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Autore: MissysP    05/10/2013    3 recensioni
Tony è alle prese con un cane e mai si sarebbe immaginato di considerarlo un potenziale rivale. Ora si ritrova alle prese con una bestiaccia per reclamare le attenzioni della fidanzata.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Iron Man
Autrice: MissysP
Personaggi: Tony Stark, Virginia “Pepper” Potts
Rating: Giallo
Pairing: Pepperony
Beta: nope.
Words: 1.751
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of Life
Summary: Tony è alle prese con un cane e mai si sarebbe immaginato di considerarlo un potenziale rivale. Ora si ritrova alle prese con una bestiaccia per reclamare le attenzioni della fidanzata.
Note: perdonatemi questa one-shot ma mi stavo annoiando xD E come se non bastasse sono costretta a rintanarmi in casa a causa dell’influenza. Miseriaccia!
Il titolo è tratto dalla canzone “Total eclipse of the heart” di Bonnie Tyler e, naturalmente, non c’entra nulla con la storia; in più c’è anche il mio cane (mi sono ispirata a lui, infatti) che continuava a fissarmi con i suoi occhioni dolci, dolci.
Concludendo spero che vi piaccia.
 
 
Bright eyes
 
 
 
Quegli occhioni castani, quasi cioccolato, erano teneramente inquietanti e Tony si agitò, a disagio, sul divano.
La TV stava trasmettendo uno di quei film sdolcinati e in bianco e in nero, uno di quelli che Pepper adorava e ancora non ne comprendeva il motivo. Insomma erano dei vecchi film in bianco e nero che continuavano a parlare di un amore talmente perfetto da durare in eterno; e non poteva essere questo, quello che la sua donna voleva. A tale pensiero Tony ebbe un fremito di terrore e deglutì, abbassando lo sguardo, con circospezione, sulle loro mani allacciate. Avrebbe dovuto - una zampata lo riportò al problema principale.
Spostò lo sguardo dalle loro mani intrecciate alla palla di pelo beige e bianco latte, fastidiosamente, in mezzo a loro e poi guardò la sua dolce compagna, avvolta nel suo abbraccio e il capo appoggiato sulla sua spalla. Ritornò a guardare le loro mani, provando un moto d’irritazione all'idea di non poter star ancor più vicino alla sua donna come più gli piaceva. Mosse il volto verso la sua nuca e cercò d'inspirare il suo dolce profumo e di percepire il suo calore così familiare.
Quando aveva accettato di prestarsi a quel lungo e noioso supplizio, già pregustava l'idea - meravigliosa e fantastica e, decisamente, più allettante idea! - del sesso post-film: un rituale che soddisfaceva entrambi. Un rituale che andava avanti da ben due anni e Tony detestava le palle di pelo impiccione e guastafeste, soprattutto se erano beige e bianco latte.
Quella volta, però, qualcosa - si rifiutava di pensare che fosse stata colpa sua! Assolutamente! - era andata storta e si era ritrovato con un intruso dagli occhi dolcemente inquietanti e un muso fatto da un naso rosa e lunghi baffi, senza contare la lunga lingua bavosa e l'alito puzzolente che li appestava. Ogni volta che tentava di avvicinarsi a lei, c'era una zampa orribilmente pelosa che lo spingeva verso il lato opposto e allora Tony si ritirava, innervosito dal fatto che non poteva fare quello che voleva con la sua ragazza e per di più in casa sua. Pepper sembrava non accorgersi di nulla, né dei ringhi della palla di pulci né dei borbottii di Tony. Così il grande genio, playboy - felicemente occupato, s'intende -, filantropo e miliardario Tony Stark aveva ingaggiato una lotta con un cane, un botolo ringhioso e puzzolente. E Pepper era il premio e non sarebbe stato a Tony a perdere.
Quindi strinse maggiormente il suo braccio attorno alle esili spalle della donna e cercò di trascinarla maggiormente verso di sé, senza preoccuparsi di infastidire il sacco di pulci. Anzi, a maggior ragione lo fece. Pepper strofinò il suo volto contro il suo collo, sfiorandogli la pelle calda con le sue morbide e fresche labbra e lui sentì un brivido percorrergli la spina dorsale, facendogli arricciare la pelle e un dolce calore si diffuse nel suo inguine. I pantaloni erano diventati dolorosamente stretti e la sua presa sulla donna si fece più ferrea, facendogli venire in mente immagini di loro due arrotolati fra le coperte color avorio, i suoi capelli rossi sparpagliati sul cuscino e le sue mani scivolavano lungo il corpo tonico di Tony, provocandogli dei deliziosi brividi di piacere.
Tony abbassò il viso e sfiorò con le sue labbra quelle di lei una, due, tre volte e poi si impossessò di esse, mordicchiandole e tirandole dolcemente. Mentre rispondeva al bacio, Pepper si trovò a sorridere contro di lui, divertita da quel comportamento possessivo e geloso. Anche se non aveva detto nulla, lo aveva notato. Pepper era la prima ad accorgersi di tutto, non a caso è l’unica donna che sia riuscita a resistere per ben dieci anni al suo fianco, come sua assistente, ed era resistita per altri tre anni come sua amante, un record.
Quel bacio durò un minuto esatto prima che il cane sbuffò la sua disapprovazione saltando in piedi e sistemandosi sul grembo della donna, che ridacchiò divertita e si staccò dall’abbraccio di Tony.
Lui grugnì, alzando un sopracciglio, e rivolse un’occhiataccia alla bestiaccia che annusava la guancia di Pepper, mentre lei gli carezzava le orecchie e gli dedicava tutte le sue attenzioni.
Davvero? Davvero stava intraprendendo una battaglia con una palla di pelo che, non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce - nemmeno sotto tortura -, sapeva che fosse adorabile.
«Ma che bel cucciolino!» esclamò accarezzandogli sia la pancia e il muso. Tony si ritrasse e incrociò le braccia al petto, aggrottando la fronte per esprimere la sua irritazione dall’essere stato scavalcato da un… un… un Canis lupus familiaris [1]. Era totalmente ingiusto!
Nessuna donna poteva resistere al suo fascino e soprattutto Tony Stark non era mai stato secondo a nessuno - soprattutto ad un cane -  e quella non sarebbe stata la prima volta.
«Pep, tesoro, perché non c’è ne andiamo in camera nostra?» sussurrò al suo orecchio, con voce volutamente roca. Pepper si voltò a guardarlo e gli sorrise, prima di lanciare una fugace occhiata allo schermo. Ormai il film era giunto alla fine e lei non aveva nemmeno seguito una parola perché era impegnata a godersi la rivalità fra Tony e il dolce batuffolo fra le sue braccia.
«Beh…» temporeggiò la donna, rivolgendo ancora una volta la sua attenzione al cane. Tony non attese un secondo di più e afferrò i polsi della donna, costringendola ad alzarsi insieme a lui e il batuffolo coccoloso cadde a terra con un tonfo. Pepper lo rimproverò, ma lui non le diede retta, preferendo concentrarsi sui, decisamente migliori, progetti per finire splendidamente quella disastrosa serata. Puntò dritto verso la camera da letto trascinandosi dietro la sua donna e chiudendo la porta in faccia al cane. Pepper ridacchiò infilando le mani sotto la maglia nera, accarezzando i suoi  possenti pettorali. Le loro labbra si staccarono, per permettere ad entrambi di respirare l'una l'odore dell'altro, il profumo, e la loro impazienza crebbe. Le mani di lei lo spogliarono con fretta, Tony lo gradì particolarmente e non si sottrasse a quelle dolci carezze. Lui fece altrettanto, sfiorandole con la punta delle dita la pelle nivea e lentigginosa e arrivò alle spalline della canottiera, alzandole e scostandone una dopo l'altra lungo le braccia; poco dopo le sue ma,i ritornarono a riscaldarla, ripetendo gli stessi gesti con le bretelle di pizzo nero.
«Te l'ho mai detto che adoro i nostri mercoledì sera? Soprattutto se riguardano te in una mise tanto provocante» le mormorò Tony all'orecchio. Le unghie di Pepper si conficcarono nella sua schiena, mentre lui le gettava canottiera e reggiseno da qualche parte nella stanza.
Era tutto dannatamente giusto, romantico ed eccitante e quello era il momento giusto per togliersi gli ultimi indumenti che li tenevano separati; tuttavia un raschiare delle unghie contro la porta della loro camera si mescolò ai loro ansiti.
«Tony...» sospirò lei, premendo i suoi seni contro il suo petto ma con le mani aggrappate alle sue spalle cercò di staccarsi da quel passionale bacio.
«Lascia stare, tesoro. Vedrai che smetterà» sussurrò inseguendo le sue labbra e rappropriandosene. Pepper annuì, tirandogli con delicatezza i capelli e gli baciò la mandibola, scendendo lungo il collo. Tony ansimò più forte  e la strinse fra le braccia, sentendola scivolare verso il basso, eccitandolo sempre più.
Furono interrotti dalle lamentele del cane, che continuò a grattare contro la porta. Pepper sospirò, voltandosi verso la porta e fece per alzarsi, ma Tony l'afferrò per il braccio fermandola. I suoi occhi castani vennero ricoperti da una patina lucida e le sue labbra si piegarono all’in giù, in una smorfia come quella di un bambino rimproverato. Pepper sollevò il sopracciglio, avvicinandosi a lui e si mise in punta di piedi per poi dargli un bacio a fior di labbra.
«Sarà per la prossima volta, Tony» disse con dolcezza prima di infilarsi la canottiera e uscire. Si chinò davanti al cagnolino e gli fece le solite moine, lasciando un Tony insoddisfatto e furioso.
«E tu mi lasci in queste condizioni per un cane?» domandò incredulo, prima di avvolgersi nelle coperte e rincorrerla in sala. La trovò in piedi davanti alle finestre, affacciata verso l’oceano, e stava accarezzando quella dannata palla di pelo. Tony strinse la presa sul lembo delle lenzuola che gli avvolgeva la vita, per evitare di strozzare un animale, che non era nemmeno suo.
«Tony, non fare il bambino. E’ soltanto per un altro giorno e poi Rhodes ha detto di tenerlo sotto controllo: potrebbe scappare».
«E chi se ne frega! Io non posso fare sesso con la mia ragazza perché una dannata bestiacc-»
«Il suo nome è Rhodey» lo informò Pepper, guardandolo con sufficienza. L’altro rimase a bocca aperta, incredulo alle parole appena udite.
«L’ha chiamato con il suo stesso nome? E poi sarei io l’egocentrico?»
Stava per scoppiare a ridere.
«Primo: il suo nome è Rhodey, ed è diverso da Rhodes. Secondo: non è certo stata mia l’idea di regalargli un cane, perché è un cane Tony e non una bestiaccia. Terzo: potresti essere così gentile da fare questo favore al tuo migliore amico».
Nella stanza calò il silenzio più assoluto e i due si guardarono.
«Mi stai dicendo di abbracciare quel coso?» chiese Tony, assottigliando gli occhi per paura della risposta. Il volto di Pepper fu attraversato da un sorriso pieno di risposte, ma per fortuna gli diede una scelta.
«Oppure potresti sopportare per altre ventiquattro ore la sua presenza e guardare con noi qualche vecchio e bel film in bianco e nero».
«Un altro?»
 
«Ti odio!» esclamò Tony, abbracciato a Pepper. Guardava Rhodey con astio, che si era frapposto fra loro con la forza e stringendosi al fianco della donna. Ogni tanto aveva l’impressione che lo stesse scrutando con soddisfazione e lui odiò sia Rhodey che Rhodes. Profondamente.
«Amore lo sai, vero, che il cane non ti può rispondere...» disse la donna, non sapendo se fosse una domanda oppure un'affermazione la sua.
«Ancora non sono impazzito» borbottò lui, leggermente stizzito. Pepper sorrise alzando il volto verso di lui e allungando il collo per poterlo baciare. Tony sorrise sulle sue labbra e protestò quando lei lo interruppe. Ritornarono a guardare il film, uno appoggiato all'altro e il cane era fastidiosamente incastrato fra loro due.
«Sai che cosa voglio per Natale?» disse la donna. «Un cucciolo. Un bel pastore tedesco e lo chiamerei Starky
Lui non disse nulla, preferendo soffocare la sua ira nella sua testa: voleva fare sesso - del sano e meraviglioso sesso - quella sera e non finire a dormire sul divano, con una ramanzina a ronzargli nelle orecchie.
«No.»






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[1] Canis lupus familiaris, è il nome scientifico in latino del cane. Preso da Wikipedia.

  
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