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Autore: Shainareth    05/10/2013    4 recensioni
«È un simulatore virtuale di appuntamenti», si prese la briga di spiegare Ching, mentre Pucca continuava a smanettare con il joypad. «Crei un personaggio femminile e poi inizi una storia in cui incontri un sacco di tipi veramente fichi, con i quali puoi avere un appuntamento fatale!» E nel dirlo, assunse un’espressione sognante che contribuì a far arricciare il naso al suo amico.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abyo, Ching, Garu, Pucca
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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APPUNTAMENTO SBACIUCCHIOSO




«Chissà poi perché Ching aveva tutta questa fretta di finire l’addestramento», ragionò fra sé Abyo, mentre usciva dalla palestra insieme a Garu e Ssoso. Avevano appena concluso una sessione di allenamento con il maestro Chang e adesso si domandavano che fine avesse fatto la loro amica, dal momento che, abitando lì al dojo, era sempre l’ultima ad andar via.
   «Forse aveva appuntamento con qualcuno», ipotizzò Ssoso, che sentiva di aver svuotato l’animo da ogni sensazione negativa, dopo quell’ora di moto.
   In effetti, il ragazzo non era andato poi troppo lontano dalla realtà. Quando lui si accomiatò, gli altri due allievi del maestro, spinti dalla curiosità, decisero di cercare Ching in giro per casa. Non fu una lunga ricerca, anzi, poiché la trovarono subito insieme a Pucca. Entrambe le amiche erano infatti sedute sul pavimento del salotto, gli occhi incollati al televisore e le mani occupate da un joypad.
   «Che state combinando?» chiese retoricamente Abyo, dal momento che si capiva lontano un miglio che erano impegnate in una partita alla console. Si avvicinò a loro e scrutò le immagini che scorrevano sullo schermo: si trattava di figure fisse e di dialoghi, nulla di movimentato. «Che noia di gioco è?»
   Ching si rassegnò a girarsi nella sua direzione per rispondere alle sue domande. «Me lo ha prestato stamattina un’amica, lei lo ha appena finito e mi ha assicurato che è supermegafichissimo
   «Ma se ci sono solo fessi che se ne stanno immobili come manichini!» obiettò Abyo, aggrottando la fronte e cercando di capirci qualcosa. «Come si chiama?»
   «Appuntamento sbaciucchioso», fu la replica che lo lasciò fortemente interdetto.
   «Che schifo è?!» esclamò, sperando di aver capito male.
   «È un simulatore virtuale di appuntamenti», si prese la briga di spiegare Ching, mentre Pucca continuava a smanettare con il joypad. «Crei un personaggio femminile e poi inizi una storia in cui incontri un sacco di tipi veramente fichi, con i quali puoi avere un appuntamento fatale!» E nel dirlo, assunse un’espressione sognante che contribuì a far arricciare il naso al suo amico.
   «Fatale?» ripeté lui, non molto convinto. «Nel senso che ti fanno fuori?»
   La fanciulla ruotò gli occhi al soffitto e scosse il capo, facendo oscillare graziosamente le treccine attorno al viso. «Guarda tu stesso, così te ne renderai conto», disse allora, indicandogli lo schermo. «Pucca ha appena rimorchiato uno dei più bei ragazzi presenti nel database», lo informò.
   Si trattava di un giovane alto, biondo, con gli occhi azzurri e i lineamenti tremendamente effeminati. Vestiva in giacca e cravatta, aveva un fiore all’occhiello e, per di più, un sorriso che brillava di luce propria.
   Abyo avvertì un brivido sinistro scorrergli lungo la schiena. «E quello lo chiami fico?!» protestò in tono indignato.
   Più corrucciato di lui, in ogni caso, era Garu: il tipo del videogioco con cui aveva deciso di trastullarsi Pucca era esattamente l’opposto di ciò che era lui. Forse avrebbe dovuto esserne contento.
   «Sai, è il ragazzo più ricco e famoso del paese», raccontò Ching, beandosi di quella visione.
   «Pratica kung fu?» fu l’ovvia domanda che pose Abyo.
   «Ha un sacco di ammiratrici e per questo non è un tipo facile da conquistare.» L'altro fece un verso poco educato con la bocca che lei, da gran signora, preferì ignorare. Anche perché accadde qualcosa che la fece sussultare. «Oh!» esclamò, tutta eccitata, appendendosi al braccio dell’amica. «Guarda, Pucca! Ti ha chiesto un appuntamento!»
   Lei ridacchiò entusiasta, sprizzando poi cuoricini da tutti i pori, che andarono a spiaccicarsi sul viso di Garu. Il ninja agitò affannosamente le mani per scacciarli, come se fossero stati delle mosche fastidiose.
   «Hai intenzione di accettare?» domandò Ching. La sua amica annuì con decisione, selezionando l’opzione con il joypad. L’immagine del biondone sullo schermo mutò e apparve un suo primo piano, intento ad offrire alla giocatrice una rosa rossa. «Bel colpo, Pucca!» esclamò Ching, dandole il cinque. «Adesso dovrai tornare a casa e scegliere un bel vestito per l’appuntamento», le consigliò di cuore.
   «Ma non ci sono combattimenti all’ultimo sangue?»
   «Oh, Abyo!» sbottò, esasperata da tanta mancanza di sensibilità romantica. «Perché non ti metti giù seduto e non guardi, anziché blaterare di cose insensate?»
   Lui obbedì, troppo curioso di vedere come andava avanti la faccenda. Tuttavia, non si risparmiò di sussurrare a Garu con un certo sdegno: «Cosa c’è di insensato in un combattimento all’ultimo sangue?» L’altro non seppe rispondere e si misero davvero ad assistere alla partita di Pucca.
   Apparve una visuale in soggettiva di una camera da letto, tipicamente femminile, e quando l’armadio si aprì, la protagonista fu finalmente visibile a tutti.
   «Almeno è carina», commentò distrattamente Abyo, che continuava lo stesso a trovare quel gioco assai monotono. «Ti assomiglia, Pucca.»
   «L’ha fatta apposta a sua immagine e somiglianza», lo informò Ching, con un certo orgoglio. A quella notizia, Garu si domandò con una certa preoccupazione se davvero avrebbe dovuto rimanere lì ad assistere ad un noiosissimo appuntamento virtuale fra l’alter ego di Pucca e un tale che sembrava uscito dalla copertina di un fumetto per ragazze. La cosa lo disgustò al punto che fu tentato di andar via.
   Ad ogni modo, non appena lei rimosse l’abbigliamento indossato dalla protagonista per fargliene mettere un altro, sia lui che Abyo sgranarono gli occhi; ma mentre il primo si limitava ad arrossire, l’altro si lasciò andare ad un fischio d’apprezzamento. «Ora sì che si fa interessante!»
   «La vuoi piantare?!» lo rimbrottò Ching, voltandosi a guardarlo con stizza. «E non guardare!»
   «Mi hai detto tu di farlo!» si difese lui, altrettanto infastidito. Ma insomma! Che si decidesse! «E poi Pucca non ha mica quelle curve da sballo!»
   Non poté allungare lo sguardo ancora per molto, comunque, poiché fu colpito da una mano che gli schiaffeggiò gli occhi per impedirgli di squadrare ancora la fanciulla ritratta sullo schermo. «Ben fatto, Garu!» si complimentò Ching, lieta che almeno lui sapesse cosa fosse il pudore, anche se Pucca pareva non curarsene poi troppo.
   Fu proprio questo che indispettì il ninja, che fissò la ragazzina con aria di rimprovero. E fu ancora più scioccato nel constatare il tipo di abbigliamento che infine lei scelse per la protagonista del videogioco.
   Ching ridacchiò con fare vergognoso e la piccola Won appollaiata in cima alla sua testa arrossì fin quasi al punto di cuocersi. «Oh, Pucca! Come sei audace! Non sarà un po’ troppo?»
   «No, no», la contraddisse Abyo, che iniziava a trovare quel gioco parecchio intrigante. «Lasciala fare», le raccomandò anzi, facendo digrignare i denti al suo amico per l’oscenità di quel look. Ma che razza di appuntamento sperava di avere, Pucca?!
   Tutta soddisfatta, quest’ultima fece uscire di casa la sua alter ego affinché potesse finalmente recarsi al tanto agognato incontro romantico.
   E fu romantico per davvero, ma anche tanto, troppo sdolcinato; al punto che Abyo ebbe quasi un conato di vomito. «Non ho mai visto tante idiozie in vita mia!» sbraitò senza curarsi di dar fastidio. «Quale uomo sano di mente direbbe tutte quelle smielosità ad una donna?!» protestò animatamente. «Di’, Garu», cominciò poi, con fare avventato. «Tu diresti mai a Pucca che è la donna che hai sempre sognato di incontrare? La chiameresti mai Principessa? Le regaleresti mai una collana al primo appuntamento?»
   Il ninja lo fissò dapprima stralunato; poi, quando si rese conto che entrambe le ragazzine si erano voltate nella sua direzione in attesa di sentire la risposta a quelle domande, il suo sguardo mutò in un’espressione stizzita, per via della rabbia e dell’imbarazzo causategli dalla morbosa ed invadente curiosità di quello scriteriato del suo amico.
   La sua reputazione di uomo tutto d’un pezzo, comunque, fu salvata dall’improvviso suono di una musichetta accattivante che proveniva dal videogioco. Tutti e quattro tornarono a prestare attenzione allo schermo e poterono vedere l’aitante biondone agguantare la fanciulla impersonata da Pucca per il punto vita e avvicinarla a sé. Le prese il mento fra le dita di una mano, le sussurrò parole seducenti sulle labbra e… l’immagine scomparve in favore del nero più assoluto.
   Tre paia d’occhi batterono contemporaneamente le palpebre, cercando di capire cosa fosse accaduto. Poi, Pucca, Ching e Abyo girarono lo sguardo verso Garu che, fischiettando con fare indifferente, se ne stava in piedi davanti alla parete lì accanto, con le mani in tasca, gli occhi rivolti al soffitto e un piede che finiva di calciare distrattamente la presa di corrente che aveva appena staccato.
   «Garu!» esclamò Ching, scattando in piedi e piegando leggermente il busto in avanti, le mani sulle anche. Avrebbe di certo aggiunto altro, se la risata allegra di Pucca non l’avesse stupita. Ma come?, si chiese. Non era arrabbiata con lui per averle rovinato la partita?
   Ovvio che no, perché l’azione del ragazzo era stata dettata unicamente da una contorta gelosia che forse egli non avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma che invece la piccola cameriera intese alla perfezione.
   Con un gesto fin troppo deciso, affidò a Ching il joypad e si alzò in piedi, la fronte rivolta all’amato che, colto da un riflesso incondizionato, abbassò gli occhi e incrociò il suo sguardo. Tremò. E il suo istinto non sbagliò, poiché Pucca scappò fuori dalla stanza per tornare poco dopo con un abbigliamento pescato non si sa dove, ma, purtroppo, del tutto simile a quello che aveva fatto indossare alla protagonista del videogioco.
   «All’altra stava meglio», si crucciò Abyo, non scorgendo nell’amica alcuna curva da capogiro. Anzi.
   Garu invece raggelò dalla testa ai piedi, soprattutto quando Pucca ridacchiò. Quindi, ancora una volta guidato dall’istinto, fuggì disperato a gambe levate, inseguito furiosamente da una ragazzina innamorata che lasciava dietro di sé una lunghissima scia di cuoricini palpitanti. Anche il loro appuntamento ebbe così inizio, sia pure a modo suo.

Benché fossero quasi le tre di notte, Ching si svegliò assetata. Scese di sotto per recarsi in cucina a bere un bicchiere d’acqua, ma quando si ritrovò a passare per il salotto, si impalò sulla soglia. Si stropicciò gli occhi, credendo di avere le allucinazioni o, più probabilmente, di stare ancora sognando. Così non era.
   «Abyo!» chiamò allibita, quando lo vide smanettare con il joypad, lo sguardo incollato al televisore. «Sei ancora qui? Tuo padre sarà preoccupato per te!»
   «Non me ne andrò finché questo dannatissimo damerino non mi inviterà ad uscire!» le spiegò il ragazzo, accanendosi sui tasti. «Mi sono persino vestita da battona, ma non mi degna di uno sguardo!» affermò, non capacitandosi di come potesse, un uomo, ignorare una biondona con le curve lievitate e messe in mostra molto più di come avesse fatto l’alter ego di Pucca quello stesso pomeriggio.
   Ching sospirò. «Va beh», disse, scrollando le spalle con rassegnazione prima di dirigersi verso la cucina. «Poi spegni tutto, però. Buonanotte.»












L'ho già detto che amo muovere i personaggi maschili? Se sì, sappiate che mi piace muovere soprattutto quelli "scemi" come Abyo. :°D E mi piace "introspettare" Garu, anche se tendo ad essere un po' fangirl (ma lo sappiamo tutti che in realtà ci tiene sul serio, a Pucca, e alcuni corti flash lo dimostrano ampiamente).
Comunque sia, questo tipo di videogiochi come Appuntamento sbaciucchioso esistono davvero, soprattutto in Giappone, dove, credo, girino da almeno una decina d'anni. In Italia non so se siano mai arrivati, ma mi è parso di capire che online qualcosa del genere debba già esserci. Posso capire che le adolescenti romantiche ne siano affascinate, ma mi chiedevo quale fosse il punto di vista maschile e così... Abyo mi ha tolto questa curiosità.
Ti voglio bene, Abyo. Sul serio.
Shainareth





  
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