Fanfic su attori > Cast Lo Hobbit
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Autore: Stargirl1998    04/10/2013    8 recensioni
- Andiamo a cena? Mi dovrei trovare con gli altri al pub. Dovresti conoscerli visto che probabilmente sarai tu ad accompagnarci.-
- Perché sei così sicuro? -
- Le altre ragazze avevano la faccia perversa di una che si può infilare nella tua roulotte nuda nel pieno della notte. Non è una qualità che si apprezza, in genere, è inquietante. Tu sembri una seria e che lavora. Poi non mi dispiacerebbe neanche tanto se, durante l’anno, ti infilassi nuda nella mia roulotte, non so se mi spiego. -
Fanfic tanto stupida quanto gratificante, una scemenza che scrivo tanto per divertirmi... Recensite anche solo per dirmi che sono deficiente!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aidan Turner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto seduta, con le gambe accavallate, aspettando che entri l’attore che devo intervistare.
Dio solo sa che cosa mi sia preso, accettando di partecipare ad un concorso giornalistico del genere. Intervistare tutto il cast di ‘Lo Hobbit’ per sperare di assistere alle riprese di tutto il film, con il compito di redarne un articolo.

-Sarà un trampolino di lancio, un articolo mondiale! Il diario del mondo dietro ‘Lo Hobbit’!- aveva detto il direttore creativo della rivista cinematografica per cui lavoro da un mese. Come no… Fin ora avevo solo raccolto le noiosissime informazioni riguardo le location dei film meno cagati nella storia del cinema, annoiandomi a morte e odiando il mio lavoro… Ora però potevo veramente pubblicare qualcosa!

Ma cosa avevo pensato? Che intervistando gli attori sarei diventata una figura di spicco nella rivista?!
Con questo articolo probabilmente diventerò l’idolo di certe ragazzine ossessionate, non so proprio da che cosa, visto la grande eccitazione che provo adesso, stando seduta su una poltroncina di poliestere, sudata e con le gambe indolenzite.
Mi ero alzata presto quella mattina, eccitata come non mai! Avrei intervistato dei veri attori! E, vincendo il concorso, avrei assistito alle riprese di un vero film interrompendo per un anno la solita dannata routine. Non avrei soltanto intervistato il sindaco di qualche noiosa cittadina, la cui economia va avanti vendendo capre, che mi spiega il perché la loro boscaglia è migliore di quella dei vicini !

Il mio entusiasmo si era praticamente congelato, quando avevo visto il lunghissimo programma, che mi avrebbe impegnato almeno una settimana di lavoro per essere sorteggiata tra i giornalisti che avrebbero seguito le riprese dal vivo, andando in trasferta. Intervista primaria, per conoscere l’attore e guadagnarsi la loro fiducia, intervista secondaria, mirata all’introspezione dell’attore, intervista mirata all’introspezione del personaggio e intervista conclusiva. Tutto questo per tutto il cast. Era pressappoco un suicidio. Avevo iniziato con il protagonista indiscusso (alto un metro e un tappo) che mi aveva messa a mio agio. Era divertente e non mi aveva fatto pesare le classiche domande di routine, che di solito di fanno venire l’intenso desiderio di pugnalare qualcuno o te stesso con la penna. Avevo continuato con l’uomo che interpretava lo stregone barbuto e con il grande re dei nani, per poi passare ai nani stessi.
-Ma quanti sono?!- avevo pensato dopo il terzo che intervistavo, ormai quasi al punto di mandare tutto a puttane e andare a mangiare.
Digitai su google il titolo del film. ‘Lo hobbit, un viaggio inaspettato’… Le avventure di Bilbo Baggins con il gruppo di quattordici nani… Quattordici!?

Ore dopo…

Il prossimo che entra lo mordo. – bisbiglio tra me e me, mentre Dean O’Gorman lascia la stanza, con il sorriso sulle labbra. Beato te, la tua giornata è finita.
Apro la borsa di pelle nera, ne cavo fuori un mars mezzo schiacciato e lo mordo con voracità. Al diavolo la linea, devo sopravvivere alla giornata.

Fuori dalla stanza…

-Ehi. Tutto bene Dean? – un ragazzo dai ricci scuri cammina spedito, con una tazza di caffè in mano e l’aria di chi non si è ancora svegliato del tutto, nonostante l’orario.
- Tutto bene, la ragazza è simpatica. Ha voglia di stare qui per una settimana a fare le interviste come di prenderle di santa ragione ma è simpatica…credo e spero che sarà lei... -
- Gran bella giornata, fare le stesse domande tutto il giorno! Spero per lei che la situazione migliori, quando almeno ci saranno dei colloqui più aperti! -
- Per me se sopravvive la prima settimana può venire a girare con noi. E’ una che ha le palle. -
- Siamo già in troppi maschi, qui. Non per essere volgare ma non sono le palle che servono su questo set….  –
- Fila, deficiente! Non serviranno le palle ma ti assicuro che quella è in grado di picchiarti se la tieni ancora per un po’ chiusa lì dentro! –
Aidan ride e si avvia con velocità verso la porta dell’ufficio.

- Ma dove diavolo è?! E’ l’ultimo di quei dannatissimi nani e mi fa rimanere in sospeso qui come una scema… Quando arriva lo picchio… Voglio vincere il concorso, ma non ho certo intenzione di sacrificare la mia sanità mentale! Io devo lavorare! – sono furiosa, stringo la carta del Mars come se fosse la testa dell’attore in questione. –Rimani calma. Vuoi vincere il concorso? Fai una buona impressione a tutti… anche a questo deficiente. -
Qualcuno bussa alla porta. Mi sistemo i capelli, mi tiro giù la gonna e mi schiarisco la voce, che vorrebbe urlare tutte le parolacce che si ricorda.
- Avanti. – dico, affondo la schiena di più nella poltrona, preparandomi ad affrontare la serie di convenevoli inutili e di domande che ormai so a memoria.
La porta si apre un poco e un ragazzo infila la testa nello spiraglio.
- Scusa il ritardo, Aidan. -  dice il ragazzo, tendendomi una mano, che stringo calorosamente, alzandomi in piedi.
- Nulla – bugia grossa come il mondo, avanti così!
Il ragazzo si siede sulla poltroncina davanti a me, accavalla le gambe e avvicina la tazzina di plastica con il caffè alle labbra.
Mentre finisce di ingollare il caffè sotto il mio sguardo, probabilmente ustionandosi la sua lingua da ritardatario, mi prendo tempo per osservarlo.
Alto, magro, capelli neri ricci. La faccia da eterno bambino. Età compresa tra i venticinque e i trenta.
- Bene – dice, ha finito di bere la brodaglia immonda del distributore e, a giudicare dalla sua faccia disgustata, ha ingoiato i fondi.
Trattengo un sorrisino vendicativo e prendo la cartelletta con il modulo da compilare.
- Ben ti sta, ritardatario- penso, iniziando improvvisamente a credere al Kharma.
- Nome? -
- Aidan, già detto. – la mia mente ulula di prenderlo a calci, pure l’attore saccente e ritardatario di fine giornata! La mia neonata fede nel Kharma si butta dalla finestra.
- Cognome? -
- Turner. -
- Nato a…? -
- Clondakin. Irlanda. -
- Il…? -
- 19 giugno dell’83 -
- Benissimo… Entriamo nel vivo… - sorrido, falsa, se c’era del vivo in quest’intervista è morto da un pezzo. Lui sorride.
- Precedenti esperienze lavorative rilevanti? -
- Come vivo mi sembra un pochino morto… -
- Dammi tempo, mi devo riscaldare! -
- Desperate Romantics, Being Human… Lo Hobbit! -
- Direi, dato che siamo qui. Che personaggio interpreti in questo film? -
- Kili. Figlio di Dìs! Nipote di Thorin! E bla bla bla… Vuoi l’albero genealogico? -
- Nah… Faccio a meno. Impaziente di cominciare le riprese? -
- Certo! Tutti sono impazienti! Non vedo l’ora! Non ho mai visitato la Nuova Zelanda e sono eccitatissimo! -
- Due parole per definirti –
- Non saprei… Irlandese e riccio? -
- Perfetto… Migliore amico sul set?  -
- Dean. Sarà mio fratello nel film. E’ il mio migliore amico. E a quanto pare c’è gente che pensa che ce la facciamo di nascosto… Che tipe… Se mi volessi fare qualcuno, con tutto il rispetto, non sarebbe lui… -
- Lo devo mettere nell’intervista?-
- Sei tu la giornalista…-
- E tu quello che mi ha appena fatto una dichiarazione imbarazzante…-
- Sono uno che si fida…-
-A che ora finisce l’intervista? -
- Anche ora se vuoi, andiamo a cena? Mi dovrei trovare con gli altri al pub. Dovresti conoscerli visto che probabilmente sarai tu ad accompagnarci. Finiamo domani, se vuoi.-
- Perché sei così sicuro? -
- Le altre ragazze avevano la faccia perversa di una che si può infilare nella tua roulotte nuda nel pieno della notte. Non è una qualità che si apprezza, in genere, è inquietante. Tu sembri una seria e che lavora. Poi non mi dispiacerebbe neanche tanto se, durante l’anno, ti infilassi nuda nella mia roulotte, non so se mi spiego. -
Alzo gli occhi al cielo.
- Va bene. Finiamo domani. -
- Ahhh! -  Aidan si alza dalla poltroncina e si stiracchia, io ho il terrore di non avere più ossa in corpo, probabile.
- Mi vergogno un po’… Mi aiuti ad alzarmi? -
- Culi e poliestere: Nemici letali. -
- Più o meno – ridacchio io, prendendo le mani che il ragazzo mi porge e alzandomi in piedi.
- Ti ho salvata da un nemico letale e non so come ti chiami… Che cosa strana… La domanda è sottintesa, a questo punto. -
- Mi chiamo Ellie. –
- Andiamo, Ellie. -
 
  
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