, Sid.
Lui si bloccò un attimo e cercò di mettere a fuoco le sue parole.
Non ci aveva mai pensato seriamente ai suoi sentimenti per Nancy, di certo non in quello stato.
Nonostante l'eroina che gli circolava nel corpo, l'alcol e le pasticche che aveva preso poco prima, in un momento ebbe chiaro tutto ciò che sentiva.
-Anche io ti amo. Ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Sei mia, solo mia. - disse alla fine, quasi sussurrando.
Continuava a ripetere quelle due ultime parole, mentre si rigirava il coltello tra le mani.
Lei lo sapeva, sapeva che avrebbe dovuto spaventarsi, ma non riusciva ad avere paura.
Quelle parole l'avevano resa la persona più felice del mondo.
Continuò ad esserlo anche mentre lui si avvicinò, con il coltello alzato.
Anche mentre il suo sangue scivolava copiosamente sul pavimento.
Anche mentre cadeva ai piedi del letto.
Anche mentre, lentamente, chiudeva gli occhi.
-Solo mia. - ripeté lui, vicino al suo orecchio, nonostante non fosse sicuro di essere ascoltato.
Nancy invece l'aveva sentito eccome.
Se avesse potuto lo avrebbe baciato, per quanto lo amava.
''Ti amo', provò a dire, ma alla fine si limitò a pensarlo.
Era felice.
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Sex Pistols / Vai alla pagina dell'autore: punksnotdead