"My name is Luka 
I live on the second floor 
I live upstairs from you 
Yes I think you've seen me before..." (Suzanne Vega- Luka, 1987)

Questa è una breve song-fic ispirata a una canzone che amo tantissimo.


1987. Vivevo in un appartamento in una graziosa palazzina a Los Angeles, in una zona piuttosto signorile che non menzionerò. L'edificio era moderno, costruito a metà anni '80 -e quindi nuovo- e ci vivevo da poco, con i miei genitori e mio fratello, che però stava quasi sempre al college e con la sua ragazza (lui è più grande di me di alcuni anni). Dovevo finire il liceo e, avendo cambiato zona, mi ero dovuta iscrivere in una scuola diversa. Tutto filava liscio, nella mia vita da adolescente con la cameretta rosa, piena di peluche e con i poster dei Bon Jovi, come tante mie coetanee di allora e mi piaceva molto il mio palazzo, abitato da persone gentili e raffinate. Ma qualcosa non quadrava. Sentivo spesso provenire rumori dal piano di sopra, nonchè urla; sembravano quelle di un ragazzo. Se la mia esistenza adolescenziale procedeva senza intoppi, il giorno in cui incontrai lui, mi crollò il mondo addosso. Lui chi? Lui...Luka, che viveva proprio nell'appartamento sopra al mio, proprio quello dal quale provenivano quegli strani rumori. Il giorno in cui lo vidi bene per la prima volta, casualmente per le scale, Luka si fermò a parlare di sè, facendomi capire che non dovevo impicciarmi degli affari suoi e che dovevo ignorare tutto ciò che si udiva arrivare dal suo appartamento. Mi colpì subito, quel ragazzo: più piccolo di me di due anni, capelli neri, ciuffo di lato, tratti somatici orientali e un volto che presentava dei lividi. Capii, dalle sue parole, che la sua famiglia, probabilmente ricca, lo maltrattava. Me lo faceva comprendere con discrezione, ma il suo era come un disperato bisogno di aiuto e non vi era orma di dubbio. Volevo far qualcosa per lui, ma mi sentivo inerme. Come poteva agire un'adolescente appena arrivata in quartiere che non conosceva? Forse un aiuto potevo darglielo: offrirgli la mia amicizia e così feci. Non so perchè, tanti anni dopo, sono qui a raccontarvi del mio incontro con Luka, ma volevo, una volta per tutte, far luce su una storia raccontata in una canzone che amo ancora tanto e non solo io, ma anche mio marito, che si chiama Luka. Avete capito bene.

Fujikofran (c) 2013


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