Autore:
nakahime
Fandom:
supernatural
Pairing:
Dean
& Cas
Personaggi:
Dean
Winchester,
Castiel
Rating: verde
Genere:
malinconico
Avvertimenti:
pre-slash (se
ce lo vedete),
missing moment
Note: dovrebbe
essere una scenetta che si svolge in un punto non ben definito della
quinta stagione, i personaggi sono ancora nel bel mezzo
dell'Apocalisse. Dean e Cas sono a casa di Bobby. In realtà
stavo
ascoltando una canzone e quando sono arrivata alla strofa da cui
prende il titolo la storia, mi si è dipinta quest'immagine
nella
mente. Ho sentito il bisogno
di mettere giù queste cinquecento parole. Non è
niente di che, lo
so. Però mi piace.
Spero sia di vostro gradimento.
Disclaimer:
Dean,
Cas e compagnia cantando non mi appartengono. Quanto descritto
è
frutto della mia fantasia e non ci guadagno niente.
Do you want to see it? The place where I was free?
-C'è
un posto in Paradiso, è la casa
a cui torno dopo ogni battaglia.-
Dean alza gli occhi su di lui,
lo sguardo che ha sul volto è pieno di comprensione.
-Lì ti
senti libero?- gli chiede il cacciatore.
-Non ne sono certo. Non
credo di capire cosa sia la libertà. Sono un soldato, nato
per
seguire ordini e servire mio Padre.- risponde Castiel.
I due
rimangono in silenzio mentre Dean beve un sorso della sua birra,
ormai calda. L'estate è agli sgoccioli, ma il freddo ancora
lontano.
-E che posto è?-
L'angelo unisce le labbra e guarda
pensieroso oltre il recinto; casa di Bobby è completamente
dispersa
tra stradine di periferia.
-C'è tanto verde. Il cielo è di un
azzurro limpido, così come non è mai sulla Terra.
E' come un
dipinto, con i colori che sembrano finti.-
Dean sorride -Ma a te
piace.-
-C'è un uomo che fa volare il suo aquilone. E' un gesto
che all'apparenza è insignificante, ma in quell'oggetto che
si libra
nel cielo, lui ci vede così tanto.-
-Forse anche lui si sente
libero. L'aquilone che vola, è sinonimo di
libertà; penso che molti
poeti e cantanti ci abbiano scritto montagne di versi o cazzate del
genere, su quest'immagine.-
Castiel annuisce.
Dean beve
ancora.
-Non c'è sangue, lì. Capisci? C'è solo
pace e
serenità.- spiega il serafino.
-Vorresti ritornarci?- chiede
Dean. E' una domanda un po' stupida, perché la risposta
è scontata.
Ma lui chiede comunque, perché forse vorrebbe che Castiel lo
sorprendesse e rispondesse diversamente. -Mi
piacerebbe. Ma ora è cambiato così tanto, non credo
che quel posto mi darebbe le stesse sensazioni.-
Dean porta lo
sguardo di smeraldo sul trench sporco e stropicciato: un indumento
che gli
dona sicurezza.
Ma
è un segreto che tiene
confinato in un angolo della sua mente.
Il beige è diventato il suo colore preferito, da un po' di
tempo.
Castiel non incontra i suoi occhi, tenta di mettere un po'
di distanza tra di loro -Prima
c'erano solo le battaglie. Dovevo solo fare quello che mi veniva
ordinato.- scuote le spalle, come per togliersi di dosso il peso di
eventi passati -Poi sono arrivato qui. E non sono più
battaglie,
queste. C'è altro.-
Il Winchester si lecca le labbra, non è sicuro di aver
capito.
Però si sente bene, come non accadeva da molto tempo.
E'
paradossale sentirsi bene mentre sei nel bel mezzo dell'Apocalisse;
ma poco male.
-Il posto in cui ti senti libero, ora... - comincia
il cacciatore, ma non sa come terminare la frase.
Nemmeno Castiel
la termina, si limita a voltare il capo e a fissarlo con quegli occhi
che sanno di secoli e guerre, perdite e sofferenza; sanno di sacro e
di amore.
Non c'è bisogno di parlare. Lo sguardo dell'angelo
dice tutto: il posto in cui mi sento libero
è qui, ora.
Fine.
A/N:
1.
non ricordo bene se
nel Paradiso dell'uomo autistico, lui faceva volare o meno
l'aquilone.
A me sembra di sì. Però mi piaceva l'idea, quindi
non ho voluto informarmi e cambiare la scena.
2. la canzone
da cui ho tratto ispirazione è Twenty
Years – Augustana.
Grazie
per aver letto fin qui.
Baci,
Nakahime.