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Autore: Pletto_    02/10/2013    2 recensioni
Rischio SPOILER per chi ancora non ha visto l'ottava stagione.
Purgatory!Cas e purgatory!Dean.
Una One-Shot ambientata in purgatorio con Dean alla disperata ricerca di Castiel, e Cas che cerca disperatamente di sfuggirgli. Rispetta luogo e andamento della storia.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Benny, Castiel, Dean Winchester
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Autore: Pletto_
Beta: feelingstranger e me stessa.
Fandom: Supernatural.
Personaggi: Benny, Castiel, Dean Winchester.
Pairing: Destiel.
Note: Ci rivedremo a fine pagina, ma volevo chiarire che il titolo è lo stesso di una canzone di Alice Cooper "Poison", appunto. http://www.youtube.com/watch?v=mMrcYDrtjng
Disclaimer: Nessuno dei personaggi mi appartiene, purtroppo sono sola e poco amata, mi basterebbe anche solo un lembo del trench di Cas, ma purtroppo non lo avrò mai. E questo è terribilmente triste.


“Dean, non ha senso questa tua ossessione per quell'angelo! Anche se lo trovassimo, cosa che dubito possa avvenire, non potrebbe mai venire con noi!” strillò Benny a Dean, che lo precedeva in quella terra buia e pericolosa. “Dean! Porca Puttana Dean, mi stai ascoltando?” strillò più forte, ma se ne pentì quasi subito quando sentì le foglie smuoversi alla sua sinistra. “Merda.” disse freddamente, bisbigliando. Questa volta Dean si girò e corse in aiuto dell'amico. “Allora ci senti, figlio di puttana” gli disse con un sorriso amaro, prima di piazzare un pugno ben assestato sulla mandibola dell'intruso.
“Ti sento, purtroppo ti sento e non riesco a farti smettere, parli troppo per i miei gusti Benny” gli sorrise prima di voltarsi con una mezza piroetta e scaraventare la sua ascia fatta in casa al collo di quell'abominio.
“Sempre più aggraziato” gli disse ridendo il vampiro “Potresti segnarti ad una scuola di ballo, quando usciremo da qui.” sorrise.
“Si, penso che lo farò, non prima di aver trovato l'angelo, però.” disse continuando a camminare verso una direzione ignota. Dean odiava quel posto, forse lo odiava più dell'inferno, puzzava di sangue e peccato, vite, o non vite, che continuavano a morire, o non morire, all'infinito. Il buio perenne, le notti insonni sperando disperatamente in un segno, una voce che rispondesse alle sue preghiere, ogni notte pregava Castiel, l'unica cosa che continuava a tenerlo sano di mente era la speranza di poterlo rivedere vivo, poter rivedere i suoi occhi blu e il suo mezzo sorriso.
“Dean, fermati un istante.” si fermò, guardò Benny negli occhi.
“Dimmi...” disse con un sospiro, stanco di questa storia, voleva bene a Benny, ma il suo voler continuamente impedirgli di trovare Castiel lo rendeva nervoso, non sapeva cosa lo trattenesse dallo sgozzarlo, il vecchio Dean non ci avrebbe pensato due volte.
“Come puoi sapere che è ancora vivo, voglio dire, so che gli angeli sono forti, ma qui è praticamente senza poteri, è quasi umano...”
“Io lo so che lui è vivo, Benny, lo so. Cas è il mio migliore amico e sento, nel profondo della mia anima che lui è ancora vivo, abbiamo questa sorta di legame profondo che ci unisce.” lo interruppe Dean, gli occhi gli si inumidirono e le gambe gli tremarono quando disse quelle parole, era stato Castiel a definire in quel modo la loro amicizia. Si girò e continuò lungo il suo cammino, verso una meta sconosciuta. Quanto gli mancava, lo voleva lì, al suo fianco, voleva poterlo guardare negli occhi e perdersi nella sua espressione confusa, avrebbe voluto dirgli che lo amava, che forse lo aveva sempre fatto, che gli sarebbe rimasto vicino e che lo avrebbe tirato fuori da questo posto, proprio come lui aveva fatto quattro anni prima. Lo avrebbe preso per mano, le loro dita si sarebbero intrecciate e si sarebbero salvati, sarebbero tornati sulla terra, insieme. Stava iniziando a credere che Benny avesse ragione, che in fondo non avessero alcun legame particolare, che l'anima di Dean non avesse nulla a che fare con l'anima brillante di Castiel. Trattenne a stento le lacrime, che ormai da giorni, settimane, chissà da quanto tempo volevano uscire.
“Dean!” i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di Benny che lo riportò alla realtà. “Dean, forse sarebbe il caso di fermarci e riposare, lo dico per te, è troppo tempo che non dormi, io non ne ho bisogno. Ti controllo io, tranquillo.” Benny fece un mezzo sorriso, cercando di essere più rassicurante possibile.
Dean ricambiò con un sorriso stanco e si sdraiò per terra, ormai si era abituato a quello schifo, la sua faccia perennemente sporca di sangue e terra, i vestiti che puzzavano, le notti infinite, colme di incubi e quelle poche volte che riusciva a sognare, Dean sognava Castiel. Si addormentò sperando che fosse una di quelle notti, una di quelle in cui sognava, almeno aveva la certezza di rivederlo.
“Cas, dove sei? Ho bisogno di te!”


Correva, ormai Castiel sapeva fare solo quello. Correva e combatteva. Scappare non era mai stato così stancante. Sentiva i suoi poteri angelici sfuggirgli dalle mani ora dopo ora. Quel posto lo stava uccidendo e la consapevolezza di essere così lontano da Dean non lo aiutava. Si guardò intorno e vide un ruscello, aveva bisogno di rinfrescarsi un po', si sentiva sporco, letteralmente e metaforicamente sporco. Il peccato, nascosto dietro ogni cespuglio di quel posto, lo stava infettando.
Sperò di avere un po' di tranquillità, le anime del purgatorio gli stavano sempre alle calcagna, beh uccidere un angelo li avrebbe sicuramente resi importanti, anche se c'era poco di angelico in lui. Ormai era molto più simile ad un essere umano.
Si chinò per prendere un po' di acqua fresca, e come ogni sera sentì la solita fitta alla testa, Dean lo stava pregando, ogni giorno con più insistenza, e il non poter rispondere il non poter farsi vedere da lui era uguale al farsi violenza fisica. Avrebbe voluto sfiorarlo e dirgli di stare tranquillo, rassicurarlo che stava bene e dirgli di scappare via da lì, fuggire con quel vampiro e tornare a casa da Sam. Ma Dean era troppo cocciuto, non l'avrebbe mai accettato, sperava solo che non riuscisse a trovarlo e di conseguenza arrendersi all'evidenza di una sua presunta morte. Lo avrebbe fatto soffrire, ma sarebbe stato al sicuro sulla terra, mentre lui avrebbe scontato la sua pena, avrebbe purificato la sua anima dai peccati che aveva commesso e quando sarebbe stato il momento sarebbe tornato a Dio sotto forma di Grazia, pura e semplice Grazia.
Non avrebbe potuto rivederlo, una fitta più forte all'altezza del petto lo colpì, al solo pensiero di non rivedere Dean, le gambe gli cedettero, si ritrovò seduto sul brecciolino, i piedi fradici e la testa pesante. “Cazzo” pensò “Tutti gli effetti collaterali degli uomini si stanno facendo sentire.”
Prese con le mani dell'acqua e se la portò al volto, bagnandosi gli occhi, un po' d'acqua scivolò lungo il suo volto stanco e si fermò sulla guancia, la barba aveva ostacolato la sua discesa. Aveva bisogno di dormire, ma come? Se solo avesse chiuso gli occhi avrebbe potuto risvegliarsi morto. Che strano modo di dire, una persona non può svegliarsi morta, è inconcepibile. Mah, non avrebbe mai saputo spiegarselo. Si addormentò sulla riva del ruscello con il pensiero fisso di Dean. Avrebbe voluto rivederlo, per poter fissare il suo sguardo in quegli occhi così umani, così tristi e carichi di responsabilità.
Si risvegliò con una fioca luce provenire dal cielo perennemente grigio. Si mise in ginocchio raccogliendo un po' d'acqua dal ruscello che continuava la sua corsa verso un luogo indefinito.
Castiel non sapeva dove si trovava, non sapeva nulla di quel posto. L'unica cosa che gli era chiara, o forse non lo era neanche quella, era il fatto di essere ancora vivo, non sapeva decidere però se fosse una cosa positiva oppure negativa.
“Cas?!” il suo flusso di pensieri venne interrotto da quella voce così calda e avvolgente, così familiare.
“Dean?” Dean?! Dean! L'aveva trovato, come diavolo ci era riuscito. Aveva paura ad alzare lo sguardo, forse era tutto frutto della sua immaginazione, del resto poteva ancora essere pazzo.
“Cas...” era Dean, non v'era ombra di dubbio. La sua risata gli fece vibrare l'anima. Era proprio lui, un po' sporco e con un po' di barba incolta, ma era il suo Dean. Fece appena in tempo a formulare questo pensiero che le possenti braccia del cacciatore lo attirarono a se e lo strinsero in un caldo abbraccio. Non rispose all'abbraccio, non ne aveva la forza, si inebriò del suo odore. Era felice di rivederlo, ma adesso era costretto a seguirlo. Dean, perché non ti sei arreso?!


Era proprio lui! Castiel con il suo trench e con tanto di barba. Fu una visione, sentì il suo cuore perdere un battito, lo abbracciò. Fu una cosa che uscì automatica.
“E' bello vederti...”
Che idiota, Dean e tutte le volte che hai immaginato di prenderlo, baciarlo, stringergli la mano? Un abbraccio. Sei un completo idiota Dean Winchester.
“Bella barba comunque.”
Ah certo, di male in peggio Dean, patetico.
“Grazie... Come mi hai trovato?” lo sguardo confuso e spaventato di Castiel, ebbe un effetto inaspettato su Dean, lo fece innervosire.
Che domanda è 'Come mi hai trovato?' ti ho trovato è questo che conta, abbiamo la possibilità di fuggire insieme!
“Perché hai abbandonato Dean?”
“Benny, per favore... Eravamo circondati, ovviamente sarà andato a fargli il culo, giusto?” gli chiesi. I suoi occhi, la sua espressione era colpevole.
No Cas, non potrei reggere un ulteriore tradimento da parte tua. Ti prego, dimmi che non sei scappato, dimmi che non mi hai abbandonato a me stesso, in un posto in cui la mia unica guida eri tu.
“No...” lo sguardo di Castiel era serio, triste e colpevole, ma continuava a tenere gli occhi puntati su Dean.
La rabbia lo colpì come i camion che sbucano dal nulla nelle scene dei film.
“Cosa?” lo sguardo di Dean era a metà fra il confuso ed il dammiunaspiegazionealtrimentitiammazzosedutastante.
“Sono scappato...” gli occhi di Castiel nascondevano un'altra colpa, un ulteriore tradimento, ma continuava a reggere il contatto con quelli di Dean, anche se il suo sguardo era diventato pesante come un macigno.
“Sei... Scappato.”
E' scappato. Semplicemente, mi ha abbandonato ed è scappato.
“Ho dovuto farlo.”
“Questa è la tua scusa, per avermi lasciato solo ad affrontare quelle cose? Sei scappato e cosa? Sei andato a fare campeggio? Ti ho pregato, Cas! Ogni notte!”
Ogni fottutissima notte, speravo nella tua comparsa, ho avuto paura di averti, nuovamente, perso per sempre. Sei un egoista bastardo, Cas!
“Lo so...” Castiel abbassò gli occhi, ormai gli risultava impossibile reggere lo sguardo carico di rabbia di Dean, gli occhi spenti per la stanchezza, le occhiaie che cerchiavano i suoi bellissimi occhi verdi.
“Lo sai!” ogni cosa che usciva dalla bocca di Dean era intrisa di rabbia e delusione, Castiel, il suo Castiel, colui che aveva cercato disperatamente per giorni, settimane, mesi, lo aveva lasciato da solo.
“Sono un angelo in una terra di abominio. Ci sono cose che mi danno la caccia dal momento in cui sono arrivato qui...” i motivi di Castiel sembravano così assurdi agli occhi di Dean.
“Benvenuto fra noi!” gli urlò contro.
“Non sono dei semplici mostri, Dean!” il modo in cui disse Dean fece raggelare il sangue nelle vene del cacciatore. “Sono Leviatani! Sono scappato, ho cercato di sfuggirgli per stare sempre un passo avanti a loro per tenerli... Lontani da te. Ecco perché sono scappato.” lo sguardo tornò su quello di Dean. Erano così scuri, quella luce lo rendeva dannatamente inumano.
“Lasciami, per favore.” si sentiva colpevole, ma l'aveva fatto per il suo bene, Dean non meritava quella fine.
“No. Cas, stiamo andando via, non importa se non sappiamo se gli angeli possono passare dal portale, troveremo un modo. Cas, ho bisogno di te.” Le gambe di Castiel tremarono, il cuore iniziò a battere prepotentemente nel suo petto, la faccia si rilassò per un istante, si beò delle parole appena pronunciate dal suo cacciatore. “Li abbiamo sconfitti una volta, possiamo rifarlo tranquillamente.” Dean concluse la frase con un sorriso meraviglioso, genuino, come quelli che adorava regalare a Castiel.
“E' troppo pericoloso.” Castiel cercava invano di convincere Dean a lasciarlo solo, non avrebbe mai corso un rischio così grande solo per stare con lui, la vita di Dean era molto più importante della sua stessa vita.
“Cas, ascolta, non ho intenzione di andare da nessuna parte senza di te, capito?” Era troppo importante per lui, non sarebbe mai uscito da quel posto senza Castiel.

 

“Ho capito.” Sì, era vero aveva capito, ma non sarebbe mai andato via con Dean, non era quello il suo piano e per quanto la presenza di Dean lo rendesse più forte, più angelico, non sarebbe mai andato fino in fondo a questa missione suicida di Dean.
Una sera mentre Dean stava facendo la ronda Castiel gli si avvicinò, e per poco non ci rischiò la testa.
“Cas! Annunciati quando arrivi! Per poco non ti facevo fuori.” disse spaventato con il braccio ancora teso e con in mano l'ascia.
“Scusa, Dean. Non volevo disturbare il tuo amico mentre riposa.” si giustificò.
“È un vampiro, non ha bisogno di riposare, si sta solo rilassando.” puntualizzò Dean.
“Si hai ragione. Dean devo dirti una cosa...” Castiel si avvicinò accorciando la distanza fra loro.
“No, aspetta Cas. Prima io...” Dean fece un lungo sospiro ed iniziò a canticchiare un motivo. “Sai, non sono mai stato molto bravo con le parole, perciò tenterò di cavarmela come meglio posso. Sono contento di averti ritrovato, ogni notte, anzi ogni fottutissimo giorno pensavo a te. Pensavo a te, Cas. Sognavo di poterti prendere per mano, poterti abbracciare, avrei voluto baciarti, Cas. È come se tu fossi il mio veleno, Castiel” si prese una pausa per pensare. Castiel rimase inerme, confuso dalle parole di Dean. “Il tuo sguardo, i tuoi occhi mi uccidono, vorrei amarti, ma penso che sarebbe meglio non toccarti. Voglio baciarti, ma le tue labbra, Castiel, le tue labbra sono veleno per me. Ho provato ad ignorarlo, ma non voglio spezzare queste catene. Castiel, non voglio rompere il nostro legame. Io, Castiel, io credo di provare qualcosa per te, altrimenti non so spiegarmi questo dannato bisogno di cercarti, questa fottuta voglia di averti vicino a me...” Dean si fermò per prendere fiato le ultime frasi le aveva dette talmente in fretta che sembrava in apnea.
Castiel si sentì girare la testa. Dean aveva appena dichiarato qualcosa che sembrava molto simile all'amore, non fece nulla. Rimase fermo, spiazzato dalle parole che Dean aveva usato.
“Dean... Io...” Non sapeva che rispondere. Dean gli prese la mano, le loro dita andarono a stringere ognuna il dorso della mano dell'altro, Castiel stava tremando, ma non era paura. Il cacciatore lo prese per il trench e lo trasse a sé. Con un movimento lento e delicato avvicinò le labbra a quelle dell'angelo, non appena le ebbe dischiuse le loro lingue si incontrarono a metà strada intrecciandosi in un gioco di spirali.
“D-Dean...” si separò per un istante, che sembrava un'eternità. Sentiva già la mancanza delle labbra dell'altro.
“Cas, non parlare, ti prego. Non voglio sapere che cosa mi volevi dire.” Dean lo zittì poggiando nuovamente le labbra sulle sue. Le mani di Dean accarezzavano lentamente la pelle di Castiel, lo sentiva tremare sotto il suo tocco.
Castiel sentì le gambe cedergli definitivamente quando Dean iniziò a mordergli il collo, sentì una sensazione strana all'altezza dell'inguine, si lasciò cadere portandosi Dean con sé.


Your mouth, so hot. Your web, I'm caught. Your skin, so wet. Black lace on sweat. I hear your calling and it's needles and pines. I want to hurt just to hear you screming my name. Don't want to touch you, but you're under my skin. I want to kiss you, but your lips are venomous poison.

 

Si svegliò da solo in mezzo alla radura, la notte appena passata aveva visto un Castiel, davvero velenoso. Non riusciva a fare a meno di non pensare al sapore delle labbra di Castiel, un sapore angelico, non aveva mai provato nulla del genere, nessuna donna con cui era stato era minimamente paragonabile a Castiel. Era riuscito a farlo sognare, come non faceva da parecchio tempo ormai. Sentì un rumore di passi avvicinarsi, alzò gli occhi e vide Castiel. Lo sguardo colpevole ed imbarazzato. “Dean...” esordì “Ieri dovevo dirti una cosa, prima che tu mi... Dicessi quelle parole. Io non ho intenzione di tornare con te, qui è dove voglio rimanere. Non perché senta che questo posto mi appartenga, ma sento di dover pagare per quello che ho fatto, ma sopratutto per quello che ti ho fatto. Ti ho tradito due volte, Dean. Ti ho tradito in buona fede, perché volevo proteggerti, ma ti ho pur sempre tradito. Dean, io ti voglio al sicuro, perché sei importante per me, ma con me non sarai mai al sicuro.” gli occhi di Castiel continuavano a parlare anche se la bocca aveva smesso di emettere suoni da diversi secondi.
Dean si alzò da per terra, portandosi alla stessa altezza di Castiel. “Cas, non mi interessa. Io è te che voglio, non importa che tu sia sano o malato, che sia portatore di morte e distruzione oppure di pace. Io voglio te.” le mani di Dean andarono ad incontrare quelle di Castiel, senza mai interrompere il contatto visivo. Stavano per scambiarsi un casto bacio sulle labbra quando la voce di Benny richiamò la loro attenzione. Era una decina di metri più avanti ed indicava uno squarcio blu che si ergeva su una parete rocciosa. Dean prese Castiel per mano e raggiunsero insieme Benny, dopo aver pronunciato l'incantesimo per assorbire l'anima di Benny, Dean corse verso il portale seguito da Castiel.

 

“Leviatani!” strillò Castiel, cercando di liberarsi degli esseri piombati dal cielo.
“Cas, muoviti!” gli strillava Dean, già quasi dentro il portale. Sentì la mano di Dean nella sua, prese un grande respiro, cercando di assimilare l'odore di Dean e di ricordare la sua stretta potente.
“Cas, forza!” continuava ad urlare Dean.
“Va' Dean!”
Vivi la tua vita sulla terra, lì sarai al sicuro. Mi mancherai da morire.
Castiel rimase fermo aspettando la completa chiusura del portale. Spiegò le sue ali e volò via, ricominciando la sua eterna fuga da quegli esseri. Ma almeno adesso aveva la certezza che Dean era al sicuro, lontano da lui, ma al sicuro.

Note finali: Tengo molto a questa One-Shot, l'ho scritta di getto riascoltando la canzone, e ho sentite l'impellente bisogno di scriverci una fic Destiel. Premetto che non mi piace scrivere troppe fanfiction su una stessa ship, ma cioè, loro sono perfetti! Spero che vi piaccia, e per cortesia lasciate una recensione, bella o brutta che sia, vorrei sapere se scrivo da cani oppure in maniera umana. Please, fatelo per una povera anima del purgatorio come me xD Ciao, vi amo tutte/i :3

  
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