Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Vella    06/10/2013    15 recensioni
"Non consigliata ai deboli di cuore.
Quanti di voi hanno sempre considerato Mirtilla Malcontenta una povera sfigatella? Persino io lo pensavo. E poi? Cosa è successo? Mirtilla, la nostra fantasmina dei bagni femminili, non è quello che appare. Lei non è mai stata una stupida Corvonero. Il cappello non ha sbagliato a smistarla, la sua intelligenza, infatti, supera i limiti massimi.
E chi può rimanere colpito da tanta astuzia se non Tom Riddle?
Questa che state per leggere è una vera e propria storia, in tutto e per tutto, tradizionale fino al midollo, niente verrà scombussolato e noi, sì, proprio noi, daremo una spiegazione più che valida a tanti fattacci. Com'è che diceva Silente?
Non provare pietà per i morti, Harry. Prova pietà per i vivi e soprattutto per coloro che vivono senza amore ? Chi, infatti, ha mai detto che Lord Voldemort non stesse vivendo per amore? "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Avery, Mirtilla Malcontenta, Rubeus Hagrid, Tom O. Riddle
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A








Il sole giocherellone lasciava che i raggi filtrassero nelle finestre di ogni camerata, di ogni aula, di ogni stanza; qualunque cosa fosse vetro irradiava quel caldo piacevole della stella mattiniera.
Anche l'ultima stanza sulla sinistra del dormitorio Corvonero si illuminò, svegliando così le due fanciulle che dormivano ancora beatamente: capelli più neri della pece sparsi sul cuscino coprivano un docile viso intontito dal sonno e dal risveglio brusco appena ricevuto. Le finestre della stanza si aprirono immediatamente e così anche le tende. Mirtilla si strofinò gli occhi ancora incollati dalle braccia di Morfeo e si mise a sedere sul letto. Indossava una tunica fatta pigiama, era lunga fino al ginocchio e di un blu cobalto, scollata al punto giusto.
D'improvviso anche il letto di fronte a lei si mosse, o meglio, la persona mezza addormentata su quella comodità iniziò a stiracchiarsi in modo assai violento.
Entrambe le ragazze ignoravano alla grande di quanto fosse tardi e di quanto il castello fosse così silenzioso per via delle lezioni in corso. Fiabetta, la cara compagna di stanza, tra una capriola ed un'altra, si diresse al lavatoio e al bagno. Non era conosciuta come una persona che si preparava velocemente e proprio in quel lasso di tempo, Mirtilla scorse l'orologio a pendolo e per un nano secondo sentì mancarle l'aria. Così facendo dovette correre immediatamente al calendario, scoprendo che entrambe le corve avevano appena perso tre quarti d'ora del professor Lumacorno. I nervi fecero un valzer e pure la buona giornata che si era prospettata.
«Diamine Fiabetta, muoviti!» l'urlo stridulo provenne dalle corde vocali di Mirtilla, l'eco si sentì persino nella Sala Comune vuota.
La compagna uscì dal bagno mugolando, i lunghi capelli ramati erano stati raccolti in un'alta coda e gli occhi nocciola perfettamente puliti come il resto del viso, semplicemente impeccabile.
«Perché urli? Chi ti dà il permesso di sbraitare a quest'ora? M'irriti! Ora indossa la divisa, siamo in ritardo». Mirtilla alzò gli occhi al cielo, l'amica aveva un tempismo simile a quello di un'ochetta. Iniziava a sentire il grosso macigno dell'ansia salirle dallo stomaco e attorcigliarle la gola.
«Fiabetta!», digrignò la corva tra i denti mentre si spogliava senza pudore davanti all'amica e indossava con velocità la divisa nera e blu.
Corsero giù per le scale come delle amazzoni e l'occhialuta sentiva che i corridoi vuoti le stessero sussurrando tutta la loro disapprovazione.
L'aula di pozioni era situata nei sotterranei e, diamine, loro avevano appena superato la torre ovest. Le scale mobili s'erano crogiolate nel divertimento dei stupidi giochetti ed il ritardo era salito ad un'ora e undici minuti.
Mirtilla non si sentiva più i piedi nelle calze, ormai era esausta quando la grossa porta dell'aula distanziava non più di dieci passi. Fiabetta si girò scossa e con le dita si lisciò i capelli sulla nuca.
«Andiamo Mirty, nega sempre, mi raccomando!» Ma non ci fu bisogno di negare, appena entrarono nell'aula, il professore, più accigliato che arrabbiato, aveva già la lunga bacchetta in mano, pronto ad ostacolare ogni pensiero benigno e a togliere persino cinquanta punti a Corvonero.
«Voi!» tuonò, ma non riuscì a proseguire: la porta si riaprì quasi subito e una sagoma alta e ben definita rapì del tutto i cattivi propositi, e anche quelli buoni, del professore, il quale si dimenticò immediatamente delle due ragazze scapestrate. Fiabetta aveva preso posto vicino ad un grifone fiero e bello come il sole, aveva un sorriso adulatorio e di certo la corvetta non poteva far finta di niente.
Mirtilla si sedette invece di fianco ad una statua, l'unico posto più coperto, senza nessun compagno di banco. E ciò la rincuorò.
«Tom, Tom! Cosa ci fai lì impalato? Vieni avvicinati!» e mentre l'aula era intenta a conversare e gracchiare risatine, Mirtilla si concentrò sulla conversazione tra il professor Lumacorno e Tom Marvolo Riddle, prefetto Serpeverde.
«Sabato sera al club terrò una cena, testimone di nuovi gradevoli argomenti!» il serpe sembrava alquanto pensieroso, la fronte corrucciata, il labbro inferiore torturato dagli incisivi, gli occhi socchiusi, il ciuffo leggermente scomposto.
«Oh professore, per nulla al mondo mi perderei il terzo incontro»
Mirtilla alzò, per la seconda volta in pochi minuti, gli occhi al cielo e scosse la testa. Stavano parlando del Lumaclub, avrebbe dovuto immaginarlo che stessero alludendo a quella specie di club esclusivo così totalmente discriminatorio.
Riddle non si trattenne molto all'interno dell'aula, e la giovane ragazza seguì di sottecchi i suoi movimenti mentre era diretto all'uscita. Prima che il professore riprendesse parola, Mirtilla si ritrovò ad osservare gli occhi ghiacciati del Prefetto che, per un secondo simile all'eternità, le scrutò l'intero viso.



Fiabetta era letteralmente scappata dai sotterranei ed aspettava Mirtilla all'entrata del primo piano. Il giovane grifone l'aveva raggiunta e continuava a gironzolarle intorno con i libri del quarto anno stretti in un braccio e l'aria spavalda sul viso.
«Cosa vuoi?» sbuffò la ragazzetta appoggiandosi al pilastro, il giovane le riservò un sorriso languido, e le si avvicinò con fare alquanto viscido.
«Sabato. Hogsmeade. Me lo devi». Beh, in verità Fiabetta non doveva niente a nessuno ma le piaceva così tanto ascoltare le lusinghe di ragazzi in piena fase ormonale.
«Uh ...» stava per rispondere, o quasi, quando comparve la folta chioma di Mirtilla: "salva" pensò, «tempo scaduto, bellezza», e via come il vento verso l'esterno, seguita a ruota da Mirtilla che sinceramente non faceva più molto caso a quello che combinava l'amica.
«Io farei di tutto per uno così e tu lo tratti in quel modo». Ribatté divertita, mentre entrambe camminavano sull'erba fresca. Fiabetta sospirò alzando la testa all'insù, verso il cielo.
«Mirtilla farebbe di tutto per uno così, non tu». Sghignazzò la rossa buttandosi a peso morto sotto un albero di cedro.
Mirtilla aveva con sé una casacca, tirò fuori i grossi occhiali neri e se li posò sul naso per poi lasciarsi cadere anche lei vicino la compagna.
«Oh, le lezioni di pozioni! Sono estenuanti! Ed anche psicologicamente distruttive». La nera si adagiò sul prato rivolgendo il viso verso il sole cocente: era una di quelle sensazioni splendide.
«Lo dici solo perché non t'ha mai potuto sopportare» eh beh, la rossa non aveva tutti i torti, Mirtilla annuì ma non fece in tempo a rispondere che udì schiamazzi vari provenire da non molto lontano.
«Oh, ecco qui, cinque serpi, Mirty. Poi mi chiedi perché preferisco i grifoni». E non aveva torto, cinque Serpeverde distanziavano da loro non più di trenta metri e sembravano aver notato la quiete delle due ragazze, tanto da avvicinarsi senza alcun pudore.
«Malcontenta-a-a!» cantilenò qualcuno all'interno del gruppetto, Mirtilla non capì da chi provenne quel soprannome ma fu davvero aspro, Malcontenta era ormai la sua etichetta, il suo cognome adottato, Malcontenta era un insulto bello e buono alla sensibilità della Mirtilla asociale.
«Malcontenta cosa stai facendo? Vuoi abbronzarti con quegli occhialoni da elefante?» "Guarda chi osa parlare, una povera scimmia in calore con i peli anche su per il culo."
Mirtilla si adirò, girando il viso verso Fiabetta.
«Cosa c'è, t'hanno tagliato la lingua?» cantilenò ancora il ragazzo, in gruppo si credevano più forti.
«E voi? Ci traete gusto?» ed ecco che entrava in gioco la rossiccia con quell'aria spavalda e da perfetta corvonero, il ragazzo che aveva interrotto la quiete delle due frequentava l'ultimo anno ed era uno di quei bellocci fin troppo sicuri di sé. Con uno sguardo percorse il corpo morbido e fluente di Fiabetta, poi si lasciò scappare un sorriso, scuotendo il capo e rivolgendo ancora una volta l'attenzione su Mirtilla.
«Mirtilla ma sei un mirtillo?» gracchiò un terzo componente che, sicuramente, frequentava il secondo anno. La battuta fu così stupida che nessuno rise ma tutti parvero compiaciuti.
«Se pensi che io sia un mirtillo non perder- ...» ma la frase venne interrotta, il coraggio l'era venuto a mancare. Un Prefetto si stava avvicinando a loro.. Il problema però non era del Prefetto in sé, ma della persona, la stessa che aveva incontrato quella mattina, la stessa che aveva spiato mentre parlava amabilmente col professor di Pozioni. Marvolo aveva un'aria così arrogante che, senza volerlo, Mirtilla si irrigidì e chiuse il becco disarmata.
«Jack, ma cosa mi combini ...» un sussurro flebile pronunciato da lui, si accostò al fianco dell'amico e scosse appena il capo ridendo.
«Riddle che piacere,» ammiccò il diciassettenne, la mora notò l'agitazione negli occhi del capo branco, sembrava d'un tratto aver perso ogni briciola di coraggio, « ci stavi per caso spiando?» un altro sorriso forzato. Tom indurì i lineamenti, dando una rapida occhiata alle due, non soffermandosi per niente su Mirtilla.
«Andiamo Jack, stiamo parlando di pivelle, Lumacorno vuole vedere proprio te, quindi smamma». Un tono tranquillo, entrambe le ragazze pendevano dalle labbra di Tom, sembrava quasi che stesse facendo un favore ai corvi, ma era solo un'impressione?
Jack si disperse quasi immediatamente col suo gruppo, lasciando un ultimo sorriso a Fiabetta.
Lo sfottò era finito e Malcontenta si fece sfuggire un piccolo sospiro di sollievo: odiava le persone così stupide e masochiste, in fondo non avevano fatto del male a lei, ma a loro stessi.
Mirtilla seguì tutti i movimenti del gruppetto mentre scemava via, non si voltarono mai indietro a guardarle, Fiabetta nel frattempo sembrava essersi scomposta e le stava pizzicando il braccio a tal punto da rapire la sua attenzione:
«Grifone in vista, diamine Mirty, ci vediamo in Sala Grande», si alzò di scatto, prendendo la sua roba e facendo il giro del cedro, scappando letteralmente a gambe levate verso l'interno. La giovane non seguì a lungo i movimenti dell'amica, la lasciò andare, la conosceva fin troppo bene. Povera.
Ma in quel momento -come si può ben immaginare- il rancore verso Fiabetta si fece sentir ancora di più: Tom Marvolo Riddle distanziava da Mirtilla di pochi passi e non era una cosa buona, affatto.
Trattenne il respiro quando lui girò appena la testa verso la sua direzione, aveva gli occhi scocciati, tutto il viso lo era; aprì appena la bocca quasi come se stesse per dirle qualcosa ma non successe nulla, non pronunciò nessuna frase provocatoria. Mirtilla credette che di lì a poco sarebbe accaduto qualcosa di irreparabile ma ancora una volta si stava sbagliando.
Pochi secondi e il Prefetto se ne andò così come era comparso, lasciando lei, piccola e ingenua - se veramente lo era- spaesata e sola.


______________________________________________________________________________________________________________

S|S: Tra un pensiero ed un altro, tra una battaglia ed una sconfitta e tra lettere incomprese, siete stati trascinati irreversibilmente in questa storia! Puoi ammetterlo, non me la prenderò.
Ma cosa diavolo c'entra tutto questo? Assolutamente niente! Ebbene, un paio d'avvertenze: non shippate questa coppia *sigh* e... voglio pareri spregevoli (masochista che non sono altro)!
___________________________________________________________________________________________________________________

Link Pagina-Facebook: https://www.facebook.com/pages/TomMirtilla-la-storia/199894223523683
Link Ask: http://ask.fm/MeryScrittrice
Link Facebook-Vella: https://www.facebook.com/mery.animainfuocata


_______________________________________________________________________
Aggiornamenti settimanali ©
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Vella