Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: felt0ned    06/10/2013    3 recensioni
Tre migliori amici ( Priscilla Clush, Clare Swallow e Robert Swallow) che affrontano un viaggio che cambierà le loro vite sentimentali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                            
                                                                                    {Nota: il font è stato cambiato, spero ora la grafica sia migliore.}                                                                          

                                                                                    

 

No, non era possibile. Li avevo visti, e me li avevano portati via subito. Io e Clare eravamo sbalordite. Robert, naturalmente, non si era accorto di nulla. I loro occhi avevano incontrato i nostri, e chissà se li avremmo incontrati ancora. Fatto sta, che io e Clare non riuscivamo a capacitarci del fatto che erano loro. Mentre pensavamo a quell’incontro, Robert, spazientito dalla nostra assenza, ci telefonò, anche se non eravamo poi così lontani, ma aveva con se 5 bagagli, non poteva raggiungerci per parlare a voce.

“ Pensate che potete ritornare, o avete da fare per molto? chiese retoricamente lui alla sorella per cellulare.
“ Tu non puoi capire! “ rispose lei saltando e agitandosi.
“ Cosa non posso capire? Avete visto gli One Direction per strada? No, quindi tornate."  affermò con un tono brusco.
Strappai dalle mani il telefono a Clare.
“ E se li avessimo visti? “ chiesi io con aria presuntuosa.
“ Prix, ahah, dai venite qui."  rispose con un tono sarcastico.
Ci stava prendendo in giro? La mia gioia si era trasformata per un attimo in rabbia. Così con un passo pesante mi diressi da lui con Clare. Lo presi per un braccio, e lui si girò di scatto verso di me.
“ Ehi tu, dubiti di quello che ti diciamo? “ e, detto questo, mi fermai e lo guardai negli occhi.
“ Li avete davvero visti? “ chiese lui stupefatto.
“ Si Robert. Erano quei pagliacci. Ci credi? Liam ha anche fatto l'occhiolino a Prix, io non posso crederci! “ Clare era tutta agitata, gesticolava, non riusciva a contenersi, era stupenda quando lo faceva.
“Liam ha fatto cosa? Ma siete sicuri che erano loro, e non due pedofili? E perché mai dovrebbero vestirsi da pagliacci? “ chiese lui, io ancora lo tenevo per il braccio.
“No Rob, ti fidi di me? Ce lo hanno detto, e poi poco dopo si sono tolti tutte quelle cose attaccate che avevano in faccia. Erano loro. Cavolo, non li rivedremo mai più così vicini. “ risposi io amareggiata.
Robert poi ci guardò strano, e io lasciai la presa. Stava per dirci qualcosa. Prese qualcosa dentro la tasca, e ce la mostrò.
“Vedi questi? Sono i biglietti. “ e Robert ce li mostrò.
“Del concerto Rob? Oddio, fammeli vedere. “ cominciai a gesticolare come faceva Clare.
“ No. Cioè si, ma non solo. “ rispose lui, poi continuò, perché noi eravamo rimaste in silenzio. Non mi sono accorto che ho preso un pacchetto particolare. Ecco perché li ho pagati così tanto. Sapete, domani c'è il meet & greet con loro. Beh, questo biglietto può farti entrare lì. Fico vero? “ ci disse come se per lui fosse una cosa normale.
Io e Clare ci guardammo, e un secondo dopo scoppiammo a piangere. Ci abbracciammo e saltammo come due mezze isteriche. Ci lasciammo per un secondo, guardai Robert, e lo abbracciai fortemente. Lui fece lo stesso. Poi mentre le lacrime scorrevano sul mio viso, e bagnavano la sua giacca gli sussurrai uno strozzato ' grazie Rob ' nell'orecchio. Se così possiamo dire, non credo fosse proprio nell’orecchio, io sono molto più bassa di lui. Lo lasciai, e Clare fece lo abbracciò di scatto. Ora ero carica, pronta per affrontare Londra, il concerto, il meet & greet, e per poter stare con i miei due migliori amici. Ora tutto mi sembrava bello. E lo era.
Arrivammo in hotel con la metropolitana. Cavolo quant'è bella. Londra intendo, ma anche la metropolitana dai. Il nostro hotel affacciava proprio sul Big Ben. Una vista magnifica. La camera era spaziosa, aveva un letto matrimoniale e uno singolo, un grande armadio, un bagno da sogno e un altro po' più piccolo ( destinato di sicuro a Rob), e una enorme tv al plasma, l'amore di Robert. Rimanemmo un'ora scarsa in hotel per recuperare le forze, per poi fare una passeggiata in centro. Avremmo fatto shopping natalizio come ogni anno, ma quest'anno a Londra!
In quell'ora che passammo in hotel Robert si stese completamente sul letto matrimoniale, che era mio e di Clare in realtà, per vedere meglio la tv. Io e Clare ne approfittammo per farci una doccia e cambiarci. Robert l'avrebbe fatta dopo. Uscita dalla doccia, non trovai il phon, così uscii con l'accappatoio fuori dal bagno per cercarlo, e per un secondo mi dimenticai che c'era Robert li sdraiato sul letto. Io ero tutta bagnata, non volevo mi vedesse, ma tanto ormai lo aveva già fatto, quindi..
“ Allora, numero uno sloggia dal mio letto. Numero due.. non c'è una numero due. “ gli dissi io, con tono ironico, e cominciai a gesticolare presuntuosamente, ma scherzavo, lui lo aveva capito. Lui mi guardava con il telecomando in mano, non disse nulla, ma aveva il ghigno, lo vedevo. Poi girò di nuovo lo sguardo verso la tv e rispose:
“ Se non fosse che di sicuro sei nuda, ti verrei a fare qualche dispetto. “ e continuava a cambiare canale con il telecomando.
“Si si certo. E poi che ne sai che sono nuda scusa? “ chiesi subito io.
“ Immagino. Se non ti sbrighi ad asciugarti i capelli ti prendo ti peso e non ti metto più giù. Quindi vedi di sbrigarti signorina. " rispondeva, ma non mi guardava. Poi lo fece, però io mi ero già voltata per rientrare in bagno. Nel frattempo Clare aveva quasi già fatto. Io ero in ritardo, quindi cercai di sbrigarmi ma lasciai tutto in disordine. Ottimo direi. Quando uscii dal bagno ero pronta per uscire, e altrettanto la mia migliore amica. Così ci sedemmo sul letto, e ci abbracciammo. Ancora non riuscivamo a credere che stesse succedendo a noi. Poi di scatto si aprì la porta, e uscì Robert. Non lo so perché ogni volta che lo vedevo mi sembrava perfetto. Forse lo era veramente. Amavo quando si metteva la sua giacca con un t-shirt. Lo fissai per qualche secondo, immobile, lui non se ne accorse, ma Clare si. Poi, prese le borse, ci dirigemmo ad Oxford Street. Non potevo crederci, ma era così. Mi sembrava tutto così bello, tutto fatto su misura per me e Clare, ciò che desideravamo da tanto tanto tempo. E poi era tutto addobbato per Natale, c'erano così tante luci, e la neve, le nuvole che sembravano così soffici, le decorazioni, tutto faceva Natale. Camminavamo tutti uniti, talvolta lo eravamo nel vero senso della parola, perché prendevamo Robert sotto braccio. Ci fermammo in vari negozi per fare shopping, e con stupore notai che anche Robert trovò molti capi; lui poi non è solo un cliente, ma è anche il nostro giudice personale ed ufficiale: dopo essere entrate nei camerini per provare gli abiti, ci piace anche farglieli vedere per farci dare da lui un parere.
E poi per concludere poi bene la giornata andammo a mangiare da Mc Donald. Io e Robert come sempre prendemmo un Mc Chicken, il nostro preferito, con patatine, crocchette di mozzarella, e una coca cola zero, perché noi eravamo a dieta naturalmente. Clare invece prese i suoi soliti dieci nuggets , con patatine, coca cola zero, e una donut, che avrebbe diviso con me. Robert  durante la cena non faceva altro che raccontarci battute stupide, e noi che ridevamo come matte. Ogni tanto l'occhio mi cadeva sulle buste dei nostri acquisti, e pensavo a quanto ero stata bene quella giornata. Ma era appena l'inizio. Chissà quante altre situazioni meravigliose ci sarebbero state. La prima sarebbe stata il giorno dopo. Si,Il giorno dopo avrebbe cambiato i nostri rapporti in generale. Ma noi per quanto potevamo sognarcelo, di certo non potevamo prevederlo.
Il giorno dopo io e Clare alle sei meno dieci eravamo già sveglie. Avevamo già scelto cosa metterci, tutto rigorosamente acquistato la sera prima. Io avevo optato per una di quelle maglie stile baseball corte, con una bella ‘H’ al centro, grigia e rossa ciliegia, con una gonna infilata sotto sempre rossa, lunga fino a metà coscia con delle calze grigie e delle vans bordeaux, sopra avevo messo una giacchina lunga quanto la maglia, di ecopelle nera. Clare invece scelse un paio di collant colorati, con una sovrapposizione di maglie che le donavano particolarmente, e sopra una giacca nera, con degli anfibi di pelle.  Non eravamo andati a letto tardi la sera prima, ma era sempre presto per essere sveglie. Ci preparammo in silenzio, e lasciammo un bigliettino a Robert. Saremmo andate a fare colazione; ma, per quanto fummo brave a non fare rumore, Robert si svegliò.

" Buongiorno eh. " disse lui con un tono assonnato, mentre si girò verso di noi sbadigliando.
" Robert, andiamo a fare colazione, tu ti fai trovare pronto che poi usciamo? " propose Clare al fratello. Quest'ultimo lesse l’ora, e ci guardò male.
" Volete andare ad aprirli voi i negozi? Sono le 6.30, quanto potete metterci a fare la colazione? Sarebbe comunque presto. " si alzò, e andò dritto in bagno, senza farci dire nulla. Noi ci guardammo allibite. Poi dopo due minuti scarsi uscì. Noi ci eravamo sedute sul letto nel frattempo.
" Se mi fate preparare andiamo a fare la colazione da Mc, perché i bar qui sotto sono chiusi. Datemi il tempo di vestirmi e di lavarmi un attimo. " così rientrò subito in bagno, senza che noi rispondemmo. Quell'attimo di cui parlava durò più di un quarto d'ora. Così mi alzai e bussai forte alla porta.

" SIGNOR SWALLOWWW " urlai con un tono aggressivo, e poi continuai " può gentilmente uscire dal bagno? " con un tono dolce e persuasivo. Di colpo si aprì la porta, e vidi lui pronto davanti a me. Clare si era un po' infastidita, e subito disse se potevamo sbrigarci. Lasciammo tutto disfatto, e uscimmo per fare colazione. In effetti era presto, troppo presto, Robert aveva ragione. L'apertura dei cancelli per andare al m&g sarebbe iniziata alle 10.30, e con una decina di fermate di metro ci saremmo arrivati. Ma erano da poco scoccate le 7, quindi c'era poco da preoccuparsi. Noi però eravamo in ansia lo stesso. Dovevamo incontrarli, potevamo abbracciarli, parlare con loro, insomma, quelle tre ore non passarono mai. Nella metropolitana ( alle otto appena) , non stavamo un attimo ferme, e pur essendo piena, ci muovevamo da un angolo all'altro. La gente, probabilmente ci prese per pazze. Scese alla nostra stazione, ci guardavamo e saltavamo come bambine. Robert faceva finta di non conoscerci. Arrivati al palazzo dove c'era l'incontro, notai che non c'erano poi così tante persone. Non più di un centinaio. Erano le otto e mezza per la cronaca, era pur normale. Con il tempo arrivarono molte fan, ma la maggior parte non aveva il biglietto per andare al m&g. Avrei voluto che ognuna di loro avesse potuto vederli, ma purtroppo non potevo fare nulla per loro. Le ragazze che in finale avevano il biglietto saranno state circa duecento. Alle 10.29 non sapevo se piangere, essere felice, tornarmene via, troppi sentimenti contrastanti facevano da padrone nella mia testa, non sapevo che fare. Le porte si aprirono, e noi fummo quasi i primi ad entrare in una grande sala, dove eravamo sempre in fila. Con noi c'era anche Robert, che naturalmente era il massimo dell'euforia in quel momento, proprio uguale a noi. Le prime che entrarono erano anche un po' più agitate di noi, perché appena li videro emisero degli urli da isteriche. Le fan che però eravamo in fila non potevano vedere i ragazzi : all’interno di quell’enorme sala lilla, c’era un corridoio abbastanza grande, e da li si accedeva alla sala per incontrarli. La sala pur essendo grande, era divisa da un grosso vetro, dove c’era il rinfresco.
Ogni minuto che passava era un incubo. Non credo avrei potuto aspettare molto di più.

“ Rob, che ore sono?” chiesi io ansiosa mentre mi sporgevo. Non ne potevo più. In quel momento non ero nemmeno agitata, anzi, l’ansia mi faceva essere pure troppo calma.
“Le 11.08 Prix. Calmati, sei ad un passo da loro. Li vedrai, ok?” mi afferrò per le spalle e mi scosse. Mi guardò con il suo solito sguardo, poi..
“ Prego, tocca a voi, fatemi vedere i biglietti “ ci disse una donna della sicurezza. Io e Clare ci guardammo e iniziammo a piangere. Non ci riprendevamo.
“ Ragazze, per favore, ditemi come vi chiamate” insisteva la donna. Noi non riuscivamo a parlare.
“ Priscilla e Clare signora” rispose Robert per noi, e indicò chi fosse l’una e chi l’altra. Lui non pronunciò il suo però.
La donna poi comunicò qualcosa al microfono e ci fece passare. Prima di attraversare tutto il corridoio afferrai Clare.
“ Clare, qualsiasi cosa succede lì dentro, qualsiasi, non deve dividerci, ok?” le dissi decisa mentre le lacrime solcavano i nostri visi. Robert era già avanti.
“ Certo Prix, cosa dovrebbe mai succedere?” rispose lei con un’altra domanda, poi mi abbracciò senza farmi rispondere.
Afferrai la sua mano, e ci avvicinammo alla sala dei ragazzi decise. Spinsi la porta, e vidi cinque ragazzi che ci aspettavano, lì, sotto quel telo con scritto “ ONE DIRECTION”.
“ Ciao Clare, ciao Prix ! Come state?” disse Niall, e venne ad abbracciarci. Io ero immobile. Non piangevo. Avevo sentito per la prima volta quella voce angelica che avevo sempre ascoltato con delle cuffiette. E ora addirittura stava parlando a me. E poi mi chiesi per un attimo come facessero a sapere i nostri nomi. Poi capii che era grazie alla signora della sicurezza. Li sapevano, era questo l’importante. D’improvviso vidi Harry che mi fissava in modo strano, non capivo perché. Zayn e Louis erano venuti ad abbracciarci, Harry e Liam no. Cosa avevamo fatto? Mentre stringevo Louis fortissimo, sentivo il suo calore, il suo respiro sul mio viso, Liam si avvicinò, aspettò che lasciammo le presa, e mi afferrò la mano:

“ Avete un volto familiare. Non è che ci siamo incontrati ieri alla stazione?” e mentre pronunciava queste parole aveva un sorriso di quelli che non trovi da nessun’altra parte. Harry aveva detto lo stesso a Clare. Si ricordavano di noi. Non potevo crederci. Mi morsi il labbro, ero nervosissima, Liam lo notò subito. Così mi abbracciò; forse da lì mi calmai, definitivamente. Sentivo quasi che mi stesse proteggendo. Dall’altra parte poi c’era Robert: non li aveva nemmeno salutati, niente. Si era messo ad un angolo, con il telefono. Fosse stata un’altra situazione sarei andata lì, gli avrei detto qualcosa per farlo partecipare, per farlo felice. Stavolta era il nostro momento, quello che aspettavamo da quasi tre anni, lui non stava facendo niente per renderlo ancora più speciale, e io dovevo godermi questa giornata più che mai. Così Harry mi abbracciò, e Liam fece lo stesso con Clare. Non avrei mai voluto lasciarli andare, il loro calore, il battito del loro cuore, loro. Erano perfetti. Avevamo formato un gruppo di sette persone, e ci scambiavamo informazioni l’uno sull’altra, era magnifico, come se fossimo sempre stati amici, e ci fossimo ritrovati solo in quell’istante. Notavo che Harry si scambiava occhiatine dolci con Clare. Forse era una mia impressione, forse no, ma a me sembrava che lui era rimasto colpito da lei. Lei è quella bella di cui tutti si innamorano, ed era giusto così pensai. A Louis gli era presa a prendermi da dietro, e mi tirava verso di lui. Poi Zayn e lui poi cominciarono a farsi degli scherzi, e Niall venne da me con Liam, e quest’ultimo mi chiese di nuovo un abbraccio. Lui a me? Non dovrebbe essere il contrario? Ero su di giri, non mi ricordavo più niente, solo che stavo terribilmente bene in quel momento. Harry aveva preso Clare sotto braccio, Louis lo fece con Zayn; non so a cosa stessero giocando a dir la verità, ma erano carini, e poi erano troppo belli Clare e Harry insieme. Harry la abbracciava come se fosse la sua fidanzata, era troppo dolce. Clare alla fine si era talmente abituata che se li aspettava pure. Così andati pure troppo oltre al limite del tempo stabilito da trascorrere con i ragazzi, passammo alle foto. Robert, naturalmente, non partecipò. Eravamo tutti uniti, scambiavamo un po’ l’ordine per poter fare una foto vicino a tutti, e poi capitò una foto con me, Liam, Clare e Harry vicini. Un caso, pensai. Finite le foto, i ragazzi ci salutarono con un altro abbraccio, quando Liam si avvicinò a me, e mi sussurrò dentro all’orecchio ‘ a dopo ’; poi si morse il labbro. Ero rimasta a bocca aperta. Lo diceva a tutte? Quando avrei dovuto rivederlo? Era già tutto finito, li avrei rivisti il giorno dopo al concerto, ma chissà da dove visto che avevamo i posti non numerati. Accedemmo al rinfresco, e Robert aveva un’aria infuriata.

“ Fate tanto le santarelline, poi vi fate toccare da loro eh?” non ci guardò. E fu meglio così per lui dopo quello che aveva detto.
“ Spero tu stia scherzando Robert.” Risposi io arrabbiata. No, non poteva rovinarmi la giornata, non doveva. E ci stava riuscendo.
Clare stava per mollargli un ceffone ma la fermai io. Era inutile, tanto lui non capiva.
“ Lascialo stare Clare, è inutile sprecare parole con lui. Ci vediamo in hotel. Adesso vattene, ti prego.” Lo supplicai, non in modo dolce, anzi.
“ Non puoi dir..” non finì la frase che replicai io.
“ HO DETTO VATTENE.” Forse esagerai un bel po’ con il tono di voce, forse troppo aggressivo e forte, visto che tutta la sala si girò. Ma ero infuriata.
Robert rimase sorpreso. Non immaginava di certo che avrei reagito così. Mi guardò sbalordito. Nemmeno fece in tempo ad andarsene, che arrivò quella donna della sicurezza che ci aveva fatto entrare poco prima al m&g. Pensavo ci avesse cacciati.
“ Lei è la signorina Prix, vero? E lei Clare, giusto?” ci chiese in modo molto gentile.
“ Si signora, ci scusi. “ risposi alla donna.
“ Di cosa? Comunque questo è per voi. Siete fortunate. Ci vediamo dopo alle 16. “ ci lasciò un biglietto, e se ne andò. Quel ‘ci vediamo dopo ’ oggi era molto frequente. Robert era rimasto dietro, faceva finta di non sentire quello che ci aveva appena detto la signora. Aprimmo il biglietto. Scritto una calligrafia molto nitida e con una penna blu, lo lessi a bassa voce:
‘Visto che oggi ci hanno interrotto, noi ragazzi vorremmo poter finire la nostra chiacchierata con voi! Andate da Marie Rose Tirdal, la donna che vi darà questo, e ci vediamo alle 16 in macchina verso qualche bel posto. A dopo  Niall Zayn Liam Harry Louis x ‘

Guardai Clare, ma già si era piegata a terra a piangere di gioia.

**

@felt0ned:
vi ringrazio se l'avete letto tutto e lo avete apprezzato.
Questa è la mia prima ff, e ci sto mettendo il cuore per scriverla.
Spero di aver fatto un salto di qualità con questo ultimo capitolo.
Nel prossimo ci saranno tantissimi colpi di scena,e lo stesso nei prossimi, dove nasceranno nuove coppie, e salteranno fuori tanti segreti.
Grazie ancora di tutto. Un bacio,
la vostra Mars xxx

                                                                                    
Heart by Heart - @felt0ned
5° capitolo || Sorpresa!

No, non era possibile. Li avevo visti, e me li avevano portati via subito. Io e Clare eravamo sbalordite. Robert, naturalmente, non si era accorto di nulla. I loro occhi avevano incontrato i nostri, e chissà se li avremmo incontrati ancora. Fatto sta, che io e Clare non riuscivamo a capacitarci del fatto che erano loro. Mentre pensavamo a quell’incontro, Robert, spazientito dalla nostra assenza, ci telefonò, anche se non eravamo poi così lontani, ma aveva con se 5 bagagli, non poteva raggiungerci per parlare a voce.

“ Pensate che potete ritornare, o avete da fare per molto? chiese retoricamente lui alla sorella per cellulare.
“ Tu non puoi capire! “ rispose lei saltando e agitandosi.
“ Cosa non posso capire? Avete visto gli One Direction per strada? No, quindi tornate."  affermò con un tono brusco.
Strappai dalle mani il telefono a Clare.
“ E se li avessimo visti? “ chiesi io con aria presuntuosa.
“ Prix, ahah, dai venite qui."  rispose con un tono sarcastico.
Ci stava prendendo in giro? La mia gioia si era trasformata per un attimo in rabbia. Così con un passo pesante mi diressi da lui con Clare. Lo presi per un braccio, e lui si girò di scatto verso di me.
“ Ehi tu, dubiti di quello che ti diciamo? “ e, detto questo, mi fermai e lo guardai negli occhi.
“ Li avete davvero visti? “ chiese lui stupefatto.
“ Si Robert. Erano quei pagliacci. Ci credi? Liam ha anche fatto l'occhiolino a Prix, io non posso crederci! “ Clare era tutta agitata, gesticolava, non riusciva a contenersi, era stupenda quando lo faceva.
“Liam ha fatto cosa? Ma siete sicuri che erano loro, e non due pedofili? E perché mai dovrebbero vestirsi da pagliacci? “ chiese lui, io ancora lo tenevo per il braccio.
“No Rob, ti fidi di me? Ce lo hanno detto, e poi poco dopo si sono tolti tutte quelle cose attaccate che avevano in faccia. Erano loro. Cavolo, non li rivedremo mai più così vicini. “ risposi io amareggiata.
Robert poi ci guardò strano, e io lasciai la presa. Stava per dirci qualcosa. Prese qualcosa dentro la tasca, e ce la mostrò.
“Vedi questi? Sono i biglietti. “ e Robert ce li mostrò.
“Del concerto Rob? Oddio, fammeli vedere. “ cominciai a gesticolare come faceva Clare.
“ No. Cioè si, ma non solo. “ rispose lui, poi continuò, perché noi eravamo rimaste in silenzio. Non mi sono accorto che ho preso un pacchetto particolare. Ecco perché li ho pagati così tanto. Sapete, domani c'è il meet & greet con loro. Beh, questo biglietto può farti entrare lì. Fico vero? “ ci disse come se per lui fosse una cosa normale.
Io e Clare ci guardammo, e un secondo dopo scoppiammo a piangere. Ci abbracciammo e saltammo come due mezze isteriche. Ci lasciammo per un secondo, guardai Robert, e lo abbracciai fortemente. Lui fece lo stesso. Poi mentre le lacrime scorrevano sul mio viso, e bagnavano la sua giacca gli sussurrai uno strozzato ' grazie Rob ' nell'orecchio. Se così possiamo dire, non credo fosse proprio nell’orecchio, io sono molto più bassa di lui. Lo lasciai, e Clare fece lo abbracciò di scatto. Ora ero carica, pronta per affrontare Londra, il concerto, il meet & greet, e per poter stare con i miei due migliori amici. Ora tutto mi sembrava bello. E lo era.
Arrivammo in hotel con la metropolitana. Cavolo quant'è bella. Londra intendo, ma anche la metropolitana dai. Il nostro hotel affacciava proprio sul Big Ben. Una vista magnifica. La camera era spaziosa, aveva un letto matrimoniale e uno singolo, un grande armadio, un bagno da sogno e un altro po' più piccolo ( destinato di sicuro a Rob), e una enorme tv al plasma, l'amore di Robert. Rimanemmo un'ora scarsa in hotel per recuperare le forze, per poi fare una passeggiata in centro. Avremmo fatto shopping natalizio come ogni anno, ma quest'anno a Londra!
In quell'ora che passammo in hotel Robert si stese completamente sul letto matrimoniale, che era mio e di Clare in realtà, per vedere meglio la tv. Io e Clare ne approfittammo per farci una doccia e cambiarci. Robert l'avrebbe fatta dopo. Uscita dalla doccia, non trovai il phon, così uscii con l'accappatoio fuori dal bagno per cercarlo, e per un secondo mi dimenticai che c'era Robert li sdraiato sul letto. Io ero tutta bagnata, non volevo mi vedesse, ma tanto ormai lo aveva già fatto, quindi..
“ Allora, numero uno sloggia dal mio letto. Numero due.. non c'è una numero due. “ gli dissi io, con tono ironico, e cominciai a gesticolare presuntuosamente, ma scherzavo, lui lo aveva capito. Lui mi guardava con il telecomando in mano, non disse nulla, ma aveva il ghigno, lo vedevo. Poi girò di nuovo lo sguardo verso la tv e rispose:
“ Se non fosse che di sicuro sei nuda, ti verrei a fare qualche dispetto. “ e continuava a cambiare canale con il telecomando.
“Si si certo. E poi che ne sai che sono nuda scusa? “ chiesi subito io.
“ Immagino. Se non ti sbrighi ad asciugarti i capelli ti prendo ti peso e non ti metto più giù. Quindi vedi di sbrigarti signorina. " rispondeva, ma non mi guardava. Poi lo fece, però io mi ero già voltata per rientrare in bagno. Nel frattempo Clare aveva quasi già fatto. Io ero in ritardo, quindi cercai di sbrigarmi ma lasciai tutto in disordine. Ottimo direi. Quando uscii dal bagno ero pronta per uscire, e altrettanto la mia migliore amica. Così ci sedemmo sul letto, e ci abbracciammo. Ancora non riuscivamo a credere che stesse succedendo a noi. Poi di scatto si aprì la porta, e uscì Robert. Non lo so perché ogni volta che lo vedevo mi sembrava perfetto. Forse lo era veramente. Amavo quando si metteva la sua giacca con un t-shirt. Lo fissai per qualche secondo, immobile, lui non se ne accorse, ma Clare si. Poi, prese le borse, ci dirigemmo ad Oxford Street. Non potevo crederci, ma era così. Mi sembrava tutto così bello, tutto fatto su misura per me e Clare, ciò che desideravamo da tanto tanto tempo. E poi era tutto addobbato per Natale, c'erano così tante luci, e la neve, le nuvole che sembravano così soffici, le decorazioni, tutto faceva Natale. Camminavamo tutti uniti, talvolta lo eravamo nel vero senso della parola, perché prendevamo Robert sotto braccio. Ci fermammo in vari negozi per fare shopping, e con stupore notai che anche Robert trovò molti capi; lui poi non è solo un cliente, ma è anche il nostro giudice personale ed ufficiale: dopo essere entrate nei camerini per provare gli abiti, ci piace anche farglieli vedere per farci dare da lui un parere.
E poi per concludere poi bene la giornata andammo a mangiare da Mc Donald. Io e Robert come sempre prendemmo un Mc Chicken, il nostro preferito, con patatine, crocchette di mozzarella, e una coca cola zero, perché noi eravamo a dieta naturalmente. Clare invece prese i suoi soliti dieci nuggets , con patatine, coca cola zero, e una donut, che avrebbe diviso con me. Robert  durante la cena non faceva altro che raccontarci battute stupide, e noi che ridevamo come matte. Ogni tanto l'occhio mi cadeva sulle buste dei nostri acquisti, e pensavo a quanto ero stata bene quella giornata. Ma era appena l'inizio. Chissà quante altre situazioni meravigliose ci sarebbero state. La prima sarebbe stata il giorno dopo. Si,Il giorno dopo avrebbe cambiato i nostri rapporti in generale. Ma noi per quanto potevamo sognarcelo, di certo non potevamo prevederlo.
Il giorno dopo io e Clare alle sei meno dieci eravamo già sveglie. Avevamo già scelto cosa metterci, tutto rigorosamente acquistato la sera prima. Io avevo optato per una di quelle maglie stile baseball corte, con una bella ‘H’ al centro, grigia e rossa ciliegia, con una gonna infilata sotto sempre rossa, lunga fino a metà coscia con delle calze grigie e delle vans bordeaux, sopra avevo messo una giacchina lunga quanto la maglia, di ecopelle nera. Clare invece scelse un paio di collant colorati, con una sovrapposizione di maglie che le donavano particolarmente, e sopra una giacca nera, con degli anfibi di pelle.  Non eravamo andati a letto tardi la sera prima, ma era sempre presto per essere sveglie. Ci preparammo in silenzio, e lasciammo un bigliettino a Robert. Saremmo andate a fare colazione; ma, per quanto fummo brave a non fare rumore, Robert si svegliò.

" Buongiorno eh. " disse lui con un tono assonnato, mentre si girò verso di noi sbadigliando.
" Robert, andiamo a fare colazione, tu ti fai trovare pronto che poi usciamo? " propose Clare al fratello. Quest'ultimo lesse l’ora, e ci guardò male.
" Volete andare ad aprirli voi i negozi? Sono le 6.30, quanto potete metterci a fare la colazione? Sarebbe comunque presto. " si alzò, e andò dritto in bagno, senza farci dire nulla. Noi ci guardammo allibite. Poi dopo due minuti scarsi uscì. Noi ci eravamo sedute sul letto nel frattempo.
" Se mi fate preparare andiamo a fare la colazione da Mc, perché i bar qui sotto sono chiusi. Datemi il tempo di vestirmi e di lavarmi un attimo. " così rientrò subito in bagno, senza che noi rispondemmo. Quell'attimo di cui parlava durò più di un quarto d'ora. Così mi alzai e bussai forte alla porta.

" SIGNOR SWALLOWWW " urlai con un tono aggressivo, e poi continuai " può gentilmente uscire dal bagno? " con un tono dolce e persuasivo. Di colpo si aprì la porta, e vidi lui pronto davanti a me. Clare si era un po' infastidita, e subito disse se potevamo sbrigarci. Lasciammo tutto disfatto, e uscimmo per fare colazione. In effetti era presto, troppo presto, Robert aveva ragione. L'apertura dei cancelli per andare al m&g sarebbe iniziata alle 10.30, e con una decina di fermate di metro ci saremmo arrivati. Ma erano da poco scoccate le 7, quindi c'era poco da preoccuparsi. Noi però eravamo in ansia lo stesso. Dovevamo incontrarli, potevamo abbracciarli, parlare con loro, insomma, quelle tre ore non passarono mai. Nella metropolitana ( alle otto appena) , non stavamo un attimo ferme, e pur essendo piena, ci muovevamo da un angolo all'altro. La gente, probabilmente ci prese per pazze. Scese alla nostra stazione, ci guardavamo e saltavamo come bambine. Robert faceva finta di non conoscerci. Arrivati al palazzo dove c'era l'incontro, notai che non c'erano poi così tante persone. Non più di un centinaio. Erano le otto e mezza per la cronaca, era pur normale. Con il tempo arrivarono molte fan, ma la maggior parte non aveva il biglietto per andare al m&g. Avrei voluto che ognuna di loro avesse potuto vederli, ma purtroppo non potevo fare nulla per loro. Le ragazze che in finale avevano il biglietto saranno state circa duecento. Alle 10.29 non sapevo se piangere, essere felice, tornarmene via, troppi sentimenti contrastanti facevano da padrone nella mia testa, non sapevo che fare. Le porte si aprirono, e noi fummo quasi i primi ad entrare in una grande sala, dove eravamo sempre in fila. Con noi c'era anche Robert, che naturalmente era il massimo dell'euforia in quel momento, proprio uguale a noi. Le prime che entrarono erano anche un po' più agitate di noi, perché appena li videro emisero degli urli da isteriche. Le fan che però eravamo in fila non potevano vedere i ragazzi : all’interno di quell’enorme sala lilla, c’era un corridoio abbastanza grande, e da li si accedeva alla sala per incontrarli. La sala pur essendo grande, era divisa da un grosso vetro, dove c’era il rinfresco.
Ogni minuto che passava era un incubo. Non credo avrei potuto aspettare molto di più.

“ Rob, che ore sono?” chiesi io ansiosa mentre mi sporgevo. Non ne potevo più. In quel momento non ero nemmeno agitata, anzi, l’ansia mi faceva essere pure troppo calma.
“Le 11.08 Prix. Calmati, sei ad un passo da loro. Li vedrai, ok?” mi afferrò per le spalle e mi scosse. Mi guardò con il suo solito sguardo, poi..
“ Prego, tocca a voi, fatemi vedere i biglietti “ ci disse una donna della sicurezza. Io e Clare ci guardammo e iniziammo a piangere. Non ci riprendevamo.
“ Ragazze, per favore, ditemi come vi chiamate” insisteva la donna. Noi non riuscivamo a parlare.
“ Priscilla e Clare signora” rispose Robert per noi, e indicò chi fosse l’una e chi l’altra. Lui non pronunciò il suo però.
La donna poi comunicò qualcosa al microfono e ci fece passare. Prima di attraversare tutto il corridoio afferrai Clare.
“ Clare, qualsiasi cosa succede lì dentro, qualsiasi, non deve dividerci, ok?” le dissi decisa mentre le lacrime solcavano i nostri visi. Robert era già avanti.
“ Certo Prix, cosa dovrebbe mai succedere?” rispose lei con un’altra domanda, poi mi abbracciò senza farmi rispondere.
Afferrai la sua mano, e ci avvicinammo alla sala dei ragazzi decise. Spinsi la porta, e vidi cinque ragazzi che ci aspettavano, lì, sotto quel telo con scritto “ ONE DIRECTION”.
“ Ciao Clare, ciao Prix ! Come state?” disse Niall, e venne ad abbracciarci. Io ero immobile. Non piangevo. Avevo sentito per la prima volta quella voce angelica che avevo sempre ascoltato con delle cuffiette. E ora addirittura stava parlando a me. E poi mi chiesi per un attimo come facessero a sapere i nostri nomi. Poi capii che era grazie alla signora della sicurezza. Li sapevano, era questo l’importante. D’improvviso vidi Harry che mi fissava in modo strano, non capivo perché. Zayn e Louis erano venuti ad abbracciarci, Harry e Liam no. Cosa avevamo fatto? Mentre stringevo Louis fortissimo, sentivo il suo calore, il suo respiro sul mio viso, Liam si avvicinò, aspettò che lasciammo le presa, e mi afferrò la mano:

“ Avete un volto familiare. Non è che ci siamo incontrati ieri alla stazione?” e mentre pronunciava queste parole aveva un sorriso di quelli che non trovi da nessun’altra parte. Harry aveva detto lo stesso a Clare. Si ricordavano di noi. Non potevo crederci. Mi morsi il labbro, ero nervosissima, Liam lo notò subito. Così mi abbracciò; forse da lì mi calmai, definitivamente. Sentivo quasi che mi stesse proteggendo. Dall’altra parte poi c’era Robert: non li aveva nemmeno salutati, niente. Si era messo ad un angolo, con il telefono. Fosse stata un’altra situazione sarei andata lì, gli avrei detto qualcosa per farlo partecipare, per farlo felice. Stavolta era il nostro momento, quello che aspettavamo da quasi tre anni, lui non stava facendo niente per renderlo ancora più speciale, e io dovevo godermi questa giornata più che mai. Così Harry mi abbracciò, e Liam fece lo stesso con Clare. Non avrei mai voluto lasciarli andare, il loro calore, il battito del loro cuore, loro. Erano perfetti. Avevamo formato un gruppo di sette persone, e ci scambiavamo informazioni l’uno sull’altra, era magnifico, come se fossimo sempre stati amici, e ci fossimo ritrovati solo in quell’istante. Notavo che Harry si scambiava occhiatine dolci con Clare. Forse era una mia impressione, forse no, ma a me sembrava che lui era rimasto colpito da lei. Lei è quella bella di cui tutti si innamorano, ed era giusto così pensai. A Louis gli era presa a prendermi da dietro, e mi tirava verso di lui. Poi Zayn e lui poi cominciarono a farsi degli scherzi, e Niall venne da me con Liam, e quest’ultimo mi chiese di nuovo un abbraccio. Lui a me? Non dovrebbe essere il contrario? Ero su di giri, non mi ricordavo più niente, solo che stavo terribilmente bene in quel momento. Harry aveva preso Clare sotto braccio, Louis lo fece con Zayn; non so a cosa stessero giocando a dir la verità, ma erano carini, e poi erano troppo belli Clare e Harry insieme. Harry la abbracciava come se fosse la sua fidanzata, era troppo dolce. Clare alla fine si era talmente abituata che se li aspettava pure. Così andati pure troppo oltre al limite del tempo stabilito da trascorrere con i ragazzi, passammo alle foto. Robert, naturalmente, non partecipò. Eravamo tutti uniti, scambiavamo un po’ l’ordine per poter fare una foto vicino a tutti, e poi capitò una foto con me, Liam, Clare e Harry vicini. Un caso, pensai. Finite le foto, i ragazzi ci salutarono con un altro abbraccio, quando Liam si avvicinò a me, e mi sussurrò dentro all’orecchio ‘ a dopo ’; poi si morse il labbro. Ero rimasta a bocca aperta. Lo diceva a tutte? Quando avrei dovuto rivederlo? Era già tutto finito, li avrei rivisti il giorno dopo al concerto, ma chissà da dove visto che avevamo i posti non numerati. Accedemmo al rinfresco, e Robert aveva un’aria infuriata.

“ Fate tanto le santarelline, poi vi fate toccare da loro eh?” non ci guardò. E fu meglio così per lui dopo quello che aveva detto.
“ Spero tu stia scherzando Robert.” Risposi io arrabbiata. No, non poteva rovinarmi la giornata, non doveva. E ci stava riuscendo.
Clare stava per mollargli un ceffone ma la fermai io. Era inutile, tanto lui non capiva.
“ Lascialo stare Clare, è inutile sprecare parole con lui. Ci vediamo in hotel. Adesso vattene, ti prego.” Lo supplicai, non in modo dolce, anzi.
“ Non puoi dir..” non finì la frase che replicai io.
“ HO DETTO VATTENE.” Forse esagerai un bel po’ con il tono di voce, forse troppo aggressivo e forte, visto che tutta la sala si girò. Ma ero infuriata.
Robert rimase sorpreso. Non immaginava di certo che avrei reagito così. Mi guardò sbalordito. Nemmeno fece in tempo ad andarsene, che arrivò quella donna della sicurezza che ci aveva fatto entrare poco prima al m&g. Pensavo ci avesse cacciati.
“ Lei è la signorina Prix, vero? E lei Clare, giusto?” ci chiese in modo molto gentile.
“ Si signora, ci scusi. “ risposi alla donna.
“ Di cosa? Comunque questo è per voi. Siete fortunate. Ci vediamo dopo alle 16. “ ci lasciò un biglietto, e se ne andò. Quel ‘ci vediamo dopo ’ oggi era molto frequente. Robert era rimasto dietro, faceva finta di non sentire quello che ci aveva appena detto la signora. Aprimmo il biglietto. Scritto una calligrafia molto nitida e con una penna blu, lo lessi a bassa voce:
‘Visto che oggi ci hanno interrotto, noi ragazzi vorremmo poter finire la nostra chiacchierata con voi! Andate da Marie Rose Tirdal, la donna che vi darà questo, e ci vediamo alle 16 in macchina verso qualche bel posto. A dopo  Niall Zayn Liam Harry Louis x ‘

Guardai Clare, ma già si era piegata a terra a piangere di gioia.

**

@felt0ned:
vi ringrazio se l'avete letto tutto e lo avete apprezzato.
Questa è la mia prima ff, e ci sto mettendo il cuore per scriverla.
Spero di aver fatto un salto di qualità con questo ultimo capitolo.
Nel prossimo ci saranno tantissimi colpi di scena,e lo stesso nei prossimi, dove nasceranno nuove coppie, e salteranno fuori tanti segreti.
Grazie ancora di tutto. Un bacio,
la vostra Mars xxx

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: felt0ned