Preghiera di un animo smarrito.
"Occhi miei, non siate così crudeli col mio spirto!
Siate misericordiosi ed allontanate dal mio guardo quell'intreccio di dita fatale!
Possiate render lieve il martirio del mio petto stanco di quei capelli di fuoco che irretirono la mia mente oramai perduta, scomparsa come l'effimera nebbia autunnale, quando Tu mi hai rivolto quelle parole di morte!
Oh! Percorrerai la tremenda navata con sorriso fiero e mi guarderai felice, di quella felicità che non mi apparteneva più e che forse non mi era mai realmente appartenuta.
Orecchie mie, vogliatemi sordo al momento del «Sì» assassino e, dimora del mio pensiero, tien duro alla tempesta del bacio sugellatore, resisti alla grandiosa disfatta del mio cuore!"
Chiuso in se stesso ed immerso nella nicchia dell'unico angolo libero della sua casa deserta e buia, percepiva la fronte madida di sudore friggere sotto il peso di quella febbre alta, troppo alta, che lo portava ad immaginare fin troppo chiaramente ciò a cui avrebbe assistito; per questo, spinto dalla disperazione più feroce, si rifugiò nella dolce illusione che tutto quello fosse un amaro frutto della sua fantasia maligna, la quale voleva farlo cedere sotto i duri colpi della rovente follia amorosa. Si abbandonò quindi con la schiena contro il muro, e facendo ricadere il foglio stropicciato, chiuse le palpebre per quello che avrebbe voluto essere un tempo infinito, e con un sorriso flebile si limitò a sussurrare il nome dell'oggetto del suo amore incondizionato, ormai troppo lontano per potere sperare anche solo di stringergli la mano.
«Dave..»
N.B.- Questo scritto non è stato realizzato a fini di lucro, i personaggi non mi appartengono e gli avvenimenti narrati sono di pura fantasia.
N.B. 2- Ho scritto queste poche righe ispirandomi ad un brano dell'opera manzoniana "Adelchi", in cui il personaggio di Ermengarda entra in uno stato di delirio causato dalla notizia del nuovo matrimonio di Carlo Magno, dal quale era stata ripudiata (se ve lo state chiedendo, sì, anche per questo le parole scritte da Junior le ho rese con un linguaggio ormai in disuso).
Che dire, è la prima cosa che riesco a finire di scrivere, quindi spero vi piaccia. Chos.