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Autore: Isaka chan    03/10/2013    4 recensioni
Dal testo: Era cambiato tutto, la sua vita era stata completamente sconvolta, ma non era dispiaciuto, pur conservando sempre quel cipiglio adirato che tanto spaventava i suoi colleghi all’università.
Morinaga, però, non lo aveva mai temuto. Era entrato prepotentemente nella sua vita e ci si era stabilito, lo aveva forzato a fare cose che prima d’ora non aveva mai fatto, lo aveva fatto piangere, sorridere e arrabbiare tutto in una volta sola.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nell’ultimo anno erano cambiate molte cose nella sua vita. Aveva trovato una persona che lo amasse nonostante il suo carattere difficile e iracondo, era andato a convivere con lei e ora, anche se sul suo viso non si vedeva, era felice.
Aveva scoperto, poco a poco, quanto fosse piacevole sentire il corpo di Morinaga muoversi contro il suo, sentire le sue mani che stuzzicavano ogni dannato punto sensibile -portandolo a inarcarsi scosso dai tremiti del piacere- e assaporare la sua lingua sempre dolce che giocava furiosamente con la propria. Si era scoperto a ricambiare con sempre più ardore le sue spinte vigorose, chiamando il suo nome ripetutamente, stringendosi a lui come non aveva mai fatto prima.
Era cambiato tutto, la sua vita era stata completamente sconvolta, ma non era dispiaciuto, pur conservando sempre quel cipiglio adirato che tanto spaventava i suoi colleghi all’università.
Morinaga, però, non lo aveva mai temuto. Era entrato prepotentemente nella sua vita e ci si era stabilito, lo aveva forzato a fare cose che prima d’ora non aveva mai fatto, lo aveva fatto piangere, sorridere e arrabbiare tutto in una volta sola. Aveva rischiato la sua vita per lui e per Kanako (che lo adorava), aveva attraversato l’oceano pur di vederlo anche solo per un giorno, aveva invaso ogni suo singolo spazio personale –risultando a volte fastidioso- per stare insieme a lui.
Ma ora capiva. Ora comprendeva perfettamente il bisogno di Morinaga di essere guardato, apprezzato, amato. Era stato rifiutato dai genitori dopo aver dichiarato la sua omosessualità, si era martirizzato per un uomo che amava il fratello e non lui, aveva sempre e solo fatto ciò che più era giusto per gli altri, mai per se stesso. Anche con lui era stato così, nonostante sembrasse solo un egoista che non pensa ad altro che non sia il piacere personale.
E adesso, mentre Morinaga spinge un’ultima volta in lui, Souichi apre gli occhi e lo guarda: il viso arrossato, i capelli scomposti, la bocca aperta in cerca di aria… tutto di lui è semplicemente perfetto. Vede l’amore nei suoi occhi, ma anche il bisogno disperato di essere ricambiato. Prima di allora, prima di essere consapevole dei suoi sentimenti, non aveva mai notato quel tumulto di emozioni che i suoi occhi blu celavano.
Souichi porta una mano sul viso dell’altro e passa il pollice sotto a un occhio, come per asciugare una lacrima. Si tira su, facendo leva sul braccio sinistro, e gli sfiora le labbra con le proprie, un gesto tanto semplice quanto importante, soprattutto per Morinaga.
E infatti lui lo guarda stupito, perché ancora non si capacita di quanto Souichi sia cambiato. Ogni piccolo gesto, che sia un bacio o una carezza, per il moro valgono tanto, perché è così che capisce che il suo senpai lo ricambia, perché sa che a parole per lui è troppo difficile dirlo, l’orgoglio glielo impedisce.
“Senpai…”
Souichi si lascia ricadere sul materasso, sfinito e senza fiato, ma continua a guardarlo. Fino a pochi mesi prima non si soffermava mai a osservare Morinaga, crollava sfinito o se ne andava subito, lasciando il ragazzo solo, senza capire quanto male gli facesse. E ora che lo capiva gli restava accanto, si guardavano per interminabili minuti, si parlavano con gli occhi e con il cuore, perché le labbra erano troppo impegnate ad assaporarsi delicatamente, incapaci di lasciarsi andare.
Ora sì, ne era sicuro, non avrebbe potuto più stare senza quel rumoroso e appiccicoso ragazzo, anche se ciò andava contro i suoi pregiudizi, il suo orientamento sessuale, il suo essere così com’era, scorbutico e arrogante, iracondo e poco paziente.
“Morinaga…”
Souichi torna con gli occhi sul compagno, lo scruta, arrossisce ma non distoglie lo sguardo e, finalmente, riesce a dirlo.
“Ti amo, Morinaga.”
Subito guarda da un’altra parte, troppo imbarazzato per vedere la felicità che illumina il viso del più giovane, ma ritorna a fissare i suoi occhi quando sente una lacrima cadere sulla sua guancia.
“Senpai io… ti amo, ti amo tantissimo! Grazie… grazie…” sussurra singhiozzando, troppo emozionato per dire altro.
Si abbracciano e tutto improvvisamente diventa perfetto. Souichi gli accarezza la schiena, mentre Morinaga lo stringe a sé con forza, quasi avesse paura di vederlo scappare da un momento all’altro.
Si baciano ancora e ancora e Morinaga lo fa suo per l’ennesima volta, perché quella è una notte speciale per loro, è la notte in cui gli sforzi infiniti di Morinaga vengono ripagati, è la notte in cui Souichi sigilla per sempre il suo cuore insieme a quello del moro.
E tra gli ansiti e le spinte, tra il rumore di bagnato che i loro corpi producono quando si incontrano, Souichi socchiude gli occhi e si imprime nella mente ogni dettaglio del viso di Morinaga, perché il ragazzo sta per partire e non lo rivedrà più per mesi. E se prima la cosa non lo avrebbe toccato più di tanto, ora invece lo strazia.
Non piangerà, non dirà nulla. Non è da lui.
Lo lascerà andare perché è giusto che sia così, si chiameranno ogni sera e lui si arrabbierà per questo, lo sa già, mentre Morinaga riderà e gli racconterà tutto, anche quello che ha mangiato alla mensa aziendale.
In fondo a lui va bene così, non ha paura di perderlo. E anche Morinaga non ha più paura, lo vede nei suoi occhi arrossati dal pianto, carichi di amore e desiderio. Sa che sarà dura, ma la lontananza non sarà un problema, perché si amano e, finalmente, può dirlo anche lui senza remore né timore.
Si abbracciano stanchi, programmando prima la sveglia che decreterà il momento in cui si separeranno.
Souichi alza il viso un’ultima volta, appoggiando la bocca gonfia di baci sull’orecchio del ragazzo, sussurrandogli stanco una frase che accompagnerà Morinaga nel viaggio e nella permanenza lontano da lui.
“Torna presto, idiota. Ti aspetto a casa.”
Morinaga sorride, bacia la fronte del senpai e se lo stringe addosso, ringraziandolo.
 
E finalmente Morinaga sorride con il cuore, felice.
 
 
 
Angolo della beota yawwn:
Premetto che il fatto di averla messa al presente mi fa storcere il naso, ma l’ho fatto per rendere il tutto più vivo, più attuale, non so neanche io come dirlo.
Ho provato a metterla al passato, ma non rendeva allo stesso modo. Spero solo che così non sia eccessivamente banale, però fotte sega, a me stranamente piace.
Btw, erano SECOLI che volevo scrivere su di loro, ma non ho mai avuto ispirazione/voglia/altro per mettere su qualcosa di decente, quando oggi ho avuto l’illuminazione sacra! E infatti non ho chiuso occhio, ma son dettagli.
Dedico sta ciofeca alla mia amorA Hiro, perché boh, volevo farle un regalo. Ecco.
Che dire, spero che sia piaciuta almeno un po’ e ringrazio quelle poche anime pie che resisteranno fino alla fine della lettura XD
A presto (ma anche no),
Isaka chan.
 
   
 
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