Storie originali > Epico
Segui la storia  |       
Autore: eremita88    05/10/2013    1 recensioni
quando Ettore sta per andare incontro alla morte affrontando gli Achei, in una delle scene più commoventi dell'Iliade, l'eroe saluta la moglie e il figlio, dice loro addio. molti conoscono questa storia, ma quanti si sono chiesti leggendo del dialogo fra i due sposi e del loro splendido e delicato amore "che tipo di donna era Andromaca?" "cosa pensava mentre salutava Ettore?" "che cosa ha provato quando ha perduto il figlio e i greci hanno conquistato la sua città?" e, soprattutto, "che cosa le accadde dopo essere stata presa prigioniera?" . c'è un mito che racconta la storia di Andromaca dopo la guerra di Troia, ma in questo non sono contenuti anche le sofferenza e i sentimenti di questa coraggiosa donna. Andromaca, un personaggio su cui nessuno si è mai concentrato davvero, a mio parere, merita un'epopea tutta sua, una storia di furia, amore, dolore, bellezza e pietà.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
la svegliò il rumore della cotta di maglia che veniva infilata, e dell'emlo che sferragliava contro lo scudo. la luce inondava solo parzialmente la stanza, da ciò Andromaca dedusse che doveva mancare poco all'alba. ormai erano mesi, anzi anni ,che Andromaca non si svegliava più con il sole alto nel cielo, dopo una notte di sonno profondo e senza incubi, non popolata da soldati in armatura, dal clangore delle spade e dalla terra imbrattata di sangue. 
Ma quando a svegliarla era quel rumore, scattava in piedi quasi subito, perfettmente consapevole che a causarlo era suo marito, il suo amato Ettore, che si preparava a uscire , per tornare solo a tarda notte, stremato, e con il volto carico di morte e dolore. Lei lo aspettava alzata ogni notte, felice e sollevata ogni volta che la sua ombra lo precedeva alla luce del lume. 
Andromaca non riusciva a capacitarsidi quanto fosse fortunata a veder tornare suo marito ogni giorno, sempre più il fantasma del gioioso principe che era stato prima di quella tremenda e insensata guerra. Molte altre donne avevano avuto diversa sorte , e da casa sua sentiva il loro pianto ogni giorno, e pensava che se avesse potuto scegliere, avrebbe voluto non dover mai piangere così per suo marito. L'ultima volta che la sua disperazione le aveva fatto versare lacrime amare era stato quello in cui la sua famiglia era stata uccisa da Achille: sua madre, i suoi fratelli... ma anche nella sventura, l'appoggio del suo Ettore le aveva dato la forza, facendole credere che, forse, quella guerra prima o poi avrebbe smesso di mietere vittime, andando a reclamare bottino in altri luoghi, lontani dalla loro Troia. 
cominciò come un giorno tale e quale agli altri, quello. si lazò dal letto e si fece aiutare da un'ancella a vestirsi, con una semplice tunica azzurro cielo lugna fino alle caviglie e un peplo dello stesso colore. lasciò i capelli scuri e morbidi sciolti sulle spalle, adornati solo da alcuni fiori feschi, mentre si adornò con alcuni monili dorati le braccia . si presentò a tavola dal marito armata del suo sorriso più smagliante. 
Cercava ormai di presentarsi dal marito la mattina nascondendo tutta la paura e la preoccupazione che le opprimevano il cuore , per non turbarlo più di quanto già non fosse quando usciva di casa . Voleva che il suo Ettore portasse per tutta la giornata sul campo di battaglia con sè il ricordo del suo sorriso, l'immagine rassicurante di una moglie che lo amava e che gli dava la forza di continuare a vivere. 
"buongiorno, mio sposo." gli andò vicino lasciandosi dietro un aroma di fiori di campo, e gli scoccò un dolce bacio sulla fronte, prima di andarsi a sedere di fronte a lui . "sei riuscito a dormire questa notte?"
Ettore annuì piano, ma ad Andromaca non sfuggirono le profonde occhiaie sul viso dell'uomo. 
"finirà,lo sai vero?" cercò di rassicurarlo lei.
Ettore rispose con un sorrio che magari voleva esser di risposta al suo, anche se era velato di tristezza. Eppure Andromaca vi vide il suo amato come lo ricordava prima della guerra ,e per un momento pensò che non l'avrebbe mai peros. non poteva sapere quanto si sbagliava.
Posò una mano su quella di Ettore e la strinse calorosamente. Quel gesto valeva più di mille parole: i due sposi si fissarono con tenerezza, ancorati l'uno allo sguardo dell'altra. 
"Andromaca..." Ettore ditolse lo sguardo piano , quasi ferito. "oggi ho un combattimento singolo..."
"signora Andromaca!!!" la grossa balia al servizio della coppia irruppe improvvisamente nella stanza tutta trafelata: "signora, il bambino sta piangendo, vuole voi!" Andromaca sorrise mesta, e non si sognò neppure di rimprverare la balia per l'interruzione . Le faceva piacere occuparsi del suo piccolo Astianatte, e il loro rapporto simbiotico le dava una gioia infinita, e le dava l'impressione che Ettore le fosse vicino sempre . Quando era nato tuttti avevano detto che sarebbe divenuto il prossimo signore di Troia, ma sua madre cominciava a dubitare che sarebe rimasto un regno da governare per suo figlio .
si avviò verso la camera del figlio, ma prima che uscisse dalla stanza Ettore si sporse verso  di lei afferrandole il polso. "aspetta."
Adromaca fu quasi spaventata dagli occhi del marito, sembravano non trasparire più alcuna emozione. "Ettore..."
Ettore, davanti a lei , cadde in ginocchio, e iniziò a piangere e a singhiozzare , senza lasciare il suo polso ...la sua sposa non si mosse, era sconvolta: dall'inizio della guerra non aveva mai visto suo marito cedere in maniera così asplicita alla stanchezza e alla pura disperazione.
"lo dovrò affrontare... l-lo d-dovrò..."
"che stai dicendo??"
"Achille... dovrò combattere contro di lui Andromaca" i singulti gli scuotevano il petto con violenza, mentre i pezzi cominciavano a tornare al loro posto nella testa di Andromaca. Achille... quel nome che nessuno a Troia osava pronunciare, quell'uomo che le sembrava venire da un altro mondo. 
Mentre, con la gola che le bruciava , cingeva le spalle del marito , la mente di Andromaca riusciva a collegare a quel nome una sole, terrorizzante, parola, che le offuscava la vista come fumo nero: "ira".
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Epico / Vai alla pagina dell'autore: eremita88