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Autore: Nikij    06/10/2013    3 recensioni
Avete mai pensato "Come mai Shinichi ha deciso di diventare un detective?"
Beh, spero che quello che ho scritto a riguardo vi piaccia
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Heiji Hattori, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno che tutto è iniziato

- Ehi Shinichi! Ho sempre avuto una domanda da farti, come mai hai deciso di diventare un detective? - Chiese Heiji mentre i due stavano tornando a casa.
- Secondo te? Lo sai benissimo che mio padre scrive gialli... - Rispose il bimbo seduto accanto a lui.
- Non mi convinci Kudo. Inventatene un'altra. - Disse sogghignando il ragazzo di Osaka.

 

(Sette anni prima...)

 

 
- Raaaaaaan?? Dove sei? - Chiese il piccolo Shinichi cercando la sua amica per la scuola.
- Sono qui... ma mi ascolti quando parlo? - Chiese lei.
- Certamente! - Rispose il piccolo portando una mano dietro la nuca, dove aveva appena sbattuto tirandosi su di scatto e cercando di nascondere lo zaino di lei, in cui aveva appena sbirciato, dietro la schiena.
- Ah davvero? - Disse lei incrociando le braccia al petto - E dov'ero? -
- Ah... ehm... io... -
- Non importa. -
- Eh eh! - Fece Shinichi arrossendo.
I due si diressero verso la casa di Ran con lo zaino in spalla.
- Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah -
I due si fermarono di colpo con gli occhi sbarrati dalla paura, poi  Shinichi gettò a terra la borsa e si precipitò verso il parco. A quell'ora doveva essere chiuso, chi ci poteva essere?
Sentì dei passi dietro di lui, Shinichi si girò di scatto solo per vedere Ran piegata in due dalla corsa.
- Ma che ti salta in mente? -
- Io... -
- Shhhh - Fece lui portando l'indica davanti alle labbra, aveva sentito qualcosa:
Uno sparo rimbombò per il parco, giungendo fino alle orecchie dei due bambini.
Shinichi si precipitò dove di solito il custode si sedeva, solo per trovarlo addormentato.
- Non ci si addormenta sul lavoro.... - Disse Ran.
- Non si è addormentato, è stato drogato... - Spiegò Shinichi trovando accanto al custode un fazzoletto gettato a terra.
- Come fai a saperlo? - Chiese curiosa la bambina.
-Beh, sappiamo tutti e due che il custode non è una persona che si addormenta sul lavoro…-
Il cancello era aperto e i due entrarono.
"Questo cos'è? " Si chiese il piccolo raccogliendo un involucro sporco di terra.
Appena entrati videro subito una giacca e uno zaino a terra rovesciati. Arrivati nella zona dove si trovavano i giochi videro il cadavere.
- A... A... Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah -
Ran aveva ragione ad urlare, perché non solo gli occhi della vittima erano aperti e fissavano il vuoto, ma un buco si apriva al centro della fronte da cui usciva un liquido scuro e denso.
- Forza Ran... - Disse Shinichi, la voce gli tremava appena - A... andiamo a chiamare la polizia. -
Fu solo quando arrivarono al cancello che Shinichi sentì un terzo grido, aveva un brutto presentimento: si girò piano temendo quello che avrebbe visto. Ran non era più dietro di lui, ma un biglietto era attaccato al cancello, diceva: ' Se vuoi rivedere la tua amica vieni domani al deposito, porta il sacchettino che hai trovato a terra, senza aprilo... E SENZA AVVERTIRE la polizia!'

Shinichi era nel panico, che cosa poteva fare un bambino di dieci anni? Chiamare la polizia? Però gli era stato detto di non farlo. Il papà di Ran era un detective! Doveva forse rivolgersi a lui? Si mise le mani nei capelli, era in stato confusionale, solo una domanda gli girava per la testolina: "Che devo fare??"

Alla fine decise! E aspettò il giorno dopo...
Si alzò presto, prima che i suoi genitori si svegliassero. Radunò degli spiccioli e si incamminò verso il deposito. Si guardò alle spalle, era prevedibile che il rapitore lo attaccasse da dietro.
Arrivò all'entrata e aspettò, dopo un paio di minuti entrò e si guardò intorno.
Una voce registrata cominciò a parlare, il deposito era apparentemente vuoto, ciò non toglie che Ran e il rapitore sarebbero potuti essere lì.
- Ehi, bambino, spero che tu non abbia portato con te la polizia perché altrimenti la tua amichetta è spacciata... -
Shinichi scosse la testa, era sicuro che Ran e il rapitore fossero lì da qualche parte.
- ... bene, ora... sono sicuro che il sacchetto che cercavo sia in tuo possesso, svuota le tasche e lo zaino. -
Shinichi fece come gli era stato detto, e il sacchetto che aveva raccolto il giorno prima cadde a terra.
- Bene, ora vattene. -
Shinichi rimase fermo dov'era
- Beh, che aspetti? Vattene! Sparisci, o la tua amichetta ci rimetterà le penne. -
Shinichi non si mosse. Fu solo quando uno sparo riecheggiò per tutto il deposito, e la voce gli disse che era solo per avvertimento ma che il prossimo avrebbe avuto come bersaglio Ran, che Shinichi corse fuori.

 
***

- Ha sparato un colpo di pistola dannazione, non potevo rimanere un secondo di più. Mi dica che avete capito dove si trova l'uomo che ha preso Ran! - Urlò il bambino.
- Mi dispiace, ma la voce era registrata. Non abbiamo potuto capire dove si nasconde. - Disse l'ispettore, un uomo basso e grassoccio con dei grandi baffi e un folta barba i suoi occhi erano neri mentre le labbra erano tirate in un sorriso strano.
- Ma quale voce registrata? Rispondeva alle mie domande, ho perfino scosso la testa e ha capito che avevo detto di no, non può essere che lì dentro. -
In quel momento entrò un agente di polizia che scortava tre persone.
- Queste persone si aggiravano nei pressi del deposito ispettore Sawara. - Annunciò l'agente.
- Bel lavoro Hinohana, che informazioni abbiamo su di loro? -
- Questo - Disse indicando un uomo tarchiato con in testa una zazzera castana e gli occhi piccoli, cattivi e scurissimi. - è il signor Iamano, ha 42 anni ed è a capo di un'azienda di cosmetici. -
- Lei - Continuò l'agente indicando una ragazza alta e magra con occhi grandi e azzurri, i capelli le ricadevano morbidi sulle spalle chiudendo il suo viso in una cornice di capelli biondi. -è la signorina Hino Misawa, ha 22 anni e fa la cassiera in un negozio di dolciumi. -
A Shinichi sembrava di conoscere quella ragazza, era sicuro di averla già vista.
- Il signore lì in fondo - Disse poi indicando un vecchietto con i capelli bianchi, gli occhi socchiusi e un paio di buffi occhiali sul naso. -invece è il signor Anabusa, è il proprietario della B&K azienda che si occupa di ristrutturazioni. -
- Grazie agente Mihako, vai pure. - L' agente uscì.
- Bene signori - riprese l'ispettore - a questo punto siete i tre sospettati. -
- Ma come... senta signore, sono un uomo molto occupato io e... - provò a dire il signor Iamano, ma venne messo a tacere dall'ispettore che disse - Si calmi e si sieda, prima finiamo prima lei se può andare. -
Shinichi intanto pensava, pensava a dove potesse essere Ran e a cosa le potesse essere accaduto.
- Allora signori, è stata rapita una bambina, anche se sarà inutile voglio chiedere al colpevole di costituirsi. - Passarono diversi secondo in cui il silenzio della stanza divenne opprimente finché non venne spezzato da Shinichi: - Signori, la bambina che è stata rapita, è innocente! Il rapitore cerca questo dischetto, vi prego... - disse tirando fuori quello che aveva trovato al parco.
- Se non sbaglio tu e Ran avete trovato un cadavere... - Disse l'ispettore
Shinichi annuì
- La vittima era la signora Misaki Yuuna, 30 anni. La signora era disoccupata a quanto ci risulta. -
Shinichi studiò le reazioni dei sospettati, era uno di loro. La signorina di stropicciava le mani, il signor Iamano giocherellava con i pollici e il signor Anabusa si aggiustava gli occhiali.

[ Ore dopo... ]

- Va bene signori, siete liberi di andare. - Concesse l'ispettore.
- Ma... -
- Shinichi, nessuno di loro è il colpevole, mi dispiace. -
- Certo, arrivederci ispettore... - Shinichi uscì imbronciato. Non poteva contare sulla polizia
"Deve essere lui il colpevole, ma dove tiene Ran?"
La risposta arrivò veloce come un fulmine... il deposito!

 
***

Shinichi arrivò al deposito a sera inoltrata, i suoi lo avevano trattenuto per stare in famiglia, aveva il fiatone per la lunga corsa. Gli pareva che il suo cuore mandasse cannonate. Prese un bel respiro per calmarsi ed entrò.
Il deposito era buio, solo il corridoio principale era illuminato dalla luce pallida della luna piena che quella notte illuminava il cielo.
" Ma dove mi sono cacciato, dovrei essere a casa ora... " Pensò con un po' di paura. "Ma Ran è sicuramente qui, e potrebbe essere in pericolo." Si disse, e questo bastò a farlo rimanere.
Si incamminò, fino a raggiungere gli angoli più bui, poi, una sensazione lo spinse a trattenne il respiro, non si sentiva alcun rumore. Solo il rumore un respiro calmo e regolare riempiva il corridoio. Shinichi non perse tempo, spostò tutti i mobili fino ad arrivare a Ran, la sua amica Ran che dormiva beatamente in un angolo. Shinichi si alzò, ma sbatte contro qualcosa.
- Signorina Misawa? Ma io pensavo che fosse... - Scattò subito il bambino non appena vide la giovane donna che gli sorrideva.
-Io piccolo ficcanaso?? - Disse una terza voce.
Poi un uomo basso e grassoccio con dei grandi baffi e un folta barba illuminò la stanza. I suoi occhi erano neri mentre le labbra erano tirate in un sorriso malvagio.
- Si, propio lei ispettore Sawara! - Esclamò Shinichi.
- Non fare complimenti piccolino, la tua amica è ancora viva, per ora... allora, non sono stato bravo? - Disse scoppiando poi a ridere con malvagità.
- Però... se lei è il colpevole... che cosa ci fa qui la signorina Misawa? - Chiese confuso il piccolo.
- Glielo vuole spiegare lei? Agente Min! - Disse l'ispettore, mentre la ragazza lo guardava come se lo volesse uccidere.
- Rapire una bambina... vergognati! - Urlò Min. L'ispettore la colpì con uno schiaffo.
- Non sta a te decidere cosa devo fare o no. - Disse mentre la ragazza cadeva a terra.
Poi l'uomo tirò fuori una pistola e la puntò contro Shinichi.
- Ora, bambino dimmi dove sono i ... -
- Diamanti? - Concluse per lui Shinichi.
- Co… come fai a saperlo? -
- Semplice, ho aperto il sacchetto! -
Il rumore di uno sparo rimbombò, assordante, per il magazzino.
L'ispettore cadde a terra.
Ma si sentì un'altro tonfo, di un corpo che cadeva, e un altro rantolo, di un respiro spezzato. Mentre alla luce della torcia la sua pelle si faceva sempre più bianca, Min sorrideva dolcemente mentre il bambino la guardava stupito.
- Agente.... - Shinichi aveva le lacrime agli occhi, la ragazza si era presa la pallottola destinata a lui.
- Eh, sono una stupida, credevo di portecela fare da sola, peccato aver imparato la lezione troppo tardi. - Disse muovendo la mano sul petto, il suo corpo ebbe uno spasmo quando arrivò al punto dove era penetrata la pallottola.
- Non devi morire, io ... io chiamo l'ambulanza, ti salveranno... - Shinichi stava per piangere. Non aveva fatto tutta quella strada per veder morire una persona.
Poi, ebbe un flashback:

Era un mattina d'estate, era andato al parco con i genitori, ma si era allontanato troppo, passò una ragazza alta e magra con occhi grandi e azzurri, i capelli le ricadevano morbidi sulle spalle chiudendo il suo viso in una cornice di capelli biondi, ' Ehi piccolo, ti sei perso?' Gli aveva chiesto. Lui aveva annuito. 'Vieni, troviamo i tuoi genitori ok?' La ragazza gli aveva preso la mano, e lo aveva accompagnato in giro per il parco, fino a che Shinichi non aveva riconosciuto la madre e si era precipitato da lei. 'Come posso ringraziarti?' Aveva chiesto poi Yukiko 'Non è necessario, è il mio lavoro. Sono l'agente Min.' Aveva detto, poi si era chinata e aveva scompigliato i capelli al piccolo. ' Ci vediamo ok? ' Poi se n'era andata.

- Tu... tu sei quella ragazza che al parco mi ha aiutato a ritrovare mia madre. - Disse il piccolo con la voce rotta dal pianto, aveva visto dov'era la pallottola, per quel poco che sapeva, sapeva riconoscere i punti mortali, non c'era molto da fare.
Min sorrise, poi, con fatica, scompigliò i capelli al bimbo. - Shinichi Kudo, il figlio dello scrittore di gialli. Sono sicura che se risolverai altri casi come hai fatto con questo, eh eh, i malviventi non avranno scampo. Ma come hai fatto a capire che l'ispettore era colpevole?-
- Beh, quando sono andato da lui per chiedergli di tenere d'occhio il magazzino lui inizialmente mi ha risposto di no, poi mi ha richiamato e ha detto che poteva farlo, molto probabilmente aveva pensato che io mi rivolgessi a qualche altro poliziotto. Poi ha negato di poter trovare il rapitore perché era una voce registrata quando invece vedeva i movimenti che facevo. Pi anche se mi ha tenuto fuori, ho origliato gli interrogatori, non ha chiesto niente di importante.- Shinichi si asciugò le lacrime.
Min sorrise guardando il soffitto. - Sei un vero genietto lo sai?? - Poi sorrise - Avrei preferito morire guardando le stelle... -
Shinichi a quelle parole non riuscì più a trattenersi e scoppiò a piangere.
- Mi dispiace... non sarei mai dovuto venire qui... - Disse.
- E' vero, ma se tu non fossi venuto, probabilmente avrebbe ucciso la tua amica... -
Min gli prese la mano e gliela strinse. - Non scoraggiarti mai. -
- Ma io non posso... non posso credere che perfino la polizia arrivi a rapire una bambina... io... - Scoppiò in lacrime.
- 'Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità. ' -
- Eh?! - Chiese il bambino tirando su col naso.
- Sherlock Holmes... il più grande detective di tutti i tempi! - Disse Min sorridendo.
- Io... io sarò come lui. - Sussurrò Shinichi. - Voglio imitare Sherlock Holmes, voglio salvare la vita dei miei amici... io... io voglio essere come lui! - Aggiunse deciso.
- Lo sarai! - Poi, non si sentì più nulla.
Shinichi sentì la stanchezza piombargli addosso.
In lontananza sentì la sirena della polizia.
Poi fu buio.

 

- Ehi, Shinichi?? Guarda che siamo arrivati! - Disse Heiji scrollando.
- Ah si, grazie! - Disse il piccolo saltando giù dall'auto.
- Ehi... ehi... Shin... - Conan non sentì più nulla, perché lo sportello si chiuse interrompendo il detective di Osaka a metà frase.
Heiji si sporse fuori dal finestrino dell'auto mentre guardava il bambino salire a casa, il piccolo Kudo gli aveva raccontato di essere diventato detective perché il padre scriveva gialli, ma in un qualche modo Heiji aveva capito che non era vero, dopotutto era un detective, non bastava certo un visino dolce di un bambino e un paio di occhiali buffi a confonderlo.

Heiji sorrise furbetto, prima o poi l'avrebbe scoperto, era il suo lavoro.


Angolino dello sclero.

Si, lo so che non dovrei scrivere altre storie mentre ne ho tre in corso, ma è più forte di me. Cioè, se una storiella bussa alla porta, che fate? Le aprite o la chiudete fuori, e magari la perdete anche, per continuare le altre??
Si lo so, quello che ho detto potrebbe non avere senso.
Uff, la scuola mi sta sfinendo. Perdonatemi se non è il massimo, e vi ringrazio per aver letto fino in fondo.
Bacioni
Vostra
Nikij
   
 
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