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Autore: Moony_911    05/10/2013    5 recensioni
Buonsalve a tutti!
Questa storia è opera del mio criceto che ha letteralmente fuso dopo aver visto la puntata di stasera e la faccia di Chloè dopo la morte di Garrell...non è niente di che, però è la mia versione di come mi immagino il rientro a casa di Chloè, coi sensi di colpa che vanno a mille dopo non essersi accorta di niente e un Thomas che memore del "sarei voluto essere lì con lei" dello scorso episodio, mantiene fede a questo suo desiderio...che cosa succederà? Buona lettura!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Thomas la vede rientrare in commissariato dopo il colloquio con quelli degli affari interni, è ancora scossa. Garrell si è appena buttato da un ponte, il corpo non è ancora stato recuperato e non sa quanto ci vorrà.
La vede recuperare le sue cose e andare via, ed è come una sensazione di deja vù.
Inevitabilmente ripensa a quando si sono conosciuti, a quando è dovuto andare fino in Normandia per farla uscire dalla sua tana e farla tornare al lavoro ed è come se la storia si stesse ripetendo.
Prima Pèrac, ora Garrell, in entrambi i casi, due persone a cui voleva bene, senza dimenticare quello stronzo di Hoffmann, ma quella era un’altra storia.
Finisce di sistemare i verbali e poi decide di andarsene a casa, la spalla fa ancora male ma lui è uno tosto e anche se sa che l’ortopedico non sarebbe d’accordo, allenta il tutore quanto basta per riuscire a guidare.
Senza neanche farci caso finisce sulla via dove abita Chloè, più o meno all’altezza del suo portone e parcheggia.
Nota una friggitoria poco distante e sapendo quanto lei vada matta per le frittelle di riso decide di fermarsi a comprarne un po’, poi prende due bottiglie di birra e si avvia verso casa della ragazza.
Suona il campanello e poco dopo ecco che si ritrova davanti due occhi lucidi, gonfi dal pianto, che lo fissano con aria interrogativa.
“Thomas che ci fa qua, è successo qualcosa?”.
“Tranquilla, va tutto bene, ero in zona e volevo vedere come stava…”.
“Prego, si accomodi” rispose lei sapendo che non le conveniva impuntarsi e mandarlo via, avrebbe ottenuto l’effetto contrario.
Gli fece strada fino al divano e Thomas posò la busta con dentro la birra e le frittelle sul tavolo.
“Cosa c’è lì dentro?”.
“Un pensierino, niente di che, ho pensato che in questo momento quattro chiacchiere davanti ad una birra potessero farle bene…”.
“Grazie ma…”.
“Niente ma, le ho anche preso quelle assurde frittelle che le piacciono tanto…”.
“Come?”.
“Le mangia praticamente ogni volta che c’è qualcosa che la preoccupa, ormai ho imparato a conoscerla!” rispose lui sorridendo.
“Come va la spalla?!” chiese allora toccandogliela lievemente con una mano cercando di cambiare discorso.
“E’ ancora attaccata, non posso lamentarmi!” sdrammatizzò lui.
“Mi hai fatto preoccupare un sacco non rispondendomi a quel dannato telefono, altro che!” rispose lei secca prima di rendersi conto di avergli dato del tu.
“Anche tu non sei stata da meno… sicura che vada tutto bene?” rispose lui aprendo le birre.
“Perché?”.
“Perché hai una faccia strana, come al solito tieni tutto per te e questo non va affatto bene…”.
“Che ne sai tu…” commentò lei prima di tracannare un sorso.
“Hai la stessa espressione triste che avevi quando ci siamo conosciuti la prima volta…” rispose lui “e mi fa male vedere che è per colpa di quello stronzo di Garrell che stai così…”.
Chloè non disse niente, buttò giù un altro sorso.
“Appunto…”.
“Appunto cosa Thomas, eh? Cosa vuoi sentirti dire? Che se mi sento in colpa è perché non sono riuscita a capire prima che era lui il killer perché ero offuscata dai miei sentimenti, cosa? Che mi sento in colpa perché non sono stata in grado di avvisarti per tempo e per poco non ci rimettevi la pelle, e che se ti sei fatto male è colpa mia? Cos’è, vuoi che ammetta che ho avuto paura di perderti come è successo con Mathieu cosa? Cosa? Cosa?” sbottò Chloè.
Thomas rimase a fissarla un istante, non si aspettava certo una cosa del genere… certo, avevano legato un sacco nonostante fossero due caratteri completamente opposti ma non si aspettava certo una confessione del genere, avrebbe forse dovuto dirle che aveva sempre sospettato che Garrell fosse marcio? No, glielo aveva già detto e sapeva come aveva reagito…
D’istinto le aveva tolto la bottiglia dalle mani, l’aveva posata sul tavolino e poi l’aveva abbracciata.
Lei provò ad opporsi per qualche istante a quelle braccia forti che la tenevano stretta, poi sentì le forze abbandonarla e si lasciò andare cominciando a singhiozzare.
“Ehi… va tutto bene, io sto bene, tu stai bene, è tutto finito adesso” le disse accarezzandole la schiena scossa dai singhiozzi con la mano sana mentre con le labbra le baciava i capelli “non mi perderai, te lo prometto!”..
“E’ che…è che… mi ero fidata”.
“Lo so…”.
“E lui ha fatto il doppiogioco sempre…”.
“Lo so…”.
“E non ti ho dato retta tutte le volte che hai provato a mettermi in guardia”.
“Lo so…”.
“Potrai mai perdonarmi per questo?”.
“Per cosa?”.
“Per aver dubitato di te, pensando che tu lo facessi solo per gelosia e non perché mi vuoi bene”.
“Chloè, in realtà forse dovresti essere tu a scusare me… l’ho fatto perché non mi è mai andato a genio è vero, ma non è solo perché ci tengo a te, ma anche perché ero geloso marcio…”.
“Cosa?” rispose lei staccandosi un attimo per guardarlo dritto negli occhi.
“Già…” annuì lui grattandosi la testa con la mano sana.
Lei lo guardò un istante come persa nei suoi pensieri, poi prese coraggio e prendendolo alla sprovvista gli accarezza una guancia e gli posa un casto bacio sulle labbra.
“Grazie” gli disse semplicemente.
“Per cosa?” rispose lui ancora sconvolto da quanto successo poco prima, quel bacio che si era ritrovato a desiderare per lungo tempo senza neanche rendersene conto.
“Perché non ti sei arreso e nonostante tutto ci sei sempre stato…” rispose lei e quasi fosse stata la cosa più naturale del mondo, posò la testa sulla sua spalla, chiuse gli occhi, e per un istante, tutta la tristezza provata nell’ultimo periodo si era affievolita grazie a lui, a quel burbero orso del suo collega che nonostante tutto, senza che lei se ne accorgesse, non l’aveva mai lasciata da sola un attimo e grazie al quale, si sentiva un po’ meno sola.
“Non c’è di che…” rispose lui infine con un sorriso “te l’ho detto che sarei voluto essere insieme a te nei momenti brutti, come tu ci sei stata per me, ed ora che sono qui, se me lo permetterai, non ti lascerò più andare…”.
Chloè non commenta, prende solo la sua mano e lascia che le loro dita si intreccino, come un legame indistruttibile che rende entrambi più forti.
 

Angolo dell'autrice:
Okay, forse la mia vena romantica sta prendendo il sopravvento, ma io son qui che ogni venerdì spero che succeda qualcosa tra i nostri due piccioncini, che indubbiamente stanno cuocendo a fuoco lento e i dettagli lasciati nelle ultime puntate sono ben chiari...ma poichè ancora non sappiamo come si evolveranno le cose, perchè non sognare un pò??
A voi l'ardua sentenza, un grazie a chi legge, e a chi magari avrà voglia di lasciare un commento, anche piccino picciò o anche per dire che è la più grande ciofeca di tutti i tempi!
à bientot
Lisetta_Moony
  
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